Continuano a navigare in cattive acque i rapporti tra Varese e Aubrey Coleman. Ora, però, si è forse giunti a una svolta. nella giornata di venerdì il club ha deciso di sospendere dall’attività agonistica la 26enne guardia ex Biella.
Aubrey Coleman
Basket, delude il sabato in tv. Si cambia orario!
- IL PUNTO – Poco più di 104 mila spettatori e lo 0,7, il basket inferiore alle attese e La7 per questo La7 anticipa alle 16.10 dal prossimo sabato volendo un traino forte per il suo Tg. E scende in campo Petrucci: “Basket, devi cambiare!”
- Ammucchiata in testa. Sarà vero equilibrio? Solo squadra ancora al palo, la neo-promossa Casale, anche se accarezza il sogno di battere una Milano che trattandosi di Armani è ancora “imbastita”, senza contropiede e intanto si rafforza con Oliver Stevic, 25 anni, 2,05, sloveno di confine in arrivo da Oldemburg.
- Chi sale al vertice della classifica, soffre della sindrome della “palla avvelenata”. Nei ranghi era rientrata subito Cantù a 30 anni dall’ultima volta che aveva guardato tutti dall’alto, è successo altrettanto a Caserta, perché a Varese Carlo Recalcati ha sconfitto l’allievo Pino Sacripanti al quale affidò la Under 20, l’unica squadra azzurra ad aver portato due medaglie nell’ultimo lustro, quello del declino.
- Caserta è stata perciò defraudata da un legittimo diritto di figurare come la vera capolista dopo 4 giornate, colpa non solo del campionato dispari, della A con 17 squadre, alla faccia del codicillo della discussa Convenzione Lega-Fip che specificava che mai questo sarebbe successo. Avendo l’Alta Corte di Giustizia Sportiva ammesso a tavolino in extremis Venezia – facendo saltare il principio del diritto sportivo acquisito sul campo – di fronte al pericolo di una “prospettiva falsata” era scontato che la Lega fornisse per questa stagione il ranking stile America. Puntualmente sempre in ritardo sui tempi, troppo incardinata su logiche assai lontane da una “par condicio” a suggello dell’equilibrio competitivo, magari un salary cap che le bigs però non vorranno mai con la scusa della minor rappresentatività nelle Coppe, questa Legabasket dovrebbe provvedere opportunamente a fornire una classifica reale , basata sulle percentuali vittorie-sconfitte. Come fanno gli americani. Si sarebbe evidenziata che la vera capolista del campionato dei giganti dopo 4 turni era la Juve del basket, e cioè Caserta. Fatto promozionale di non poco conto. Diritto e premio rimasto purtroppo sotto traccia col sistema della classifica legata ai 2 punti, e che in un sistema basato sul valore dell’immagine e il rapporto con gli sponsor, sempre più carenti di questi tempi, contribuire a creare anche un indotto, un valore aggiunto.
Daniel Hackett quarta star del basket italiano
IL PUNTO – Il play azzurro ispira la rimonta che prende di sorpresa la capolista Cantù, assomiglia sempre più a Carlton Myers e guarda alla NBA
- Il campionato va, il volo di Cantù è brevissimo, dura meno di una settimana e dopo virato alla terza giornata al comando in solitario a 30 anni di distanza perde la testa in diretta Tv, compreso il suo allenatore punito con un tecnico per un bel“bestemmione” tondo tondo (repetita non juvant…) contro una Scavolini che sta giocando un’ottima pallacanestro nel festival del “casino organizzato” (ovvero il pick ad roll imperante).
- Altri tempi rispetto a 30 anni fa, altra squadra, altro basket antropologicamente made in Italy e non la porta girevole di un Barnum che manca di uno stile proprio e ha preso la scorciatoia perché, come diceva Machiavelli, il fine giustifica i mezzi. Siena ha fatto scuola costruendo la sua fortuna grazie anche alle italianizzazioni (ma quelle per matrimonio) di Stonerook e Eze, oggi i modesti Diogene del basket italiano vanno alla ricerca del lanternino del giocatore comunitario, c’è un fiorente mercato nato all’Est, ti danno un passaporto e qualche decina di migliaia di euro ed eccoti trasformato in un cittadino della generosa Comunità Europea.
- L’ultimo in ordine di tempo è Andre Collins che dopo aver giocato a Ferrara e Bologna oggi è l’ispiratore dei successi di Caserta, unica squadra imbattuta fra le prime 6 che guidano la classifica. Come già altri connazionali, Ibrahim Jaaber e Jeff Rowland, il cecchino americano, uno dei tanti errori della Virtus Bologna, giocherà per la Bulgaria che, guarda caso, ha come presidente un ex casertano quel Georgi Glouckov che portava legna ai trempi di Oscar e ha voluto fare un regalo alla formazione che gli ha dato la possibilità di fare una bella carriera quando un giocatore bulgaro era considerato un manovale del basket, con tanti bravi americani in circolazione.
Angelico Biella: il roster 2011/2012
Angelico Biella si appresta ad affrontare la nuova stagione di Lega A con enorme entusiasmo e con il solito mix equilibrato che vede in rosa la presenza di cestisti di grande esperienza e giovani dal talento certificato. Obiettivo salvezza, hanno fatto sapere in più di una circostanza il coach Massimo Cancellieri e il presidente Antonio Forni: accumulare minuti e gioco per poter ambire a fare ancora meglio nella prossima edizione. Ambizioni di bei fraseggi e tonicità: al roster di Biella verrà chiesto cuore e polmoni da spendere in maniera incondizionata e sarà, quella piemontese, anche una delle formazioni che non può permettersi errori: anche il minimo sbaglio verrebbe pagato con squadre che hanno uno spessore diverso, maggiore.
- La rosa del 2011/2012:
- Goran Jurak Ala/Centro
203 centimetri di altezza, classe 1977, soprannominato “il guerriero”. Dopo una parentesi a Teramo, nel 2010 torna a giocare a Biella, formazione nella quale aveva militato nei due anni precedenti.
- Nicola Minessi Guardia/Ala
Semplicemente il Mine: un simbolo, una bandiera.
- Aubrey Coleman Guardia
Le parole dell’americano appena dopo aver sottoscritto il contratto per la prossima stagione: “Voglio ringraziare i tifosi biellesi perchè mi hanno fatto sentire come un re e di questo li voglio ringraziare perchè rendono entusiasmante quello che amo fare: giocare a basket!”.