Nba, per la quarta volta di fila le finals saranno ancora Cavs-Warriors!

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In Nba la stagione regolare sembrava portare sempre a delle Finals differenti, ma in realtà i conti alla fine li fanno sempre e solo due squadre, ovvero Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors. Sono quattro anni consecutivi, compreso questo, che Warriors e Cavs arrivano alle Finals e si giocheranno l’anello Nba. Entrambe le semifinali sono finite a gara-7.

Miami e LeBron festeggiano. Anello agli Heat

lebron

Gara 7 si conclude con la vittoria di James e compagni per 95-88 su San Antonio. LeBron segna 37 punti e Wade 23. Ma gli Spurs, attaccati al match fino al termine, escono a testa alta. Questo, in estrema sintesi, il riassunto dell’ultimo atto delle finali per il titolo NBA. Il Basket, quello con la ‘B’ maiuscola, ha vinto ancora una volta. Avrebbe vinto in ogni caso. Anche in caso di vittoria degli Spurs che hanno avuto dalla loro un eroico Tim Duncan. Ma i coriandoli sono scesi sulle teste dei Miami Heat e dei loro supporter.

Nba Miami e Lebron grandi anche nello spavento

Si capisce bene che la  fifa di tutti i compagni si trasferisce  sull’inesperto  C.Miles incaricato della tripla finale del possibile pareggio. E anche lui ormai col “braccino”.  Sembrava profilarsi un  clamoroso crollo di Miami a Cleveland dopo 23 vittorie consecutive ma la mancanza di  Irving e Waiters  alla fine si è fatta sentire e  i Cavs  che non riescono a tradurre in punti il buon mercato e la qualità del gioco per il buon lavoro di coach Byron Scott, non sono riusciti a gestire un vantaggio di 27 punti.

Così, trascinati da LeBron James che con l’ex squadra ha perso solo una volta da quando ha cambiato maglia, gli Heat oltre a un nuovo record, quello dei minuti di terrore, sono riusciti per l’ennesima volta a trasformare una situazione di inferiorità tecnica (rimbalzi)  e panico in un’impresa che fa comunque notizia.

Nba Harden meglio di LeBron ma Miami allunga su New York

Nella maratona di mercoledì con 13 gare, 5 vittorie esterne che confermano il momento di grazia di San Antonio che con 31 punti e 9 assist di Tony Parker ha vinto a Minnesota e con 39/11 è sempre al 1° posto e va verso l’80% e con 17 vittorie esterne  è la formazione che in trasferta fa bottino e in casa ha perso solo 2 volte.

Top stagionale per Denny Green con 8 su 10 nelle triple , mentre Gregg Popovich per i problemi al ginocchio di Ducan ha richiamato dagli Austin Toros il centro australiano Aron Baynes che in due gare ha segnato 18 punti e preso 9 rimbalzi. 

Boston senza Rondo e Sullinger ha vinto a Toronto la quinta partita consecutiva, 27 punti e stop stagionale di Kevin Garnett che smentisce  la voce (definita idiota da coach Rivers) di una possibile partenza assieme a Pierce. Solito crollo finale di Toronto che con Gay rimpiange la regia di Calderon che invece ha iniziato la sua nuova avventura a Detroit con due sconfitte casalinghe.

Nba il vero show è di LeBron, 39 punti fanno male a Kobe Bryant

I Knicks vincono a Londra in una partita noiosa che non scalda i cuori degli inglesi e per il fuso orario non interessa l’America che si accende invece qualche ora più tardi per il vero  show della giornata offerto da “Sua Immensità”.

 Lebron James fa proprio di tutto, la sua partita vale da sola una videocassetta, compreso il tuffo per rubare una palla a Bryant, i canestri che hanno messo in ginocchio i Lakers che rimesso in squadra un Pau Gasol utilissimo.  Bryant segna solo 9 punti dopo 3 quarti, i peggiori 3 quarti della stagione con  3/18 al tiro, poi all’improvviso veste i panni del figliol prodigo e con una fiammata delle sue, 10 punti in due minuti,  i Lakers hanno recuperato 10 punti (63-73) e sono passati avanti col suo top-scorer 83-81 facendo scattare in piedi anche Jack Nicholson tornato sulla sua poltroncina   dal richiamo di LeBron dopo le troppe delusioni.

