Vincendo stanotte a Chicago nell’attesa sfida fra Gallinari e Belinelli con la presenza di Petrucci e Pianigiani che s’incontrano in giornata col gm dei Bulls per venire rassicurati sulla disponibilità del miglioratissimo Beli per gli europei in Slovenia, Denver salirebbe al 4° posto all’Ovest raggiungendo come vittorie i Clippers (46-21) che si sono ripresi il 3° posto battendo New York orfana di Melo Anthony, Tyson Chandler e da diversi turni anche di Amare Stoudemire.
Si è trattato di un bel regalo per Coach Vinnie Del Negro che ha festeggiato con parsimonia il successo n.200 (16° nel ranking fra i colleghi in attività), niente di eccezionale se non fosse riapparso in piena forma il geniale Chris Paul costretto tuttavia a fare gli straordinari mancando del prezioso alter-ego Bledsoe (stiramento al polpaccio).
I Clippers mancano anche di Turiaf (ginocchio) ma hanno saputo anche far tesoro delle ultime sconfitte di Memphis (44-21) costretti a fare cassa al mercato cedendo Rudy Gay. Sì, anche i ricchi della NBA piangono, la tassa del lusso è micidiale – con l’eccezione delle billionarie Lakers e Knick – per le cicale che non rispettano il budget, idea che la Lega italiana dovrebbe riprendere invece di puntare sui rischiosi contratti d’immagine che gli agenti del fisco hanno ormai individuato. I segnalano che l’ha scritto anche la rosea, era ora. Avessi avuto il collegio legale della Rcs, il basket non si sarebbe mai permesso negli ultimi 7-8 anni una simile impunità a costo di essere prelevato da casa in manette
Ma passiamo a migliori lidi. Miami ha eguagliato a Toronto la seconda striscia-record della NBA (22 vittorie come Houston) stritolando i Raptors nell’ultimo quarto e attaccano il primato assoluto giocando stanotte a Boston con i sorprendenti Celtics che con 7-3 nelle ultime 10 gare sono, Heat a parte, la squadra più in palla. E’ vero però che si deve registrare anche l’importante risveglio di Atlanta, mina vagante da quando c’è coach Larry Drew, straniero fra i più acclamati a Pesaro, che ha rovinato la domenica newyorkese vincendo a Brooklyn nonostante i 22 rimbalzi dell’incredibile Reggie Evans (meglio dei 18 di Amir Johnson e dei 17 di Howard che per la 22esima volta ha superato i 15 rimbalzi).
I Nets del buon Carlesimo, coach ad interim, hanno perso nuovamente la possibilità di superare i famosi cugini condannati alla sicura sconfitta contro i Clippers senza i suoi tre migliori giganti, tutti in infermeria per problemi al ginocchio seri,. Da non sottovalutare quelli di Melo Anthony il trascinatore indiscusso il quale in questo momento può sperare di andare in campo solo con l’estrazione di liquido sinoviale .
Il formidabile trio degli Hawks, franchigia che pensa a Dwight Howard per la prossima stagione, ha fatto faville alla Barclay Arena con una doppia-doppia del dominicano Al Horford che gioca pivot ma è in realtà un’ala forte solida e di talento, del play, Jeff il maggiore del fratelli Teague (15 assist) che ha vinto il duello col più quotato Deron Williams, uno dei migliori dreamers dell’oro Usa di Londra, e Josh Smith (15 rimbalzi) che da un anno dice di voler cambiare aria e poi ci ripensa e dimostra di essere uno dei lunghi più continui della Lega.
Atlanta di colpo è passata al 5°posto (37-29) spodestando i Bulls (36-29) e i Celtics (36-28) ma tutte queste squadre più i Knicks e i Nets hanno fra di loro distacchi minimi e possono tirare al 3° posto, senza dare per scontato il secondo posto di Indiana all’Est che non sta sfruttando in pieno gli stop delle altre pretendenti, mentre Miami ha tutte le intenzioni di chiudere la regular season al primo posto avendo ormai fatto il vuoto.
