Nel lungo venerdì notte i Lakers col nuovo trio Howard-Jamison-Meek respinge Denver , i Raptors vincono con Phoenix senza aver bisogno del loro cecchino, è un segnale isolato?
Contro il suo maestro D’Antoni che l’ha portato ai Knicks Gallinari si presenta con un costa to cost con schiacciata mancina, e finisce con19 punti, top scorer della sua squadra fin dal 1° quarto (13 punti, 3/3 dopo 22 minuti, 4/7 alla fine) , prova ottima se pensiamo che non ha avuto molte palle perché la squadra (alla terza sconfitta) ha cercato quasi sempre Iguodala senza successo.
Ma francamente non poteva incidere sul destino di una gara che potrebbe essere un cambiamento di pelle dei Lakers, perché dal palcoscenico sono scesi Gasol e World Peace e in un certo senso anche Bryant, il top scorer della Lega, e sono saliti i pezzi pregiati del mercato, tranne Nash, ancora fermo, e cioè Antwan Jamison (33 punti e 12 rimbalzi) arrivato dai Cavs, Jodie Meeks (21 punti, 7 triple su 8 in 17 minuti) arrivato da Philadelhia e Dwight Howard (28 punti e 20 rimbalzi, quel che si dice una superdoppia con la ciliegina della tripla che ha chiuso in modo festante la gara, come una vittoria nei playoff). Vedremo nelle prossime gare se sarà solo un segno del destino, o se queste saranno le scelte di D’Antoni sulla via dello show-time.
Andrea Bargnani ripete… Si ripete sì, ma al ribasso nel giro di 5 giorni: 4 punti contro San Antonio e 4 contro Phoenix, sempre davanti al proprio pubblico. Ma stavolta la delusione, con 4 tiri soli in 27 minuti e 0/1 da 3, 2 liberi, 2 rimbalzi è assist, è mitigata dalla quarta vittoria, e anche – udite, udite – da un intervento difensivo che provoca la svolta finale.
Chiude bene infatti facendo un passo avanti su Goran Dragic chiudendogli la strada per l’entrata, e da lì parte il contropiede con assist di Lowry per la schiacciata di Amir Johnson che porta in testa la squadra di Dwayne Casey che si è rinforzata con il francese Michel Pietrus, ormai un veterano della NBA e non confermato dai Boston Celtics. Toronto parte per la seconda volta con i due lituani in quintetto, Kleiza ala piccola e Valanciunas centro, e Lowry sempre play titolare e Caldeon cambio. Bargnani è un po’ fuori dal gioco, in ogni caso quando il suo tabellino è low-profile non è detto che le cose vadano peggio del consueto in casa Raptors. Nelle 4 vittorie, in fondo, il Mago ha inciso pochissimo, detto dei 4 punti di venerdì notte, ha segnato 10 punti con Minnesota (105-86), 8 con Indiana (72-74, unica vittoria esterna) e 17 con Orlando (97-96), mai sopra i 20 punti, dove si vede spesso, e la gente si chiede la ragione di questa contraddizione e comincia a pensare che se le cose non cambiano, forse il Canada che l’ha pagato profumatamente i questi anni potrebbe revocargli la cittadinanza onoraria.
Quest’anno la Grande Mela va forte con i Knicks e i Nets che vincono ancora e conducono 11/4 nell’Atlantic Division. Anche se Andrew Bynum (ex Lakers) non ha ancora vestito la maglia dei Sixers e si fa valere il suo sostituto, il kid Levon Allen, la giovane squadra di Doug Collins regala soddisfazioni (10/6, 3° posto dopo le newyorkesi nell’Atlantic Division) e vince a Charlotte, merit della crescita di Jrue Holiday che in assenza di Rajond Rondo (2 turni di squalifica senza stipendio e 200 mila dollari di multa ) è il re dell’assist (15). Memphis resta la squadra col miglior record (85,7%, 2/12) e conduce nel SouthWest davanti a San Antonio che attende di conoscere le sanzioni della NBA per aver fatto riposare a Miami 4 starters, decisione che ha irritato David Stern. La maggior sorpresa della giornata è il 31-20 di Cleveland nel 4° quarto che vince ad Altanta.
Nei Cav manca sempre senza Kyrie Irving per un mese (mano fratturata), ma con 22 punti (e 9-13) l’ex guardia All-Star Europe del Maccabi Jeremy Pargo è ancora decisivo, mentre non ci sono parole per l’incredibile metamorfosi di Varejao, miglior rimbalzista della Lega, che in Georgia ne cattura ben 18 con 20 punti, mentre cresce la matricola Waiters che porta punti. Milwaukee che aveva iniziato bene ha perso ancora, stavolta a Minnesota e sciupato il vantaggio che aveva su Chicago (7/7 per entrambe) . Minnesota non aveva Kirilinko (dolori alla schiena), ha tirato giù 30 rimbalzi grazie a Love e Pekovic i quali hanno dato anche 30 punti, in attesa del ritorno di Ricky Rubio a metà dicembre le tre guardie hanno segnato 47 punti, 16 per Ridnour e per la matricola russa Shved che si è già inserito in questa squadra che riesce a stare incollata a Denver, mentre Oklahoma è irraggiungibile nel NorthWest. Da segnalare il 18 punti in 15 minuti del 22enne gigante turco Eneas Kanter, n.3 del draft dello scorso anno, a Oklahoma, mentre Scott Skiles ha punito con la panchina un altro turco molto atteso, Ilyasova, il quale è la brutta copia del giocatore che l’anno scorso era stato candidato per il Sesto Uomo.
Risultati venerdì 30 novembre: Toronto-Phoenix 101-97 (23 DeRozan, 16 A.Johnson, 4 Bargnani; 14 Gortat, 14 S.Brown); Charlotte-Philadelphia 98-104 (19 B.Gordon, 16 J.Taylor; 25 E.Turner, 22 Richardson, 13 Hoiliday + 15 as, 10 Lev.Allen + 10 ri); Orlando-Brooklyn 86-98 (16 G.Davis; 22 J.Johnson, 20 R.Evans); Boston-Portland 96-78 (19 J.Green, 17 J.Terry; 23 Aldridge); New York-Washington 108-87 (20 Anthony, 20’ JR Smith, 12 T.Chandler + 10 ri; 17 J.Crawford, 13 Seraphin + 10 ri); Atlanta-Cleveland 111-113 (20 J.Smith, 15 Horford + 11 ri; 22 Jeremy Pargo, 20 Varejao + 18 ri); Memphis-Detroit 90-78 (18 Gay, 17 M.Gasol + 11 ri; 17 G.Monroe); Oklahoma-Utah 106-94 (25 Durant, 23 Westbrook + 13 as; 18 E.Kanter, 16 Jefferson + 11 ri); Minnesota-Milwaukee 95-85 (16 Ridnour, Shved; 16 Love + 14 ri, 14 Pekovic + 16 ri; 18 M.Ellis, B.Jennings); LA Lakers-Denver 122-103 (33 A.Jamison + 12 ri, 28 Howard + 20 r, 21 Meeks; 19 Gallinari, 1q4 Iduodala