Bryant-Bologna, chi è contro Sabatini?

L’affare si cmplica. Era uno scherzo? Chi avrebbe docvuto ridere? Oppure no. Semplicemente Claudio Sabatini si è messo a bluffare per giocarsela così: o la va o la spacca. Fatto sta che ora Kobe Bryant non sembra più vicino: l’affare tra il Lakers e la Virtus non è più cosa fatta. Che è successo nel giro di qualche ora? I fatti: in mattinata è lo stesso Sabatini a dare per imminente la firma:

“L’accordo c’è, è stato raggiunto”, affermava con sorrisi a 32 denti.

Poi, mentre attendevi con fiducia e impazienza qulle briciole di tepo indicate dallo stesso presidente come decisive per apporre le firme sul patto, accade una cosa strana. Passano i minuti e Bryant – chissà come chissà perchè – svanisc, evapora, se ne va. Un comunicato emesso dalla Virtus Bologna ci ha reso di ghiaccio. Stavamo rabbrividendo:

“Con grande stupore Virtus Pallacanestro prende atto che, a causa del parere negativo di alcuni club associati alla Lega Basket, non è possibile procedere con il palinsesto previsto delle 10 partite, mettendo così in forte discussione la piattaforma economica su cui si basa il progetto di portare Kobe Bryant in Italia”.

Eppure – RAGAZZI ROBA DELLE 14 DICO 14 – avevamo appena visto Sabatini a La7 annunciare a tg in corso che sì. Kobe a Bologna era cosa fatta. Invece: trattasi di bluff? Figuraccia? Complotto?

Kobe Bryant a Bologna: accordo raggiunto

Kobe Bryant alla Canadian Solar Bologna: manca solo l’annuncio ufficiale ma l’intesa di massima tra la stella Nba e il club di patron Claudio Sabatini è staat raggiunta. E’ lo stesso presidente felsineo ad affermare che

“l’accordo sulla parte economica è stato trovato e si tratta ora solo di definire alcuni dettagli che darebbero il via alle firme del giocatore e alla nostra che, obvviamente, è come se fosse già apposta”.

Lo attendevamo da giorni, pareva un sogno che con il passare dei minuti diventava man mano più concreto. L’idea di Sabatini, bizzarra e geniale allo stesso tempo, sembrava un azzardo da prima pagina: ci si credeva poco anche perchè le trattative con la stella dei LA Lakers si annunciava vincolata a troppi se.

Invece, Sabatini ci ha creduto fin dal primo istante, fiutando lì’opportunità economica dell’operazione dispendiosa ma proficua in termini di ritorno e garantendo al sistema della pallacanestro italiana la possibilità di raggiungere il punto più alto della sua storia. A Bologna arriva il miglior cestista del mondo.

Pensarlo solo qualche tempo fa pareva impossibnile: nel giro di un mese, Sabatini ha avuto la costanza di riscrivere la storia.

  • Da quando le speranze sembravano affievolirsi a quando – con l’orecchio teso verso l’America – si cercava di capire se il lockout fosse protratto per davvero oppure stesse per giungere al capolinea. Una, due conference call in nottata.

Ancora Sabatini, dichiarazione freschissima:

Kobe Capitale, Roma incorona Bryant

Kobe, Kobe”. Oddio, Roma palpita. E’ la proclamazione dell’Imperatore. Maestoso, il gigante. E tra i giganti della Storia grande – i marmi di Roma; le impronte della tradizione; l’imponenza di un passato che, ovunque ti giri, fa pan dan con l’attualità sacra e profana – vedere che apppare. Kobe Bryant nella capitale diventa caput Romae nel tempo di un’acclamazione. In centinaia hanno voluto sgolarsi, saputo mostrarsi: il capo piegato all’indietro. Per andare su. Più su.

Fino a sopra, dove stava inerpicato. Lui. Kobe svetta per natura propria. Scultoreo per volere degli eventi che a uno così le punte dei piedi forse non serviranno mai. Per issarsi ancora di più e scavalcare l’infinito mondo dal quale sovrasta, Kobe non solleva i talloni. E’ altro genere di altura. Via del Corso sembrava un parquet. Piazza Venezia un’anticamera. E loro, a centinaia, parevano la materializzazione di piazza del Popolo. Un popolo festante in raccoglimento. La cometa pare passi una volta. Poi, magari, non la vedi più. Gialla come la canotta dei Lakers. Fatiscente, neanche fosse made in Los Angeles. Compare, lui, imponente e timido. Nemmeno fosse la prima volta che una cosa così.