Risveglio importante dei Warriors a Houston, ringraziano i Lakers che senza Koby Bryant uscito nel precedente match con Indiana per una distorsione alla caviglia hanno battuto Sacramento orfana a sua volta di Cousins con una prestazione di livello dei titolari e super dei due soli cambi, con Jamison top scorer e il redivivo Blake micidiale da 3.
Col recupero di Bryant , fatto qualche calcolo, nell’ultimo spicchio di stagione i Lakers potrebbero arrivare al 5° posto all’Ovest, ma D’Antoni ci va cauto e dopo aver vinto coi Kings, squadra balzana, senza Koby mette l’accento su questo dato di fatto: “quando la squadra gira la palla tutti possono essere protagonisti e non c’è bisogno delle star.” Un messaggio che arriva dritto anche alle orecchie di Kobe mentre i Lakers hanno raggiunto Houston travolta in casa da Curren e soci che imbavagliati nei giorni scorsi dai Nuggets hanno ritrovato in Texas tutto il loro potenziale da 3 punti (vedi il 50%).
Per i Lakers questa settimana la trasferta di Phoenix e poi i Wizards i casa e il 25 marzo match della verità coi Warriors a Oakland per capire se possono recuperare credito nei playoff, oppure prendere atto che questo buon momento è –come dire? – fisiologico e dettato dal desiderio di rendere omaggio a Jerry Buss, come ricorda anche la maglietta speciale con le iniziali del leggendario boss che ne ha fatto la squadra più vincente e popolare al mondo e di cui quest’ultima versione è figlia (purtroppo) dei… figli. Che hanno lavorato ben in 6 per fare questa frittata, e forse il futuro non sarà più uguale alla spettacolare e ricca “golden rush”.
Risultati turno domenica 17 marzo: LA Clippers-NewYork 93-80 (20 Paul, 8 a, 12 Griffin + 12 r, 8 D.Jordan + 10 r, 17 JR Smith, 16 Felton); Milwaukee-Orlando 115-109 (39 M.Ellis, T3 5/5, tl 8/8,20 Ilyasova + 11 r, 13 L.Sanders + 11 r ; 24 Afflalo, 23 M.Harkless, 20 Vucevic + 15 r); Toronto-Miami 91-108 (27 Gay, 18 A.Johnson + 18 r, 18 Valanciunas, 0 Lowry, 0/7, T3 0/5; 24 Wade, 9 a, 22 L.James + 12 r, 8/11 tl, 8 a, 20 R.Allen, T3 4/6); Houston-Golden State 78-108 (21 Harden + 10 r, 8 a, 6/16, 21 Lin , 6 Asik + 10 r; 29 S.Curry + 11 a, T3 5/11, 26 K.Thompson, T3 6/9, 12 Bogut + 12 r, 10 D.Lee + 10 r); Minnesota-New Orleans 97-95 (28 Derr.Williams, 16 Rubio, 7/11, 6 as; 24 Vasquez, 20 R.Lopez + 12 r); Dallas-Oklahoma 101-107 (23 Nowitkzy, 18 V.Carter; 35 Westbrook, T3 0/4, tl 9/9, 6 r, 6 a, 31 Durant, T3 2/5, 9/9 tl, 18 Ibaka + 16 r); Brooklyn-Atlanta 93-105 (18 Der.Williams, T3 1/5, 18 J.Johnson, 14 R.Evans + 22 r; 22 Horford + 11 r, 21 J.Smith, 11 J.teague + 15 a); LA Lakers-Sacramento 113-102 (27 Jamison, T3 5/8, 22 Artest, 10/13, 12 D.Howard + 17 r, 19 Nash + 12 a, ng Bryant; 26 I.Thomas, T3 3/10, 22 Patterson; ng Cousins).