Incredibile notizia che arriva da oltreoceano e che stupisce un po’ tutti gli appassionati del mondo Nba. Infatti, D’Antoni ha finalmente accettato la proposta che gli è arrivata dai Brooklyn Nets e ha deciso che farò da vera e propria chioccia a Steve Nash, che è stato da poco nominato nuovo head-coach.
mike d’antoni
Mike D’Antoni torna in Italia, non c’è altra alternativa all’NBA
D’Antoni: “L’alternativa alla Nba è solo l’Italia”. Queste sono le sue parole e al Forum del 13 marzo l’Olimpia ritira la maglia di Mike con la speranza di rilanciare la squadra nell’Eurolega con Malaga.
Su Sky Lakers-Denver, sfida fra Gallinari e il suo maestro D’Antoni
Lakers-Denver sarà l’epilogo dell’agenda televisiva della NBA della prossima settimana
Grande attesa per il match di Gallinari contro il coach che l’ha voluto ai Knicks, oggi allenatore dei Lakers nella partita di sabato 30 novembre. Per la prossima settimana la programmazione di Sky Sport che offre 80 partite durante la stagione prevede Clippers-Hornets (Chris Paul contro la sua ex squadra la cui star è la matricola n.1 del draft, Anthony Davis alle prese con problemi fisici) e anche Filadelfia-Dallas Maverick col probabile ritorno in campo del tedesco Dirk Nowitzky mentre nei Sixer è ancora fermo Andrew Bynum (ex Lakers).
Debutta Mike D’Antoni, lo show-time può attedere, grazie Bryant
Nel micro-turno di martedì notte la sorprendente Brooklyn perde a Los Angeles col tiro del pareggio alla fine, i Lakers vincono 3 partite di fila. Bargnani 22 punti, crollano nel finale i Raptors a Filadelfia.
“Per prima cosa: è meraviglioso essere qui e poter allenare questi grandi giocatori. E’ quello che ogni allenatore sogna…”.
Lo showtime può attendere, idem il dolore al ginocchio operato. Mike D’Antoni cerca di stare seduto il più possibile sulla sua nuova panchina dopo 10 mesi senza basket, a parte la felice parentesi olimpica di Londra, ma alla fine scatta in piedi e cammina avanti e indietro nervosamente zoppicando, incurante della proibizione del medico e dei possibili guai all’arto.
Mike D’Antoni primo allenamento Lakers con le stampelle
Ha concluso il discorsino di presentazione dicendo: “E adesso fuori, o vi prendo a calci in culo”. Per Kobe è un genio dell’attacco. Chiede 110 punti per partita e l’anello. Phil Jackson attacca i dirigenti: “Comportamento poco limpido”.
Nella storia della NBA si doveva vedere anche questa. Un allenatore che si presenta al primo allenamento in stampelle. Mike D’Antoni saltellando ha raggiunto lo spogliatoio dei Lakers, la nuova squadra per la quale ha firmato il 12 novembre un contratto da 12 milioni di dollari, e ha riservato ai giocatori una battuta da caserma: “E adesso cominciamo a giocare, altrimenti calci in culo…”.
Mike ha dialogato in italiano con Kobe Bryant col quale aveva già lavorato col Dream Team. Sembrava che Kobe fosse il primo a volere il ritorno di Phil Jackson, invece ha elogiato il nuovo allenatore descrivendolo come “un genio dell’attacco”. “Possiede una capacità unica di non complicare troppo le cose, questa è la sua essenza di vita e di gioco”.
Riecco Mike D’Antoni, preferito a Jackson per rilanciare i Lakers
Ecco tutti i retroscena del suo clamoroso ritorno dopo un’operazione al ginocchio, ha firmato un contratto di 4 anni per 12 milioni di dollari e aspetta l’ok del medico mentre i Lakers vanno in campo stasera con San Antonio e venerdì con Phoenix.
