Nba, per New York ottavo successo consecutivo

Fresco da New York: i Knicks sono riusciti a rendere onore ai pronostici della vigilia e hanno battuto, in un Madison Square Garden somigliante a un tripudio, Denver per 129-125.

Quattro punti di differenza per un incontro tirato fino ai minuti finali ma in seguito al quale le statistiche in casa locale sono state per forza di cose aggiornate: in primo luogo perchè era la bellezza di 16 anni che i Knicks non centravano una serie di otto successi di fila e in secondo luogo per il fatto che il fenomeno locale, Amare Stoudemire, dopo aver piazzato a referto 30 punti ha scoperto averlo fatto per l’ottava volta e di aver battuto il record nei Knicks di Willie Naulls che resisteva dal 1962.

Bene anche l’italiano in quota ai Knicks, Danilo Gallinari: il Gallo chiude con sedici punti in cascina.

Nba: Bargnani sempre più Mago

E’ andata bene a tutti e tre gli italiani dell’Nba. Chi incanta, e si sta ritagliando pian piano un posto nel prossimo All Star Game 2011 di Los Angeles è Andrea Bargnani che ha messo in scena la migliore prestazione della propria carriera.

Platea dell’impresa, il Madison Square Garden: contro New York, Bargnani non basta per evitare a Toronto la sconfitta ma lo score personale dell’italiano è da brividi: 41 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e 2 palle recuperate per un totale di 39 minuti e 27 secondi trascorsi sul parquet.

E’ record che batte quello del 17 novembre 2009 quando Bargnani, contro i 76ers a Philadelphia, mise a referto 30 punti. Tanta grazia, tuttavia, non basta: vincono i Knicks di Danilo Gallinari per 113-110. Il Gallo, al sesto successo consecutivo con il club, piazza 20 punti, 9 rimbalzi e un assist nei 37 minuti e 47 secondi giocati.

Cleveland, look at this: LeBron James, 38!

Tornare per lasciare il segno. In negativo, perchè a Cleveland LeBron James è riuscito nell’impersa di passare da “tanto amato” a “tanto odiato” (ne sono una esatta misura, di quell’odio, i fischi che ne hanno accompagnato in maniera incessante ogni tocco di palla, ogni passo che calpestava il parquet); in positivo, perchè il nuovo asso di Miami Heat si è esaltato nel giorno più importante.

I 38 punti messi a referto ((13/18, 2/7, 6/9 ai liberi ma, altro dato spettacolare, 24 dei 38 complessivi sono figli del terzo quarto) nel corso della gara vinta dagli Heat rappresentano, a oggi, la migliore prova di James con la squadra della Florida: 118-90, un successo netto a cancellare, o sbiadire, o offuscare la contestazione premeditata e annunciata da parte del tifo dei Cavaliers.

I cosiddetti 20 mila inferociti della Quicken Loan Arena. Sulle maglie del pubblico stava impressa, a caratteri cubitali, la scritta Beat the Heat, i buuu che provenivano da ogni seggiolino hanno fatto il resto. Gli sono bastati tre quarti di gioco, il quarto lo ha praticamente trascorso in panchina circondato da body guards che ne hanno tutelato l’incolumità, per fare quello che aveva in mente fin dalla vigilia.

Nba: risultati e classifiche al 2 dicembre

E’ stata una notte molto positiva per i due italiani impegnati nell’NBA: i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e i New Orleans di Marco Belinelli hanno ottenuto altrettanti successi.

I canadesi hanno sconfitto Washington Wizard per 127-108, con il Mago che si è reso protagonista di una buona prestazione: per lui, 18 punti e incisività costante. Netto il divario emerso in campo tra le due formazioni: il primo quarto si era concluso con il vantaggio di 20 punti per Toronto che, poi, ha visto andare in doppia cifra ben sette giocatori. Dopo due ko, invece, torna a respirare con un successo che fa morale anche New Orleans: Charlotte battuta per 89-73, Belinelli ha messo a referto 6 punti giocando soltanto 20 minuti.

Da segnalare il momento nero dei campioni in carica: non è un trend da incorniciare, quello dei Los Angeles Lakers, che incassano la quarta sconfitta consecutiva, stavolta per mano di Houston, con il punteggio di 109-99. Questi i risultati e le relative classifiche di conference aggiornate al 2 dicembre:

LA Clippers batte Sacramento, Thanksgiving maledetto per i Kings

Giocare nel giorno del Ringraziamento, a Sacramento Kings, porta tutt’altro che bene. Dopo quella del 1996 contro Indiana, infatti, è giunto nel corso della notte un altro ko made in Thanksgiving.

