Adesso qualcuno suggerirà a Bargnani di cambiare il numero di maglia e chiedere il 0-0 in lettere doppio zero se non triplo zero, questo perché il Mago dopo essere andato in bianco contro Memphis, si è ripetuto con gli interessi. Coach Casey l’ha utilizzato come ottavo giocatore per mettere nel suo quintetto di partenza, al posto di Amir Johnson. Landry Fields per la marcatura di Melo Anthony suo compagno ai Knicks, e per riconoscenza per la partita contro i Grizzlies nei confronti di Alan Anderson, l’ala piccola.
Questa ulteriore down-grade ha certamente contribuire ad aumentare il distacco fra l’azzurro e la squadra, e ormai la storia di Bargnani entra a far parte di uno degli episodi di “La solitudine dei numero Uno”volume dedicato alle prime scelte del draft che non hanno confermato le attese. Bargnani ha giocato in tutto 12 minuti, in due momenti, e quando i Raptors hanno capito che la grande tigre mediatica creata dalla NBA per rilanciare dopo 40 anni uno dei club più conosciuti al mondo era a portata di mano, Bargnani non ha avuto l’opportunità di riscattarsi e ha chiuso con 2 tiri falliti e 1 fallo e lo 0 periodico alle voci rimbalzi, assist, recuperi, stoppate, insomma tutto ciò che significa il contributo di squadra.
E così nella serata in cui anche il Gallo contro Washington, la sua bestia nera, sembrava una statua del Foro Italico e mai una sola volta ha trovato il guizzo degno del suo orgoglio celtico e della sua grandiosa stagione per scuotere Denver, sotto attacco da parte dei Warriors, Utah e Houston per il 5° posto all’Ovest , il migliore dei tre tenori italiani è stato Marco Belinelli con 12 punti. Non è la prima volta che accade, il bolognese che si è fatto crescere la barba facendo risaltare il naso da …profilo greco, rimasto coinvolto nella pesante sconfitta casalinga contro Miami è stato fra i più brillanti nella riscossa di Charlotte . Mancancando Hinrich, play puro, il suo coach ha preferito utilizzare l’interessantissimo Marquis Teague, fratellino della star di Atlanta, quale primo cambio in regia ma poi una volta in campo, ha fatto il suo come specialista per il tiro dimostrando però di essersi trasformato in un giocatore ottimo per la chimica di una squadra, perché non è da tutte le guardie partire dalla panchina e portare 5 assist e 5 rimbalzi. In soldoni la cifra della maturità tecnica per la quale bisogna ringraziare il suo allenatore con la mentalità da coach di college.
Boston è da playoff anche senza Rondo da 12 gare perché ne ha vinte 9 e a Phoenix ha marcato visita Garnett e Pierce (8 punti) non è stato certo al suoi livello, ma si sono visti i Celtic New Deal che hanno capitalizzato “pronta cassa” le operazioni di mercato, “perché – ha riconosciuto coach Rivers – questa è una vittoria di buon auspicio e devo ringraziare i nuovi arrivati Jordan Crawford e Terrence Williams e Jeff Green che è stato fenomenale” . Riuscire a cedere un giocatore infortunato (il pacco postale brasiliano Leandro Barbosa) è stato un vero capolavoro del gm Ainge, invece Jordan disgustato della prestazione della sua Charlotte contro i modesti Bulls di oggi rispetto a quelli dei glory days ha lasciato schifato il palazzo a 3 minuti dalla fine del primo tempo e non si è fatto più vedere e medita di licenziare il direttore delle operazioni. Aveva promesso infatti che dopo la tragica stagione scorsa, quella delle 7 vittorie,record NBA, non avrebbe messo lingua nel mercato, e difatti succede che i Bobcats tengano fermi i 3 giocatori più pagati, Ben Gordon (12,4milioni di dollari), Tyrus Thomas (8 milioni più altre due per 8,7 e 9,4 milioni) e il senegalese Gana Diop (7,4). O si tratta di un maleficio, o di un contrappasso che lo costringe a passare tutto ciò che ancora guadagna dalla Nike e dagli altri sponsor a questo giochino ormai troppo costoso. Il caso più delicato è quello di Ben Gordon, sospeso dal suo allenatore Mike Dunlap per lo scarso impegno in allenamento non trova acquirenti, un po’ la stessa storia di Andrea Bargnani che vincitore o sconfitto si troverà in banca 22 milioni di dollari nei prossimi due anni.
