SPECIALE PLAYOFF NBA 2012 – Gara 1: dura lezione per i Knicks a Miami con LeBron show, Orlando vince a Indiana, Dallas stava per ripetersi. Alla fine la jella ha vinto la sua crudele partita con Derrick Rose che a 1’10” dal termine in un’entrata delle sue, quella del salto del coniglio (bunny-hop), con un balzo ha saltato due difensori, si è trovato dentro il cuore dell’area ma nell’arresto ha ceduto il ginocchio sinistro, riuscendo tuttavia eroicamente a passare fuori la palla.
Stagione chiusa per la star dei Bulls dopo aver saltato ben 27 gare su 66 e stavolta per lo strappo dei legamento del crociato anteriore. Un vero calvario per il MVP della scorsa stagione, che aggiunge ai 5 infortuni, alluce, gomito, schiena, stiramento inguinale, e caviglia anche quello del ginocchio. Ben 6 in totale, anche questo un record. Derrick molto amato dalla gente ma anche dai compagni, non si è fatto mancare niente, anche se l’epilogo più beffardo di questa sua titanica sfida è arrivata proprio al termine di una partita degna della sua classe, sfiorando la tripla con 23 punti, 9 rimbalzi, 9 assist.
Forse la voglia di dare spettacolo, di riuscire a dimostrare di essere il re dei playoff non essendo a posto fisicamente l’ha tradito, ed ecco una pioggia di critiche sul suo coach per non averlo levato dal campo a giochi fatti per tempo pensando a gara2. “Ragazzi, non accetto questi ragionamenti all’incontrario come i vostri, la partita era ancora in equilibrio, il lavoro doveva essere completato”, così si è difeso Tom Thibodeau che deve ringraziare Rip Hamilton (6 canestri su 7, 19 punti), lo spiritato Joaquin Noah (13 rimbalzi e 12 punti, altra doppia per il francese figlio del grande tennista arrivato dal Camerun), Louog Deng (17 e una gran difesa su Lou Williams, il più pericoloso dei 76ers. Doug Collins, coach di Filadelfia, non ne ha azzeccata una, vedi l’inserimento nel quintetto della matricola Levoy Allen (2/5, 4 punti) e di Meeks, ala di Temple, 2 punti in tutto,
Il canestro più importante della giornata, che stava ricalcando il copione del ko casalingo contro Dallas della scorsa stagione che lanciò i texani verso il titolo, l’ha segnato Kevin Durant a 1 secondo e mezzo dalla fine, 99-98, sorpasso sul filo d’arrivo quando la situazione si era fatta critica, 85-92 sotto i colpi di Dirk Nowitzki (25 punti).
Una figuraccia per i Knicks a Miami, specie dopo che le telecamere avevano intercettato una frase bellicosa di Mike Woodson, il coach del dopo-D’Antoni, poco prima della gara: “Comincia da qui il nostro processo per vincere il titolo!”.
In realtà è finita malissimo la trasferta di Miami, ben 33 punti di scarto, la sconfitta più pesante (complice 24 palle perse e il grandissimo LeBron) nei playoff dai tempi di dell’85-126 di Chicago di 31 anni fa. E c’è anche, a segnare la nefasta giornata, l’infortunio al ginocchio di Iman Shumpert, mentre non è ancora pronto Jeremy Lin che Time ha insignito del titolo di uno dei 100 personaggi più influenti al mondo con una bella dedica del ministro dell’educazione Usa.
Come dimenticare però la serataccia di Tyson Chandler, zero punti, 0 su 3 al tiro, 3 rimbalzi, 7 palle perse e un fallaccio a 1’34” dalla fine del primo tempo su LeBron che aveva già segnato 23 punti?. Per onorare il nome di battesimo pugilistico, Chandler raccoglie i pugni sul petto e cerca con un blocco mobile (e poco nobile…) LeBron che sta per ricevere un passaggio a metà campo. Fallo intenzionale. LeBron vola per terra e rotola tenendosi la nuca con le mani, ma poi torna in campo e fa altri 19 punti, con una serie di stoccate micidiali nella serata in cui sfoggia le nuove sneakers della Nike omaggiate anche a tutti gli spettatori della prima fila.
