Cantano i galletti azzurri, che succede al Gallo di Milano?

Il diario di bordo del campionato dei Giganti

  • A proposito del deludente europeo, non è un caso:  Hackett, Datome e Gentile decisivi per le vittorie di Pesaro, Roma e Treviso…
  • Sarà forse un campionato  più equilibrato, ma livellato verso l’alto o il basso?  Intanto bastano  due giornate sole  per vedere già in testa  da sole Siena e Cantù. Sono le  protagoniste dell’ultima stagione. Beh, per la verità c’è stata gloria solo da una parte sola avendo  i senesi  battuto 6 volte  su 7  i sorprendenti canturini (tornati al vertice dopo ben 30 anni)  conquistando  la Coppa Italia, lo scudetto n.5 e la Supercoppa.
  • Siamo  quindi al solito  deja-vu, e dopo la scintillate vittoria-spot contro Varese ecco la corazzata milanese perdersi in un banco di nebbia in quel di Pesaro dove Daniel Hackett, il moro romagnolo che ha avuto il coraggio di sfidare (per ora a parole, sulla Rete) Koby Bryant, fa capire che i giocatori italiani non mancano, basta farli giocare.
  • Bocciato da Treviso, il tatuato play che s’è fatto un fisico da wrestler  ha dimostrato le sue capacità l’anno scorso a Pesaro.  Strano che il suo coach essendo l’assistente del CT del disastro europeo in Lituania  non sia riuscito  in quella circostanza a far capire al capo  che era venuta  l’ora di dargli fiducia anche in maglia azzurra,  invece di insistere in quel ruolo con un oriundo che passerà alla storia per non aver segnato un solo canestro in tutto un torneo internazionale.  Ma il coraggio nei nostri dirigenti è scarso. Il problema è che la maggioranza  di loro è ormai di estrazione non cestistico e la valutazione vien fatta attraverso altri parametri, economici e anche a volte di alleanze.

Nba, Bwon esalta Ettore Messina: “E’ un grande, come Riley e Popovich”

Anche se come tutti sanno, la Nba è ferma e quasi certamente non partirà prima di almeno un paio di mesi (questo restando alle più rosee previsioni), non tutti hanno staccato la spina. Mike Brown ad esempio, ha ereditato da un mostro sacro come Phil Jackson la panchina dei Los Angeles Lakers, in un periodo di grandi dubbi come questo, ha dalla sua una certezza: che riporta al nuovo innesto nel suo staff tecnico. Ci riferiamo ad Ettore Messina, che lo stesso Brown non ha esitato a paragonare a due miti come Riley e Popovich, il primo vincitore di cinque titoli Nba (4 con i Lakers e uno con i Miami Heat), il secondo capace di guidare i San Antonio Spurs all’anello per ben quattro volte. “E’ l’equivalente di Pat Riley o Gregg Popovich, è un vincente e lo dimostrano le vittorie in Eurolega e i campionati che ha vinto tra Italia e Russia“, ha dichiarato Brown, che fu invitato proprio da Messina a un campus a Bologna quando il tecnico italiano allenava il Cska Mosca. “E il suo lavoro mi impressionò – racconta – Sono eccitato all’idea che Messina porti qui alcuni elementi del basket europeo che posso utilizzare“. Dunque, campionato fermo ma idee sempre in fermento. “In Europa giocano molto a zona, io non sono un grande fan della difesa a zona ma credo possa funzionare vista le caratteristiche dei ragazzi in questa squadra. E’ intrigante e poi possiamo sfruttare le sue soluzioni offensive contro la zona. E’ un grandissimo allenatore nella difesa a uomo ma anche un ottimo coach per l’attacco“. Del resto, come non fidarsi di un vincente del basket come Ettore Messina? Un tecnico che ha fatto la storia del basket degli ultimi venti anni e che ha vinto tutto. Unico neo, se così possiamo definirlo, l’ultima esperienza europea sulla panchina del Madrid, società dalla quale si é dimesso lo scorso 4 aprile, dopo una pesante sconfitta in Eurolega contro Siena. Ma per il resto, su Messina si può puntare ad occhi chiusi.

NBA, Messina: “Farò l’allenatore a tutto tondo”

Ettore Messina, intervistato da “La Gazzatta dello Sport” ha parlato della sua nuova esperienza in NBA nello staff tecnico dei Los Angeles Lakers.

