Denver, perché non hai dato l’ultimo tiro a Gallinari?

Rocambolesco finale a Oakland, annullato il canestro della vittoria di Iguodala. Intanto Stern annuncia sanzioni contro coach Popovic che non ha portato a Miami quattro starters ma ha sfiorato il colpo coi campioni NBA.

Hanno fatto correre fiumi d’inchiostro e  bytes i risultati delle due infuocate  partite di giovedì notte vinte in rimonta da Miami (11/3)  e Golden State (9/6)  che guidano la classifica nella Southeast e Pacific Division.

Si comincia col comunicato stampa di David Stern, alla notizia che Gregg Popovic –  come  fatto anche  in passato – dopo la vittoria  di Orlando decide di rimandare a casa quattro starters prestigiosi, Duncan, Parker, Ginobili e D.Green,  perché dopo le trasferte in 5 giorni.

Rondo espulso, fallito l’attacco al record degli assist di Magic Johnson

L’uscita gli costa il primato di 38 turni con almeno 10 assist e a Boston il ko casalingo con la sorprendente Brooklyn che vince nonostante le espulsioni di Humpries e Wallace vince ancora. Bargnani fermo per un problema alla caviglia, reagisce  Belinelli (11 punti).

Andrea Bargnani non sarà un portento in difesa ma è sempre meglio averlo in campo che  vederlo in panchina con una caviglia infortunata, un problema in più specie se l’avversario è Memphis, la squadra più solida fino a questo momento. Succede invece che i Raptors non reagiscano a questo imprevisto scendendo anzi tutti al di sotto del loro livello, a cominciare dai vari DeRozan e Lowry, le pistole fumanti. Ma non c’è indulgenza anche per i giovani, vogliamo parlare di Valanciunas il quale finisce con 2 punti, 2/4 e 2 rimbalzi?

Bargnani parte forte e poi sparisce, D’Antoni nelle secche

A Houston 19 punti a metà gara, poi altri 2 soli, Raptors sco nfitta n.12 su 15, George Hill segna il canestro di Indiana in entrata e ai Lakers non bastano 40 punti su 77 di Kobe Bryant.

Nella serata in cui i Lakers riconvertiti al  contro-showtime (77 punti!, 12 nel 2° quarto..)  devono bere fino in fondo l’amaro  calice, per il canestro della sconfitta a 1”  in sottomano di George Hill (felice intuizione di mercato di Indiana  nel trade con Dallas per Darren Collison), alla tripla “double face” dell’influenzato Kobe Bryant (40 punti, 10 assist , ma 10 perse  sulle 19 di squadra, e quasi 30 tiri)  Andrea Bargnani offre il filmato di sintesi della sua carriera –come dire? – di Mago  meteoropatico, capace di imprevedibili  oscillazioni brusche.

New York festeggia coi Nets, niente lampi azzurri

Anche Richard Gere  ha tifato per Brooklyn che  nell’ot vince il  primo derby della Grande Mela e raggiunge  i Knicks al 1° posto grazie al 38enne Stackhouse. Gallinari perde a Utah, prima panchina per Belinelli.

Sulle poltroncine a bordo campo del Barclay Center, la nuova casa dei  Nets fra gli illustri tifosi  della franchigia di Brooklyn nel primo storico derby della Grande Mela, c’era anche Richard Gere. Fra le sue pellicole di successo che ancora gira fra le Tv  c’è anche “Autumn in New York” che non si ispira certamente al sorprendente “Felice Autunno” del basket che si specchia nell’Hudson River che lunedì notte ha vissuto un bellissimo spettacolo, con l’immancabile ciliegina sulla torta confezionata dalla NBA con l’investimento multimilionario (440 milioni di dollari solo per la ricostruzione del team, che ha accarezzato anche il sogno di Dwight Howard) di un magnate russo tifosi di basket e altri partner fra i quali il rapper Jaz Z e la non meno famosa Beyoncè Knowles, una delle muse di Giorgio Armani per un profumo firmato. Cartolina perfetta del famoso basket newyorkese, il pianeta dei canestri, con la presenza nei Knicks della star cresciuta proprio sui playground di Brooklyn, quel Carmelo  (nome mutuato dalla folta comunità italiana).

Bargnani è davvero un Mago, fa sparire 30 punti!

Mentre la Grande Mela ha due squadre vincenti, i Raptors perdono in casa con gli Spur la partita n.11 dopo 2 supplementari  e Bargnani passa da 34 a 4 punti, minimo stagionale. Litiga col tiro anche Galinari, ma per Denver 4° successo.

Per la prima volta nella storia della NBA due quartieri della Grande Mela sono ai primi due posti della Atlantic Division, Manhattan coi i gloriosi Knicks che quest’anno ridestano sopiti entusiasmi (9/3), e  Brooklyn che ha costruito la Barclay Arena  per accogliere i Nets  (8/4) del magnate russo Prokhorov che  fra i suoi soci vanta  la coppia musicale più famosa d’America, il rapper Jaz-Z e Beyoncè Knowles.