A liquidare con un perentorio 100-82 Carl Landry e compagni ci hanno pensato i Los Angeles Clippers del duo Eric Gordon (28 punti) e Blake Griffin (a referto, il rookie, piazza 25 punti e 15 rimbalzi).

La vittoria dei Clippers, che bissano quella di lunedì contro New Orleans, allontana di fatto un periodo nerissimo che era coinciso con nove sconfitte consecutive.

Ha contribuito la tenacia dei Clippers, certo, ma è stato decisivo anche il pessimo bottino offensivo dei Kings che, per la quinta volta in stagione, si trovano senza nemmeno un elemento in grado di sfondare il tetto dei 20 punti. Il miglior marcatore di Sacramento, Carl Landry, si è fermato a 18; pessimo bilancio finale per Tyreke Evans che chiude con otto punti e cinque assist in 37 minuti.

Bargnani, Mago contro i 76ers; Gallinari vince ma non decolla; Belinelli ko

Un solo Mago, per una notte: i tre italiani dell’Nba giocano in contemporanea ma tra Marco Belinelli (finito ko con i suoi New Orleans contro Utah Jazz) e Danilo Gallinari (bene New York, 95-99 a Charlotte) le telecamere scelgono di soffermarsi su Andrea Bargnani: il romano entra di prepotenza in scena nella vittoria (106-90) di Toronto – quarto successo consecutivo – ai danni di Philadelphia 76ers.

Trentatrè minuti e una manciata di secondi sul parquet dell’Air Canade Centre sono bastati a Bargnani per piazzare a referto 24 punti (percentuali: 8/16 al tiro, 2/4 da 3), cinque rimbalzi e due assist. A dividere il gradino più alto del podio, insieme a Bargnani, il compagno di squadra Reggie Evans, che di punti ne fa 12 ma agguanta la bellezza di 22 rimbalzi.

Philadelphia, dodicesima sconfitta a fronte di tre sole vittorie, è tutta nelle iniziative di Andre Iguodala, 17 punti, e Jrue Holiday, 16. Per il resto, i locali hanno saputo amministrare il vantaggio nel corso dell’intera gara: talmente nitida, la vittoria, fin dai primi minuti (al 12′ già non c’è storia: +15 Toronto) che coach Jay Triano decide di concedere spazio agli ultimi arrivati. Jerryd Bayless, 13 a referto, e Peja Stojakovic, 7.

Belinelli e Hornets ko, Boston si risveglia

Undici vinte e due perse: la seconda sconfitta per i New Orleans Hornets di Marco Belinelli giunge – forse inattesa – sul parquet di Los Angeles e di fronte a una compagine – quella dei Clippers – che ha saputo difendere bene e ripartire anche meglio: finisce 99-95 dopo 40′ di grande agonismo e incertezza.

L’italiano ex Warriors e Raptors non incanta ma nei 14 punti messi a referto si conferma in fase di crescita con 2/9 da tre punti e un assist in 39’22”. Meglio di lui, il compagno di squadra David West, autore di 30 punti e dieci rimbalzi complessivi.

Inevitabile la presa d’atto che vede i Clippers finalmente fuori da una storia recente che raccontava di 9 sconfitte consecutive. Per i padroni di casa, 27 punti di Gordon.

Bargnani schianta i Celtics, bene New Orleans

La magica serata Nba è stata ancor più indimenticabile per Andrea Bargnani, oramai autentica stella (tra le stelle) in casa dei Toronto Raptors. 29 punti per il Mago, canadesi capaci di travolgere il mare verde di Boston e liquidare i Celtics a una manciata di secondi dalla sirena, quando gli ospiti hanno avuto palla in mano ma la conclusione di Garnett si è stampata sul ferro.

Il 102-101 con cui Toronto ha messo fine alle impietose statistiche (8 sconfitte di fila contro Boston). Decisivi, ai fini della vittoria, i 2 liberi infilati a 2 secondi dalla sirena da Amir Johnson. Per Bargnani, numeri da primadonna eccezion fatta per quei due miseri rimbalzi messi a referto. Troppo pochi per consacrare definitivamente il 25enne. Per il resto, 29 punti con 9/20 al tiro, 2/6 da 3 punti, 9/13 ai liberi e la sensazione che contro Glen Davis (non proprio uno qualunque) potesse fare quello che gli pareva. L’ex Benetton Treviso a fine gara:

“Avevamo tutte le scuse del mondo ma abbiamo lottato fino alla fine contro una squadra che ha più talento di noi. Non battevamo i Celtics da anni, abbiamo giocato in modo tosto. Non ci siamo accontentati,siamo stati aggressivi e questo ha pagato. Sapevamo che dovevamo correre, dovevamo sfruttare le nostre qualità atletiche. Lo abbiamo fatto, aiutati anche da un pizzico di fortuna”.

