Imprevedibile scivolone dei Clippers. Avanti di 9 punti al’inizio dell’ultimo quarto, la formazione n.1 della Lega non riesce ad allungare la striscia vincente in casa di 13 partite. E soprattuttto viene battuta da Orlando arrivata allo Staples Center con 10 sconfitte consecutive, la peggior striscia della Lega. Vinnie Del Negro chiede invano il pugno del ko che non arriva, tanto che non bastano i 30 punti di Griffin, high stagionale, e i 16 assist di Paul come nella gara precedente, e il debutto stagionale di Grant Hall guarito dal problema al ginocchio. Viene così gettare alle ortiche una gara che doveva essere di routine.
Orlando nell’interessante “post-Howard” ha dimostrato che la sua classifica è bugiarda, che sa lottare, non si dà mai per vinta. E difatti le statistiche dicono che ha vinto 6 delle 13 gare rimontando più di 10 punti, mentre Redick, autore della tripla decisiva a 42” dalla fine rivendica il diritto alla compensazione ricordando che nella sua serie nera la squadra è arrivata all’ultimo minuto a giocarsela per ben 6 volte. Il marine bianco Redick, il cambio delle guardie, ottimo tiratore è certamente uno dei protagonisti del blitz in California, il suolo natio di Arron Afflalo, ex studente di Ucla, che l’aria di casa ha esaltato.
Gara di grande intensità quella dell’ala tuttofare, anche lui come Vucevic finito ad Orlando per il giro di giocatori che ruotava sul trasferimento di Dwight Howard, con 30 punti, 3 su 3 dall’arco, 7/8 liberi, 7 rimbalzi, 7 assist. I Magic hanno fatto un affare, risparmiato sul budget per un giocatore che ha grandi mezzi ma non grandissima tecnica come attaccante e si è dovuto operare alla schiena, perché Afflalo è fra le novità della stagione e Vucevic che ha dominato ai rimbalzi anche in questa partita e coi 15 catturati si conferma al 6° posto del ranking, non male per un ragazzo montenegrino di 22 anni che sta bruciando le tappe e possiede timing, senso della posizione e tecnica di tiro.
Fra l’altro, oltre a costruire blocchi per Nelson e Afflalo e a reggere la squadra con l’assenza del suo big man Glen Davis, si dimostra anche un ottimo passatore e dalle sue mani ha fatto partire l’assist per la schiacciata di McRoberts che ha chiuso una gara presa sottogamba da Paul e soci. Nessun europeo, nel suo ruolo, alla sua età, nemmeno Pau Gasol o il fratello Marc, hanno mai sfoggiato una simile presenza e Vucevic, nato in Svizzera, in uno dei tanti trasferimenti del padre come giocatore e allenatore, e cestisticamente formatosi in California, sarà uno dei giocatori più attesi ai prossimi europei e una star indiscussa della prossima decade in assoluto, forse più di Jonas Valanciunas che ha debuttato questa stagione coi Raptors ma al momento è infortunato, e al turco Eneas Kanter secondo anno di Utah che sembra essersi un po’ fermato.
Indiana ha vinto la quarta gara consecutiva, ha raggiunto con 23 vittorie New York approfittando delle 3 sconfitte consecutive di Anthony e c, una meno di Miami che dopo2 sconfitte ha vinto a Sacramento grazie a Supermario Chalmers, 10 bombe su 13, 34 punti , e stanotte va a Brooklyn nel big match della East Division questa stagione parecchio slow, tanto che i campioni di Miami oggi nel ranking vengono dietro a quattro squadre dell’Ovest, Oklahoma tornata n.1, Clippers, san Antonio e Memphis.