Così capitale, Roma, non gli dev’essere sembrata mai. “Kobe, Kobe”. Più di Milano, di ieri. Le manone da manovale sventagliano per aria, lambiscono porzioni di cielo, afferrano quel che passa di lì. Le gocce di un bagno di folla sono come secchiate. Se le metti una accanto all’altra. Kobe ha teso la faccia. Una,cinque, dieci volte. Roma dev’essergli parsa maestosa. Centinaia di mani che spingono altre centinaia di mani diventano abbraccio.

La morsa di Roma è una cinta. Quando stringe, culla. Se si insinua, ripara. Le colline di Hollywood e le circostanze artificiose come gli stunt men e l’assenza di tempi morti come donne al silicone e i dettagli scritti a tavolino come le coreografie delle cheerleaders e i virtuosismi scolpiti alla perfezione come i manichini da sistemare in vetrina. Per un attimo. Diventano altro.

Bologna, tra Bryant e Sabatini conference-call nella notte. E’ la volta buona?

Kobe mania. Bryant ha destato l’interesse di tutta Italia e se Milano e Roma diventano luoghi emblematici rispetto all’approdo del cestista dei LA Lakers sulla penisola, chi gongola più degli altri – pur non avendo il piacere e la fortuna di ospitare la campagna Nike di cui Bryant è testimonial in questi giorni – sono i tifosi della Virtus Bologna che assaporano più di ieri il gusto di vedergli indossare la casacca felsinea.

Ad alimentare l’entusiasmo, le parole rilasciate da Bryant nel corso del pomeriggio alla Gazzetta dello Sport.

L’occasione di avere Bryant a due passi non è scappata a Claudio Sabatini, patron del club emiliano, il quale ha organizzato una seconda conference call con il giocatore: nel corso della notte, il presidente bianconero attende una risposta all’offerta avanzata al campione.

Si parla con insistenza di un interesse evidenziato, da parte di Bryant, per quei 2,5 milioni di euro garantiti per una permanenza di poco più di un mese. Bologna lo accoglierebbe a bracccia aperte dal 9 ottobre al 16 novembre: in quel lasso di tempo, Bryant darebbe disponibilità per giocare 10 partite.

Indiscrezioni giunte in serata per bocca di Sabatini che si è pronunciato con i cronisti dell’Ansa definiscono l’appuntamento della notte come

“molto importante anche per capire i margini di manovra dell’operazione”.

Bryant in Italia, la Fip si muove per Kobe a Bologna

Per Kobe Bryant si rimbocca le maniche anche Federbasket. Vedere il campionissimo della pallacanestro in Italiama le speranze di Bologna si stanno affievolendo – sarebbe colpo talmente importante per l’intero sistema che i vertici istituzionali hannno pensato bene di garantire appoggio incondizionato all’eventuale operazione.

Dino Meneghin, presidente della Federazione italiana pallacanestro, lo afferma senza tergiversare e fornisce un assist a Claudio Sabatini, patron della Virtus sempre in fermento per garantirsi il 24 dei Los Angeles Lakers. Meneghin esplica una speranza che è quella di tutti e la rende pubblica attraverso i microfoni di radio Sportiva:

“Vorremmo poterlo vedere giocare qui. Sabatini è un presidente vulcanico, ha avuto questa splendida idea e l’approdo di Bryant nel campionato italiano sarebbe un colpo incredibile. Incrociamo le dita, ovviamente noi faremo il possibile per favorire questa soluzione”.

Non dimentica, Meneghin, neppure gli istanti di tempo addietro, quando Kobe era un bambino e suo padre calcava i campetti della penisola con le canotte di Rieti e Reggio Emilia:

“Anche solo parlare di basket con Kobe è un piacere perchè non ho dimenticato quando ebbi la possibilità di fargli da guida per lo street ball a fine anni Novanta”.

Basterà a convincere Kobe, Nba permettendo?

Bryant, Bologna e il mister X made in Italy

In questo caso, mister X sta per main sponsor: perché pare propro che a rendere più realistica la possibilità che Kobe Bryant possa vestire – per una? Tre? dieci gare? – la canotta della Virtus Bologna è la misteriosa presenza di uno sponsor italiano con fama mondiale il quale sarebbe disposto ad avvallare l’operazione dal punto di vista economico. A riferirlo è stato patron Claudio Sabatini che, nel commentare l’esito della conference call intrattenuta nella notte, ha indicato il nuovo colpo di scena:

“Ci sarebbe uno sponsor, italiano e famoso nel mondo, molto interessato a sposare il progetto del ritorno di Bryant in Italia. Attendiamo un incontro che sarà decisivo”.

