Invocati a gran voce forse , dando per scontato il l rientro di Derrick Rose che guarito del tutto al ginocchio è fuori da quasi un anno e sembra voler stare ancora sull’Aventino senza fornire spiegazioni plausibili, i Bulls vengono pronosticati i guastafeste dei playoff.
Gli analisti NBA fortunatamente non sono come quelli della Spaghetti League, conformisti, cerchiobottisti, fra l’incudine e il martello della propria coscienza e il panico per la querela temeraria (sic) o il grrr..grr.. dell’ufficio pubblicità. Infatti Denver non si è sentita offesa e non ha cancellato gli advertising nel leggere che l’unica sorpresa nei playoff potranno essere i Bulls.
Che al termine di una stagione strana, del tutto uguale in trasferta a quella degli ultimi due anni, ha registrato per contro troppi passi falsi casalinghi, hanno onorato questa fiducia e nel giro di due settimane fermato la corsa-record di Miami dopo 27 vittorie (2° miglior record di sempre) e giovedì notte dei Knicks che erano in serie positiva da 13 giornate e sicuri vincitori dopo 16 anni (e per la sesta volta) dell’Atlantic Division.
Il fatto che intriga il pronotico è anche il peso che si deve dare ai risultati, e alla cosiddetta proprietà transitiva per cui se Miami campione uscente e prima assoluta ha perso la serie coi Knicks e i Knicks hanno persa quella coi Bulls, e con un sonoro 4-0 e 2 delle 4 sconfitte casalinghe al Madison , i Bulls possono dire la loro nei playoff pur partendo dal 5° posto (se la vedono coi Nets). E’ vero che è molto difficile, che aleggia questo mistero-Rose che nemmeno i dirigenti riescono a infiocchettare, che per tutta la stagione la squadra è andata in campo amputata di diversi titolari e potrebbe crollare di schianto, come nelle ultime due stagioni quando vinse la regular season.
Tempo al tempo, rientrato in quintetto Marco Belinelli che ha fatto una buna gara senza toccare i vertici di due delle gare precedenti coi Knicks, recuperato Luol Deng, in progresso Rip Hamilton (14 punti) mentre permangono critiche quelle di Noah e Taj Gibson e ha raggiunto l’infermeria Mohammed,opzione interessante.
I Bulls d’emergenza hanno vinto al supplementare, risparmiati dal tiro contro di Melo Anthony nei tempi regolamentari, col cuore e i muscoli di Boozer, la dinamite nei muscoli di Jimmone Butler, una delle rivelazioni della stagione, 22 punti e 15 rimbalzi, e il Robinson-show. Il piccoletto al centro di una riscoperta incredibile ( 35 punti con 5 triple e 10 su 10 dalla lunetta e 8 dei 13 punti dell’overtime ha chiuso il conto contro l’ex club che ha dissipato per anni talenti che hanno fatto fortuna altrove. La gara è stata nervosa, con due tecnici per parte (Anthony e Smith, Dent e Boozer), Anthony ha tirato giù 19 rimbalzi, il segno che non voleva perdere e sbagliare quell’ultimo tiro. E’ stato chiuso bene da Hinrich e Butler in lunetta , non si è stracciato le vesti. “Ci poteva stare, non c’è da vergognarsi per aver perso, ci può stare se i Bulls ti battono 4 volte su 4”.
“Certo – ha commentato invece Woodson che forse avrebbe qualcosa da dire sulla libertà che i suoi hanno concesso a Robinson nella fase finale e nell’overtime – sarebbe stato meglio vincere, ma non puoi vincere tutti, tanto di cappello ai Bulls”
Anche New York comunque accusava assenze importanti, Stoudemire, Camby, Thomas, e nuovamente Tyson Chandler, il suo pilastro difensivo. Incisivo Felton (19 punti) e utile il buon postino argentino Pablo Prigioni con 3 canestri. Beli ha bisogno di riprendere ritmo, alla terza partita ha giocato leggermente meglio: 25 minuti, 0/2 da 3, 3/5 in area, 3 rimbalzi, 3 assist, nessuna persa, difesa abrasiva e puntuale sugli aiuti e i recuperi.
Nell’altra gara della serata Oklahoma ci ha dato dentro a Oakland (97-116) per non perdere il leggero vantaggio contro San Antonio all’Ovest quasi “tripla doppia2 bis per Durant che già ci era riuscito a novembre,. Lo scarto di 19 punti non è poco, Curry è il più giovane ad arrivare alle 250 triple in una stagione, mentre per David Lee si è trattato della 54esima doppia-doppia e Biedrins, controfigura pallida (e non solo per il latteo incarnato dei lettoni) è stato rimesso in squadra dopo 11 gare ma nessuno se n’è accorto.
Stasera i Bulls a Toronto col dente avvelenato per aver perso in casa nei giorni scorsi.
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Risultati turno giovedì 11 aprile: Chicago-New York 118-111 ts (23-30, 31-29, 26-23, 13-6; 35 N.Robinson 10/18, T3 5/11, tl 10/10, 22 J.Butler 9/15 + 14 r, 16 Deng, 14 Hamilton 13 Boozer + 15 r; 36 C.Anthony + 19 r, 13/34 0/1, tl 10/10 , 28 JR Smith + 14 r, 11/27, T3 4/7, 19 Felton); Golden State-Oklahoma 97-116 (22 Curry, T3 3/6, 7 a, 19 Jack 6/12, 13 D.Lee + 11 r; 31 Durant + 10 r, 10/16, t6l 9/10, 8 a; 23 K.Martin 8/10, T3 4/5, 18 Westbrook, 9 a, 17 Ibaka 7 r; assist 16-30, rimb. 39-46).