Boston cancella le 2 sconfitte e vince nel supplementare 4-2 in una serata difficile per LeBron (7 palle perse, prima uscita per falli) trascinata da Rajon Rondo che in Tv ha criticato i rivali:
“Si lamentano e piangono continuamente”.
Stanotte gara 5 fra Spurs e Thundercity. Boston non si piega e non si spezza. E trascinata da Rajon Rondo, 15 assist e 15 punti, soprattutto i 3 punti del rocambolesco overtime, festeggia il suo rilancio grazie alla sua formidabile vintage-gang, l’indistruttibile trio centenario Garnett-Allen-Pierce deciso più che mai stavolta a non traslocare dal campo alla storia. C’è naturalmente la conferma della proverbiale capacità di rigenerazione del mito-Celtics, e c’è piùà gusto vincere così, alla ben 17esima gara di playoff, pareggiare le due vittorie casalinghe di Miami restituendo anche ai rivali il piacere satanico di vincere nell’overtime dopo la sfortunata coda di gara3 lanciando un messaggio importante. E cioè: la sfida continua, senza bisogno di dover sottolineare un fatto non trascurabile: Boston conduce infatti 5-3 nei confronti diretti di questa convulsa regular season, la squadra di Doc Rivers, da parte sua tanto tranquillo del risultato da arrivare al Garden in ritardo per non aver voluto perdersi l’entusiasmante finale in Tv della gara di golf che ha rilanciato Tiger Woods.
Adesso insomma i primi pretendenti al titolo NBA, per il pronostico, devono passaresul cadavere dei rivali dai quali hanno perso 3 volte su 4 nella regular season..E se è vero che il finale è la sintesi di una stagione, ne vedremo ancora nelle belle nelle prossime 2-3 gare perché si è trattato di vittorie squillanti, come le ultime due, quelle del 10 e 24 aprile. Sono i due episodi che richiamano infatti la bellezza dei 115 punti che LeBron e Wade si sono ritrovati sul groppone nella loro Arena e ai soli 66 – una figura barbina – racimolati al Garden, le famose Forche Caudine della NBA dove quest’anno i bianchi hanno perso 4 volte su 4.
Niente match-ball , dunque, per la formazione di Eric Spoelstra che dopo il sofferto successo nell’overtime per il 2-0 con due giocate decisive di Haslem ha confidato troppo sulla immensità di LeBron e la ritrovata vena di Wade e il possibile ritorno di Chris Bosh, assente da 9 gare per uno stiramento agli addominali, per le due sfide al Boston Garden che Boston ha vinto con le unghie e coi denti.
Gli Heat non hanno precise colpe, ma non hanno nemmeno fatto nulla di eccezionale. A cominciare dal suo allenatore dal sangue filippino che domenica notte ha ripreso a masturbare il quintetto togliendo Romy Turiaf, poco dotato certo come centro, ma benvoluto dai compagni, e dimenticandoselo in panchina tutta la gara, bella coerenza davvero.Stavolta ha puntato (con riserva…) su Joel Anthony, giocatore roccioso, senza un grande talento, pescato dalla D-League, salvo dargli 15 minuti in tutto. Magari avrebbe fatto meglio puntare direttamente fin dall’inizio sul grintosissimo Udonis Haslem che sta giocando bene, continua a superare sorprendentemente i suoi limiti tecnici, e ha chiuso con un’altra doppia importante. E soprattutto tirato giù la bellezza di 17 rimbalzi, un patrimonio davvero insperato se pensiamo che di fronte aveva Kevin Garnett, a 36 anni il miglior centro di questi playoff con 20 punti e 11 rimbalzi di media
Dopo aver condotto di 18 punti, il finale è tutto un colpo di scena. Boston segna solo 12 punti nel 3° tempo, Miami rientra in partita, 28 punti totali dopo l’intervallo bastano però a Boston che va sotto di 2, torna sopra di 3 e viene graziata abbondantemente da Miami e dalla sorte, come dirà alla fine Rajon Rondo. LeBron lascia il campo per falli per la prima da quando veste questa maglia. E senza il suo matchwinner Miami spreca l’occasione di chiudere nei tempi regolamentari quando per un fallo in attacco di Garnett manca di concretezza nei 21” finali, nel basket una vita. Passaggio dopo passaggio Wade non si prende stranamente il tiro decisivo, e la sorte punisce l’ignavia concedendo a Miami sul tiro forzato di Haslem, al quale segue la delusione soli 2 punti contro i 4 nell’overtime che non è più spettacolo di basket, come quello del primo quarto, 57 punti, 34 a 23, il peggior scarto subito da Lebron e c. nel playoff.
Miami ha tirato leggermente meglio, vedi il tiro totale (42,5 contro 41,2) e dalla lunetta (70,9 contro 70) mentre il tiro da 3 (31,6 contro 33,3 di Boston grazie a Ray Allen e al sorprendente Keyon Dooling, 11 anni di carriera sulle spalle) non è notoriamente il suo forte, ha perso 17 palle (contro 15) perché oltre all’uscita per falli e ai 4 liberi sbagliati su 8, LeBron ricorderà anche le 7 palle perse, ha dominato nel contropiede (14 a 7) e quindi segnato più in area (22 punti contro 11), nonostante gli 11 rimbalzi offensivi di Boston ha tenuto (40-39) grazie ai 17 del sorprendente Haslem, e dunque alla fine Boston ha messo sul piatto della bilancia il peso dei suoi over, a cominciare dal suo capitano Pierce meno efficace del solito nelle due gare di Miami.
L’eroe della partita è stato Rajon Rondo. I suoi 15 punti e 15 assist (contro 22 totali!), i suoi guizzi imprevedibili, e i canestri decisivi di questa spettacolare trottola umana, fanno passare quasi in secondo piano i 44 punti di gara2. Perché, a parte un tecnico per aver tentato di scalciare Battier dopo un fallo subito, nell’intervallo ha rilasciato alla Tv una dichiarazione pepata. “I giocatori di Miami si lamentano e piangono continuamente”. E ribadito il concetto a fine gara: “Non mi rimangio quelle parole, perché è proprio così”. Scontata una bella multa e l’omaggio del pubblico di Miami martedì sera, ma il “piccolo capo” indiano Rajon Rondo ha chiuso così una serata da grande leader.
Stanotte gara5 a San Antonio, gli Spurs hanno vissuto di rendita nelle due gare Chesapeake Arena battuti da un grandissimo Durant e una squadra più determinata, e sbeffeggiati da quel cartello pesante dei tifosi di Oklahoma: “E questa sarebbe una squadra cattiva?” . Le due migliori squadre dell’Ovest si giocano il match ball.
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