“Bryant ci ha dato il là… Ha servito i compagni, non ha forzato il tiro, mosso alla palla, difeso alla grande”
Alla fine della fiera Mike D’Antoni ha ragionato come Forrest Gump prendendo la via più semplice per risolvere i problemi dei Lakers, e cioè chiedere a Kobe Bryant di fare il “passator cortese “ e di difendere duro sulla guardia più pericolosa (un certo Westbrook…), e nel giro di 48 ore i Lakers hanno cambiato completamente gioco e gettato i presupposti per cambiare passo, anche se per diventare lo squadrone sognato è chiaro che occorre un Howard diverso da quello che commette 5 falli contro un rivale che non ha un centro pericoloso, che ne commette 2 nella stessa azione e che gratificato di buoni palloni dentro l’area spreca dalla lunetta, 2 su 10, 6 consecutivi, roba da non crederci, uno che si chiama Superman può affondare in un bicchiere d’acqua?
La verifica di questa svolta si avrà- nelle prossime 3 gare martedì con i Pelicans di New Orleans che hanno vinto sorprendentemente a Memphis, mercoledì a Phoenix e venerdì a Minnesota. D’Antoni è stato eccezionale anche nella tolleranza, ha fatto orecchie da mercante alle polemiche che Pau Gasol gli ha scaricato addosso tramite la sciovinista stampa spagnola, e l’ha confermato nel ruolo di sesto Uomo chiudendo la questione con una dichiarazione positiva:
“Pau è stato grande e penso si stia rendendo conto di quello che sta facendo”.
Traduzione: forse ha capito quello che da lui la squadra chiede, che non è il caso di sentirsi disonorati, si può essere grandi giocatori anche partendo dalla panchina.
Potenza dell’inaspettata metamorfosi di Bryant che ha ripetuto i 14 assist della gara precedente, è stato ugualmente con 21 punti e 10 tiri il migliore tiratore della sua squadra e mancato di un soffio, un rimbalzo, la tripla doppia e cancellato in difesa innervosendolo Russell Westbrook (solo 6/22!), i Lakers riescono anche a far rifulgere l’abatino Nash, colui al quale i sanbabilini del basket col maglioncino di cashmere e i mocassini Gucci hanno innalzato un monumento trascurando in quel ruolo play come Oscar Robertson o Tiny Archibald, o lo stesso Bob Cousy che in senso geometrico è il nonno dell’esile regista canadese. Potenza di questa metamorfosi che, a 35 anni, allunga la carriera di Black Mamba e gli offre una dimensione di giocatore totale e meno egoista, è anche nella sera della sconfitta di Miami a Boston la rinascita Lakers favorisce il sorpasso di San Antonio nel ranking (36/11, 76,61%) grazie alla caduta di Durant e c. (34/11, 75,6%) e ai problemi dei Clippers orfani di Paul. Che comunque, dopo 4 sconfitte, sono riusciti a tornare al successo fermando la gasata Portland con Blake Griffin a sua volta in metamorfosi, vedi i 9 assist.
I Knicks hanno vinto grazie ai 42 punti e 9 bombe su 12 di Anthony che ha ricordato quello si Usa-Nigeria e al ritorno provvidenziale di Raymond Felton (10 assist) che ha dato maggior stabilità al gioco, ma sono stati sull’orlo della tragedia. Sotto di 1, 102-101 a 12” dal termine dopo un libero di Horford con Anthony tesissimo, punito da un tecnico per aver scagliato la palla a terra. Ma Melo si è fatto perdonare la stupidata andando a segnare da sotto, canestro più fallo, 3 punti e vittoria di 2 contro Atlanta che veniva da 3 vittorie. Atlanta da favola nel tiro (60%, 50 punti a 22 in area!) meglio dei Knicks da sotto (54%) che a loro volta hanno fatto meglio da 3 (59%, 16/27) riscattando la notte delle streghe di Filadelfia (4/27). Sui Knicks che hanno mosso la classifica, eccola possibilità di migliorarla e magari di tornare al 1° posto con altre 3 gare casalinghe con Orlando, Milwaukee e Sacramento.
Boston ha vinto dopo 2 supplementari soffertissimi (6-6, 7-5) con Miami senza Rajon Rondo, il re dell’assist e della tripla che si era infortunato al ginocchio venerdì ad Atlanta. I medici parlano di rottura del crociato, stagione finita, ma la vita continua per i Celtics che riescono a interrompere la serie di 6 sconfitte. Ottima mossa di coach Rivers che ha riattivato Barbosa e preferito i giovani a Jason Terry, molto impreciso, nel quintetto, quando a 5” ha chiamato time-out per mettere Bradley su Wade ed evitare il tiro da 3, difatti ci ha pensato Battier a sbagliare.
I campioni di Miami hanno tirato male da 3 (21%, 0/4 Wade, 0/3 Chalmers, 0/2 Battier, 2/8 Allen) il problema dell’anno passato non è stato superato con l’ingaggio di Allen. Dall’arco meglio LeBron (3/6), ma ci sono altre cause pèer questa occasione perduta, ad esempio i ben 20 palloni buttati al vento (6 Wade, 6 Bosh, 3 Chalmers) , l’irriconoscibile Chalmers mentre al ritorno a Boston Allen è stato controllatissimo dai giovani mastini che gli stavano alle calcagna. Il problema di Miami non sono nemmeno i rimbalzi (53 a 46) ma l’equilibrio nella distribuzione dei tiri, e il maggior uso della panchina. Forse lo stesso LeBron monumentale (34 , 16 rimbalzi, 7 assist) ha tirato troppo
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Risultati turno domenica 27 gennaio: New York-Atlanta 106-104 (42 Anthony, 15/29, 9/12 da 3, q tecnico, 18 Stoudemire, 18 JR Smith, 12 Felton + 10 r, 2 T.Chandler, 3 r; 27 J.Teague); Boston-Miami 100-98 2TO (21 K.Garnett + 11 r, 17 Pierce + 13 r + 10 a; 34 L.James , 14/31, 16 r, 7 a, 16 Bosh + 16 r; LA Lakers-Oklahoma 105-96 (21 Bryant, 8/12, 5/6 tl, + 14 as, 9 r, 17 nash, 15 Artest + 10 r, 8 Howard, 2/10 tl + 10 r, 16 P.Gasol; 35 Durant, 10/26,tl 13/14, 17 Westbrook, 6/22 + 13 r); Orlando-Detroit 102-104 (31 Redick, 18 Jam.Nelson, 18 Et.Moore, 17 G.Davis + 12 r, 12 Vucevic + 17 r, ;31 B.Knight, 5/8 da 3, 17 G.Monroe, 9 W.Bynum + 12 r); Memphis-New Orleans 83-91 (20 Z.Rndolph + 13 r, 14 M.Gasol + 11 r, 10 Gay, 1/7 da 3, 4 pe; 22 R.Anderson, 7/13 da 3, 9 A.Aminou + 12 r, 5 Vasquez, 2/11, 11 as); Dallas-Phoenix 110-95 (18 Marion, 9 r, 18 Nowitzki, 7 r; 18 G.Dragic, 6/8 tl, 8 as, 14 Scola);LA Clippers-Portland 96-83 (23 B.Griffin, 9 a, 8 Odom + 13 r, totale 33 assist; 21 Aldridge + 11 r, 15 JJ Hickson, 9 r, 3/15 da 3, 20% ,2/7 Lillard, 19 perse).