Riassunto del megaturno con 26 formazioni in campo:
- 1) Chicago ferma la corsa al record di Miami dopo 27 vittorie, resiste quello dei Lakers anni settanta (32)
- 2) vincono le losangeline e le newyorkesi
- 3) adesso la miglior striscia vincente è dei Knicks con JR ancora top-scorer
- 4) San Antonio mantiene il primato all’Ovest battendo di 1 punto Denver nella prima delle due sfide dirette
- 5) Denver non segna nemmeno un tiro da 3
- 6) I Clippers superano Denver al 3° posto, Memphis resta al 5°
- 7) Chicago guadagna un posto e sale al 5°, ma vince anche Atlanta
- 8) Indiana vince a Houston, deludenti i titolari Lin, Asik e Motiejunas
- 9) Primo fallo intenzionale di LeBron dopo 6 anni
- 10) L’incredibile Reggie Evans protagonista di una superdoppia, 22 punti e 26 rimbalzi, record personale
- 11) I Raptors mostrano interesse per Gigi Datome, ma il ruolo è molto affollato
- 12) D’Antoni ha detto in un’intervista che Bargnani gli piace da morire: è possibile un trade con i Raptors in cambio di Artest-World Peace?
Si possono vincere 27 gare senza bisogno del pivot (che sarebbe nel caso di Miami Haslem del quale si è perso il ricordo o che dire addirittura l’identità..), si può essere i campioni, avere il miglior giocatore della Lega (LeBron), mirare allo storico record di successi dei Lakers ma non battere per la seconda volta gli irriducibili Bulls, squadra che assomiglia molto ai Celtics del passato come spirito.
Grande serata di basket all’United Center, quest’anno spesso stregato per la formazione di Thibodeu, e che ha replicato – e nettamente, vedi la voce assist e rimbalzi, sintesi spicciola del valore del gioco espresso – contro i favoriti per il titolo con un’operazione tipo commando mancando di Noah, Belinelli (addominali) , Hamilton oltre che naturalmente di Rose in rimessaggio da 11 mesi e forse non più in sintonia col suo club perché nonostante il parere dei medici rifiuta di tornare, e l’ultima scusa è quella che sulla schiacciata gli manca l’apoggio di un piede, come se il basket fosse solo deciso dalle sciacchiate .
Al solito nel momento di massima difficoltà i Bulls sanno essere straordinari e sorprendenti anche a se stessi, vedi il martellamento dell’anglosudanese Luog Deng, partita di un’intensità unica come quella del Booz, il gladiatore dell’Alaska che ha catturato 17 rimbalzi e fatto arrabbiare LeBron a tal punto che il rivale gli ha affibbiato una spallata plateale del tutto indegna del fair play mostrato in 6 stagioni dalla star di Akron. La sorpresa, o meglio la conferma della sorpresa, è stato Jimmone Butlter col suo fisico elastico e il carattere tosto, e poi al festival dell’assist dei Bulls (27-15, quasi il doppio) ha contribuito anche Hinrich altro giocatore rivalutato da coach Thibodeau che sta dimostrando di valere l’investimento estivo di 24 milioni di euro per 4 stagioni, come quello di una star anche se lui è l’anti-personaggio per eccellenza e darebbe volentieri parte dei suoi guadagni per una palla recuperata o un aiuto difensivo, tipica mentalità di college trasferita nella NBA quando l’operazione sembrava problematica.
Mi sono goduto le due ore e mezzo della gara di San Antonio, ho rivisto in Tv il leggendario Doug Moe che fu un grande del campionato italiano con la maglia del Petrarca di Padova di Aza Nikolic e in seguito l’artefice della scalata di Denver che oggi è nelle mani di George Karl, oggi candidato al titolomdi coach of the year perché dalla cessione di Melo Anthony di due anni fa ha tratto una formazione compatta, vivace, sorprendente anche quando le cose sembrano non filare per il verso giusto e tirato fuori il meglio dai giocatori.
Ultimo capolavoro, ad esempio, aggiustare la testa di JaVale McGee che a San Antonio ha giocato alla pari, con momenti di alto spettacolo, contro un campione come Tim Duncan. Doppia-doppia della consacrazione per il lunghissimo e mobilissimo centro che a Washington era chiamato “cocco di mamma”, che nell’ultima parte della gara ha chiuso lo spazio aereo ai texani, anche se poi sul -5 a 1’12” dalla fine dopo l’unico flash importante di Ginobili è stato Gallinari con 4 tiri liberi e 2 rimbalzi, gli stessi che gli hanno permesso di andare in lunetta, per il 99-100.
San Antonio ha sbagliato i tiri decisivi con Parker e Duncan, Andre Miller ha avuto 10 secondi per organizzare l’azione del blitz texano, si aspettava il passaggio in campo aperto per Gallinari o l’ennesimo alley oop per McGee, invece ha provato a infilarsi nell’area e tentato il tiro diretto, ma si è capito che l’intenzione non era quella e che a 37 anni anche per un magician come lui è difficile essere lucidi .
Grande occasione sprecata, seconda sconfitta che è un insieme di luci ed ombre. Fra le prime il, 59-18 della panchina, e cioè quella che fino a ieri era stata considerata l’arma vincente di San Antonio è stata surclassata e il secondo quintetto, Miller-Brewer-Chandler-McGee e Faried o Koufos , non ha fatto rimpiangere il primo e ha permesso di recuperare la sbandata iniziale (2-10) e poi di andare avanti di 14 punti, e recuperare il -8 alla fine del 3° tempo e il -5 dell’ultimo minuto. Gallinari ha iniziato con 0/4 e 2 palle perse nei primi 3 minuti, poi nel secondo tempo è stato perfetto, suo il canestro che ha ridato il vantaggio a Denver anche se poi s’è scatenato Parker.