“Farò l’allenatore, a tutto tondo, senza compiti specifici. Aiuterò Mike Brown  a vedere tutto il quadro“. Così l’ex allenatore del Real Madrid ha descritto il suo nuovo incarico. Un ruolo che si adatta bene a un grande allenatore come Messina: “Tra le tante motivazioni, quella di poter tornare ad occuparmi solo dell’aspetto tecnico, a concentrarmi solo sul basket”. Per concludere il tecnico italiano ha voluto anche parlare della nazionale e del prossimo europeo: “C’è grande entusiasmo e se superiamo la mediaticità della divisione tra il trio Nba e il supporting cast, che fa incazzare tutti, e parliamo di squadra, cosa che sicuramente Pianigiani sarà in grado di fare, possiamo essere una buona nazionale e puntare al Torneo Preolimpico”.

Los Angeles Lakers, Messina nello staff tecnico

Ormai è ufficiale. Ettore Messina nella prossima stagione NBA farà parte dello staff tecnico dei Los Angeles Lakers.

L’ex allenatore del Real Madrid, ha firmato un contratto biennale, con opzione di uscita entro il primo anno solo per allenare una squadra di Eurolega.

Messina, ieri a San Patrignano per una lezione nell’ambito del progetto Sport High School, ha così commentato il passaggio in NBA:

“Mi aspetto di scoprire da dentro la più grande realtà cestistica del mondo e lo farò in una delle squadre simbolo del basket americano, insieme ai Boston Celtics e ai San Antonio Spurs. Voglio scoprire come lavorano, come funziona quel mondo, capire di più il loro basket”.

Squadre storiche: la Virtus Bologna 1998-2001

A guardare la classifica degli ultimi anni non si direbbe che la Virtus Bologna sia stata una delle più grandi realtà del basket italiano, ma basta tornare indietro di una decina di anni per ritrovare uno squadrone imbattibile che conquistava trofei nazionali ed internazionali ad ogni rimbalzo di palla.

Siamo alla fine degli anni ’90, quando l’allora Kinder Bologna richiamava sulla panchina Ettore Messina, mentre Sasha Danilovic rientrava dalla poco fortunata esperienza nell’NBA.

Anno di grazia 1998, il mito stava per entrare nella pallacanestro italiana. Due i flashback di quella stagione: la finale di Eurolega vinta contro l’AEK Atene a Barcellona e la memorabile finale scudetto contro i nemici giurati della Fortitudo Bologna. Nel derby fratricida contro la Fortitudo le V nere erano destinate ad avere la peggio, almeno fino a venti secondi dalla fine, quando i cugini conducevano di quattro punti.

Messina: “Mi dispiace per la sconfitta del Real”

Ettore Messina, ex allenatore del Real Madrid, ha rilasciato un intervista in cui ha parlato a 360° della sua carriera, del basket italiano ed europeo:

Rimpianti…
“No, credevo peggio. Lo temevo, quando l’Eurolega mi invitò a Barcellona con la famiglia. Vado, pensavo, e avrò sempre il magone. No, sono sereno, il dispiacere è semmai quello di non far parte della Final Four, intesa come festa e punto d’arrivo d’eccellenza della stagione. E mi spiace per la sconfitta del Real, perché genererà lo stesso clima di pessimismo negativo che mi spinse a lasciarlo. No, non sono pentito. Mi dimisi allora, lo rifarei adesso. Le condizioni, dentro il club, sono immutate”.

Mourinho, a far la guerra col mondo ci sta provando.
“Ognuno ha il suo carattere, lui interpreta un ruolo che condivido, quello del grande professionista che, dentro il club, vuole assumere il controllo di tutto. Mi pare un buon principio, poi le modalità discendono dalla personalità e lui lo fa così, come io non potrei. I tifosi cominciano ad amarlo, io credo sarà interessante seguire la sua vicenda proprio come evento sociologico. Il Real Madrid, club un tempo di potere, legato al politicamente corretto, saprà sostenerlo in una battaglia politica contro un potere che adesso sembra essere altrove, a Barcellona? Bene, da come l’establishment societario vivrà questa partita, si capirà molto del futuro del club. Con Mou, certo. Non credo proprio che possa lasciare”.