LeBron James eguaglia Karl Malone, 24 gare con 20 punti di media

Con i 30 punti segnati in casa contro Utah, LeBron ha eguagliato il record di Karl Malone, soprannominato”Il Postino” (Mailmen), la star degli Utah Jazz che nella stagione 89-90 segnò almeno 20 punti per 24 partite consecutive. E se il giorno di Natale batterà Oklahoma, che fa visita agli Heat, sarà lui il n.1 di questa statistica.

I campioni di Miami  hanno giocato dall’inizio della stagione  24 partite, con 18 vittorie e 6 sconfitte.

Il massimo del punteggio sono 38 punti in trasferta contro Houston, ha superato o toccato i 30 altre 5 volte: 31 New York e Golden State, 30 LA Lakers (in trasferta) Cleveland e Utah . Il minimo dei 20 punti a Memphis e in casa con Brooklyn.C’è anche una tripla a Washington con 26 punti, 13 rimbalzi e 12 assist.

Le sue medie sono di 25,4 punti9, 8,5 rimbalzi e 6,8 assist. E’ MVP in carica. Per le sue prestazioni puntuali è soprannominato “The answer”, La Risposta

NBA con San Lebron e show di russi e slavi

Con 38 punti la star di Miami evita la seconda sconfitta consecutiva, Minnesota vince grazie al montenegrino Pekovic e ai russi Kirilenko e Shved e Phoenix con lo sloveno Dragic e il pol,acco Gortat, serata amara invece per i 3 azzurri.

La serie positiva di Denver di 4 vittorie dopo le 3 sconfitte iniziali e col sigillo del miglior Gallinari della stagione si è conclusa a Phoenix che ha indovinato a puntare in regia su Goran Dragic (top scorer con 21 punti e 7 assist) il giovane mancino sloveno esploso  a Houston  nel finale di stagione, con la malattia di Lowry.

I voti del Dream Team di Londra: Durant MVP, la star del 2012 è James

Top scorer e risolutore, è passato con la stessa sicurezza dal mondiale in Turchia al Dream Team di Londra dove i suoi canestri sono stati decisivi nella finale con la Spagna. La vera sorpresa è Kevin Love

Kevin Durant 10 – MVP ai mondiali in Turchia, MVP al debutto nel Dream Team, continuità impressionante, migliore come marcatore (156 p), tiri liberi (24/27, 88,9%), stoppatore (5), solo 8 perse (1 per gara), 2° rimbalzista (46), micidiale cecchino da 3 (36/45, 52%!) più che mai l’uomo in frack del basket, e cioè: impeccabile.

Carmelo Anthony 8 meno – Quasi un punto a minuto, meglio la tripla e stare così fuori dalle mischie sotto canestri, difesa insufficiente, anzi fallosa e con qualche fallo antipatico. Al tiro 53,5 %, l’unica serie davvero decisiva in fondo è  stata quella del 10/12 con la Nigeria, record del basket eguagliato. All’inno nazionale con le mani in tasca non si può! Cosa voleva farci capire?

Dream team 2012, LeBron come Kobe: “Siamo forti come nel 1992”

A poche ore dal debutto ufficiale della squadra americana nelle Olimpiadi 2012 di Lodra, LeBron James decide di scaldare l’ambiente riprendendo – e parafrasando – le parole di qualche settimana fa di Kobe Bryant:

“Sì, Kobe ha ragione: siamo forti come il Dream Team del 1992 anche se si tratta di un confronto impossibile: sarebbe bellissimo sfidarli, ma non potremo farlo”.

Così Lebron nel giorno in cui si presenta la nazionale Usa di basket:

“Su di noi c’è troppa pressione perchè siamo strafavoriti? Ci sono abituato, e poi non avverto un peso così particolare: siamo qui per l’oro, gi altri ci conoscono mai noi vogliamo comunque vincere. Sarà bellissimo ripetere Pechino e vivere quest’altra emozione dopo quella del titolo della Nba con Miami”.

Il Dream Team soffre il Brasile ma Obama è sicuro dell’oro

Con 30 punti di Lebron gli Usa dopo aver battuto 80-69 il Brasile sono volati a Londra, e giocheranno con Argentina e Sppagna prima del debutto il 29 contro la Francia.

