Anche Richard Gere ha tifato per Brooklyn che nell’ot vince il primo derby della Grande Mela e raggiunge i Knicks al 1° posto grazie al 38enne Stackhouse. Gallinari perde a Utah, prima panchina per Belinelli.
Sulle poltroncine a bordo campo del Barclay Center, la nuova casa dei Nets fra gli illustri tifosi della franchigia di Brooklyn nel primo storico derby della Grande Mela, c’era anche Richard Gere. Fra le sue pellicole di successo che ancora gira fra le Tv c’è anche “Autumn in New York” che non si ispira certamente al sorprendente “Felice Autunno” del basket che si specchia nell’Hudson River che lunedì notte ha vissuto un bellissimo spettacolo, con l’immancabile ciliegina sulla torta confezionata dalla NBA con l’investimento multimilionario (440 milioni di dollari solo per la ricostruzione del team, che ha accarezzato anche il sogno di Dwight Howard) di un magnate russo tifosi di basket e altri partner fra i quali il rapper Jaz Z e la non meno famosa Beyoncè Knowles, una delle muse di Giorgio Armani per un profumo firmato. Cartolina perfetta del famoso basket newyorkese, il pianeta dei canestri, con la presenza nei Knicks della star cresciuta proprio sui playground di Brooklyn, quel Carmelo (nome mutuato dalla folta comunità italiana).
Anthony che è stato all’altezza della sua fama per 40 minuti, ma non ha chiesto il tiro decisivo eclissandosi nell’overtime dove, con un tifo alle stelle per le due “gang” in pantaloncini al ginocchio all’età di 38 anni ha vissuto una delle sue più belle notti di una carriera di 16 mila punti (e alla fine della stagione di 1000 partite) Jerry Stackhouse ha segnato dall’angolo il canestro del break, al quale è seguita l’entrata dall’angolo opposto del resta-man Gerald Wallace, il segnale che ormai i Knicks-vintage erano ormai cotti.
I Knicks hanno avuto il tiro buono per scippare la vittoria, ma sull’errore da fuori Chandler non è riuscito a trattenere la palla, e a 4” dalla fine l’occasione è passata nelle mani dei Nets con un tiro disperato da 3 di Deron Williams, l’ariete intelligente che ha firmato 14 assist dei suoi, passando dal palleggio al passaggio a una mano, con un timing da vero direttore d’orchestra.
I Knicks grazie al calendario favorevole hanno guidato la Lega nelle prime giornate, poi con le prime trasferte hanno cominciato a perdere, e la percentuale è cresciuta nell’ultima settimana e con la sconfitta di Brooklyn , la quarta su 8, è stata raggiunta dai Nets (9/4) in cima alla classifica dell’Atlantic Division . Non sono stati sufficienti le doppie-doppie tremende di Melo (35 punti) e Chandler (28), perché gli altri hanno tirato malino (il 38% totale e il 26% dall’arco non basta per vincere fuori) per evitare di consegnare la vittoria-spot dei Nets di Avery Johnson.
Un allenatore moro sempre positivo, che scarica il suo ottimismo sui giocatori, e ripagato lunedì notte oltre che dal suo fiuto anche dalla buona sorte con i 14 punti e 4/4 triple di nonno Stackhouse (scelto al n.3 dai Sixers nel lontano ’93), i 14 rimbalzi del sorprendente Reggie Evans, un centro bassotto (2,03) di 32 anni, e la conferma della continuità del più famoso dei gemelli Lopez, Brook, con i suoi tiri in avvicinamento, lentini ma perfetti, i rimbalzi e anche le 5 stoppate. Per i Nets la nobiltate si parrà nelle prossime 3 trasferte di questa settimana a Boston, Orlando e Miami. I Nets hanno lasciato fuori Mirza Teletovic, il cecchino bosniaco fra i migliori tiratori europei, entrato nella NBA con 3 anni di contratto che ha avuto poche occasioni con uno Stackhouse a livello delle giornate migliori delle sue 18 stagioni n ella Mecca del basket.