Il turno del sabato ha riservato la vittoria n.6 di Washington, la maglia nera della stagione, grazie al ritorno di John Wall (14 punti), Filadelfia ha ottenuto un successo prezioso con Houston che ha difeso all’acqua di rose e ha avuto poco da Lin, inferiore alle attese.Brusca frenata di Memphis (-21 a Dallas) e dei Bulls vittima nuovamente della sindrome dell’United Center dove in questa stagione hanno perso 10 volte su 20 gare. Nella brutta serata di tiro (36%,, 31/86, 200% da 3, totale 81 punti contro 97 di Phoenix, squadra di ultima fascia) che non ha risparmiato anche i bigs della squadra, il barbuto Belinelli, partito come 8° giocatore, ha dato il suo contributo con 8 punti, 3/12, 0/3 da 3, 2/3 liberi, 3 rimbalzi e più nulla per 20,44 minuti.
Senza in suo cecchino Paul George, influenzato, e con Hibbert che poco rende rispetto ai suoi mezzi e la stagione passata (8 rimbalzi attacco ma solo 1 difensivo e 9 punti del suo centro) Indiana ha messo sul piatto della bilancia due notevolissime prestazioni individuali, la tripla doppia di Dawid West (14 punti, 12 rimbalzi, 10 assist) e il tosto Lance Stephenson, secondo anno,1,96, ala piccola giovane uscito da Cincinnati in costante crescita inserito precipitosamente da Frank Vogel quando ha capito che McGuire, il nuovo arrivato, 0/3 in 5 minuti, era un peso per la squadra. Anche Utah arriva a quota 20 avendo vinto con i giovani interessanti di Detroit ottenendo una della quattro vittorie in trasferta del turno.
Adesso il tema è capire se i Lakers hanno possibilità di recupero, non la pensa così il supertifoso Jack Nicholson che vedendo la squadra non reagire contro Oklahoma notte ha salutato con la manina e se n’è andato alla fine del primo tempo. Senza aspettare la sesta sconfitta consecutiva, la peggior striscia vincente della squadra oggi al 20° posto, con 15 vittorie e 21 sconfitte.
Non è stato sufficiente il lancio di Earl Clark, un’ala alta interessante, Jordan Hill dovrà essere operato , stagione chiusa, forse questo salverà Pau Gasol, infortunato, dal trasferimento. In rimessaggio anche Howard, l’unica notizia lieta è che un’ora dopo la bruttissima sconfitta con Oklahoma Jobe Bryant e la moglie Vanessa annunciavano di aver stracciato le carte del divorzio e di voler tornare assieme, per amore delle loro figlie battezzate con nomi italiani e il piacere di riscoprire quegli entusiasmi di coppia di quando si sposarono giovanissimi. L’educazione cattolica e italiana di Koby e forse anche i consigli del padre Joe, molto importante nella vita del figlio, hanno messo fine a una lunga storia di tradimenti che aveva convinto la moglie a rivolgersi al tribunale.
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Risultati sabato 12 gennaio: LA Clippers-Orlando 101-104 (30 Griffin, 10 Paul + 16 a; 30 Afflalo, 21 J.Redick, 18 Vucevic + 15 r, 11 J.Nelson, 9 a); Washington-Atlanta 93-83 (16 Beal, 16 A.Price, 10 Okafor + 10 r, 8 Nenè + 10 r; 19 J.Teague, 16 Horford + 12 r); Indiana-Charlotte 96-88 (16 Geo.Hill, 14 D.West + 12 r + 10 a, 17 Stephenson; 21 B.Gordon, 16 K.Walker); Filadelfia-Houston 107-100 (30 Holiday, 7/7 tl, 18 T.Young + 12 r, 10 Hawes, 8 r; 29 Harden, 23 C.Parsons, 9 r, 16 Asik + 10 r, 7 Lin); Detroit-Utah 87-90 (16 B.Knight, 12 G.Monroe + 11 r; 20 A.Jefferson + 10 r, 17 Millsap, 17 R.Foye); Chicago-Phoenix 81-97 (15 Boozer + 10 r, 10 Noah + 13 r; 20 M.Beasley, 22 Scola, 8 Gortat +10 r); Dallas-Memphis 104-83 (20 Marion, 17 Nowitzki; 12 R.Gay, 11 D.Arthur); Sacramento-Miami 99-129 (35 I.Thomas, 6/8 da 3; 34 M.Chalmers,10/13 da 3, 20 L.James, 6/6 tl, 5 r, 7 as, 5 rec.