Sono sulla graticola due grandi protagonisti degli anni migliori della Spaghetti League, Mike D’Antony e Vinnie Del Negro mentre al rientrano dopo una lunga assenza i due giocatori italiani più illustri e pagati (10 milioni di dollari per stagione) faticano a tornare ai livelli di inizio stagione quando ispiravano le gesta delle loro formazioni, vedi il Gallinari del Madison o il Bargnani di Phoenix fondamentali per permettere alle loro formazioni di fare l’ultimo salto di qualità.
A New York sembra già lontanissimo il tempo della Linsanity quando con la squadra a pezzi il marziano taiwanese aveva offerto partite incredibili per un giocatore ingaggiato a gettone e che dormiva sul divano di un amico, e i Knicks con 8 vittorie consecutive avevano fatto scordare la brutta partenza e salvato il posto a Mike D’Antoni.
Nelle ultime 10 gare, recuperati Anthony e Baron Davis e ingaggiato JR Smith (multato di 25 mila dollari per la stupidata di una foto su Twitter in compagnia di una donna mezza nuda), i Knicks hanno vinto solo 3 volte, e persa la quinta partita consecutiva sono di fronte alla prospettiva della sesta sconfitta lunedì notte a Chicago, la miglior squadra della stagione. In questo caso, si tornerebbe al punto di partenza, e cioè il picco negativo delle sei sconfitte, e per fortuna Lin si è dimostrato via via un buon giocatore. Con 18/23 l’ ’ottavo posto utile per i playoff nell’Est è attaccata allo spago perché davanti Atlanta continua il suo buon campionato, Indiana ha qualche problema con Roy Hibbert, irriconoscibile dopo l’All Star Game ma non sembra in pericolo, i Boston si tengono a galla grazie all’antico spirito agonistico, Filadelfia ha superato la crisi grazie a Evan Turner e Lous Williams (24 e 28 punti al Madison), stanno crescendo i Cavaliers (16/23) che hanno vinto le ultime 3 gare, oltre all’impresa di togliere dal vertice Oklahoma battendola nella sua tana per arrivare al successo di domenica notte contro Houston (che mancava di Lowry che ha però avuto nello sloveno Goran Dragic, 20 punti, un degno sostituto) grazie alla crescita del n.1 del draft Kyrie Irving, ormai una realtà importante e l’incredibile Atwan Jamison, prossimo ai 36 anni, che ha segnato ben 104 punti nelle ultime quattro uscite. E dal basso stanno salendo anche Detroit (15/26) che ha strappato un successo importante a Toronto (13/28) nella gara del rientro di Bargnani e dell’infortunio alla caviglia di Calderon pagato con la sconfitta in casa contro Milwaukee (31 punti di Ersan Yliasova, iul miglior turco della NBA) che con 17/24 è ormai a una corta incollatura dalla cicala newyorkese.
Mike ne ha abbastanza di questo andazzo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i 39 punti subiti nel 3° quarto e i 52 concessi alle due talentuose guardie di Filaldelfia (record stagionale per Lou Williams, 28 punti in 26 minuti per il 6° uomo).
“Quando prendi calci in culo come questo – si sfoga D’Antoni – non puoi più attaccarti a questo è quello, è un problema del gruppo. La nostra difesa è deludente, manca lo spirito di gruppo giusto per fare quello che ci si aspetterebbe da noi. Nel terzo tempo Filadelfia ci ha dominato, 39 punti sono una pazzia, certe cose non si possono nemmeno spiegare, e devo risolvere in qualche modo questa situazione”.
Sullo stesso tono Vinnie Del Negro dopo la sconfitta casalinga dei Clippers e il sorpasso dei più famosi cugini nella Pacific Division, 7 sconfitte nelle ultime 11 gare non sono solo giustificabili con la perdita di Billups, che dire infatti delle percentuali di tiro tragiche di Caron Butler o della metamorfosi di Mo Williams che dopo i 33 punti della gara precedente ha fatto sciopero?
“Non ci abbiamo dato dentro all’inizio”,
sbotta Del Negro dopo il ko casalingo con i Warriors, di una spanna inferiori. La sua squadra ha recuperato 21 punti arrivando a 83 pari a 4’ dalla fine, e ha perso la gara con altri due errori madornali, non basta quindi avere un capitale come Griffin e Paul.
Bargnani è rientrato direttamente in quintetto con 19 punti in due partite, venerdì nell’amara notte di Detroit ha giocato quasi 20 minuti con 2 canestri su 8 (1 tiro da 3 fallito), 3 rimbalzi, 3 assist, al ritorno davanti al suo pubblico dopo due mesi per il riacutizzarsi del vecchio problema al polpaccio sinistro è andato leggermente meglio, 30 minuti, 4/10, 0/3 dall’arco, 11 punti, 8 rimbalzi, 2 assist che hanno fatto scendere la sua media a 22,8 punti dopo essere stato fra i primi 6-7 marcatori e votato come Gallinari per l’All Star Game.
A proposito di Gallinari, non ha segnato un solo canestro in 21 minuti di una partita in cui ha offerto un’azione da cineteca, degna degli Harlem Globetrotter: avanza con la palla in mano, palleggio in traffico di sinistra fissando negli occhi l’avversario, cambio di mano, e nuoco cambio di mano ma dietro la schiena, entrata a canestro e no-look pass per Anderson sottolineato da un minuto di applausi. Dopo una settimana il Gallo è allo stesso punto di partenza, tanta voglia di fare, ma il tiro non funziona (0/6, 0/1) anche se George Karl l’ha rimesso nel quintetto sapendo bene che la gara con Memphis, squadra di pari classifica, valeva doppio. Con Fernandez infortunato ne Ty Lawson in brutta copia (a secco per 30 minuti, 5 punti e 4 assist in tutto) e 33 rimbalzi contro 47 per i problemi fisici dei centri, Denver è una squadra bifronte, in grado di vincere dovunque fuori casa (11 vittorie su 20, un ruolino da squadra di vertice) si blocca spesso (10 sconfitte su 22) nel suo Pepsi Center. Domenica è incappata in una squadra in forma, reduce da 6 vittorie su 7 gare, Memphis conferma il buon lavoro di ricostruzione fatto dal 51enne Lionel Hollins, 20 anni di carriera come coach dopo aver vinto l’anello con Portland e il premio della Hall of Fame NCAA, continua la sua scalata, ha scavalcato i Clippers al 4° posto e attacca i Lakers che fanno classifica vincendo nel loro fortino e grazie al trio Bryant-Bynum-Pau Gasol. Ma i suoi illustri tifosi rimpiangono i tempi dello showtime, e pretendono il colpo di mercato promesso in estate
Risultati domenica 11 marzo: New York-Filadelfia 94-106, LA Lakers-Boston 97-94, Toronto-Milwaukee 99-105, Orlando-Indiana 107-94, Cleveland-Houston 118-107, Denver-Memphis 91-94, Sacramento-Atlanta 99-106, LA Clippers-Golden State 93-97.