Barack Obama ha lasciato il Verizon Center  di Washington a 31” secondi dalla fine sul rassicurante canestro di LeBron contro il Brasile, con molto entusiasmo e una  bella cornice di folla. Oltre al presidente era presente anche Biden, e il vedere in tribuna  questi grandi  personaggi sembra sia una delle ragioni della non facilissima vittoria del Dream Team contro il Brasile per 11 punti, 80-69. James è stato il trascinatore con 30 punti, ancora dunque  una grande partita in questo suo straordinario 2012.

Amichevole Usa-Brasile 80-69, Lebron fa 30

Si è trattato di un test amichevole in vista delle Olimpiadi 2012 di Londra ma la fase di avvicinamento della squadra di basket degli Stati Uniti pare ancora in periodo di rodaggio se è vero che nella sfida contro il Brasile, a ben figurare sono stati proprio i verde oro, capaci di dare del filo da torcere agli americani.

Poi, certo, è bastato un abbozzo del vero Lebron James per tenere a bada i carioca, i quali paiono già in condizione di forma brillante. La sfida si è conclusa con il punteggio di 80-69 in favore del quintetto a stelle e strisce che è stato lusingato della presenza del presidente Barack Obama.

La voglia di LeBron di essere LeBron

INSIDE NBA – Partita capolavoro e Grande Slam personale di James che ha trascinato Miami al  suo primo titolo dopo aver recuperato con Indiana, salvato un match ball con Boston e da 0-1 con Oklahoma. MVP della stagione per la 3.a volta e della finale, oltre a Miglior Difensore e anche taumaturgo grazie alla psicanalisi.

“Maledetto, finalmente sei arrivato!”

ha esclamato LeBron quando giovedì notte del solstizio d’estate, il  giorno fatidico di miti e leggende popolari,   ritrovandosi finalmente  fra le mani il trofeo dedicato a  Larry O’Brian, avrebbe voluto “strozzarlo” con le sue manone gigantesche, simili per dimensioni a quelle di Michelangelo ma dai polpastrelli vellutati, da grande artista. E’  stata faticosa, irta di difficoltà, esami, polemiche,  questa sua sfida da Prometeo per rubare agli dei il fuoco sacro, e guarda caso è proprio un anello dentro la quale arde una fiamma il logo degli Heat.

Finale Nba 2012 gara 1, Durant decisivo, a Miami non basta LeBron

Oklahoma vince gara1 dopo aver recuperato 13 punti con il cambio di ritmo di West, 17 punti nel 4° tempo del suo cannoniere, e la piacevole sorpresa del gigante bianco Nick Collison.

Una novantina circa  di esauriti non valgono ancora  i famosi 800 e passa del record  NBA di Portland, ma fanno capire che Oklahoma è in love per il basket, vincere il primo titolo sarebbe un evento storico per lo Stato del petrolio,  e i 20 mila fissi della Chesapeake Arena, che non a caso si chiama Energy, con le magliette azzurre e la scritta “One Thunder”, Uno dei Tuoni,  sono stati certamente  non solo uno degli elementi coreografici di un’atmosfera speciale servita ai propri beniamini in questo non facile debutto nella finalissima, per finire alla grande una partita che non s’era messa bene, considerati i 13 punti di vantaggio di  Miami.

Esclusiva Nba 2012, Miami e LeBron fanno crollare i record Tv

NBA INSIDE – Stanotte  (ore 2.30 su Sky Sport) la bella fra Heat e Celtics, mentre gara6 ha avuto 8,2 di rating  su ESPN con il 22 per la zona di Miami. Studio esclusivo di Pallarancione.com: Miami squadra degli estremi, bellissima o bruttissima. La bella fra Miami e Boston di stanotte  verrà teletrasmessa in diretta esclusiva  da Sky  Sport 2 HD alle 2.30 di mattina di domenica 10 giugno, repliche alle 12 esempre su Sky Sport 2HD, antipasto delle partite della finalissima dal 12 al 26 giugno se ci vorranno 7 gare.

La serata stellare di LeBron che ha scavato un solco di 19 punti a Boston dove aveva vinto solo una volta su 8 gare di playoff, ha fatto schizzare ai massimi livelli  i ratings (dati di ascolto) di ESPN  dal 2003. E dopo il nuovo record è stato abbassato per ben 2 volte, dal 7,9 di gara4 di domenica all’8,2, un 49% in più rispetto a Boston-Orlando gara6 finale di conference del 2010.