Il turno di lunedì 7 gennaio ha dimostrato quanto sia importante oggi il tiro da 3 per evitare che vinca la potenza e il gigantismo. E’ dall’arco che sono venute sentenze importanti. Ha castigato Oklahoma, la n.1 del ranking, bombardata a Washington, l’ultima della classe, da Webster e dalla matricola Beal (4/6 e 5/7, totale 9/13) e San Antonio (29% a New Orleans, 0/4 D.Green e 1/4 Jackson).
Ha premiato con due vittorie sulla carta non facili Memphis (55%, 6/7 di Ellington) a Sacramento (tradita da Isiah Thomas 0/7 e Garcia 0/3) e Utah (53% grazie allo smilzo Hayward, il 6° uomo, con 4/5 e 26 punti) contro Dallas. Ha salvato e permesso a Portland di vincere nell’overtime e farsi notare come l’ultima piacevole sorpresa della NBA grazie alle bombe di Batum quando Orlando era vicina al successo, e la stoccata di Damie Lillard che ha tagliato le gambe a Redick e J.Nelson che dall’arco avevano dato slancio alla loro squadra.
New York, la prima dell’Est, è riuscita a perdere in casa da Boston senza Rajon Rondo per la brutta serata di Melo Anthony (4/12, 20 punti raggiunti a stento) mentre la sublimazione di questo controverso aspetto del gioco che sposta l’attenzione sulla tre quarti del campo, un tempo una zona morta, è stata celebrata dai Chicago con una vera festa (73%) alla quale ha dato il suo importante contributo anche Belinelli, tornato in doppia cifra (15 punti, 5/8, ben 5 assist) nella sera in cui è partito come 8° giocatore e ha debuttato Dequan Cook, un altro pericoloso concorrente al ruolo di guardia.
Quello che doveva essere un turno interlocutorio è riuscito a far capire che anche l’ultima (Washington) può magari entrare nel regno dei cieli, che non esistono squadre-materasso né in questo momento una squadra che si stacchi davvero sulle altre e che la partita per i playoff non è ancora chiusa perché ci sono squadre che stanno crescendo, come Portland e Boston che ha riscoperto Avery Bradley, la tenace guardia che l’anno passato a gennaio aveva dato la svolta dopo il brutto inizio.
La partita più bella e vibrante (quasi 60 assist totali, 34 e 35, più del 50%di tiro!) è stata a Portland ribattezzata dai tifosi “Red-Hot” (Fuoco Rosso) , con il suo quintetto a far faville, 4 giocatori in doppia-doppia, Aldridge e Hickson a marcare con punti e rimbalzi (45 e 25) il dominio dentro l’area anche se Vucevic si conferma la bella sorpresa di Orlando e non la fa sentire troppo orfana di Superman (Dwight Howard) , e Damian Lillard e Nicolas Batum, punti decisivi e 10 assist a testa senza scordare che sta giocando alla grande Wesley Matthews che ha segnato 24 punti quasi senza farsi notare. La personalità di Lillard, rookie dell’anno con 18,2 punti di media, si è vista nell’overtime dove la squadra è stata raggiunta sul filo da un tiro da 3 di Jameer Nelson e ha poi vinto con due canestri e una recuperata dal suo piccolo dandy quando il punteggio era in parità, 112-112.
Dopo un inizio che ha lasciato perplessi, con i Cevs a + 7 fino al 32-25 quando Belinelli scuote la squadra con la sua prima bomba, la serata all’United Center è diventata stellare con i Bulls che sono tornati in cima alla classifica(19/13, sorpasso su Indiana) sperando nel rientro di Derrick Rose per diventare una squadra in grado di inserirsi nella lotta per il titolo.
Oltre allo strepitoso 71% da 3 soprattutto grazie alle guardie (3/4 Belinelli e Robinson, 2/3 Hinrich, 2/2 Deng) e 34 assist e 47 rimbalzi contro 31 per la malcapitata Cleveland i Bulls stanno tentando di allungare la panchina perché Rip Hamilton ha avuto un rientro difficile. Belinelli e Robinson hanno avuto più minuto dei titolari Hamilton e Hinrich, Cleveland senza Varejao, rimbalzista n.1 della Lega, che il volonteroso rookie Zeller tenta di sostituire al meglio, mostra i progressi di Waiters ma Irving, rookie of the yer 2012, è sempre più nel mirino delle difese, fisicamente è fragile e dopo il brutto incidente al viso gioca con uno strano apparecchio e si tiene lontano dalle mischie.
Ottima la risposta di Belinelli, 25,9 minuti, 15 punti, 3 bombe, record eguagliato, e suo primato negli assist (5), credo che dovrà prepararsi al rientro di Rose a dimostrare la sua utilità nel ruolo tattico di “bomber” per aprire le difese, anche se ha molto migliorato il suo bagaglio complessivo e per l’Italia agli europei, col tiro da 3 più corto, può lasciare il segno,
Lunedì nero per Oklahoma che cede la leadership ai Clippers (27,9, 77,1 contro 26/8 e 76,9 per cento) e San Antonio (2 sconfitte casalinghe, miglior campo) resta al 3° posto mentre New York col 4° ko casalingo va sotto il70% (23/11, 67,6), Chicago torna al 1°posto nella Central Division (19/13, 59,4%), Boston al 3° successo con 17/17 sale al 3° posto, anche Portland al 3° successo che la proietta con 19/15 al 2° posto della Northwest Division davanti a Denver. E Chicago, Portland e Brooklyn sono a 1 vittoria dalle 20, la soglia della zona playoff già raggiunta da Indiana , Atlanta e Denver. Questa è l’area, al momento, delle 16 pretendenti alla griglia per l’anello. Ce la faranno i Lakers a recuperare nelle rimanenti 47 partite, con uno sconcertante 15/18?
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Risultati lunedì 7 gennaio: Portland-Orlando 125-119 OT (25 Aldridge + 10 r, 20 JJ Hickson + 15, 24 W.Matthews, 18 Lillard + 10 as, 16 Batum + 10 a; 29 J.Redick, 24 Afflalo 21 J.Nelson + 12 a, 17 Vucevic + 13 r); Washington-Oklahoma 101-99 (22Webster, 4/6 da 3, 22 Beal 5/7 da 3, 12 Okafor + 12, 10 Vesely + 7 r; 29 K.Durant,9/10 tl, 26 Ibaka + 11 r, 17 Westbrook) New York-Boston 96-102 (24 JR Smith, 20 C,Anthony 6/26, 4/12 da 3, 13 T.Chandler + 17 r; 23 Pierce, 19Garnett + 10 r , 13 A.Bradley); Chicago-Cleveland 118-92 (24 Boozer + 11, 19 Deng, 18 Gibson, 15 Belinelli, 5 as, 11 Noah + 11 r; 18 Waiters, 15 Irving, 4/11); New Orleans-San Antonio 95-88 (24 E.Gordon, 17 A.Davis, 14 Vasquez + 11 a, 4 A.Amin + 10 r; 21 Ginobili); Utah-Dallas 100-94 (27 G.Hayward, 4/5 da 3, 7/9 tl, 15 A.Jefferson + 11 r, 13 Burk, 8/9 tl; 20 Nowitzky, 14 Kaman + 9 r, 13 Mayo 1/8 da 3); Sacramento-Memphis 81-113 (17 Salmons, 10 Cousins +è 8 r; 26 W.Ellington, 6/7 da 3, 17 Z.Randolph, 15 M.Conley)