Armani, addio a Gallinari e all’Europa?

La squadra milanese  perde in casa col Real la sua terza partita consecutiva e compromette il passaggio alle Top 16 mentre il Gallo torna nella NBA.  Nicholas fa 4 su 17 al tiro, si guarda al mercato: tratterà Jeremy Pargo?

  • Terminato con una pace ambigua il più insensato  degli scioperi, la NBA richiama i suoi giocatori dalla campagna europea, qualcuno ha fatto già le valigie (Acie Law  del Partizan e Nicholas Batum del Nancy) e al tirar delle somme dell’Euroleague  pesata con le  prestazione dei professionisti nei primi 7 turni, è andata bene al Real Madrid con Fernandez e Ibaka che vincendo a Milano, nella serata del  congedo amaro invece per Danilo Gallinari (1/7 da 3 ma 12 liberi), è stato il primo del girone di ferro a qualificarsi per le Top 16. 
  • Andrei Kirilenko è stato invece  fondamentale nel rilancio del Cska anche se da 2 turni è fermo per una lussazione alla spalla e la squadra ha continuato a vincere, il Partizan a sua voltas ha trattato grande vantaggio da Nikola Pekovic, il miglior centro europeo, MVP del penultimo trionfo del Panathinaikos prima di  accettare le offerte di Minnesota, ma il vero colpo dei serbi  è stata la crescita di Milan Macvan, un’ala forte e un po’ grezza, esploso quest’anno agli europei (ne sa qualcosa l’Italia…) e che sta sfruttando il regalo  offertagli dal Maccabi di giocare a Belgrado e dimostra che l’ingratitudine è un male di questo mondo. I  suoi 22 punti hanno infatti fermato il cammino degli israeliani dopo una striscia di 5 vittorie, anche se i serbi al solito raccolgono  la fiducia nei giovani, come dimostra contro il Maccabi, in una gara delicata,  l’esplosione di Vladimir Lucic, 21 anni, 2,02, 15 punti con  3/6, 2/4 al tiro, 4 assist in 26 minuti decisivi. Ecco un altro ragazzo di talento, costruito in casa,  che fino a ieri nessuno conosceva, lanciato con  successo nmella mischia come Cakarevic e Raduljca.

Milano, il commiato di Gallinari: tifosi tutti per lui

Gallo, grazie di esiste,

è solo uno dei tanti striscioni che campeggiavano in un Forum di Assago che ha saputo sostenere l’Armani Milano nel migliore dei modi: la sfida di Eurolega contro il Real Madrid è finita male perché gli uomini di Sergio Scariolo, con la sconfitta, hanno un piede e messo fuori dalla competizione europea.

Per passare, ora servirebbe un miracolo fatto di perfezione (che l’Armani deve vincere sempre) e fortuna (si devono poi verificare, sugli altri campi, risultati a sorpresa). Eppure, a prescindere dal 65-72 finale, quella di ieri è staat la notte di Danilo Gallinari che ha raccolto l’abbraccio avvolgente di una tifoseria legatissima all’Nba player.

Eurolega, Milano cede in casa al Madrid: ora per gli uomini di Scariolo si fa molto dura

Nemmeno l’ultimo canto europeo del Gallo e la rimpatriata di coach Scariolo portano bene a Milano, che cede in casa con il Real Madrid, che ha avuto sempre in mano controllo del match. L’EA7 perde così la sua quinta gara su sette (72-65 il punteggio finale) ed ora il team di Armani rischia seriamente di non qualificarsi per la prossima fase dell’Eurolega. Danilo Gallinari, alle fine é stato comunque il miglior marcatore con 13 punti, Mancinelli si é fermato a quota 12 e Nicholas a 11. Dall’altra parte Rodriguez dominatore assoluto del match a quota 19, con Fernandez a 13 e Mirotic a 11.  Certo, la matematica lascia ancora aperte le porte della qualificazione alle top 16 alla formazione di Scariolo, ma è molto probabile che per agguantare il risultato ora servirà un’impresa di non poco conto: ovvero ottenere tre successi nelle ultime tre partite. Erano quasi 10.000 gli spettatori presenti questa sera per quella che potrebbe essere stata l’ultima apparizione italiana di Gallinari anche se la società milanese spera che la lentezza delle procedure burocratiche di fine lockout permettano a Danilo di giocare anche domenica contro Cremona.