Si è temuto un altro bis della gomitata assassina di Artest su Harden, o quella involontaria di McGee sul capo di Love pure lui illustre vittima della stagione corte post-lockout. LeBron ha preso la cosa con filosofia: “Tyson ha voluto riservarmi una piccola cortesia, un colpo sul collo…, ma sono ok, questo è il tipico basket da playoff”.
La maggior sorpresa della giornata è stata la vittoria di Orlando a Miami. Recuperato Turkoglu (frattura facciale) e orfana di Dwight Howard, il re del rimbalzo, per il resto della stagione, i Magic hanno vinto a Indianapolis dov’erano passate già nelle ultime due partite della regular season Filadelfia e Chicago. Era un segnale che la benzina era finita, coach Van Gundy ha ricostruito Orlando su altri equilibri, e il peso delle guardie si è fatto sentire, con 17 punti di Jason Richardson e 17 e 9 assist del piccolo (1,83) Jameer Nelson, 9 del turco Turkoglu . Si è superato ancora una volta Glen Davis, il pivot bassotto, con 16 punti e 13 rimbalzi vincitore a sorpresa con l’Alls Star Roy Hibbert, sempre altalenante, solo 8 punti (e 13 rimbalzi). Indiana ha patito la difesa abrasiva dei Magic pur avendo il vantaggio ai rimbalzi (50-45), col 34% nel tiro (30-87), la classica paralisi da playoff. In ogni caso, i precedenti erano a favore della franchigia della Florida.
Oklahoma ha fatto risultato con quattro giocatori, 28 di Westbrook con cifre migliori nel tiro rispetto a quelle degli ultimi scivoloni, 25 di Kevin Durant, per il 3° anno consecutivo capocannoniere della Lega, i 19 di James Harden al rientro dopo il colpo alla nuca infertogli a freddo da Ron Artest e, sorprendenti, i 22 punti e 5 stoppate di Sergi Ibaka detto “Air Congo” che gioca per la nazionale spagnola, un giocatore in continua crescita anche quest’anno il re della stoppata e il miglior giocatore difensivo. Zero punti da Fisher, Cook e Collison!
Dallas ha però sfiorato il colpo, rimane campione in carica anche se nessuno scommetterebbe un quarto di dollaro sul bis, l’infortunio di Rose e le molte assenze lasciano le porte aperte a una stagione-lotteria. Oggi vanno in campo le altre 4, Gallinari torna a Los Angeles dove ha giocato recentemente la peggior partita della stagione (4 punti) coi Lakers. E’ forse lui la chiave del match, Denver quest’anno può vincere con chiunque.
Playoff Guide
Primo turno. Gara 1 (sabato 28 aprile): Chicago-Filadelfia 103-91 (23 Rose, 19 Hamilton, 17 Deng; 19 Brand, 16 Holiday, 13 T.Young), gara2martedì ore 20.; Miami-New York 100-67 (32 L.James, 19 Wade, 11 M.Chalmers; 17 JR Smith, 11 Anhtony, 10 B.Davis), gara2 lunedì ore 19;Indiana-Orlando 77-81 (19 West, 17 Granger, 11 Hill; 17 J.Richardson, 17 J.Nelson, 16 G.Davis), gara2 lunedì 19.30 ; Oklahoma-Dallas 99-98 (28 Westbrook, 25 Durant, 22 Ibaka; 25 Nowitzki, 20 Terry, 17 Marion), gara2 lunedì 21.30.
Al top – Marcatori: 32 L.James (Miami). Sorpresa: S.Ibaka (Oklahoma). Delusione: T.Chandler (New York). Match winner: K.Durant (Oklahoma). Miglior europeo: D.Nowitzki, 25 punti (Dallas)
Oggi: Ovest, LA Lakers-Denver (ora 3.30, diretta Sky Sport), San Antonio-Utah (ore 1), Memphis-LA Clippers (ore n21.30); Est, Boston-Atlanta (ore 19).
Enrico Campana