Bologna…
“Una città peggiorata. Più disordinata, più spenta. E per fotografare la quale andrebbero bene anche le vicende del nostro sport. Una squadra di basket sparita, una sopravvissuta a prezzo di sacrifici, per meriti di un proprietario che spesso fa discutere, ma quel merito lì, enorme, ce l’ha tutto. E un Bologna che ha cambiato tutti quei presidenti e rischiato tanto. Non un gran panorama”.

Caso Bargnani, Messina: “Non è corretto gettare fango su Bargnani”

Ettore Messina, ex coach della Nazionale e del Real Madrid, è intervenuto in difesa di Andrea Bargnani, duramente attaccato ieri dal coach dei Toronto Raptors:

“Non mi sembra corretto Andrea ha sempre fatto meglio di anno in anno. Io l’ho allenato, so che persona è. Ha determinate caratteristiche tecniche, come tutti ha bisogno di sentirsi a proprio agio per rendere al meglio. Tirargli palate di fango addosso non mi sembra affatto corretto: oltretutto, non stiamo parlando di un ragazzo disinteressato. E’ un giocatore che sa stare in uno spogliatoio e che sa cos’è una squadra”.

Armani Jeans Milano, Messina: “Adesso rispondo a tutti”

Queste le parole di coach Ettore Messina a pochi giorni dalle sue dimissioni come allenatore del Real Madrid:

Se chiama Milano risponde? “Rispondo a tutti. Anche perché al Real non hanno il cattivo gusto di togliere l’indomani cellulare e casella di mail”.
Tra il trovarsi davanti il Barcellona in Spagna, e Siena in Italia, che differenza c’è?
“Forse nessuna. Ma se la domanda sotterranea è se allenerò l’anno prossimo a Milano, qui non c’è risposta”.
Pensando ad un futuro è meglio essere liberi a marzo che a giugno.
“Alla notizia, un mio amico mi ha scritto “hombre vertical e libre”. Lo dicevano di Bearzot e dunque è un complimento”.

Più stanco, incazzato o arreso?
“Dispiaciuto di non poter guidare la squadra verso la Final Four di Eurolega. Arreso? Lasciamo perdere la barzelletta che non mi sono mai arreso, la vita a volte non offre alternative. Vero è che nello sport non mi era mai successo. Per questi molti mi preferivano in barricata fino alla fine, contro tutti gli attacchi. Ma stavolta ho preferito scegliere io”.

Messina: “Mi sono dimesso per aiutare l’ambiente”

Ettore Messina da ieri non è più l’allenatore del Real Madrid. A mente fredda il coach italiano analizza e commenta le scelte che l hanno portato alle dimissioni:

Non voglio passare per eroe, ma avrei avuto ancora un anno e mezzo di contratto e la possibilità di entrare nelle Final Four, perciò qualcosa ho sacrificato. Potevo decidere di continuare aspettando momenti migliori, ma ho preferito dimettermi perchè voglio aiutare a unire l’ambiente e non a dividere. Ho commesso alcuni errori, però ho sempre cercato di proteggere la squadra e togliere pressioni ad un organico molto giovane. È la prima volta che mi dimetto e ci sto pensando da una decina di giorni, non solo nei momenti difficili e dopo le sconfitte. La decisione finale l’ho maturata durante e dopo l’ultima partita. Il bilancio di quest’anno e mezzo lo farò nei prossimi giorni o settimane, ora è troppo presto. Quando sono arrivato qui la considerazione nei miei confronti e le aspettative erano alte. La gente sperava che si potesse fare tutto bene e subito. È stato un errore”.

Ettore Messina lascia il Real

Sul tavolo era già pronto il nuovo contratto, quello che lo avrebbe legato al Real Madrid ben oltre la scadenza fissata per il 2012, ma Ettore Messina non vuol saperne di rinnovi e prolungamenti e conclude in maniera anticipata il rapporto con la squadra della capitale spagnola.

A far precipitare la situazione è stata la sconfitta casalinga del suo Real nell’ultima gara di Eurolega, con gli spagnoli già qualificati al turno successivo, così come la Montepaschi Siena. Al termine della gara – finita col punteggio di 77-95 per i toscani – il coach italiano è apparso alquanto contrariato e non ha risparmiato i suoi di fronte alla stampa:

Mi scuso a nome del sottoscritto e della squadra. Quello che è successo oggi non deve ripetersi: per la gente che paga un biglietto e la mattina dopo deve alzarsi alle sette di mattina non è facile accettare uno spettacolo del genere.