Armani chiede un regalo a Gallinari

Turno di fuoco giovedì sera per le 3 italiane ko nell’ultimo turno: il Real Madrid  arriva a Milano, Cantù ospita il Caja Laboral e Siena in trasferta a Lubiana. Krstic MVP di novembre, Kirilenko fuori fino a gennaio

  • Sarà un giovedì notte di fuoco per le 3 italiane nella quart’ultima giornata della Regular Season per scegliere le Top 16, mentre Cska Mosca e Regal Barcellona, uniche a punteggio pieno,  hanno già staccato il ticket con 6 vittorie su 6 in un’Euroleague al momento degli addii dei giocatori NBA che dovranno presentarsi l’8 dicembre all’inizio dei training camp per scendere in campo il giorno di Natale.
  • Il risultato del Cska, tornato competitivo dopo aver dominato col Panathinaikos la seconda parte d’inizio Duemila, e del Barcellona  riflette il loro ruolo di favorite e la completezza d’organico dovuta ai colpi di mercato,  ma anche il diverso peso dei due gironi d’appartenenza. Certamente più “leggeri” rispetto a quelli nei quali si trovano impegolate la Bennet Cantù (che oscilla fra il 1° posto e il rischio di stare fuori con 3 vittorie e 3 sconfitte)  e l’Armani (2/4) che si trova a dover battere il Real Madrid e vincere  almeno Efes o Partizan  che a Milano hanno fatto il colpo.

Nba, Gallinari saluta Milano con il Real Madrid?

Dopo la gara messa in archivio da EA7 Armani Milano, Danilo Gallinari potrebbe accingersi a disputare l’ultima gara con la compagine meneghina prima di fare ritorno in America, dove l’Nba parrebbe ripartire il giorno di Natale del 2011.

I Denver Nuggets, non appena si avrà un chiaro quadro della situazione, convocheranno il Gallo sollecitandolo a prendere un aereo: secondo il padre agente Vittorio, intervistato dall’Ansa, la situazione è ancora poco chiara:

“Bisognerà capire quando verrà ufficializzata la fine del lockout. Se fra l’8 e il 9 dicembre dovrà tornare a Denver, è difficile che Danilo possa giocare contro Cremona il 4 dicembre. La notizia è fresca, è difficile fare previsioni e Danilo ancora non ha un’idea chiara di quando dovrà tornare negli Stati Uniti. Dall’inizio si sapeva che prima o poi sarebbe dovuto tornare in Nba, lo sapevano i tifosi, i dirigenti di Milano e Danilo. Giocare a Milano è un’emozione particolare per lui e si stava riabituando al basket europeo. Tutti noi speravamo che potesse passare il Natale a casa, invece non sarà così”.

Eurolega: Maccabi Tel Aviv – EA7 Armani Milano 85-76

Non ha giocato male, l’Armani Milano, ma – nonostante una prestazione dignitosa soprattutto nella seconda parte dell’incontro, quando Tel Aviv ha faticato a contenere l’ottima disposizione di gioco e la determinazione degli uomini di Sergio Scariolo, a cui va riconosciuto il merito di aver riscattato una prima parte di gara da mani nei capelli – rimedia la seconda sconfitta consecutiva in Eurolega.

Il Maccabi ha liquidato il roster meneghino per 85-76. I primi minuti da dimenticare, si diceva: la sensazione è che Danilo Gallinari e compagni avessero paura. Paura di dover vincere a tutti i costi le partite interne (che saranno contro Real Madrid e Charleroi) e almeno una delle tre gare esterne in programma da qui alla fine del girone (ora ne restano solo due: contro Efes Pilsen Istanbul e Partizan Belgrado).

 

Gallinari resta a Milano che va anche su Tiago Splitter

I giocatori portano in tribunale la NBA che reagisce cancellando le partite dall’1 al 15 dicembre, ripresa a febbraio? Si riapre il mercato europeo, Casspi torna al Maccabi, Pau Gasol dice sì al Barcellona, che fanno Bargnani e  Belinelli?

