La guardia azzurra segna anche da metà campo e con 22 punti Chicago ferma la corsa dei Knicks reduci da 5 vittorie. Stop casalingo di Memphis, adesso n.1 del ranking è San Antonio (17/4).
Super-Belinelli ferma i Knicks reduci da 5 vittorie consecutive, indiscussi leader della Atlantic Division e protagonisti nei giorni scorsi di una vittoria importante con i campioni di Miami. Paga ancora la mossa di coach Thibodeau di puntare come starter sulla guardia bolognese (che ha scelto la maglia n.8, come Gallinari) nel prestigiosissimo club dei 6 titoli di Michael Jordan.
Dopo aver segnato 23 punti a Cleveland, suo massimo stagionale, e 16 a Detroit, e dato un contributo decisivo alle due vittorie esterne, è il Beli (1,96,.26 anni, quinta stagione di NBA) è il protagonista assoluto nel big match coi Knicks (che conclude una serie di ben 4 partite in 5 notti) con un primo quarto strepitoso, concluso con una sospensione da quasi metà campo che vale il suo 15° punto e sprona i Bulls alla terza vittoria consecutiva.
E’ una fiammata contagiosa, perché anche se Anthony marca visita per la seconda gara a causa di una ferita a un dito (rientrerà stanotte con Detroit) quest’anno New York ha tratto vantaggio dalla panchina lunga ed esperta, è una delle migliori formazioni della Lega ed è tornata ai risultati e agli entusiasmi di 40 anni fa.
Joaquin Noah dopo la prova stellare di Detroit (30 punti e 23 rimbalzi) assolve bene, assieme a Boozer, il suo compito riuscendo a non soccombere contro Tyson Chandler (18 rimbalzi), Miglior Difensore della scorsa stagione, e micidiale nei rimorchi e nelle palle vaganti sopra il ferro. Ma la scossa viene dall’azzurro di San Giovanni Persiceto (Bologna) che segna 15 punti nel 1° quarto, tocca i 22 alla fine giocando la sua miglior gara della stagione (44’59”, 8/15, 4/6 da 3 punti, 4 rimbalzi, 1 assist, 3 recuperi) in una serata difficilissima.
Perché, a parte del valore dei rivali, nikn mancano i guai: Hinrich, il play-postino, deve lasciare il campo per un infortunio al gomito, Taj Gibson scarica veleno sull’arbitro per essere stato scaraventato a terra da un avversario e viene espulso e Nate Robinson come spay spadella a tutto spiano (4/15).
I Bulls vincono dunque con gli uomini contati alla fine del trittico vincente con Belinelli starter e staccano decisamente con 11/8 (58%) Milwaukee nella Central Division con la prospettiva di migliorare il ranking grazie a un calendario favorevole nelle prossime 8 gare, di cui ben 6 allo United Center puntualmente esaurito.
Per Belinelli, fino a due settimane fa con le orecchie basse (6,8 di media) , le prospettive si sono rovesciate, e tenuto una media di 20 punti dalla promozione in quintetto; il 4/6 dall’arco è stata la miglior performance della stagione, e nel suo trittico magico ha raggiunto il 48% in area (21/43) e il 40% da 3 (8/20).
Dallas orfana ancora di Nowitzky è risorta nel derby texano vincendo a Houston con 40 punti di OJ Mayo, la scommessa di Mark Cuban, il suo proprietario, con 40 punti e 8 rimbalzi. Ma James Harden non è stato da meno, con 39 punti e 15/16 tiri liberi. Meno sorprendente del solito Asik, mentre Lin non riesce a rendere con continuità, forse schiacciato dalla personalità del “barbudo” più famoso della NBA che sta dimostrando il suo valore ed è diventato l’idolo dei piccoli tifosi che sfoggiano barbe finte in tribuna. Donatas Motiejunas, che piace a Siena, è stato richiamato dalla D-Legue, ma continua a scaldare la panchina.
Vincendo di 30 punti a Charlotte con 23 punti e il bombardamento di Denny Green dai lati (7/9 da 3) e Parker (22 punti) San Antonio ha segnato il suo nuovo record nelle triple (19/34 col 55%) con un contributo di ben 7 giocatori. La squadra di Gregg Popovic, che nel frattempo ha richiamato dalla D-League Nando De Colo, veleggia col miglior record della Lega, 17 vittorie e 4 sconfitte, per l’81% di successi, mentre la miglior striscia attualmente è di Oklahoma (7 vittorie) seguita dai Clippers (5 vittorie) mentre zitta zitta gli Hawks hanno vinto 9 delle ultime 10 gare (una meno dei campioni in carica) con gran colpo di Memphis dove aveva vinto solo solo Denver grazie allo show di Gallinari.
Non sono bastati i punti e i rimbalzi di Zach Randolp e Marc Gasol per evitare la sconfitta, coach Lionel Hollins ammette che la squadra accusa la stanchezza fisica, ma anche da primato.
E’ stato un turno favorevolissimo per le squadre on the road, San Antonio, Golden State, Detroit, Atlanta, Dallas e Sacramento, stop per New York e Memphis che cede il primato della Soutwest Division agli Spurs, e quindi comincia la caccia ai maestri del pick and roll.
Risultati sabato 8 dicembre : Charlotte-San Antonio 102-32 (23 K.Walker, 23 D.Green, 22 T.Parker); LA Clippers-Phoenix 117-99; Washington-Golden State 91-101, Boston-Filadelfia 92-79, Miami-New Orleans 106-90; Cleveland-Detroit 97-104; Chicago-New York 93-85 (22 Belinelli, 22 Deng, 12 Boozer + 10 ri, 10 Noah + 11 ri; 27 Felton, 14 T.Chandler + 18 ri); Memphis-Atlanta 83-93 (18 Z.Randolph + 13 ri, 18 M.Gasol; 24 J.Smith, 19 Horford + 14 ri); Houston-Dallas 109-116 (39 Harden, 15/16 tl, 18 C.Parsons + 10 ri; 40 OJ Mayo + 8 r); Portland-Sacramento 80-99 (17 Aldridge +10 ri, 19 JJ Hickson + 14 ri; 19 Cousins + 12 ri, 19 Salmons + 11 as).