Un torneo che ha coinvolto le Basket City d’Italia: sembrava impossibile fino a poco tempo fa, ma quest’anno Elev8 è diventato realtà. Un grande successo che è stato possibile anche e soprattutto grazie a Daniel Hackett, l’ideatore, nonché nuovo giocatore del Cska Mosca, che ha già sottolineato come l’anno prossimo verrà ripetuto, insieme a due tappe di qualificazione.
Daniel Hackett
La Bocca della Verità: perché Daniel Hackett ha rotto col suo agente
°MA il Galimberti di Caserta è il figlio del consigliere federale in quota Emilia di cui è stato per anni presidente del CR?
°MA con Toni Cappellari ben visto dalla Fip la Lega Dilettanti capirà che questa è l’unica soluzione di merito e politica per nascere con una prospettiva vera, altrimenti a settembre sarà già decaduta?
°MA sapete che il basket italiano entrerà nel Guinness perché avrà da questo martedì ben 4 leghe maschili per 2 campionati?
Daniel Hackett al raduno della Nazionale a Folgaria
A Daniel Hackett l’Oscar del basket italiano
Pare dal nome che venga da chissà quale parte d’America a insegnare agli italiani il gioco del basket. Invece, Daniel Hackett è figlio dell’Italia di pallacanestro nonchè uno dei cestisti su cui la nazionale fa più affidamento in prospettiva presente e futura.
Ne parliamo oggi non per celebrarne una singola prodezza ma, semmai, elogiare il lavoro dsi un anno intero, lo stesso che gli ha fruttato il premio Oscar del basket italiano, altrimenti detto Premio Reverberi, promosso dall’Amministrazione comunale di Quattro Castella (Reggio Emilia) in collaborazione con la Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) e la Lega Basket, e con il patrocinio della Fiba, della rivista “SuperBasket“, del Coni, dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e con il sostegno di Champion Italia.
Insomma, un plotone istituzionale che include i sommi vertici della pallarancione ha decretato che fosse Hackett il trionfatore della 26esima edizione del trofeo, succedendo come “Miglior giocatore italiano” a Stefano Mancinelli. Gli altri Premi Reverberi per la stagione 2010-2011 sono stati così distribuiti:
Milano, storico sorpasso nel basket
Grazie a Gallinari-show nel finale, l’Armani fa 8-0 contro Siena che aveva preso il comando. Oltre alla star della NBA decisivi anche i canestri di Mancinelli e la difesa tecnica
- Tutti in piedi al Forum, dopo 21 sconfitte consecutive (ultima vittoria il 18 marzo 2006) Milano batte Siena grazie a una superba partita gladiatoria, decisa da un 8-0 finale imperioso, proprio quando con un canestro di Anderson i senesi erano passati avanti (55-56) a 1’52” dal termine fiutando il grande colpo. Però Gallinari ha detto no, ha artigliato il rimbalzo dopo il possibile +3 dei rivali, ha puntato a spada tratta contro la difesa senese, l’ha divelta di forza, fallo antisportivo di Kaukenas, 2 tiri liberi realizzati, rimessa per Milano e altri 2 tiri liberi segnati (e 5° fallo di Carraretto) per la star in prestito dalla NBA grazie allo sciopero, e quindi l’Armani ripassa avanti 59-56 all’ultimo minuto. Siena accusa il colpo, Kaukenas rischia un passaggio a terra che Anderson non s’aspetta, forse contro logica perché un lungo di 2,11 centimetri ha difficoltà a piegarsi per raccogliere la palla, fallo su Hairston, l’ex senese che segna i 2 liberi della sicurezza, 61-56. E poi l’ultimo errore senese, e la schiacciata liberatoria di Radosevic che anche attraverso una serie di combinazioni astrali, vedi anche le sconfitte di Varese e Avellino (-35 a Venezia!) permette a Milano di restare sola in classifica al termine di una settimana indimenticabile.
- CAMPIONI SEGNO MENO “Tutta l’Italia si aspetta la vostra vittoria”, aveva detto a Sergio Scariolo il giornalista di Rai Sport nel pre-gara cercando di provocare un clima da Giudizio Universale del tutto fuori luogo, e con molta indulgenza e un po’ di stizza, alzando gli occhi al cielo, il tecnico aveva ribattuto che per risollevare le sorti del basket italiano ci vuole ben altro di un sorpasso su Siena, e se lo dice lui che ha vinto gli ultimi due europei alla guida della Spagna, la Mecca del basket continentale, bisogna prenderne atto. Milano ha vinto solo una partita, forse la più importante, ma non la guerra, Siena è forte, pensate che con ben 5 giocatori con segno meno nella valutazione (Zisis e Aradori -4, Rakocevic -2, Carraretto e Tomas -1), zero punti di Stonerook in 35 minuti (idem Aradori in 17 minuti) ha avuto la palla per andare a più 3 a un minuto dalla fine, e sarebbe stato il sorpasso della vittoria. Quindi Milano si tiene lontano dai toni trionfalistici, apprezzabile il commento di Mancinelli che ha firmato i vari strappi, anche con tiri da 3 punti che non sono la sua specialità, lasciando nel finale la scena a Gallinari: “Abbiamo fatto – ha detto l’abruzzese, partito nel primo quintetto – una partita di squadra, l’importante era vincere, anche per l’ambiente, adesso dobbiamo concentrarsi sulla partita di Coppa col Partizan”.
Daniel Hackett quarta star del basket italiano
IL PUNTO – Il play azzurro ispira la rimonta che prende di sorpresa la capolista Cantù, assomiglia sempre più a Carlton Myers e guarda alla NBA
- Il campionato va, il volo di Cantù è brevissimo, dura meno di una settimana e dopo virato alla terza giornata al comando in solitario a 30 anni di distanza perde la testa in diretta Tv, compreso il suo allenatore punito con un tecnico per un bel“bestemmione” tondo tondo (repetita non juvant…) contro una Scavolini che sta giocando un’ottima pallacanestro nel festival del “casino organizzato” (ovvero il pick ad roll imperante).
- Altri tempi rispetto a 30 anni fa, altra squadra, altro basket antropologicamente made in Italy e non la porta girevole di un Barnum che manca di uno stile proprio e ha preso la scorciatoia perché, come diceva Machiavelli, il fine giustifica i mezzi. Siena ha fatto scuola costruendo la sua fortuna grazie anche alle italianizzazioni (ma quelle per matrimonio) di Stonerook e Eze, oggi i modesti Diogene del basket italiano vanno alla ricerca del lanternino del giocatore comunitario, c’è un fiorente mercato nato all’Est, ti danno un passaporto e qualche decina di migliaia di euro ed eccoti trasformato in un cittadino della generosa Comunità Europea.
- L’ultimo in ordine di tempo è Andre Collins che dopo aver giocato a Ferrara e Bologna oggi è l’ispiratore dei successi di Caserta, unica squadra imbattuta fra le prime 6 che guidano la classifica. Come già altri connazionali, Ibrahim Jaaber e Jeff Rowland, il cecchino americano, uno dei tanti errori della Virtus Bologna, giocherà per la Bulgaria che, guarda caso, ha come presidente un ex casertano quel Georgi Glouckov che portava legna ai trempi di Oscar e ha voluto fare un regalo alla formazione che gli ha dato la possibilità di fare una bella carriera quando un giocatore bulgaro era considerato un manovale del basket, con tanti bravi americani in circolazione.