  • Un altro lunedì nero per il basket,  salta ancora l’accordo con la NBA  che offre il 47 per cento degli utili mentre i giocatori sono irremovibili sul 52 per cento, e adesso la partita più difficile nella storia della Lega Professionistica si giocherà nel  tribunale del lavoro mentre  la NBA si è dovuta arrendere annullando  tutti gli incontri dal 1° al 15 dicembre, per cui  ormai  tanto mutilata la stagione potrebbe essere cancellata.
  • Dopo 3 mesi e mezzo di muro contro muro nella trattativa per il rinnovo del contratto con i proprietari della NBA, decisi a non mollare, soprattutto a cominciare da Micheal Jordan padrone dei Charlotte Bobcats,  i giocatori hanno deciso ufficialmente  di mettere fuori gioco il  loro sindacato  scioltosi a causa di un “disclaimer of interest”. Si tratta di una   formula  di risoluzione che in pratica   si adotta in presenza dell’impossibilità  di assolvere il proprio mandato.  Spezzatosi il rapporto fiduciario col sindacato, guidato da Billy Hunter, i giocatori hanno deciso di adottare le  stesse tattiche negoziali intraprese  con successo l’11 marzo scorso dal football americano (NFL). E adesso creano  un’associazione di categoria allo scopo di  intraprendere un’azione giudiziaria appellandosi alla Legge Antitrust che tratta le vertenze in cui una parte si sente schiacciata da un potere monopolistico in materia di diritto al lavoro.
  • In questa azione, i giocatori hanno puntato su due prestigiosi avvocati protagonisti su sponde opposte dell’ultima vertenza  contrattuale riguardante la NFL, ovvero Jeffrey Kessler  che rappresentava i giocatori e David Boies  che rappresentava invece  i proprietari e la Lega in una vicenda non meno spinosa di quella del basket.

Milano, storico sorpasso nel basket

Grazie a Gallinari-show nel finale, l’Armani fa 8-0 contro Siena che aveva preso il comando. Oltre alla star della NBA decisivi anche i canestri di Mancinelli e la difesa tecnica

  • Tutti in piedi al Forum, dopo 21 sconfitte consecutive (ultima vittoria il 18 marzo 2006) Milano batte Siena grazie a una superba partita gladiatoria, decisa da un 8-0 finale imperioso, proprio quando con un canestro di Anderson i senesi erano passati avanti (55-56)  a 1’52” dal termine fiutando il grande colpo. Però Gallinari ha detto no, ha artigliato il rimbalzo dopo il possibile +3 dei rivali, ha puntato a spada tratta contro la difesa senese, l’ha divelta di forza, fallo antisportivo di Kaukenas, 2 tiri liberi realizzati, rimessa per Milano e altri 2 tiri liberi segnati (e 5° fallo di Carraretto)  per la star in prestito dalla NBA grazie allo sciopero, e quindi l’Armani ripassa avanti 59-56 all’ultimo minuto. Siena accusa il colpo, Kaukenas rischia un passaggio a terra che Anderson  non s’aspetta, forse contro logica perché un lungo di 2,11 centimetri ha difficoltà a piegarsi per raccogliere la palla, fallo su Hairston, l’ex senese  che segna i 2 liberi della sicurezza, 61-56. E poi l’ultimo errore senese, e la schiacciata liberatoria di Radosevic che anche attraverso una serie di combinazioni astrali, vedi anche le sconfitte di Varese e Avellino (-35 a Venezia!) permette a Milano di restare sola in classifica al termine di una settimana indimenticabile.
  • CAMPIONI SEGNO MENOTutta l’Italia si aspetta la vostra vittoria”, aveva detto a Sergio Scariolo il giornalista di Rai Sport  nel pre-gara cercando di provocare un clima da Giudizio Universale del tutto fuori luogo, e con molta indulgenza e un po’ di stizza, alzando gli occhi al cielo, il tecnico aveva ribattuto che per risollevare le sorti del basket italiano ci vuole ben altro di un sorpasso su Siena, e se lo dice lui che ha vinto gli ultimi due europei alla guida della Spagna, la Mecca del basket continentale, bisogna prenderne atto. Milano ha vinto solo una partita, forse la più importante, ma non la guerra, Siena è forte, pensate che con ben 5 giocatori con segno meno nella valutazione (Zisis e Aradori -4, Rakocevic -2, Carraretto e Tomas -1), zero punti di Stonerook in 35 minuti (idem Aradori in 17 minuti)  ha avuto la palla per andare a più 3 a un minuto dalla fine, e sarebbe stato il sorpasso della vittoria. Quindi Milano si tiene lontano dai toni trionfalistici, apprezzabile il commento di Mancinelli che ha firmato i  vari strappi, anche con tiri da 3 punti che non sono la sua specialità, lasciando nel finale la scena a Gallinari: “Abbiamo fatto – ha detto l’abruzzese, partito nel primo quintetto –  una partita di squadra, l’importante era vincere, anche per l’ambiente, adesso dobbiamo concentrarsi sulla partita di Coppa col Partizan”.