Nel quarto è stato il più produttivo, 3 su 3, tanti tiri liberi, compresi quei 4 che hanno propiziato l’azione del possibile successo. Partita da campione che sa gestirsi intelligentemente, anche se il Gallo gioca come un bambinone sulla sua pettinatura e adesso sfoggia una cresta di capelli sulla fronte e dietro un taglio basso che nessuno potrebbe portare senza essere considerato un matto.
Fra le ombre la tallonite di Lowry (1/7) al suo rientro, problema ancor più serio per uno che vive sull’arresto e tiro e ha bisogno dei talloni come molle, e naturalmente il tiro da 3 punti, pochi e tutti andati a vuoto. Più che mai servono i micidiali canestri in campo aperto del Gallo, perso il 3° posto bisogna recuperarlo e l’occasione sarà propria il ritorno fra pochi giorni di questo match in Colorado.
Tanto di cappello a San Antonio che fatica contro le difese fisiche, per questo non vincerà il titolo, e ha due jolly come Danny Green e Khawi Leonard, soprattutto è stato il bombardamento del primo a ricucire lo strappo mentre del secondo è stata l’azione più bella della serata. Duncan sfida la sua età, mentre Parker da poco rientrato in squadra è insostituibile ed è stato ammirevole a finire la gara con una falange della mani destra lussata per una botta di Chandler riuscendo anche a segnare i tiri liberi.
Risultati mercoledì 27 marzo: Toronto-Atlanta 88-107 (19 Valanciunas, 8 r, 15 Gay + 12 r, 6/14, 0/3, 3 Lowry 1/5; 26 Horford + 12 r, 24 J.Teague + 13 as, 19 J.Smith); Filadelfia-Milwaukee 100-92 (18 Holiday, 18 Dam.Wilkins, 15 Hawes + 17 r; 29 M.Ellis, 7 a, 13 Ilyasova + 18 r, 0 Jennings, 0/3); Cleveland-Boston 92-93 (16 Ellington, ng Waiters, Irving; 22 Bass, 21 J.Green, 19 Pierce + 10, ng Garnett, C.Lee); Charlotte-Orlando 114-108 (34 Henderson 12/18, tl 9/10, 7 r, 34 K,Walker, 13/23, tl 6/9, 7 r, 9 a; 29 Harris, 23 O’Quinn + 11 r, ng Vucevic); New York-Memphis 108-101 (35 JR Smith, 12/134 tl, 7 r, 22 C,Anthony 8/20, 0/2, 7 r; 26 Conley 2/8 da b3, tl 12/14, 24 Bayless, 10 T.Allen + 10 r); New Orleans-LA Clippers 91-105 (24 E.Gordon, 19 A.davis, 9 r; 19 Griffin, 16 Paul, 9 a, 13 Jam.Crawford, 3/6 da 3, 7 D.Jordan + 11 r); Houston-Indiana 91-100 (22 Harden, T3 3/10, tl 7/9, 8 a, 18 G.Smith; 23; 28 Hibbert + 13, 21 Stephenson, 16 T.Hansbrough, 8/9tl, 8 r); Oklahoma-Washington 103-80 (21 Westbrook, tl 10/11, 20 Durant, tl 10/10, 6 Perkins + 11 r, 18 Wall + 12 as, 3/18, 5 Okafor + 10 r); San Antonio-Denver 100-99 (23 Duncan + 14 r, 5 st, 20 D,Green, T3 6/8, 18 T.Parker + 11 as, tl 5/6; 21 Mgee + 11 r, 3 st, 15 W.Chandler, 12 Gallinari, 3/9 0/2, tl 6/6, 6 r, 2 a, 4 pe in 31’; panchina SA-D18-59, tiro3 : 10/15, 66%, 0/10 Denver); Chicago-Miami 101-97 (28 Deng, 10/22, T3 4/8, 7 r, 5 a, 21 Boozer + 17 r, 5 pe, 17 J.Butler, 6/10, 4 r., 5 a, 5 pe, 14 N.Robinson; 32 L.James, 11/17, T3 2/5, 7 r, 4 st, 21 Bosh, 18Wade, 0 Haslem 1 r, 9 Chalmers 4/10, T3 1/5; assist 27-15, rimbalzi 43-21, rimb sq. 16-7, perse 18-13; Minnesota-LA Lakers 117-120 (19 Pekovic + 16 r, 6/14, tl 7/8, 15 Der.Williams, 13 Rubio 5/13, 7 a, 3 r; 31 Bryant 12/21, T3 3/7, 25 Howard + 16 r, 9/13, tl 7/17, 18 Jamison, 17 P.Gasol 8/12, 9 r, ng. World Peace); Utah-Phoenix 103-88 (25 bHayward, 9/15, T3 3/6, 25 Jefferson, 9r, 8 Mo Williams + 10 a; 22 W.Johson, 20 Scola, 7 K.Marshall + 13 a, 2/7, ng Dragic); Portland-Brooklyn 93-111 (24 Aldridge 11/14, 15 Lillard, 4/12, 6 Batum 2/10; 28 B.Lopez, 12/22, 0/1, 22 R.Evans + 26 r, 12 of, 6 Der.Williams + 10 as, 3/10, T3 0/4)