Serata amara per gli azzurri Gallinari e Belinelli. Il Gallo (12 punti, 4/10,2/4 da 3, 2/2 in area, 3 rimbalzi e 3 assist) ha inventato a Salt Lake City un bellissimo assist in entrata e scarico per Faried, ma non è riuscito a calarsi nella parte di leader quando nel 3° tempo Iguodala è stato espulso. Denver ha avuto l’occasione per vincere la quinta partita consecutiva (e di andare 2-0 nei confronti diretti, e far saltare uno dei campi ancora inviolati con Miami e New York) con un tiro da 3 di Miller e nell’azione finale Ty Lawson si è infilato nel traffico dell’area dei mormoni tardando il passaggio per Brewer libero sull’arco per un buon tiro. Chicago ha perso la sua quarta partita sulle 7 all’United Center, e per i 30 punti di Rip Hamilton non ha mandato in campo Marco Belinelli nel big match che poteva rilanciare i Bulls che non vinceranno per la terza stagione la regular season nonostante il ricco contratto con coach Thibodeau orfano di Derrick Rose, ancora lontano dal ritornol in campo.
Che la NBA sia ormai planetaria lo dimostra il successo dei giocatori venuti da altri paesi e che in questo turno sono stati protagonisti. Il capitano della nazionale francese Boris Diaw e il brasiliano Tiago Splitter con una doppia sono stati decisivi nella marcia vittoriosa degli Spurs proseguita a Washington che, da psrte sua, ha avuto 18 punti dal francese Seraphin. Nel giorno in cui Ilyasova è stato retrocesso da Skiles dal quintetto a 10° giocatore, il turco ha segnato 18 punti portando al successo Milwaukee a Chicago nel big match della Central Division con la prima volta di Belinelli n.e., un brutto segnale che non depone per il suo futuro. Se Paul Gasol è uno dei giocatori indiziato per le difficoltà dei Lakers, il fratellone Marc Gasol in versione top-scorer con Zach Randolph ha confermato il primato di Milwaukee.
Greivis Vasquez, il venezuelano, uno dei migliori play di questa stagione ha segnato la riscossa degli Hornets che senza Anhtony Davis hanno infilato il coltello nella ferite dei Clippers che traditi da Blake Griffin (1/9 al tiro e 6 falli) hanno perso la quarta partita consecutiva e sono stati raggiunti in testa alla Pacific dai sorprendenti Warriors di Curry, Barnes e Jamal Crawford. Ma soprattutto in primo piano c’è’ l’esplosione, a 30 anni, del cavallone Anderson Varejao che ha tenuto i Cavs in linea di galleggiamento a Memphis con 22 rimbalzi, e che fa del brasiliano il nuovo re del rimbalzo violando il regno di Superman, al secolo Dwight Howard che dopo l’operazione alla schiena e quella di mercato, con i Lakers è l’ombra di se stesso.
Risultati lunedì 26 novembre; Brooklyn-New York 96-89 OT (22 Bro. Lopez + 11 ri, 5 st, 16 D.Williams + 14 ri, 14 Stackouse; 35 Anthony + 13 ri, 28 T.Chandler + 10), Washington –San Antonio 92-118 (19 Jord.Crawford, 18 Seraphin; 16 Diaw, 15 Splitter + 15 ri); Detroit-Portland 108-101 (26 B.Knight, 20 G,Monroe + 10 ri; 32 Aldridge + 10 ri); Chicago-Milwaukee 92-93 (30 R.Hamilton, 19 Boozer + 11 ri; 18 Ilyasova + 6 ri); Memphis-Cleveland 84-78 (19 M.Gasol, 19 Z.Randolph + 9 ri; 15 Varejao + 22 ri, 9 Je.Pargo 4/12); Oklahoma-Charlotte 114-69 (18 Durant, 12 Westbrook + 10 as; 10 J.Taylor); Utah-Denver 105-103 (28 A.Jefferson; 21 Faried + 9 ri, 10 Iguodala); LA Clippers-New Orleans 98-105 (33 C.Butler, 20 Paul; 25 G.Vasquez + 10)