Milano riprende quota con Gallinari

La settimana di Euroleague: l’Armani strappa 2 punti importanti in Belgio, ma deve battere il Partizan. Shermandini salva Cantù che arriva in cima alla classifica, a Barcellonba ko pesante di Siena.

  • Imbattute sono rimaste in due, Barcellona e Cska, hanno invece  incassato la prima sconfitta Panathinaikos, Siena e Caja Laboral, conquista credibilità  il Maccabi, 6 vittorie su 12 in trasferta, 8 gare decise con uno scarto sotto i 5 punti. Ancora a secco Zagabria e Prokom, prima vittoria dello Zalgiris, fra le stelle il migliore è Batum, il Nancy non è da sottovalutare con le sue individualità, da ultimo il centro nigeriano Akin Akingbala, 2,09, 28 anni, studi a Clemson University, top scorer della giornata con 26 punti.
  • Nei due big match della 4.a giornata il Cska fa il colpo sul campo del Panathinaikos campione d’Europa meno forte individualmente di quello vincitore a Barcellona, con Diamantidis che non segna nemmeno un canestro su azione ma in difesa ci da dentro, con 11 giocatori impiegati da coach Obradovic nelle rotazioni. Per Siena -17, massimo scarto della giornata, a Barcellona, perché non bastano i progressi di Igor Rakocevic per risolvere i problemi che derivano certamente dalla difesa (impossibile vincere subendo 92 punti), dal gioco di ottima fattura della squadra di punta del basket spagnolo (23 assist) grazie all’innesto del play italo-brasiliano Marcellino Huertas (mister assist dell’Euroleague) e di Chuck Eidson, lo yankee tuttofare arrivato da Tel Aviv. Siena capisce che il suo centro Anderson, ex catalano, non può risolvere i problemi, va a tirare frequentemente da 3 invece di andare da sotto, Stoneroook -1 e zero punti in 23 minuti, in Europa un giocatore che non graffia, mentre Aradori non comincia bene nel 5° e sparisce, mentre Moss ripiomba nel grigiore e Michelori manca per una tallonite. I problemi a rimbalzo, a livello europeo, sono gli stessi dell’anno scorso e se non sarà possibile tesserare  Omar Thomas per la vicenda del passaporto falso, dovrà cercare un pivot perle rotazioni dopo aver chiuso il rapporto con de Juan Summer.

Eurolega, Gallinari graziato: potrà giocare contro il Chaleroi

Danilo Gallinari non sarà squalificato per l’espulsione rimediata giovedi scorso contro l’Anadolu Efes, cuasata dalle eccessive proteste e dal gesto con cui ha allontanato la mano dell’arbitro Spiros Gontas. Il gesto è stato però giudicato involontario, e l’ala dell’Emporio Armani non ha ricevuto alcun turno di sospensione, e potrà così scendere in campo domani sera a Charleroi. La sfida di Milano sarà in diretta alle 20.30 su SportItalia, mentre in contemporanea ci sarà su SportItalia2 Barcellona-Montepaschi Siena, seguita dalla differita di Panathinaikos-CSKA Mosca.

Euroleage, l’Armani deve ripartire da zero

Seconda sconfitta consecutiva, l’Efes passa a Milano e per la squadra di Scariolo si tratta di prendere i 2 punti persi la settimana prossima in Belgio, altrimenti rischia grosso