Gran trambusto dalle parti del’abitazione di Mike D’Antoni, al nord di New York, al confine con Connecticut, dopo due settimane tremende, senza luce per i danni provocati dal passaggio dell’urgano Sandy e il “nostro” bloccato in casa dopo la ricostruzione della rotula di un ginocchio è arrivata la bella notizia. E’ proprio vero che nella vita non bisogna mai abbattersi, e che alle spalle di Mike D’Antoni il venticello sella fortuna no manca mai. Venerdì è stato licenziato Mike Brown, la squadra è stata affidata a Bernie Bickerstaff, a furor di popolo si chiedeva il ritorno per la terza volta di Phil Jackson, col gradimento di Kobe Bryant e Artest ma intanto la società aveva fatto una telefonata a Mike per sapere la sua disponibilità e informarsi sul rapporto in essere con i Knicks dopo il divorzio e metà della scorsa stagione. Kupchack era stato chiaro, c’è un forte interesse e una forte pressione per Phil Jackson ma lui è reduce da un’operazione di protesi all’anca e deve vedere se se la sente di tornare in panchina.
Mike Brown licenziato dai Lakers, torna Jackson o arriva Mike D’Antoni
Svolta nella grande crisi della squadra che era favorita per il titolo, il grande guru ha presentato le sue richieste, ma intanto è stato contattato anche l’ex coach di Milano e Treviso.
Il tragico inizio dei Lakers è costato la panchin a a Mike Brown la cui panchina scricchiolava già dall’anno scorso, e il pubblico dello Staples Center ha invocato a gran voce il ritorno di Phil Jackson, soluzione richiesta anche da Kobe Bryant e Pau Gasol. Il guru della panchina, operato all’anca, nicchia, si è riunito col general manager Mitch Kupchack e Jim Buss, il figlio del proprietario che gli hanno offerto la squadra ma senza avere risposte e il meeting è aggiornato nei prossimi giorni mentre la squadra è stata affidata ad interim a Bernie Bickerstaff.
Obradovic a Barcellona, Mike D’Antoni torna a Milano?
Il Barcellona ha vinto alla quinta col Real lo scudetto spagnolo, Xavi Pascual passa alla nazionale dopo i Giochi, mentre se Mike D’Antoni potrebbe scegliere di vestire Armani, e tornare nel club del quale è stato un mito avendo ancora un anno garantito con i Knicks.
Sergio Scariolo avrà sonni agitati, se è vero che l’Armani poteva fare di più e spendere di meno o meglio per una squadra che ha deluso per tre quarti di stagione, non all’altezza nel reparto guardie (Cook, Nicholas, Bremer, Demton, Gianchetti) tanto da dover ricorrere all’acquisto di Ale Gentile a metà stagione e riaffacciatasi inoltre alle Top 16 di Euroleague ne è uscita male.
Non voleva Anhtony, D’Antoni lascia i Knicks!
E così, tanto tuonò, che Mike D’Antoni preso atto che la squadra ormai era sempre meno dalla sua parte e Carmelo Anthony era sull’Aventino, ha dato le dimissioni con la garanzia che l’ultima rata di 6 milioni dei 24 milioni di dollari di contratto gli verrà pagata. La squadra è stata affidata a Mike Woodson, ex coach preso in estate dopo tre buone stagioni ad Atlanta col ruolo di assistente, con una filosofia propria, meno propensa allo show-time del Mike, un pragmatismo che ha subito applicato poche ore dopo il cambio di guardia in panchina.
Facendo giocare ben 10 giocatori nel 1° quarto, e in totale tutti e 13, dopo 6 sconfitte ha riportato i Knicks al successo interrompendo una serie di 6 sconfitte. E’ finita con 42 punti di scarto, i Knicks sono 19/24 come Milwaukee reduce da 4 vittorie che però occupa l’8° posto, distanziate (16 vittorie) Cleveland e Detroit protagoniste di una buona seconda parte di stagione ma è chiaro che la lotta da qui alla fine per l’ultimo posto utile è fra la squadra di New York e quella di Scott Skyles che si è mossa sul mercato acquistando 3 pedine importanti da Golden State (Monta Ellis, Kwane Brown lo sloveno Udoh) in cambio dell’infortunato centro australiano Andrew Bogut e Stephen Jackson.
NBA Mike D’Antoni lascia i New York Knicks
La notizia é arrivata in serata direttamente dalla Grande Mela: Mike D’Antoni non è più il capo allenatore dei New York Knicks. Il tecnico italo-americano ha infatti lasciato la guida della squadra proprio alla vigilia della chiusura del mercato, con i Knicks sprofondati in una pesante crisi di risultati (bilancio di 2-8 nelle ultime 10 gare). Il coach ex Milano e Treviso saluta dunque New York con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto: l’odierno addio arriva dopo quattro stagioni in cui i Knicks hanno cercato di rifondare e costruire una squadra vincente, ma nemmeno il duo formato da Amar’e Stoudemire e Carmelo Anthony (arrivato un anno fa, i Knicks sacrificarono il nostro Danilo Gallinari) non è bastato per tornare a sognare. Anzi: proprio i “caso Melo” sarebbe alla base dell’addio del tecnico 60enne. Il suo rientro in squadrea è infatti coinciso con l’inizio del lento declino di prestazioni della sorpresa Jeremy Lin (8 vittorie in 9 gare): nell’ambiente si vocifera che proprio ieri Anthony avrebbe chiesto la propria cessione indicando nel guasto rapporto con D’Antoni la causa principale di questa sua scelta. Nonostante le smentite di rito dello stesso giocatore, i media neyorkesi si dicono convinti che dopo la rottura tra i due, in seno alla squadra ogni equilibrio sarebbe saltato. Per ora sulla panchina dei Knicks si é seduto il vice Mike Woodson, ex capo allenatore degli Atlanta Hawks, che manterrà l’incarico ad interim, in attesa dell’arrivo di un nuovo coach per la prossima stagione.
Visione diversa rispetto alla proprietà sul futuro della franchigia
Questa, in estrema sintesi, la spiegazione dell’ex tecnico dei Knicks, che per il momento non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni.
Lin ferma Dallas, per D’Antoni ha un cuore immenso
I campioni cedono nel finale, il taiwanese migliore con 28 punti, 14 assist, 5 recuperi. Grande giornata anche degli europei Ersan Yliasova, Ricky Rubio e Marcin Gortat. New Orleans ha licenziato l’ex senese Summers.
L’IN-cantesimo continua. Nella incredibile riscossa di New York, Jeremy Lin si conferma il profeta (8 vittorie nelle ultime 9 partite) superando sempre i 20 punti e con una nuova doppia-doppia che ne fa l’indiscussa star, la favola della NBA per essere arrivato a New York con un contratto di 10 giorni, senza potersi pagare l’albergo e la fortuna del merchandising della Lega che non riesce a tener dietro agli ordine di magliette, cappellini, poster, soprattutto da parte del mercato asiatico dove il taiwanese è diventato un mito. Sfuma il confronto con Ya Jianljan, star cinese dopo il ritiro di Yao Ming, oggi ricco imprenditore grazie ai milioni guadagnati coi Rockets, che il coach di Dallas ha recuperato dalla D-League ma non manda in campo, con grande dispetto della stampa per favorire il disgelo delle due Cine.
D’Antoni-Messina sfida al Madison, in tribuna Gilberto Benetton
Al Madison Knicks-Lakers non è solo una sfida storia nella storia della NBA che fa schizzare il prezzo dei biglietti fino a 1000 dollari da parte dei bagarini e il match fra due squadre che vogliono riguardagnare il terreno. I Knicks hanno iniziato malissimo, sono ancora fra le squadre sotto il fatidico 50 % di vittorie, molti problemi per Mike D’Antoni il cui contratto di 24 milioni di dollari scade questa stagione e solo l’accesso ai playoff può portare a una riconferma. D’Antoni è una figura positiva, senzxa pregiudizi e anche fortunata, e gli si deve il lancio di Danilo Gallinari scelto fra i primi 10 del draft 2008 e sacrificato l’anno passato per avere un big quale Carmelo Anthony.
