L’Italia gattopardesca si manifesta ormai in ogni fatto quotidiano, purtroppo non ci si salva più. Bisognerebbe adottare il motto della bandiera brasiliana, con una piccola variazione: non “Ordine e Progresso” ma “Ordine e Regresso”. Vanno così le cose anche nel mondo degli arbitri, laddove si annidano gli ultimi italiani fortunati che incassano mille euro per gara, ma che se va bene fischiando all’estero diventano 6-10 mila mensili.
Il “tagliando pasquale” delle fasce arbitrali, dalla Fip appaltata (spero provvisoriamente..) all’officina privata (e non premiata) dei due valutatori ci lascia di stucco. Perché la ditta “Facchini & Teofili” (chi dei due è il braccio e la mente?) pur diversamente paludati rispetto al passato si comportano esattamente come i discussi predecessori. Solo che l’appalto frutto di una dabbenaggine compiacente fonte di Baskettopoli, fino all’anno scorso lo gestiva Legabasket.
E con una sfacciataggine tale da far pensare che lo scudetto griffato fosse il suo principale scopo. Solo per questo, in un sussulto di coraggio, Legabasket ha sconfessato la politica del vertice e offerto l’occasione alla Fip di riprendersi baracca e burattini.
Naturalmente ci si sono messi anche gli arbitri con le loro infelici contestazioni e comportamenti, ma l’intero problema poteva essere risolto ben quattro anni fa al momento della pubblicazione di Baskettopoli. Mettevi in quarantena per 3 anni tutti i personaggi citati con nomi e cognomi, fatti e fatterelli e ripartivi da zero coltivando subito il sano principio del ringiovanimento. E’ successo invece che tutto quanto è stato scritto, risulta ormai… prescritto, ma non stupiamoci se prima o poi un magistrato, essendo ancora Baskettopoli un processo aperto, accetterà la richiesta di qualche cittadino di vederci chiaro su quegli episodi. Ad esempio, il blogger senese citato in giudizio da Minucci ha chiesto al giudice la chiamata come testimoni di tutti gli arbitri di A che i capi del settore nei verbali definivano “pro e straprò”. Vedremo come andrà a finire, certo non è una bella storia…
Tornando alla ditta F&T, i due valutatori “new age” hanno confermato il bollino “Prima Fascia” a (in ordine alfabetico): Begnis, Cerebuch, Cicoria, Lamonica, Paternicò, Sabetta, Taurino aggiungendovi Lanzarini, Loguzzo e Filippini. E di conseguenza, ecco il pit stop (cambio di gomme, richiamo o punizione?) di Mattioli e Chiari, giusto …riconoscimento anche per la buona prova fornita dai due nelle semifinali di Eurocup. Per il pesarese Lokomotiv-Valencia, e per il marchigian-veneto Bilbao-Kiev.
Non voglio pensare, leggendo i nomi dei 10 da F1 a una decisione geopolitica, associando di primo acchito che la maggioranza dei prescelti guarda caso proviene dalle regioni che poco onuste di gloria ma cariche di voti hanno determinato negli ultimi anni la politica federale. Non solo, sono loro ad aver offerto la presidenza a Petrucci.
Non voglio nemmeno pensare, inoltre, riscontrando la loro conferma , che i “soliti ignoti” della prima repubblica siano divenuti oggi “intoccabili”.”Se penso che anche Sahin è stato in questo modo ghigliottinato colgo che alcune cose non funzionano. Siamo a tre internazionali! Per dare la precedenza a tre fischietti che il patentino internazionale l’hanno riconsegnato, Loguzzo, Cicoria, Sabetta, fatto che doveva far scattare immediatamente per i tre la “Seconda Fascia” Mi sembra propria sia una resa dei conti” mi suggerisce il grillo parlante che c’è in me, Facchini e Teofili – ragiona l’esperto – non si rendono conto del compito delicato loro assegnato. Ci dispiace e non poco. I due valutatori scelti – e definiti tecnicamente così per uscire dalla gestione della pletora degli osservatori “gestione Zancanella” – sembrano proprio aver ignorato la sintesi tecnico/politica necessaria nelle comparazioni fra l’escluso e il promosso per arrivare alla scelta. Oppure hanno deciso di trasformarsi in supplenti, il che questo sconfinamento sarebbe ancor peggio..
Il punto – suggerisce infine l’esperto – è che nel momento in cui si decide di togliere da una fascia ogni singolo arbitro la valutazione non è solo dei risultati del campo, deve infatti essere comparata con altri arbitri della stessa fascia. Esempio: Mattioli è meglio o peggio di Sabetta? Sahin di Paternicò?. Chiari di Filippini, Begnis o Loguzzo o dello stesso Taurino il numero due inamobile?. E come è possibile dimenticare che Lazzarini, il quale dicono sia spinto da Teofili ma il talento ce l’ha, è stato lo stesso dei due intenzionali contestati da Luca Banchi?
Ci sembra proprio di notare che da parte dei valutatori ci sia un’osservazione di manica larga, un timore nell’intervenire, come se sapessero che questo sistema non sta funzionando. O stiamo magari già pensando a qualcos’altro confinando intanto per concludere questo giro nel sorteggio integrale quale panacea. In fondo, decide la sorte, a chi tocca tocca. Non capisco però nemeno perchè il commissario e i due vice non provino nemmeno a far ragionare i loro stipendiati e mandargli un bigliettino ricordandogli che il nuovo regolamento sancirebbe che “i comportamenti fanno aggio anche sulla valutazione tecnica”. Come è possibile siano ancora lì gli autori di certe brutte storie che il calcio avrebbe immediatamente preso a… calci?
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