Con D’Antoni i Lakers vincono la prima on the road

A Dallas, contro i deludentissimi Mavericks, è show time con il 36enne Antwan Jamison e  World Peace principali protagonisti, 3° ko per i Clippers, brividi per Miami e Oklahoma.

Miami si salva ancora una volta e vince la quarta partita consecutiva rimontando 7 punti (101-108)  alla American Airlines Arena contro i sorprendenti Cavs che privi di Irving, il loro gioiellino, per una frattura a un dito (un mese di stop), regalano emozioni e spettacolo col lancio di Jeremy Pargo, alla sua seconda stagione NBA, dopo essere stato la star del Maccabi e riattivato un altro ex giocatore del Maccabi, l’israeliano Omar Casspi che ha dato forza (con 3 triple su 3)  all’offensiva caratterizzata da un continuo bombardamento (14/31) dall’arco.

Bargnani torna il Mago, 34 punti non bastano ai Raptors

Terza vittoria consecutiva di Gallinari (20 punti), i Lakers non seguono D’Antoni, bis sconcertante di Howard e Pau Gasol : 8 rimbalzi e 13 punti in 2 a Memphis che adesso guida la classifica.

Anche il miglior Bargnani della stagione che batte di 9 punti il suo record (da 25 a 34, 21 nel 1° tempo, 13/30, 3/5 da 3, 5/6 tl, 5 r, 4 as)  non basta per incassare la terza sconfitta consecutiva, la seconda di 1 punto (3 su 4 fra 1 e 2 punti). Merito dei gancetti mancini di Prince e dell’assolo di Brendan Knight a 7” che vede spalancarsi un corridoio e ci si infila indisturbato, e  colpa  dell’egoismo di Lowry il quale fa capire una volta di più  perché i Rockets lo hanno scaricato  con un tiro forzato che addirittura schizza in alto, e rimbalza sullo spigolo in alto del tabellone e non è nemmeno giocabile per il rimbalzo, invece di dare la palla a Bargnani libero grazie al quale i Raptors erano andati a +5 e poi 2 volte a + 3 (85-88 e 87-90 nel finale) accarezzando l’idea della seconda vittoria in trasferta. E la quarta della stagione, quando invece adesso è  3/11 e ospita San Antonio che invece ha ripreso a macinare successi in trasferta (ultimo a Indiana).

I Lakers scricchiolano come il ginocchio di D’Antoni

Nella notte più lunga della NBA con 28 squadre su 30 in campo brutto stop  a Sacramento della squadra più discussa della stagione con Howard e Pau Gasol deludenti. Vince ancora Gallinari, non basta Bargani (25 punti), Belinelli vittima della serie nera dei Bulls. Esplode  Pargo, ex Maccabi.

Per il Thanskgiving Day, il giorno del ringraziamento, la festa della famiglia e della concordia americana, che cade il quarto giovedì di novembre, la NBA offre ben 14 incontri mettendo in campo  28 squadre su 30. La notte più lunga della regular season  è la notte dello spettacolo del basket, dell’entusiasmo per questo sport e anche quest’anno ripaga il costo del biglietto con 4 fantastici overtime, tutti vinti dalle squadre di  casa anche se non è mancato un  forte brivido per Miami e Oklahoma, le finaliste della scorsa stagione. L’eroe sfortunato è  Koby Bryant, in un momento di grazia,  in versione  Black Mamba,  è il  top scorer del match  con  38 punti. Segna in acrobazia, da fuori, va 13 volte in lunetta, ma è troppo solo. Per quanti canestri lui  faccia, peccato che, in  un eccesso di  generosità, i suoi Lakers mollino però  nel quarto finale gli ormeggi alla Sleep Arena  dove hanno perso le ultime tre volte.

Debutta Mike D’Antoni, lo show-time può attedere, grazie Bryant

Nel micro-turno di martedì notte la sorprendente Brooklyn perde a Los Angeles col tiro del pareggio alla fine, i Lakers vincono 3 partite di fila.  Bargnani 22 punti, crollano nel finale i Raptors  a Filadelfia.

Per prima cosa: è meraviglioso essere qui e poter allenare questi grandi giocatori. E’ quello che ogni allenatore sogna…”.

Lo showtime può attendere, idem il dolore al ginocchio operato. Mike D’Antoni cerca di stare seduto il più possibile sulla sua nuova panchina dopo 10 mesi senza basket, a parte la felice parentesi olimpica di Londra, ma alla fine scatta in piedi e cammina avanti e indietro nervosamente zoppicando, incurante della proibizione del medico e dei possibili guai all’arto.

Nba Gallo da combattimento con 26 punti e show finale a Memphis

Sotto 88-92 a 2 dal termine 5 azioni decisive dell’azzurro che firma il suo primato stagionale: gran rilancio di Denver dopo 3 sconfitte, i Grizzlies venivano da 8 vittorie.