Ora, siccome pare chiaro a tutti che tra i motivi principali dell’eventuale approdo temporaneo della stella dei Los Angeles Lakers nelle file della Canadian Solar Bologna vi è l’attrattiva dell’offerta pecuniaria, la presenza di un facoltoso mister X potrebbe consentire di avanzare di ulteriori tot passi. Sabatini continua mostrando l’ottimismo che lo contraddistingue – e, a questo punto, più che giustificato – ma tiene ancora i piedi ben piantati per terra mentre parla davanti ai microfoni di Sky:

Bryant, ottimismo Bologna: ora tocca a Kobe

La conference call annunciata ieri e avvenuta nel corso della notte italiana è stato un ulteriore passo avanti: non tanto per raggiungere un accordo con Kobe Bryant, ancora distante da Bologna, quanto piuttosto per mettere la Virtus nelle condizioni di capire che il percorso che porta dritto verso la stella Nba dei Los Angeles Lakers – per quanto impervio – è tutt’altro che onirico.

Si sono poste le basi e patron Claudio Sabatini ha capito di avere più di una chance da giocarsi per garantirsi i servigi del 24 più famoso al mondo. Restava da capire di che tipo fosse l’approccio di Rob Pelinka, agente di Bryant, rispetto all’offerta del club felsineo e si è capito che l’entuorage di Kobe sta prendendo sul serio i passi avanzati dalla società amiliana.

Non significa aver strappato un sì ma l’affetto del tifo virtussino – che ha subissato di messaggi il sito del club su richiesta dello stesso – potrebbe a questo punto essere arma decisiva per toccare le corde giuste: un cuore grande così potrebbe far tornare Bryant indietro nel tempo, fino a richiamargli i trascorsi italiani e i tempi dell’infanzia.

 

 

 

Bologna per Bryant: la veglia dei tifosi Virtus

A questo punto, ci si mette tutta Bologna. L’obiettivo dichiarato è quello di portare Kobe Bryant in Italia alla corte della Virtus: dopo le dichiarazioni di patron Claudio SabatiniSE LE AVETE PERSE CLICCATE QUI – che ha ufficializzato la proposta al più grande giocatore della pallacanestro in circolazione, la città delle Due Torri si sta mobilitando per convincere la stella in quota ai Los Angeles Lakers ad accettare la proposta del club felsineo. Si tratta di un vero e proprio appello in attesa – SI VOCIFERA CHE STANOTTE SI POSSA ARRIVARE A UN ESITO DELLA TRATTATIVA – di capire cosa sceglierà di fare il numero 24 dei californiani. Il sito della Virtus Bologna ha reso noti gli ultimi sviluppi:

Bryant, attraverso il suo agente Rob Pelinka, ha risposto alla nostra proposta e questa notte è prevista una nuova conference call. Chiediamo a tutti i tifosi bianconeri e agli appassionati di aiutarci a portare a Bologna un ambasciatore del basket nel mondo come Kobe Bryant”.

Individuato il modo per chiamare a raccolta il tifo virtussino: ciascun supporter bianconero è invitato a scrivere alla mail bolognaperbryant virtus.it.

Bologna, dalla Virtus quattro proposte a Kobe Bryant: eccole

BRYANT – BOLOGNA: SI DECIDE NELLA NOTTE?

Nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata su cartaceo oggi, il patron della Virtus Bologna, Claudio Sabatini illustra per filo e per segno che cosa ha offerto a Kobe Bryant, campione Nba in quota ai Los Angeles Lakers, affinchè accetti di vivere sotto le Due Torri nel periodo compreso tra l’inizio del campionato italiano e la fine del lockout statunitense.

La prima cosa che il patron fa sapere è di essere in attesa di una risposta da parte del 24 dei Lakers e del suo entourage. In realtà, la Virtus ha avanzato al campionissimo non una ma un ventaglio di offerte: ben quattro, per la precisione, affinchè la stella possa riflettere e optare – qualora decidesse di accettare – per il pacchetto che più gli si addice. Nello specifico, è Sabatini a riferire dell’entità e della diversità delle quattro proposte:

“Una per la prima giornata, una per un mese, una per due mesi, una per tutto l’anno. Vediamo cosa ne pensa Bryant”.