Oklahoma espugna Boston, Bargnani trascina Toronto. LeBron a Wade: “Fuori dagli schemi”

I risultati della notte di Nba hanno regalato più di una sorpresa. La prima, in ordine di importanza, è data dalla sconfitta interna dei Boston Celtics, liquidati con eccessiva facilità dagli Oklahoma City Thunder a cui è riuscito di imprimere una marcia in più negli ultimi due parziali e chiudere i conti per 84-89.

Presi per mano da Russell Westbrook (31 punti), gli ospiti non hanno faticato ad approfittare della serata storta dei locali. Tornati, specie in determinati frangenti del match, brutti e impossibili.

Indomita Los Angeles: Lakers ok contro Minnesota e in grado di sfruttare un Kobe Bryant sempre più risolutorio e implacabile (23 punti e otto rimbalzi) ma pure la buona luna di Matt Barnes che piazza a referto 24 punti. Timberwolves battuti per 112-95.

Miami Heat dimostra che, in questa fase, la sua forza stia tra le mani di LeBron James e Chris Bosh: male Dwyane Wade, qualche appannamento di troppo ma i Bobcats Charlotte solo solo riusciti per piazzare qualche graffio alla fine indolore. James ha siglato 32 punti, Bosh ne ha piazzati altri 22 (con 14 rimbalzi). Sintetizza la serata lo stesso LeBrown:

Toronto e New York ko, Bargnani e Gallinari non brillano

Toronto Raptors e New York Knicks sempre peggio. La regular season di Nba sta vivendo le fasi iniziali ma le due squadre, che vantano in organico la presenza di Andrea Bargnani e Danilo Gallinari, continuano a zoppicare. Fresche le sconfitte racimolate rispettivamente contro Washington Wizards e Denver Nuggets. Toronto mai in partita, i Knicks hanno ceduto negli ultimi secondi dopo un testa a testa che è durato tutta la gara (finisce 120-118 per Denver). Per i canadesi di Bargnani (score personale: 12 punti, 3/13 al tiro con 1/2 da 3 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e 1 recupero) è la nona sconfitta in 11 gare. Migliori i numeri di Andrea Gallinari: l’ala ex Armani Jeans si concede una doppia doppia (21 punti, 10 rimbalzi, 6/19 al tiro).

New Orleans, il primo ko a Dallas

Altra casella dello zero che, nell’Nba, si depenna. Grandi Mavericks: presi per mano da Dirk Nowitzki (25 a referto) e Jason Terry (26 punti), gli uomini di Rick Carlisle hanno liquidato i New Orleans Hornets (98-95) dopo un incontro giocato punto a punto ma nel cui finale i locali hanno saputo conservare maggiore lucidità. Per Marco Belinelli 8 punti e oltre 21′ di gioco: il parquet dell’American Airlines Center ha avuto modo di ammirare anche la buona – ma insufficiente ai fini del risultato – prova di Chris Paul (22 punti). Nelle gare disputate nel corso della notte, netta la vittoria dei New Jersey Nets a Los Angeles contro i Clippers, bene anche Oklahoma sui Jazz (si è giocato a Utah) e Orlando contro i Grizzlies. Gli altri risultati dell’ultimo turno di Nba:
Charlotte Bobcats-Minnesota Timberwolves 113-110
Orlando Magic-Memphis Grizzlies 89-72
Dallas Mavericks-New Orleans Hornets 98-95
Phoenix Suns-Denver Nuggets 100-94
Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 108-115
Golden State Warriors-Detroit Pistons 101-97
LA Clippers-New Jersey Nets 96-110.

Nba 2010/11, 2a giornata: i risultati

Dopo la sconfitta di Boston (Ray Allen 20 punti) all’esordio stagionale, i Miami Heats di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh mettono a referto la prima vittoria prima vittoria superando per 97-87 i Philadelphia 76ers; i New York Knicks hanno battuto i Toronto Raptors per 98-93 (Bargnani, sconfitto, meglio di Gallinari nella personalòissima sfida tra italiani: 22 punti a 12). Marco Belinelli (18 punti) trascina New Orleans Hornets nella vittoria su Milwaukee Bucks (95-91). I Celtics le prendono da Cleveland (95-87).
Tutti i risultati della seconda giornata: