Rispettando praticamente tutti i pronostici, è l’Alma Trieste a portarsi a casa la Supercoppa LNP 2017. Prima la semifinale in cui ha sconfitto Ravenna, mentre dall’altra parte del tabellone era Treviso ad accedere all’atto conclusivo della manifestazione, battendo Biella. E proprio in questa sorta di scontro dell’Italia del nord-est è uscita vincitrice Trieste, che ha sconfitto Treviso 88-78.
LNP
Nascita tribolata per la nuova A dilettanti, c’è il caso Bonamico
Galeotto fu un taglia-e-incolla partito incidentalmente dal pc di Marco Bonamico, o si tratta di un altro colpo basso per mettere fuori gioco definitivamente LNP? Questo succede dopo l’Opa ostile di Faraoni quando ai primi di ottobre il gm della Virtus Bologna delegittimò l’organismo delle minori spaccando il direttivo e il suo presidente Fabio Bruttini, uno – pensate – eletto plebiscitariamente da 200 società pochi mesi prima convocato in un ristorante a Firenze Certosa per vedersi consegnare un fogliettino con i nomi del delegato per il Consiglio Federale e i consiglieri (tutti poi eletti senza colpo ferire!) e precostituire una maggioranza ancor prima dell’assemblea.
Una mossa di tale destrezza e al tempo stesso tanto apertamente grossolana non s’era mai vista nella storia dei canestri. E nemmeno Rubini, nel momento della sua massima potenza, si era mai permesso di violare il codice di condotta, fregarsene delle istituzioni, a loro volta accondiscendenti, tanto da far capire che il dirigente livornese – braccio destro con ricco contratto del presidente Maifredi commissariato – vanta ancora un grandissimo potere dentro questa Fip tanto che si capisce perché adesso si parla di lui come Commissioner del nuovo campionato.
Legadue e Lnp al lavoro, dilettanti allo sbaraglio?
La rubrica “Punto e Virgola” di questa settimana è dedicata alla Legadue e LNP e al difficile parto che si prospetta per quello che dovrà essere il secondo campionato, di matrice dilettantistica. La Fip ha recapitato ai due soggetti una lettera invitando la commissione di lavoro a muoversi, segno di impazienza e preoccupazione, non si è mai visto al mondo un ciclo che finisce senza sapere cosa accadrà dopo.
Uno dei temi più scottanti sul tavolo dei notabili FIP è la morte della Legadue e la nuova riforma dei campionati del comparto dilettantistico. Si tratta di una riforma complessa ed è stata lasciata in mano a Meneghin come il classico cerino. Se oggi chiedete chi è il padre della riforma tutti si girano dall’altra parte , ma non abbiamo fondati sospetti che Ragnolini con la sua visione della “Piramide” abbia le sue responsabilità, ovvio che il Presidente del CR Lombardia a domanda specifica negherà fino alla morte o quasi.
Primarie Lnp, verdetto chiaro: Marco Tajana 76 voti, Petrini 12
Questo il comunicato pubblicato sul sito di Lnp alla chiusura delle primarie alle ore 22 di lunedì 17 dicembre, per il voto richiesto a tutti i presidenti dei club di A, B e C dilettanti (si è votato dalle 10 di sabato mattina alle 22 di lunedì, in via telematica“).
La consultazione on line, promosso dal Consiglio Direttivo di LNP per fornire un orientamento ai delegati per l’elezione del Consigliere Federale in rappresentanza delle società nazionali, ha avuto il seguente esito: 76 voti Marco Tajana, 12 voti Marco Petrini “.
Impropriamente Lnp definisce il voto una “consultazione” e l’esito dello stesso un “orientamento”. Si tratta forse di un errore di forma di chi ha redatto il comunicato o del vertice dell’organismo che magari non l’ha controllato e soppesato e non ha demandato il proprio legale una verifica e la più appropriata stesura , per soppesare bene i fatti e usare le “locuzioni” per il loro esatto valore e significato, ma è stato chiarissimo l’esito del voto delle primarie-lampo volute dal direttivo di Lnp ricompattatosi alla fine di fronte a un’autocandidatura esterna del tutto anomala. Con la stima che si deve a ciascun individuo che desideri portare il suo contributo, deve però presentarsi prima all’istituzione prima di fare certi passi.
Primarie lampo, si rivota per il candidato di Lnp
Fino a lunedì le 180 società sono chiamate a scegliere il rappresentante per il Consiglio Federale, Marco Tajana in una lettera ha proposto che il perdente in caso di sconfitta rinunci, il concorrente Petrini (Toscana) ha risposto picche .
All’inizio avevamo suggerito le primarie per scegliere il rappresentante di Lnp, l’universo delle minors (A, B e C dilettanti), per la squadra di Gianni Petrucci, c’è stata un’Opa ostile scatenata dalla Toscana in cerca disperatamente uno strapuntino e fra colpi di scena e favorita dagli errori e i tentennamenti dell’organismo che gestisce 180 società.
Scavalcata a destra e manca Lnp, si è arrivati dunque alle primarie in corso d’opera o a giochi ormai fatti. Eppure esisteva una delibera che prevedeva la scelta di un candidato di Lnp al proprio interno, poi la scelta demandata dal consiglio al presidente e indirizzatasi sul dott.Marco Tajana si è rivelata solo un atto formale. Così si è arrivati al voto per posta elettronica che potrebbe rivelarsi la classica beffa, dopo un danno già manifesto. Perché il candidato esterno a Lnp, Marco Petrini, ha già fatto sapere in varie occasioni di avere il controllo dei delegati che voteranno a Roma, e quindi solo un ripensamento dei presidenti chiamati a questa consultazione “extra-moenia” potrebbe ribaltare la situazione.
Lnp serra le fila per entrare nella squadra di Petrucci
IL CASO – Un’autocandidatura esterna contestata dal direttivo di rischia di rovinare il clima favorevole per il ritorno del presidente storico del basket.
Scelto nel proprio contesto il candidato per il rappresentante della squadra di Petrucci, nel nome del dott.Marco Tajana, il direttivo della Lega Nazionale Pallacanestro tenta adesso evitare una spaccatura dell’organismo delle 220 società minori e una figuraccia al basket nel momento in cui torna Gianni Petrucci e certi raid nei pascoloi dei furbetti non sono consentiti. Per questo, come ha preannunciato prima di un viaggio in Centro-America dal quale rientrerà a metà dicembre, il presidente Bruttini chiederà un incontro al futuro presidente della Fip e all’attuale vicario Laguardia per trovare una soluzione ragionevole ad un fatto senza precedenti.
Bruttini (Lnp): “Scelto Tajana perché è un personaggio nuovo e capace”
Il presidente della Lega minore ha voluto sottolineare l’orientamento del direttivo sulla scelta del candidato ufficiale per il Consiglio federale
Fabio Bruttini ha dovuto sbrigare la “pratica” della scelta del candidato di Lnp per il prossimo consiglio federale fra i 10 consiglieri. Il direttivo gli aveva dato il mandato di scegliere il rappresentante fra i tre nomi emersi da un confronto interno, una bella patata bollente.
E alla fine il presidente ha scelto il dottor Marco Tajana di Legnano il quale sta creando un grande interesse per il basket con un progetto articolato (promozione della prima squadra, attenzione al vivaio vicecampione d’Italia categoria Ragazzi, iniziative di responsabilità sociale , impianto, etc) e ha portato nel grande centro la Coppa Italia.
Per la squadra di Petrucci Lnp punta su Marco Tajana, che fa la Toscana?
Intanto Legabasket deciderà l’11 dicembre il proprio delegato nel consiglio federale, un forte consenso su Anna Cremascoli (Cantù) per una svolta decisa che non è il blocco delle retrocessioni.
Notizia del’ultima ora, con tanto di comunicato ufficiale. Il dottor Marco Tajana, giovane dirigente-imprenditore sportivo dei Knights e Legnano e co-titolare di un importante studio associato di dottori commercialisti dell’Altomilanese sarà il candidato di LNP per la squadra di Petrucci, quale espressione del direttivo. Legabasket invece è ancora divisa e deciderà l’11 dicembre, ha detto no la dottoressa Cremascoli per impegni con l’azienda e la famiglia che coagula attorno a se un forte consenso per una svolta rispetto agli ultimi 6 anni di gestione e non è d’accordo sul blocco delle retrocessioni, argomento populista e senza senso perché possibile solo in presenza di un’omogeneità del consorzio dei club che producono profitto. Si vuole arrivare a un processo inverso, la scusa sarebbe di far giocare di più gli italiani. Come direbbe l’avvocato Porelli: questa non passa.
Non sarà esterno il candidato di Lnp per la squadra di Petrucci
La raccolta delle deleghe per eleggere il toscano Marco Pertini ha avuto un finale scontato, la scelta cadrà fra i 10 del direttivo, il compito di tirare le fila sarà del presidente Bruttini.
L’avventura della Toscana per entrare nell’esecutivo di Gianni Petrucci protagonista di un tentativo di scalata “con destrezza” alla carica di rappresentante di Lnp è finita bruscamente. Dopo un direttivo sembra molto animato, effetto scontato del tentativo di blitz (raccolta di deleghe allo scopo di avere la maggioranza nel direttivo e fra i delegati per l’elezione del presidente del prossimo quadriennio e controllare l’assemblea), ha vinto quel sacro principio di fisica per il quale “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
Spunta un candidato esterno, battaglia dentro LNP
Alla vigilia dell’assemblea dura lettera di Marco Tajana, membro del direttivo, ai presidente Bruttini e ai colleghi consiglieri: “Il nostro ruolo è stato calpestato da altri interessi che nulla hanno a che fare con noi”.
L’assemblea della Lega Nazionale Pallacanestro di sabato a Bologna nasce all’ombra di un gioco politico sotto traccia all’insaputa dei delegati per favorire la Toscana e mettere un estraneo su una poltrona chiave?. Una forte perturbazione minaccia un appuntamento molto delicato della vita dell’organismo che si accinge a serrare le fila contro la chiusura della Fip sulle rateizzazioni dei Nas, e a puntare su un uomo forte, titolato, fuori dalle mischie politiche per il dialogo con la FIP per dare maggior rappresentatività a un campionato che sanguina ancora per la grave emorragia dovuta al ritiro di ben 34 società.
Rateizzazione-Nas: i club di Lnp sul piede di guerra
La protesta prende spunto da una email: “Non ci rifiutiamo di pagare, se non ci ascoltano ci dovranno radiare tutti”
Questo il test della mail che sta girando tra le 200 società di LNP per chiedere con forza la rateizzazione NAS. L’incalzare della protesta che in meno di 24 ore aveva già avuto l’adesione di 35 società offre la sensazione di una sorta di rivolta popolare che costringerà la Fip a rivedere la sua posizione non motivata esaurientemente nel corso dell’ultimo Consiglio federale nel corso del quale è stata sancita una chiusura netta, mentre si è deciso di valutare la proposta delle liberalità riguardante le sanzioni fino all’esclusione dei club che non onorano i loro impegni contrattuali con i tesserati, con 3 scadenze durante la stagione.
Proposta LNP, colpire duro chi non paga: penalizzazioni e poi esclusione
Pubblichiamo le due recenti delibere con cui i rappresentanti dei dilettanti chiedono la massima severità per chi non è in regola, e la riduzione dei NAS che di questi tempi pesa troppo sui bilanci.
I casi di Avellino, l’indagine su Sacrati e tante anche vicende oggetto di attenzione dei tribunali, chiacchiere e polemiche, oltre all’eutanasia di oltre 50 società dei campionati dilettanti portano al centro della questione, per chi ha ancora il coraggio di ripartire e fare imprenditoria cestistica nel contesto di un’Italia in fortissima depressione economica, due problemi. E’finito il tempo delle pazzie, ma anche quello di una economia gonfiata artificiosamente che ha sempre meno sponsor, è sotto la lente d’ingrandimento della Finanza e diventa una forma di doping che falsa i campionati. Da tempo è sempre più frequente ascoltare i lamenti presidenti virtuosi che fanno miracoli per reggere la sfida con la politica della lesina. Dapprima hanno chiuso un occhio, adesso vogliono la “tolleranza zero” ritenendo violato il principio di lealtà competitiva gonfiare i costi, per poi non onorarli. Ci sono società che hanno contenziosi aperti coi loro dipendenti, che non adempiono agli obblighi amministrativi, vengono squalificati e pretendono di rientrare dalla porta principale. E fioccano i lodo, si allungano i tempi, entra in gioco (a che titolo?) la giustizia sportiva per atti, invece, tecnici di carattere amministrativo che dovrebbero essere, con l’analisi della documentazione, inappellabili.
Lega Nazionale Pallacanestro, rinunciano 33 società!
Intanto Legabasket voterà per la richiesta della cordata trevigiana che sia per il consorzio dei club di A e della Fip mancherebbe della certezza del possesso del titolo sportivo. La conferma della scure della crisi economica sul basket si è presentata in modo drammatico all’inizio del direttivo di Lega Nazionale Pallacanestro, avvenuto senza il presidente Bruttini lontano dall’Italia, con la conta delle squadre ufficialmente ritirate, che sono 33, più di un quarto dell’intero movimento.
A fine giornata, al termine dei valori verranno fatte le adeguate valutazioni da trasmettere alla Fip affinchè si valutino le ragioni di questa fuga del basket che era nell’aria ma nelle cifre è brutale, e si proceda a varare una controffensiva attraverso anche una struttura dei campionati in grado di alzare la qualità del gioco contro minori costi. Intanto la Virtus Siena ha chiesto la riammissione in serie A, attualmente le società del campionato di sviluppo, punto nodale della riforma, sono 21 ma la Fulgor Forlì potrebbe essere ripescata in lega Due.
Riesce la protesta dei dilettanti, 186 società bocciano la riforma
Si è svolta secondo le previsioni la protesta delle società LNP a cui hanno aderito 186 società che, giocando passivamente le prime due azioni di ogni gara, hanno voluto esprimere il loro dissenso verso alcuni aspetti della riforma dei campionati che la FIP concluderà nel Consiglio Federale del prossimo 13 aprile, e in particolare la dequalificazione della C nazionale trasformandola in un campionato regionale.
La protesta si è svolta su 90 campi DNA,DNB,DNC e sicuramente il dato sull’adesione alla protesta è estremamente convincente con l’86% di partecipanti
Le società non condividono la divisione del futuro secondo campionato in Gold e Silver che di fatto conserverebbe due distinti campionati determinando nuovamente un grande numero di retrocessioni e la ingiustificata dequalificazione da nazionale a interregionale di DNC con un irragionevole allargamento a 12 gironi con uguali costi di gestione.