Nella caccia all’8° posto dei playoff Houston forse è troppo avventata, perciò deve stare attenta perché Kobe ha fatto sapere toccherà ai Lakers. I Rockets volevano dimostrare a Washington di poter vincere da 3 punti con un quintetto di bombaroli puntando su Carlo Delfino. Strana riconversione di coach McHale, uscito dalla scuola spartana dei Celtics, aver scelto l’edonismo. Fatto sta che nonostante ben 46 tiri, più della metà (84 totali), record stagionale della NBA e l’aver imbucato 19 volte col 41% , una percentuale sopra lo standard e 57 punti su 103, alla fine ha vinto Washington puntando invece a scelte opposte, e ad arrivare al cuore dell’area (54 punti col 63% nella ripresa) rimontando 7 punti per chiudere a 5” dal termine con Okafor.
Importante conferma della matricola Beal che mostra talento e personalità, come si è visto anche nel precedente match con Denver. La stagione dei Wizards è praticamente cominciata da poco, col rientro di Wall, uno dei migliori play dell’ultima leva, dopo un brutto infortunio. La squadra ha sacrificato Jordan Crawford ceduto ai Boston e adesso deve recuperare il moro francese Seraphin e il ceko Jan Vesely lanciato in Europa dal Partizan
Houston si è esposta troppo al contropiede, ha fatto arrivare pochi palloni al centro, anche Lin ha pagato la sbornia da 3 punti, ma almeno si sono intraviste le qualità di Donatas Motjeunas, l’ala forte lituana lanciata dalla Benetton che ha incassato una bella sommetta (550 mila dollari) dai Rockets. Molto simile come gioco ma fisicamente più potente del grande mancino slavo Kukoc che brillò nei Bulls di Jordan, i Rockets hanno liberato alcuni giocatori per lanciare “Moti” dopo i primi mesi di tirocinio nella D-League. La Lituania è presente nella NBA coi suoi due gioielli, “Moti” e Valanciunas che sta offrendo il suo contributo interessante nei Raptors post-Bargnani e recuperato l’uso del dito fratturato ha toccato il primato di 10 rimbalzi. Il terzo giocatore è Linas Kleiza dei Raptors fuori da dicembre per un serio problema al ginocchio. E che ha smentito di volersi ritirare secondo una notizia arrivata dal suo paese.
L’ultimo sabato di febbraio ha registrato 4 vittorie fuori casa su 6 incontri. Ha fatto classifica Miami che grazie a 33 punti di Wade e a una tripla di LeBron, che ha dato il meglio negli assist e nel rimbalzo rimanendo una delle rare volte sotto i 20 punti, con la vittoria n.10 si avvicina sempre più al record degli Spurs e Oklahoma.
Hanno messo fieno in cascina anche Indiana ( a Detroit dove in gigante ucraino Kratshov dopo una notte da star è rientrato nei suoi limiti, zero punti in 14 minuti, è tornato con 1/10 Danny Granger, ma i Pacers sono ormai lanciatissimi dopo il sorpasso sui Knicks), Atlanta (harakiri di Milwaukee nonostante il buon debutto di Redick , colpo di mercato, e 17 rimbalzi in più) e Denver. Fattasi battere due volte da Washington la squadra di Karl ci ha dato dentro a Charlotte sempre nelle tenebre, perchè Mullens, il suo centro, era in serata no e ha proseguito il suo sciopero Ben Gordon, la star, punita dal suo allenatore..
Si era capito nella brutta serata nella capitale che Gallinari aveva qualche problema, difatti si è saputo che ha giocato nonostante una botta alla coscia e in Carolina, dopo 15 minuti di verifica George Karl, che ha tagliato il traguardo delle 400 vittorie nelle 9 stagioni in Colorado, ha deciso di metterlo in panchina in previsione del big-match casalingo con i Lakers di lunedì notte al Pepsi center che il proclama di Kobe Bryant rende più pericolosi e quindi…più ambiti.
Al ticket Gallo ha risposto con 2 canestri su 3 dall’arco, quelli che mancavano a Washington ma non è stato difficile vincere a Charlotte con la vena di Ty Lawson che ha superato il Gallo cone cecchino n.1,e i sorprendenti 10 assist di Iguodala che hanno beneficiato soprattutto JaVale McGee: 17 punti in 17 minuti per il gigante di 2,13 padrone dei cieli dal volto simile a quello dei nostri progenitori, con 7 schiacciate, 3 stoppate, 6 rimbalzi che ne fanno un giocatore dal potenziale unico, se mai riuscirà a regolare la sua testa.
I Clippers hanno avuto problemi con Utah, la squadra che ha il primato delle rimonte, fino al termine del primo tempo, poi un parziale di 16-0 ha preso il largo nei primi 5 minuti del 3° tempo , anche con Paul impreciso. Registrata la difesa che ha contenuto i due Bronzi di Riace del Lago salato Jefferson e Millsap ma non Hayward e utilizzando la panchina e il rivitalizzato Odom dato per finito a Dallas ha chiuso la faccenda, giusto per non spegnere la grande euforia che si respira a Los Angeles che sommessamente si chiede se la scomparsa di Jerry Buss, al quale la società ha dedicato una maglietta commemorativa con le iniziali “JB”(da non confondere con Justerini and Bros, il famoso whisky), sia anche la fine dei Lakers. Perché sembra che i 6 figli tutti coinvolti nella gestione dei Lakers non valgano il famoso padre che ha fatto dei Lakers la squadra più famosa degli ultimi 30 anni.
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Risultati turno sabato 23 febbraio:Filadelfia-Miami 90-114 (21 Holiday, 6 r, 6 a, 19 N.Young, T3 3/7; 33 Wade, 16 LeBron + 10 r + 11 as. T3 ¼); Detroit-Indiana 72-90 (15 W.Bynum. 13 Calderon, 5 r, 5 a, 12 G.Monroe + 12 r, 4/16; 17 G.Hill, 16 D.West,12 P.George n+ 12 r, 8 a, T3 1/7, 7 Mainhmi + 10 r, 2 D.Granger, 1/10); Milwaukee-Atlanta 102-103 (19 Ilyasova, 9 r, 15 JJ Redick, 7 a, 14 M.Ellis + 10 a, 12 L.Sanders + 19 r; 23 Horford + 11 r, 23 J.Teague, 9 a, 15 Josh Smith + 13 r); Washington-Houston 105-103 (21 Beal, 17 Okafor + 11 r, 12 Wall + 10 as:; 27 J.Harden, T3 3/11, 24 C.Parsons, T3 5/9, 7 r, 5 Asik + 10 r, 11 Motiejunas, 4/6, T3 2/4, 6 r, 2 a); Charlotte-Denver 99-113 (24 K.Walker, 19 G.Henderson, 0 B.Gordon, 0/3; 20 Lawson, 6/15, 17 McGee, 8/10. 6 r, 3 st, 7 d. in 17’,13 Iguodala +10 as, 6 Gallinari, 2/3, T3 2/3, 1 r, 2 a, 15’); Orlando-Cleveland 94-118 (16 Afflalo, 14 T.Harris; 18 Speights, 10/12 tl, 8 r, 17 A.Gee); LA Clippers-Utah 107-94 (21 C.Butler, 18 B.Griffin, 18 Odom, 11 Paul 2/8, T3 1/5, 7 D.Jordan + 12 r; 23 Hayward, 16 Jefferson, 15 Kanter, 6/7).