Le Tv americane chiudono sempre  il collegamento con l’intervista  all’eroe della partita sul campo. A Memphis  l’onore delle telecamere di ESPN tocca meritatamente a Danilo Gallinari il match winner che ha fermato il volo della formazione col miglior record (8/1) alla prima boa della NBA.  Partita da incorniciare, da giocatore completo e leader,  protagonista indiscusso del primo tempo (15 punti, 5/6)  e decisivo nel finale,  26 punti,  record stagionale ritoccato  dopo i 23 di Orlando nella giornata inaugurale. Una serata anche per scordare  l’airshot crudele  che  ha perdonato Miami  nella penultima gara.

Lakers da urlo con Mike D’Antoni coach telepatico

Torna lo show-time, 119 punti con una tripla-doppia di Kobe Bryant, con la risposta di Oklahoma (119 punti e tripla-doppia di Durant), vince Bargnani selezionato per  il voto dell’All Star Game, delude Belinelli.

Chiamatelo il coach telepatico, fatto sta che Mike D’Antoni decide di rimane ancora nello spogliatoio a vedersi la partita  e lo show-time avanza, 40 punti nel 1° quarto, 4 volte sopra i 30 sugli 8 quarti giocati, 18esima tripla-tripla in carriera di Kobe Bryant e stavolta in versione assist-man con Dwight Howard (28 punti e 13 rimbalzi) principale beneficiato, lo stesso che nella stessa azione cattura un rimbalzo e va a segnare, un touchdown da urlo di World Pace sulla rimessa dal fondo per Pau Gasol, con lo Staple Center in visibilio, 119 punti alla fine, punteggio eguagliato da Oklahoma con una supertripla di Kevin Durant (25 punti, 13 rimbalzi, 10 assist) in questa domenica dove però la NBA offre anche basket operaio con i Knicks, Toronto, Filadelfia e la piacevole novità dei Brooklyn Nets che vincono col centro di riserva Andray Blatche e non con la sua star Deron Williams.

Nba brutte sberle per le squadre dei tre tenori azzurri

Denver di Gallinari spazzata via con punteggio-record dagli Spur finisce ultima nella sua Divsion, criticato Bargnani (5/14) a Boston,  Chicago pesante ko  e Belinelli è sparito.

Non è colpa degli italiani, ma le rispettive  squadre sono state pesantemente bastonate nel turno di sabato notte: – 26  a San Antonio per Denver (peggior passivo del turno) con Blair tornato in quintetto e Manu Ginobili  tornato top-scorer, -21 per Chicago coi Clippers con Griffin esplosivo a Los Angeles e -18 per i Raptors nella prima partita della stagione a Boston con la sorpresa della prima doppia-doppia della sua possente (2,06)  matricola Jared Sullinger, uscito da Ohio State dove una delle promesse è l’Under20 Amedeo Della Valle.

Gara a senso unico per gli Spurs che hanno toccato il top del punteggio stagionale (126)  e  sfoggiato la vecchie divise color argento, George Karl continua a dar fiducia al ruolo di centron(o meglio di..noncentro…) a  Kostas Koufos, cittadino Usa al soldo della nazionale greca, il quale ha segnato 2 punti in tutti. Fortuna che  i rimbalzi li portano Faried, Gallinari e Iguodala e talvolta anche McGee, l’antenna della squadra, che però manca di continuità e non usa il fisico in difesa, mentre il russo Mozgov non si è ancora visto per problemi fisici.

D’Antoni gasa i Lakers e strega i Knicks

Debutta come coach seguendo la partita nello spogliatoio (ma domenica sarà in panchina contro Houston) ma Bryant e c. riaccendono le polveri mentre la sua ex squadra nervosa perde la prima partita.

Strano debutto di Mike D’Antoni, che ha seguito la partita dei suoi Lakers davanti alla Tv dello spogliatoio mentre il trainer lavorava sulla rieducazione per l’operazione al ginocchio. Domenica andrà in panchina contro Houston. Il suo primo discorsino è stato un siparietto, all’insegna della sua invidiabile semplicità e ironia che ha lasciato un gran ricordo in Italia, e i tifosi di Milano avevano sperato  di vederlo sulla panchina al posto di Scariolo. “Adesso fori ad allenarvi, e calci in culo se non vincete”, questo il messaggio.

Air shoot di Gallinari, Denver manca il sorpasso e LeBron ringrazia

Grazie al Miller-show i Nuggets rimontano 13 punti e hanno la possibilità del sorpasso col Gallo 1 minuto dalla fine, segue il canestro di 3 di Norris Cole con James decisivo nel ruolo di play per l’assenza di Wade.

La statistica dice che Miami vince sempre (2/0) quando si gioca nelle ore piccole e perde sempre nel prime-time (0/3) e la storia si ripete  a Denver  che forse  troppo carica dopo una bella serie di successi non riesce a stare al passo dei campioni per i quali i presagi  all’arrivo  in Colorado dopo la pesante sconfitta sul campo dei Clippers  non sono dei migliori. Dwayne Wade, il suo regista, sfoggia uno dei suoi costosi abiti taglio Armani  e Mario Chalmers  gioca solo 7 minuti per uno stiramento al muscolo del braccio senza segnare un punto .