  • Risorge l’Efes, la prima squadra turca a far parlare di se, mettendo in crisi l’Armani, e dopo 3 turni rimangono imbattute Cska, Barcellona, Siena, Caja Laboral e il Panathinaikos che chiude il turno giocando di venerdì. Prima sconfitta del Real Madrid, mentre non arriva la seconda tripletta delle squadre italiane perché i turchi rovinano la possibile festa con le vittorie casalinghe di Siena e di Cantù.
  • La Bennet fermata in casa sabato dalla Scavolini riprende energia e conquista due punti d’oro lanciando il 22enne gigante georgiano Shermandini, un arrivo dell’ultima ora, e con una buona prova in regia del suo regista-diesel Andrea Cinciarini contro il Bilbao, squadra debuttante e rivelazione del campionato spagnolo.
  • Serataccia di Milano, evidentemente alle prese con un processo di assemblaggio che sembrava a buon punto, nel girone di ferro, per cui con la seconda sconfitta consecutiva, adesso la squadra di Sergio Scariolo deve andare a vincere la prossima settimana a Charleroi che nel turno precedente aveva vinto sul campo dell’Efes che a Milano ha giocato una gara concreta e ottenuto la seconda vittoria su due trasferte grazie a Barac e Yliasova.
  • Milano ha segnato solo 54 punti, è riuscita farsi subito  male (4-12, poi 9-22, con 3/11 al tiro, 8 perse e zero recuperi) con una difesa molle, e ben 22 punti subiti nel primo quarto, ha fatto fatica riprendersi dopo essere andata sotto di 15. Quintetto sbagliatissimo, con gli italiani Melli e Mancinelli, Cook e Nichols e Bourousis, mentre Fotsis ha giocato poco per un problema alla caviglia. Dalla panchina non è arrivato il solito contributo, Gallinari ha riportato sotto a fatica la squadra ma chiuso con 2/10 al tiro, 4 errori dall’arco, irritato per un 5° fallo dubbio ha anche reagito ed è stato espulso. Hairston cher viaggiava a 21 punti di media, non si è ripetuto, -1 come valutazione dopo essere stato il jolly vincente in diverse occasioni.  Senza scuse Drew Nicholas, l’ex di turno, 2/7 al tiro, soli 4 punti e ben 7 perse sono lo specchio della sua prova, evidentemente non è più lo stesso giocatore che trascinava il Panathinaikos. Segno meno anche per Rocca, Radosevic mentre Giachetti (-3) è pure lui l’ombra di quel giocatore che cambiava i ritmi di Roma.

Domenica c’é Sassari-Milano, rimpatriata per due vecchi amici come Devecchi e Gallinari

Il match tra Sassari e Milano sarà l’occasione per una rimpatriata tra Giacomo Devecchi e Danilo Gallinari, vecchi amici originari di Sant’Angelo Lodigiano. “Jack” è del 1985, ha quasi tre anni più di Danilo: insieme non hanno mai giocato, se non nelle amichevoli tutte in famiglia. Contro, però, . Devecchi e Gallinari avevano già giocato in Legadue nel 2006, il primo con Montegranaro ed il secondo con Pavia: ora sono pronti a ritrovarsi da avversari domenica prossima alle 20:30 a ritrovarsi ancora da avversari nel match fra la Dinamo Banco di Sardegna e la EA7 Emporio Armani Milano.

JACK DEVECCHI SU DANILO – Per me è mio cugino, un amico più che altro, non lo vedo come un giocatore Nba. Ci sentiamo spesso e vediamo ogni volta che è possibile, passiamo assieme le nostre vacanze da qualche anno, stiamo bene e ci divertiamo. È venuto qui in vacanza tre anni fa, conosce Manuel, mi chiede spesso della Dinamo». Come detto tutto comincia a Sant’Angelo Lodigiano: «Il padre di Danilo, mio zio Vittorio, ci ha contagiato tutti: i due fratelli Devecchi e i due fratelli Gallinari. All’inizio io ero chiaramente più forte, ma quando il “cuginetto” ha cominciato a crescere è stata tutta un’altra partita. In partite ufficiali ci siamo incrociati in Legadue, io ho segnato due punti, lui 22, si incominciava a capire di che pasta era fatto». Diversi anni di canestri italiani, poi la chiamata Nba: «Si sapeva, io ho seguito in diretta il draft, sono stato felicissimo per lui. Quando gioca resto spesso sveglio a vedere le sue partite. È grande, sono chiaramente di parte, ma è così». Giocare assieme è «un bel sogno. Ma anche se il lockout lo ha riportato in Italia il suo palcoscenico è quello Nba ormai anche se è rimasto molto umile e con i piedi per terra. In estate abbiamo partecipato assieme ad un incontro di beneficenza con dei ragazzi, lui era uno di loro e tutti impazzivano per lui. Io faccio il mio, sto bene a Sassari, lavoro e gioco con piacere in Lega A per questa squadra».