Ma i fatti hanno dato ragione al coach perchè Gallinari è diventato l’uomo-franchigia di Denver, il suo nuovo club, e una serie brillantissime di prestazioni hanno permesso alla sua squadra di essere fra le prime 5 dell’intera Lega e a Gallinari di strappare un contratto di 42 milioni di dollari per 5 anni, il maggior contratto per un europeo in questa stagione. Se Mike D’Antoni è molto amato dai newyorkesi per il gioco divertente, è invece un duro Mike Brown il nuovo coach del Lakers convinto che il miglior attacco sia la difesa anche se lascia libertà ai suoi big
Nato l’imbattibile Dream Team per Londra 2012
Scelti i 20 della formazione Usa di basket che fa riferimento a coach Krzyzewski in vista delle Olimpiadi 2012 di Londra. Due sole novità tra cui l’ingresso dell’emergente Blake Griffin dei Clippers, con i suoi 22 anni la nuova star. Mike D’Antoni vice allenatore. Mentre la vecchia conservativa Europa riparte mercoledì 18 gennaio con 3 italiane (Siena apre con Bilbao, giovedì Armani-Panathinaikos e Barcellona-Bennet) nelle Top 16 che dal prossimo anno cambieranno formula e alcune formazioni hanno grattato nelle ultime ore il barile del modesto mercato (lo sloveno Nachbar all’Unics Kazan, l’american-svizzero Brunner a Cantù, l’americano Mallet al Maccabia, l’americano supertatuato Acie Law dal Partizan all’Olympiacos) la notizia più importante arriva dagli Stati Uniti, e riguarda la nascita del Dream Team ultima versione, perché non è il caso di parlare di nuovismo con 18 giocatori sperimentati e diversi over 30.
La grande selezione per le Olimpiadi di Londra (27 luglio 12 agosto) comprende 20 giocatori, e precisamente:
NBA, su Sky la riscossa di D’Antoni a Charlotte
Stanotte alla 1.30 Nba su Sky con Bobcats-Knicks, tornano in campo Andrea Bargnani (Toronto-Minnesota) e Danilo Gallinari vs. Marco Belinelli (Denver-Hornets). Intanto nel turno domenicale di regular season dell’8 gennaio, Steve Nash serve 17 assist, Kobe salva i Lakers (27 palle perse). Votate Bargnani e Gallinari su Nba.com
Senza Manu Ginobili (frattura della mano sinistra, stop di 8 settimane per l’ex virtussino degli anni d’oro) perde la terza gara su 3 in trasferta, ne approfitta Oklahoma per diventare la prima squadra dell’Ovest a tagliare il traguardo delle 8 vittorie, anche se il primato resta di Miami di LeBron, Bosh e Wade con una sconfitta in meno di Durant c.
Senza italiani il ristretto turno domenicale dell’8 gennaio, con sole 6 gare, ha visto Portland (6/2) confermarsi come la novità dell’Ovest battendo nettamente Cleveland (20 punti di scarto) con 28 punti di LaMarcus Aldridge (top scorer della giornata) e Gerald Wallace. Irving, n.1 del draft, si conferma però all’altezza dell’attesa, Cleveland ha visto giusto nel rinnovamento e Kyrie è anche il n.1 delle matricole dove la scossa l’ha data Ricky Rubio che gli Usa hanno conosciuto nella finale olimpica di Pechino. L’ex play del Barcellona, reduce da una stagione non eccezionale, ha ritrovato la sua verve, il gioco aperto della NBA favorisce la sua creatività e grazie ai 14 assist e 6 rimbalzi più 13 punti partendo dalla panchina è stato determinante per passare di 19 a Washington, la peggior franchigia che non ha vinto ancora una gara (8/0) e nella quale sono comparse il francese Kevin Seraphin (ex Caja Laboral) e l’atteso ceko Ian Vesely (ex Partizan) condizionato da un infortunio.