Il ritorno di Danilo Gallinari é senza dubbio la ciliegina sulla torta del mercato dell’Emporio Armani Milano. Ma Omar Cook é sicuramente la base del nuovo progetto di squadra affidato all’esperienza di un coach vincente come il ct della Spagna, Sergio Scariolo. Il playmaker di passaporto montenegrino, reduce dall’Europeo in Lituania, è il regista a cui saranno affidate le chiavi del gioco della squadra di Milano, costruita con grandissime ambizioni. Non é un caso dunque se Cook é stato il primo giocatore ingaggiato nel mercato estivo. “La rapidità di Milano nel firmarmi vuol dire che la società mi voleva fortemente, e che il duro lavoro che ho fatto finora nella mia carriera sta dando i suoi frutti. Ero felicissimo di venire qui, specialmente quando mi è stato spiegato in che direzione si volesse andare”. Cook è un vero playmaker, un regista che sa già dove mandare il pallone prima ancora del tiro: di giocatori così ne sono rimasti pochi con queste caratteristiche. “Ho sempre giocato così, pensando prima a far segnare i miei compagni. Quello che voglio, semplicemente, è fare le cose giuste per vincere le partite, e sappiamo bene che le statistiche non dicono tutta la verità”. Milano ha puntato in questo mercato su molti giocatori con esperienza di altissimo livello in Eurolega: in molti addetti ai lavori ipotizzano addirittura l’arrivo alle Final Four per la squadra di Scariolo. “Sulla carta è così, ma ora si tratta di trovare la chimica di squadra, lavorare tutti insieme per mettere ogni cosa al suo posto. In questo momento possiamo dire di avere i pezzi giusti e dobbiamo metterci a comporre il puzzle. Di sicuro il valore della squadra è importante, addirittura migliore di quello che mi aspettassi quando mi sono impegnato con l’Olimpia”. Intanto, il suo nuovo coach, Sergio Scariolo, ha appena conquistato il secondo titolo europeo con la nazionale spagnola. Lei viene dalla Liga Acb, dove Scariolo è tenuto in altissima considerazione. “Infatti ho sempre sentito grandi cose su di lui, in particolare quando ho giocato a Malaga, dove il coach ha lavorato in precedenza. Quello che so è che lui vuole vincere, e il suo lavoro è mirato ad arrivare nelle migliori condizioni possibili per provarci: non vedo l’ora”.
Olimpia Milano
Meneghin plaude all’arrivo delle stelle della NBA nel campionato italiano
“La firma di Gallinari per Milano, l’ipotesi prospettata da Sabatini per far giocare alcune partite a Bologna a Kobe Bryant, di un Bargnani verso Siena, è sintomo che le nostre squadre sono attive“. Dino Meneghin, attuale presidente della Federbasket ha commentato attraverso i microfoni di Sky Sport24 la firma di Danilo Gallinari per l’Emporio Armani Milano e del possibile arrivo dall’NBA della stella dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant. “Perché non approfittare dello stop nell’NBA per portare in Italia molte stelle di prima grandezza – aggiunge -. Quello del ‘Gallo’ è un grandissimo acquisto per Milano ed io spero che non sia solo un fatto di pochi mesi, perchè sarebbe bello vederlo giocare da noi e non in televisione. E’ giovane, ha voglia di giocare, di non stare fermo. Il suo arrivo è importantissimo per la società, per la citta’ per i tifosi che l’aspettano a braccia aperte“. Sul “lock-out” che sta di fatto impedendo l’inizio del campionato professionistico statunitense, Meneghin ha aggiunto: “Capisco che ci sono interessi enormi tra giocatori e club, ma e’ l’occasione per portare il verbo del basket dappertutto, riempiendo i palazzetti, invece di vederli in televisione“. Sull’offerta faraonica del vulcanico presidente delle “V” nere Claudio Sabatini, a Kobe per giocare alcune gare a 600 mila dollari a match (Sabatini sta provando a coinvolgere nell’operazione i maggiori imprenditori della città emiliana), il numero uno della pallacanestro italiana, ha infine dichiarato: “E’ il miglior giocatore del mondo ed è giusto che abbia questi prezzi. Io sono contento che Sabatini abbia coinvolto la città. Perché io sono convinto che per poter vedere, seppur per poche partite, un campione come lui, ci sarebbe la fila fuori dal palazzetto e sarebbe necessario montare degli schermi fuori perché l’impianto di Casalecchio di Reno non sarebbe in grado di contenere tutta la gente che vorrebbe assistere allo spettacolo“.