DANILO SU JACK – Da Sant’Angelo Lodigiano agli Stati Uniti passando per Milano e per ritornare poi sotto il Duomo in tempo per giocare l’attesissimo derby di famiglia: «È sempre bello rivedere Jack e lo sarà ancora di più domenica che ci troveremo da avversari. Io e lui abbiamo condiviso, condividiamo e condivideremo tantissimi momenti insieme. Ci sono tanti aneddoti che ci legano, cose che ci accomunano. Tornare a casa è sempre bello ed emozionante. Ritrovo un campionato che conosco come la Lega A equilibrato e con squadre che giocano ad alto livello. Sono tornato a Milano, che per tanti motivi è casa mia, dunque non potrei vivere una situazione migliore qui in Italia».

Eurolega, EA7-Maccabi 89-82: Hairston e Gallinari al top

Sergio Scariolo corre incontro a tutti: il roster EA7 Milano ha completato l’en plein cominciato con Siena e Cantù e – rifilando 7 punti di distacco agli avversari del Maccabi Tel Aviv – si è aggiudicato la terza vittoria italiana (su tre) nelle sfide d’esordio dell’Eurolega 2011/2012. Assago è stata la solita cornice di pubblico encomiabile, non solo per i pochissimi seggiolini vuoti ma anche per un trasporto costante e partecipato da tutto il palazzetto, e Tel Aviv, rispondendo alle attese, si è mostrata squadra temibile e pericolosa in ogni frangente. A tal punto martellanti e concentrati, gli ospiti, che le battute iniziali hanno destato più di una preoccupazione ai supporters meneghini.

Il primo quarto, infatti, va archiviato come il cumulo di una decina di minuti di black out milanese: in quei frangenti, il capolavoro di Milano è stato, semmai, quello di non crollare e riuscire a restare in scia al Maccabi (alla prima sirena, 14-19). Ed è lì che il capolavoro di Scariolo si è concretizzato: non solo per la maniera in cui ha consentito a Danilo Gallinari – a tratti immarcabile, a tratti uomo squadra trainante – di esprimere tutto il suo potenziale (roba da 23 a referto e lucidità in ciascuno dei quarti che hanno fatto seguito al primo) ma anche per l’aver proposto quale fulcro del gioco e degli attacchi meneghini un Malik Hairston da applausi scroscianti.

Cantano i galletti azzurri, che succede al Gallo di Milano?

Il diario di bordo del campionato dei Giganti

  • A proposito del deludente europeo, non è un caso:  Hackett, Datome e Gentile decisivi per le vittorie di Pesaro, Roma e Treviso…
  • Sarà forse un campionato  più equilibrato, ma livellato verso l’alto o il basso?  Intanto bastano  due giornate sole  per vedere già in testa  da sole Siena e Cantù. Sono le  protagoniste dell’ultima stagione. Beh, per la verità c’è stata gloria solo da una parte sola avendo  i senesi  battuto 6 volte  su 7  i sorprendenti canturini (tornati al vertice dopo ben 30 anni)  conquistando  la Coppa Italia, lo scudetto n.5 e la Supercoppa.
  • Siamo  quindi al solito  deja-vu, e dopo la scintillate vittoria-spot contro Varese ecco la corazzata milanese perdersi in un banco di nebbia in quel di Pesaro dove Daniel Hackett, il moro romagnolo che ha avuto il coraggio di sfidare (per ora a parole, sulla Rete) Koby Bryant, fa capire che i giocatori italiani non mancano, basta farli giocare.
  • Bocciato da Treviso, il tatuato play che s’è fatto un fisico da wrestler  ha dimostrato le sue capacità l’anno scorso a Pesaro.  Strano che il suo coach essendo l’assistente del CT del disastro europeo in Lituania  non sia riuscito  in quella circostanza a far capire al capo  che era venuta  l’ora di dargli fiducia anche in maglia azzurra,  invece di insistere in quel ruolo con un oriundo che passerà alla storia per non aver segnato un solo canestro in tutto un torneo internazionale.  Ma il coraggio nei nostri dirigenti è scarso. Il problema è che la maggioranza  di loro è ormai di estrazione non cestistico e la valutazione vien fatta attraverso altri parametri, economici e anche a volte di alleanze.