Dal punto di vista economico, si tratterebbe di un esborso significativo perchè – ribadisce il presidente virtussino – si parla di

“circa 850 mila dollari per giocare la prima contro Roma, 1,3 milioni di dollari se rimane un mese; 1,6 per i due mesi e 5 milioni di dollari per l’intera stagione. Parlo di importo lordo, comprensivo di tasse, assicurazione, eccetera”.

Se Siena sta a guardare, declassiamo la Montepaschi e Minucci?

Non ci credo. Non sembra vero. E alla fine, lo so, Siena lascerà un’impronta grande così sul tracciato segnato dai club che fino a ieri stavano a guardare. Quant’è che la città del Palio e di Cecco Angiolieri non rimaneva in stand by per lasciare che fossero gli altri a fare? Io, giacchè sono anni, non lo ricordo quasi più. Da più di un lustro, Ferdinando Minucci stava davanti a tutti. Che fossero venti passi, tre centimetri o un’unghia, che importa.

Ma davanti, il patron dei toscani che non a caso in cinque anni si sono sfamati gozzovigliando quasi in solitudine al banchetto della A1, ci stava in ogni caso. E ha continuato a tenere la testa davanti agli altri, Minucci, fino a poche settimane fa. Verrebbe da dire fino a qualche giorno fa. Quando, per come la si volesse girare, l’acquisto di un certo Juan Summers – lungo di livello – potesse fare il paio con quel fenomeno che si è mostrato Bo McCalebb anche nelle file di una nazionale – quella macedone – che presa e misutìrata metro per metro sembra giustappunto misurare quanto Siena. Tra giganti – in senso traslato e letterale – la Montepaschi restava il gigante. Tra colossi – intesi economicamente e storicamente parlando – la Montepaschi restava il colosso. Ma poi.

Pa pa pam. Due giorni a guastare una percezione figlia di meriti acquisiti sul campo. Crisi economico finanziaria a parte – ma se Standard & Poor’s decide di declassare sette banche italiane un buon segno non lo è neppure per chi se l’è finora scampata – arriva la mazzata che non ti aspetti. Perchè avremmo potuto semmai ipotizzare difficoltà legate alla congiuntura socio economica del periodo, non certo immaginare che il basket – quello che conta per davvero – non passa più solo – e in primo luogo – per Siena.

Non tanto per analisi legate alla statistica – e dice la statistica: la probabilità di continuare a vincere diminuisce in maniera direttamente proporzionale a quanto si vince – quanto per il fatto che – pa pam: Milano; pa pam: Bologna – il paginone di apertura oscura le facce vincenti di Siena. Montepaschi in terza, quarta pagina. Chi se lo ricorda più, quando è stato.

Bologna, Sabatini a Kobe Bryant: “Un milione e mezzo per tre partite”

Milano chiama, Bologna prova a rispondere. Riuscissero nell’intento di rimbalzarsi la capacità di meravigliare e stupire con efficacia, sarebbe un DAI E VAI degno di una realtà in grado di superare ogni immaginazione. Perchè se all’ombra del Duomo si insinua ancora una volta la manona elegante di Danilo Gallinari, sotto le Due Torri potrebbe giungere niente popo di meno che il migliore. Non c’è ancora LeBron che tenga nè quel baby fenomeno che è Derrick Rose: se dici Kobe Bryant è ancora come se dicessi la Pallacanestro.

Ed è proprio lui, l’asso dei Los Angeles Lakers, a infiammare gli animi felsinei: Bologna insegue il sogno Nba perchè – dal punto di vista cestistico – Bologna non ha nulla da invidiare al capoluogo lombardo e il basket – in quella che è stata la sua Storia grande – con la via Emilia – ha un rapporto speciale. Bryant a Bologna non è solo un azzardo ma vi è qualcosa di più. Gli indizi che lo portano a sostenere sono più di uno.

Il primo: a corollario della presentazione del quadrangolare Naturhouse in svolgimento a Ferrara nel corso del fine settimana, il presidente della Canadian Solar Virtus, Claudio Sabatini, ha ammesso di avere inviato una proposta formale al miglior giocatore di basket in assoluto.

Il secondo: se i dettagli riferiti dal patron della società bolognese rispondono al vero – e non vi è alcun motivo per dubitarne – a Kobe Bryant è stata avanzata un’offerta importante dal punto di vista economico (roba che neppire uno come lui potrebbe rimanere insensibile):