Gallinari torna a Milano: “Un onore giocare per coach Scariolo”
Danilo Gallinari é tornato a casa. Almeno per ora. Grazie al lockout che sta bloccando la partenza della stagione della NBA, il Gallo ha deciso di tornare in Italia per vestire la maglia dell’Olimpia Milano, dove troverà una squadra costruita per vincere o comunque per provare ad interrompere il dominio della Montepaschi Siena. Ma oltre a ritrovare Milano e l’Olimpia, Gallinari troverà un coach di grande spessore come Sergio Scariolo, fresco del bis continentale ottenuto sulla panchina della Spagna agli Europei in Lituania. “E’ un allenatore che ha vinto tanto e quindi per me sarà prima di tutto un onore lavorare con lui – ha dichiarato il talento azzurro in collegamento telefonico con Sky Sport24 – Sarà una bella esperienza iniziare questo percorso assieme. Io come al solito mi metterò a completa disposizione del tecnico. Pronto a fare quello che lui vuole, dando il massimo. Sono contento iniziare questa esperienza con lui, con una squadra forte e con giocatori forti”. Ma cosa ha spinto Gallinari a prendere questa scelta? “Semplicemente non riesco a stare senza giocare. Dopo una settimana di vacanza devo toccare il pallone se no impazzisco. Ho bisogno della competizione e starne senza per tre mesi impazzirei. Questo è uno dei motivi che mi hanno portato a scegliere Milano”. Un Gallinari che in questa nuova avventura in Italia con la maglia EA7 potrebbe ritrovarsi a sfidare Andrea Bargnani (in trattativa con la Mps Siena) e Kobe Bryant, sogno impossibile della Virtus Bologna, ad un passo dall’ex Ginobili. “Ci sono tante idee, tante possibilità incredibili. Se succedesse sarebbe un campionato unico, un anno particolare. Per Kobe sarebbe un’esperienza incredibile tornare in Italia per la prima volta. Sarebbe un’esperienza super per lui. Sarebbe un campionato dal livello altissimo“. Gallinari da giovedì si aggregherà ai suoi nuovi compagni in partenza per il ritiro pre-campionato in Spagna. “Dopodomani partirò per il ritiro in Spagna: saranno dieci giorni di preparazione con la squadra al completo e quando si tornera’ sarà già tempo per la prima di campionato“.
Torneo di Caorle, la finale sarà Milano-Cantù
Sarà tra Milano-Cantù la finale del Torneo di Caorle: la Bennet ha infatti sconfitto la Canadian Solar Bologna 60-56 dopo un avvio di gara molto equilibrato, con Cinciarini e Scekic da subito in ascesa per i canturini e il play McIntyre a guidare i bianconeri. Micov e compagni hanno allungato proprio sul finire del secondo quarto: poi un bel finale punto a punto, dopo la tripla di Parzenski, ma a fare la differenza è stata la maggiore esperienza dei canturini. Nell’altra semifinale invece, l’Emporio Armani Milano ha battuto una combattiva Benetton Treviso 78-72. Parte subito forte la Benetton con un Gentile ispirato ma dall’altra parte ci sono Cook e Hairston molto in forma. Il match è molto bello perché le squadre si affrontano a viso aperto (si vede che non é ancora campionato): un paio di giocate di Scalabrine mandano in visibilio il pubblico che affalla le gradinate del Palamare e i trevigiani allungano sul +7 al 10’ con una tripla sulla sirena proprio dell’ex Chicago. Al 16’ i biancoverdi sono avanti 30-23, poi un nuovo parziale degli uomini di Frates riporta in parità i milanesi in chiusura di secondo periodo (34-34). Milano poi allunga con Melli e Mancinelli a +7 dopo 4’, ma Gentile e compagni chiudono la terza frazione sotto di appena 2 lunghezze. Nel finale sono i canestri di Mancinelli e Nicholas portano i milanesi alla finale. I biancoverdi di Djordjevic giocheranno la finale 3° e 4° posto contro la Canadian Solar Bologna alle 17.00.
I grandi allenatori: Dan Peterson
Se ci fosse un premio per la simpatia, finirebbe nella sua bacheca. Se ci fosse un premio per la mimica, spetterebbe di diritto a lui. Non sappiamo se e quanti premi vincerà Dan Peterson nella stagione in corso ed in quelle a venire, ma di certo resta uno dei tecnici più preparati e competenti del panorama del basket internazionale, l’unico originale che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
Chi ha pochi anni sul documento di identità lo vede ora, con le sue settantacinque primavere suonate, agitarsi in panchina ed impartire lezioni di basket alla sua Armani Jeans Milano, ma forse ignora che quel nanetto tutto pepe si fece conoscere alle nostre latitudini come coach della Virtus Bologna nel lontano 1973.
Uno scudetto ed una Coppa Italia alla guida della squadra bolognese, prima che il destino lo portasse sulla via di Milano, dove si consacrò come uno dei migliori tecnici degli anni ottanta. Sulla panca dell’Olimpia Peterson riuscì a conquistare praticamente tutto in pochi anni, mettendo in bacheca 4 scudetti, 2 coppe nazionali, una Coppa Korac ed una Coppa dei Campioni, prima di ritirarsi e di darsi alla carriera di commentatore sportivo.
