Il basket finisce su Sportitalia2, per la nazionale Petrucci vuole la Rai

Di Antonio Trevigiano

La Coppa Italia ci suggerisce una puntata speciale di “Punti e virgole” concernente il rapporto televisione/pallacanestro con la speranza di rivitalizzare l’interesse:
1) Il presidente Petrucci  per la Nazionale Italiana vuole  di meglio – con tutto il rispetto – di Sportitalia, quindi punta alla Rai. A presto (vedi punto2)  inizierà la trattativa e siamo sicuri che ci riuscirà forse già per gli Europei 2013
2) Il capo della Comunicazione e Marketing Tolomei anima del contratto con Sportitalia viene ritenuto responsabile  in FIP di non essersi tutelato nei pagamenti.. C’è un contratto, stipulato da mesi – sembra con la mediazione della Rcs – ballano 200 mila euro,  strano ma vero la Fip non avrebbe emesso ancora fattura. O deve farlo Rcs? Situazione ingarbugliata, al punto da chiedersi: allora questo contratto potrebbe saltare? O essere ceduto alla Rai, magari con relativo diritto d’agenzia a vantaggio del cedente?

Ecco tornato nel basket il presidente che parla col Papa

Un presidente onorevole, non un onorevole presidente. Lo si è appreso vedendo che il nome di Gianni Petrucci che lunedì rassegna, dopo 14 anni, il mandato di presidente CONI  – “a Dio piacendo”, riprendendo una locuzione a lui cara che tradotta laicamente significa “il destino è negli astri “–  mentre, notizia dell’ultima ora, non figura nelle liste che il  partito di Casini ha presentato per l’apertura ufficiale della rumba elettorale. Niente Parlamento, ma “un grande avvenire dietro le spalle”  come diceva Vittorio Gassman.

Quasi in parallelo alla corsa per la scelta di chi guiderà l’Italia nella prossima legislatura  c’è quella per  la presidenza del CONI per la quale corrono  il dottor Raffaele Pagnozzi, braccio destro di Petrucci,  e il dottor Giovanni Malagò al fianco del quale, in veste di  nume tutelare, c’è Gianni Letta in passato vicinissimo a Petrucci. A proposito,  mi dicono: e  non è escluso che ancora lo sia.. Se l’elezione al CONI premiasse la popolarità, Malagò vincerebbe a mani basse, ma la presidenza del CONI implica una proprietà di impianti e dimore storiche di inestimabile valore e  bellezza, vedi il mussoliniano Foro Italico col Parco e il Palazzo H che guarda il Tevere, un contributo del Governo per la gestione dell’organismo di 500 milioni di euro all’anno, commesse, carriere, migliaia di dipendenti, ed è chiaro che la politica procede quindi  a nominare in quote nella “SpA Coni Servizi”, un Consiglio di Amministrazione e un presidente di sua fiducia. Questa fiducia trasversale è stata ben riposta su Gianni Petrucci, nonostante dopo la bella spedizione di Pechino il personaggio  diede una bella tirata d’orecchi ai politici affermando che la sua Azzurra era davanti alla Francia e alla Spagna mentre il paese era solo al 19° posto.

Tutti in auto a Roma alla convention di Petrucci

Tutto quello bisognava scrivere sull’assemblea-ma forse è meglio chiamarla Convention – di sabato 12 gennaio a Roma – è già stato scritto. Inutile cercare di indovinare il programma di Gianni Petrucci:  lo illustrerà direttamente in assemblea per una questione di stile.

Fino  a lunedì  sarà infatti ancora il presidente CONI  in carica, mica poteva illustrare il suo programma di basket, usare il suo ruolo di n.1 dell’italico sport. Suvvia, lui è impeccabile, come nel rispetto delle autonomie che – detto rispettosamente anche da noi che sappiamo  – a volte finiscono per sintetizzarsi nel divide et impera (sul cui giudizio storico di veri imperitorucci  ho legittime riserve), e nel  comodo“armiamoci e partite”.

Se torna Petrucci, Pianigiani CT a tempo pieno?

Si muove il mercato degli allenatori:  si chiude il ciclo di Siena,  squadra più giovane con Luca Banchi. Vitucci da Avellino a Varese, Sacchetti resta a Sassari.

Dopo gara3 dei quarti di finale dei playoff  il Consorzio “Varese nel cuore” tirerà le somme, e primo capitolo riguarda l’allenatore. Carlo Recalcati che ha portato quest’anno i playoff, la soglia di un’annata positiva, chiude  forse col biennio post-nazionale e potrebbe avere un incarico manageriale. Per il coach, Varese non nasconde il desiderio di Meo Sacchetti, coach of The Year, che però rimarrà in Sardegna, e si parla di Frank Vitucci che può liberarsi entro il 15 giugno da  Avellino attualmente impegnata a costruire il nuovo assetto dirigenziale e le garanzie economiche per iscriversi alla A con l’ingresso della Sidigas che da sponsor diventa proprietaria di maggioranza.

Possibile anche una chiusura di rapporto anticipata fra Siena e Pianigiani, non è vincolante il risultato ma la discussione sulla squadra del futuro. E la possibilità di essere disposto ad accettare una rinegoziazione per lo scontato taglio del  budget. Intanto il coach dei 5 scudetti è diventato cliente di un ex giocatore sloveno (Gorenc) che  opera come agente l’ex  manager russa del Cska, per esplorare opportunità all’estero. Ma cerca una squadra di vertice, e con Obradovic sul piede di partenza e la possibilità di un ritorno di Messina in Europa la scelta è ristretta, inoltre la sua valutazione risente anche dei risultati internazionali. E’ confermato come CT azzurro fino alle qualificazioni europee, il girone degli azzurri è facile se si qualifica dirigerà  la squadra agli europei il prossimo anno in Slovenia.

