I medici hanno riscontrato una vecchia microfrattura, ma Danilo Gallinari non ricorda. Stagione finita per Billups, brutto colpo per i Clippers. Oklahoma tocca l’80% di vittorie vincendo a Sacramento. Love punito ma Minnesota in crescita supera il 50% di vittorie e Pekovic vince alla grande il duello con Counsins. Alla vigilia di due settimane terribili, con la sua formazione a pezzi, il Gallo tira un sospiro di sollievo anche se deve camminare con le stampelle per circa un mese: la tac alla caviglia sinistra ha scongiurato l’intervento chirurgico, i medici parlano di una microfrattura di alcuni anni fa, quando non era ancora nella NBA, e quindi si tratta di una fortissima distorsione. Lunedì notte in un’entrata ha messo il suo piede su quello di Chadler Parsons, subito il fallo, segnato i due tiri liberi e poi ha cominciato a saltellare sul piede destro urlando per il dolore. Si era temuto il peggio.
Il Gallo non ricorda di aver avuto problemi ai tempi di Milano, ha passato di peggio (l’operazione alla schiena di due anni fa), adesso è più sereno:
“Prima torno meglio è ma – dice – l’importante è una perfetta guarigione, scongiurare il pericolo di altre lesioni in futuro”.
Attestazioni di stima gli arrivano dai compagni dopo la terza sconfitta consecutiva e la vigilia di una serie di partite terribili, con squadre quotate, e il timore di non mettere subito fine alla serie nera perché fra i primati dei Nuggets c’è quello di essere l’unica squadra NBA a non aver perso più di 4 gare di seguito negli ultimi sei anni.
“Abbiamo bisogno di lui, e grande parte della nostra squadra, spinge verso il canestro e crea”,
lo elogia Ty Lawson mentre Aaron Afflalo conferma:
“Tutti sono importanti, ma lui in particolare: Gallo è il nostro capocannoniere”.
George Karl mette Corey Brewer, assente nella serata jellata contro Houston, al posto del Gallo mentre hanno problemi fisici Nenè (tallonite), Mozgov (caviglia), Afflalo (infiammazione dell’alluce) e Rudy Fernandez (schiena).
Intanto con una seconda soffertissima vittoria all’Ovest, dopo Portland vince in volata a Sacramento (7 punti totali in più dei rivali nelle due gare!) nonostante il martellamento della guardia esplosiva Monta Ellis (48 punti, 18/29, 9/10 tl, 7 rimbalzi, 9° marcatore della Lega e unico fra i non-Dreamers dei Top Ten ) e arriva, unica squadra, all’80% di vittorie toccando quota 20 (contro 5 sconfitte). Durant ( quasi una tripla doppia: 33 punti, 10 rimbalzi, 7 assist) e Westbrook (31 punti) hanno fatto pentole e coperti, mentre al solito James Harden è stato il perfetto 6° uomo con 19 punti, 9/10 dalla lunetta e 7 rinbalzi.
Kevin Love, la star di Minnesota e 4° scorer e 2° rimbalzista è stato sospeso dal vice-presidente della NBA nelle sue funzioni di Giudice Sportivo per due turni per aver messo il piede sulla faccia di Louis Scola che era a terra, ha chiesto scusa al collega e a tutti quanti e mandato via twitter un messaggino di elogio a Derrick Williams per il canestro da 3 dell’82 pari. La matricola ha preso il suo posto in quintetto facendosi onore (14 punti, 8 rimbalzi, 3 stoppate), Ricky Rubio ha offerto un altro assist-show (14 come Rondo e 3 più di Nash, i principali specialisti) e affianca Chris Paul al 3° posto della classifica. Non ha tirato bene (2/11) ma è stato anche il migliore nei recuperi (5) e preso 6 rimbalzi, davvero meglio del previsto il suo inserimento fra i Lupi. Migliore in campo è stato però Nikola Pekovic, il montenegrino, unica voce forte di un declassamento degli slavi, con 23 punti, 10 rimbalzi, una durissima difesa su DeMarcus Cousins (un brutto inizio, solo 10 punti, tanta rabbia inutile) e il canestro della vittoria firmato con uno spettacolare affondo in palleggio, tanto da far dire a coach Adelman “adesso posso contare su una guardia in più”. Minnesota supera per la prima volta il 50% di vittorie grazie anche al talento del controverso Michael Beasley (17 punti, 14 rimbalzi).
La sorprendente Indiana che da 8 stagioni languiva ha raggiunto il 70% di vittorie e con Filadelfia (72%) tenta di mettere lingua nel duello fra Chicago (21/6, 77,8%) e Miami (19/6, 76%) che ha respinto l’assalto dei giovani di Cleveland grazie al top stagionale di Dwayne Wade che sta ritrovando la forma dopo una sosta fatale alla sua squadra.
Ricordate Jo Childress, il moro pagato 5 milioni di euro dall’Olympiacos, senza riuscire a dare ai greci la Coppa dei Campioni?. Tornato nel 2010 a Phoenix che deteneva il suo “cartellino” l’ex giocatore di Stanford con la capigliatura afro stile”figlio dei fiori” e un master in sociologia vivacchia in panchina, a Milwaukee si è fatto perdonare i 5 tiri sbagliati ma in 15 minuti ha catturato 12 rimbalzi decisivi per il successo dei Suns che hanno approfittato della serata-no di Brandon Jenning (3 punti, 1/7 per l’ex romano), una brutta copia di Kobe. La miglior copia di se stesso ha invece offerto il turco Ersan Yliasova con 17 punti e 12 rimbalzi. Da quando non è più starter, il suo rendimento è migliorato.
Per finire, brutto colpo per i Clippers, possibile candidato all’anello grazie all’arrivo di Chris Paul e all’esplosività di Blake Griffin: Chaunchey Billups si è rotto il tendine d’Achille e la sua stagione è finita. Vuoi vedere che i Clippers si riprendono Rich Kaman, finito a New Orleans per l’affare Paul?.
Notte indimenticabile per un altro Paul, ovvero Pierce, capitano dei Boston che con 15 punti (e quasi una tripla con 9 assist e 8 rimbalzi) ha superato Larry Bird al 2° posto fra i top-scorer della leggendaria formazione di Russel (il grande rivale di Chamberlain).
“Mi sento sollevato, tutti mi chiedevano di riuscirci, è bello figurare fra i grandi Celtics”,
ha detto l’inossidabile campione firmando la quinta vittoria consecutiva, la maggior striscia vincente in questo momento al pari dei Suns di Parker e Duncan.
Risultati martedì 7 febbraio: Indiana-Utah 104-99, Boston-Charlotte n94-84, Miami-Cleveland 107-91, Milwaukee-Phoenix 105-107, Minnesota-Sacramento 86-84, Golden State-Oklahoma 116-119