Olimpia Milano-Air Avellino 90-78
Basket A1 nona giornata:
Olimpia Milano-Air Avellino 90-78
Olimpia Armani Jeans Milano: Mancinelli 11, Pecherov 6, Mordente 11, Finley 7, Jaaber 22, Rocca 12, Melli, Ganeto ne, Van Den Spiegel 4, Nardi, Hawkins 17. All. Bucchi
Air Avellino: Green 8, Troutman 16, Barbaro ne, Cortese ne, Spinelli, Lauwers 8, Infanti ne, Iannicelli ne, Szewczyk 17, Thomas 16, Johnson 5, Dean 8. All. Vitucci.
L’Olimpia Armani Jeans Milano torna a vincere in campionato, sconfiggendo per 90-78 l’Air Avellino. Trascinato da un grande Jaaber per lui doppia cifra 22 punti. Eppure le cose non si erano messe bene con gli irpini che chiudono avanti 20-21 il primo quarto. Nel secondo, l’Olimpia realizza 4 punti consecutivi con Pecherov e Jaaber, riportando Milano a +3 sul 24-21. Il punteggio si muove a forza di tiri liberi, prima di Hawkins per il 33-33 a 2’26” dalla fine. Green centra una tripla e l’Olimpia chiama nuovamente timeout a 1’56” dalla fine.
A1, Teramo – Milano 83-89 dopo un supplementare
Servono i tempi supplementari, all’Armani Jeans Milano, per dare ragione alla cabala (sei successi su nove in trasferta, diventano sette su dieci) ed espugnare il PalaScapriano e avere la meglio su un Teramo che ha messo spesso e volentieri in difficoltà il quintetto di coach Bucchi. Punto a punto fino all’ultimo quarto, nessuna delle due formazioni in grado di piazzare break importanti e parziali chiusi in sostanziale equilibrio.
Parte meglio la formazione di casa, nelle cui file Hall – il grande ex, il suo score finale è di 23 punti – mostra di avere tutta la voglia di togliersi più di un sassolino dalle scarpe. Di contro, l’Olimpia replica con un grande Mancinelli – 27 punti e parecchia sostanza – che contribuisce a ribaltare il parziale del primo quarto (22-21) e a chiudere la seconda frazione sul +1 per Milano.
La terza parte si tinge di “rosso Armani” solo per un attimo: al 27′ Milano viaggia sul 55-49 ma i padroni di casa riescono a replicare con tempestività e chiudere con un solo punto di svantaggio (59-60). Pare il momento in cui Teramo possa dilagare (75-68 a metà dell’ultimo quarto) ma il ritorno di Milano è dirompente (parecchia esperienza a carico dell’Armani, la stessa che Teramo non ha evidenziato). Il 78-78 su cui si chiudeono i tempi regolamentari sono il preludio ai supplementari: ne occorre uno, giusto il tempo di prendere le misure, piazzare l’affondo e chiudere in retroguardia.
Teramo Basket – Olimpia Milano, la presentazione
PalaScapriano Teramo, prima giornata A1
Teramo Basket-Olimpia Milano sabato 16 ottobre ore 20
La prima giornata di basket A1 parte con il primo anticipo della stagione: al PalaScapriano di Teramo si affrontano (sabato 16 ottobre ore 20) Teramo Basket-Armani Milano. La squadra di Andrea Capobianco (Marco Ramondino il vice) e quella di coach Piero Bucchi sono al completo degli organici e vivono l’inizio di stagione con obiettivi evidentemente differenti.
Se Teramo, infatti, punta ad andare il più lontano possibile ma avrà modo di sperimentare sul parquet la tenuta di una rosa da scoprire, Milano lotta per l’obiettivo dichiarato di interrompere lo strapotere di Siena e andare a riprendersi il gradino più alto del podio.
I biancorossi di Teramo sanno di avere di fronte un avversario ostico. Le parole di Capobianco: “Iniziamo contro una delle maggiori candidate al titolo. Milano è bravissima a giocare il contropiede primario correndo in 5, ma anche quando gioca a metà campo può trovare il canestro con tutti i suoi giocatori. Ha inoltre giocatori specialisti nell’arte difensiva, da Rocca e Jaaber a Mordente e Hawkins. Dovremo superarci, giocando una partita di grande qualità mentale, fisica e tecnico-tattica. Lo sforzo che dovremo fare tutti quanti insieme è non abbattersi nei momenti difficili e non esaltarsi appena le cose dovessero andar bene. Chiavi del match saranno la difesa e la conquista dei rimbalzi, ma per non rendere vano il lavoro difensivo sarà fondamentale giocare con la palla sempre in movimento“.