Gianni Petrucci conferma il ritorno al basket

Martedì scorso a Roma, nel corso della cerimonia di consegna del Premio Giulio Onesti al presidente del CIA Rogge, a un paio di presidenti di federazione che gli chiedevano se tornerà a fare il presidente del basket Gianni Petrucci ha risposto: “E’ probabile, è probabile…”.

Il mandato del presidente del CONI scade dopo le Olimpiadi di Londra, ma non sono ancora state fissate le date dell’assemblea dove si presenteranno come candidati Raffaele Pagnozzi, l’attuale segretario, e Giovanni Malagò presidente dell’Aniene. Fino ad allora Petrucci rimarrà in carica per l’ordinaria amministrazione. L’assemblea della Fip  è invece prevista a marzo del 2013, Meneghin non si ripresenterà.

Petrucci è stato eletto sindaco di San Felice del Circeo, ma  la nuova carriera politica non gli impedirà di gestire la Federazione Italiana Pallacanestro, e inoltre non ci sarebbe incompatibilità in merito al doppio incarico.

E inoltre conserva quello di presidente del Cda della Spa CONI Servizi che gestisce il personale dell’ente e tutti  gli impianti.

Petrucci vincente anche in politica, tornerà al basket?

Il presidente di lungo corso del CONI eletto sindaco di San Felice Circeo, dopo Londra dovrà decidere se rilanciare la Fip dove Meneghin lascia. Non più rileggibile, in scadenza di mandato dopo le Olimpiadi di Londra del suo lungo ciclo al CONI,  Giovanni Petrucci è stato eletto sindaco nelle amministrative sindaco di San Felice del Circeo, perla turistica in provincia di Latina, per la coalizione del centrodestra. Uomo sa sempre molto vicino al partito di Ferdinando Casini, Gianni Petrucci ha vinto una partita importante.

Il nume del tutelare del basket, al quale si deve il suo lancio dopo un passato come sindacalista CONI, nel ruolo di segretario e poi presidente prima di passare al calcio e alla presidenza del CONI, dove regna da 12 anni ed è stato anche eletto presidente di CONI servizi, non stanco di mietere successi, a 66 anni sembra adesso la punta della colazione politica del Terzo Polo per la conquista del Palazzo della Regione dove aleggia sfiducia nella deludente gestione (leggi impennata del deficit)  dell’ex sindacalista Polverini. E potrebbe anche entrare in Parlamento, e pensare anche in futuro al ruolo di senatore a vita.

Basket, delude il sabato in tv. Si cambia orario!

  • IL PUNTO – Poco più di 104 mila spettatori e lo 0,7, il basket  inferiore alle attese  e La7 per  questo  La7 anticipa alle 16.10  dal prossimo sabato volendo un traino forte per il suo Tg. E scende in campo Petrucci: “Basket, devi cambiare!”
  • Ammucchiata in testa. Sarà vero equilibrio?  Solo squadra ancora al palo, la neo-promossa Casale,  anche se accarezza  il sogno di battere una Milano  che trattandosi di Armani è ancora “imbastita”, senza contropiede e intanto si rafforza con Oliver Stevic, 25 anni, 2,05, sloveno di confine in arrivo da Oldemburg.
  • Chi sale al vertice della classifica, soffre della sindrome della “palla avvelenata”.  Nei ranghi era rientrata subito  Cantù a 30 anni dall’ultima volta che aveva guardato tutti dall’alto, è successo altrettanto a Caserta, perché  a Varese  Carlo Recalcati ha sconfitto l’allievo Pino Sacripanti  al quale affidò la Under 20, l’unica squadra azzurra ad aver portato due medaglie nell’ultimo lustro, quello del declino.
  • Caserta è stata perciò  defraudata da un legittimo diritto di figurare come la vera  capolista dopo 4 giornate, colpa non solo del  campionato dispari, della A con 17 squadre, alla faccia del codicillo della discussa Convenzione Lega-Fip che specificava che mai questo sarebbe successo.   Avendo l’Alta Corte di Giustizia Sportiva ammesso a tavolino  in extremis Venezia  – facendo saltare il principio del diritto sportivo acquisito sul campo –  di fronte al pericolo di  una “prospettiva falsata” era scontato che la Lega fornisse per questa stagione il ranking stile America. Puntualmente  sempre in ritardo sui tempi, troppo incardinata su logiche  assai lontane da una “par condicio” a suggello dell’equilibrio competitivo, magari un salary cap che le bigs però non vorranno mai con la scusa della minor rappresentatività nelle Coppe,  questa Legabasket  dovrebbe provvedere opportunamente  a fornire una classifica reale , basata sulle percentuali vittorie-sconfitte. Come fanno gli americani. Si sarebbe evidenziata che  la vera   capolista del campionato dei giganti   dopo 4 turni era  la  Juve del basket, e cioè Caserta. Fatto promozionale di non poco conto. Diritto e premio  rimasto purtroppo  sotto traccia col sistema della classifica legata ai 2 punti,  e  che in  un sistema basato sul valore dell’immagine e il rapporto con gli sponsor, sempre più carenti di questi tempi, contribuire a creare anche un indotto, un valore aggiunto.