Con i 30 punti, maggior scarto della giornata , i Bulls hanno chiuso 2-1 la serie con le Linci Notturne , nomignolo infelice, cha dal prossimo anno torneranno a chiamarsi Hornets (che diventeranno Pelikans..), 2-0 secco invece per Toronto contro i Knicks, singolare prodezza trattandosi dell’ultima che mette sotto la prima!, e Boston con Phoenix che apre quindi un ‘interessante finestra sul futuro dei verdi. Danny Ainge è riuscito a rinnovare una squadra problematica, come si era già capito dall’esibizione al Forum a ottobre, in economia, in silenzio e senza traumi, e non è detto che non ceda anche il contratto di Rondo, tipino da prendere con le molle anche se nessuno discute il suo valore assoluto. Fa storia anche la sconfitta della capolista nel supplementare, che non perdeva da 5 anni e da 16 partite con i Warriors e adesso è 1-1 con altre due sfide davanti. L’eroe è stato per tutta la gara David Lee, al secolo White Macigno, il bianco n.1 della stagione, con una superdoppia degna della sua fama di All Star, con 25 punti e soprattutto 25 rimbalzi, e nell’overtime Jarrett Jack, acquisto indovinatissimo, uno degli errori di Toronto e New Orleans, autore dei 7 punti negli ultimi 90 secondi con una schiacciata in reverse, quella dei 30 punti partendo dalla panchina. Guai a chi non ha pensato a lui come giocatore-guida. A 30 anni , con 10 stagioni di Nba sulle spalle, 8 delle quali in doppia cifra, viene rivalutato da questa partita che passa alla storia dei canestri perché Jack è il primo a scrivere una doppia di 30 punti e 10 assist da quando fece l’impresa un certo Magic Johnson il 16 febbraio 1996, 17 anni fa. Jack ha dedicato il successo al suo allenatore Mark Jackson, certamente uno dei personaggi più coloriti fra gli allenatori dell’ultima leva. “A un certo punto, scherzando nel time out Mark mi ha detto: questa è la tua occasione, se sbagli andiamo tutti a casa” ha confessato il match winner di una partita molto delicata perché i Warriors arrivavano da una lunga frenata e hanno messo in quintetto il lettone Biedrins dovendo utilizzare col contagocce Bogut, il centro titolare.
L’altra novità delle notte magica di Oakland è stata la maglietta rivoluzionaria dei Warriors con le maniche, aderente,lo scollo a vù, in tessuto leggerissimo,termico, che trattiene sudore, simile a quella dei velocisti dell’atletica leggera. Sulla spettacolare partita c’è anche l’avallo delle cifre: 17 parità, ben 20 alternanze al comando. Gli Spurs hanno perso perché una delle loro micidiali armi, il tiro da 3, è diventato un boomerang con 4/22, 18%, maggiori responsabili con 0/5 di Ginobili e 0/3 Kawi Leonard e Gary Neal.
Steve Nash è diventato il 4° di ogni tempo negli assist superando Magic Johnson nel ritorno a quota 40 di Kobe Bryant , un vero ciclone, che ha risvegliato Dwight Howard autore di una doppia-doppia degna del suo nome nonostante per i problemi alla spalla nell’intervallo abbia rinunciato al riscaldamento. Kobe veniva da 34 tiri da 3 sbagliati contro un solo canestro nelle ultime 15 partite, ha segnato un canestro su 3, il problema permane ma contro Portland è sempre particolarmente ispirato. Contro i Blazer nel 2007 segnò 65 punti, venerdì notte ha toccato per la quinta volta in questa stagione i 40 punti ma le altre volte i Lakers avevano sempre perso. Per restare i tema di pietre miliari, Tim Duncan con 23.350 punti ha superato Robert Parish al 23° posto fra i marcatori ma certamente il centro degli Spurs preferiva un successo perché Oklahoma ha vinto con Minnesota. La serata ha illuminato anche il volto di un giocatore dell’est europeo rimasto fino ad ora defilato, considerato che aveva giocato solo 10 gare nei Detroit Pistons. Si tratta del gigante ucraino Viacheslav Kratshov, 211 centimetri, matricola di 25 anni portato nella NBA da Mike Fratello coach della squadra nazionale dell’ex repubblica sovietica, che ha giocato 29 minuti contro i 7,8 di media con una doppia-doppia importante, 14 punti e 10 rimbalzi. Nei tiri liberi è stato meno brillante (2 su10), male comune di molti centri, ma Detroit ha fatto un buon investimento a basso costo. La sorpresa maggiore è stata la vittoria di Houston a Brooklyn, che significa avere un vantaggio sui Lakers nella corsa all’8° e ultimo posto nei playoff. Il protagonista non è stato però James Harden, bensì Carlos Delfino, il bomber argentino che ha cominciato come Ginobili la sua carriera in Italia e vinto un’Olimpiade.
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Risultati venerdì 22 febbraio: Toronto-NewYork 100-98 (32 Gay, 11/23, tl 9/11, 18 DeRozan, 3 Valanciunas + 10 r, 0 Bargnani 0/2, 12’52”; 32 C.Anthony, T3 1/8, 9/11 tl, 19 JR Smith, 8 T.Chandler, 6 st, 6 f); Washington-Denver 118-113 (17 Beal + 12 r,9/11 tl, 17 Okafor+ 13 r, 13 Wall + 10 as; 27 Lawson, T3 0/6, 11/12 tl, 22 W.Chandler, 19 Miller, 6 Gallinari, 2/5, T3 0/3, Tl 2/2, 3 r, 1 a, 27’38”); Charlotte-Chicago 75-105 (27 K.Walker, 7 Byombo + 12 r; 17 T.Gibson, 8/11, 6 r, 12 Belinelli, 4/6, T3 2/3, tl 2/2, 5 r, 5 a, 20’47”,10 Boozer + 10 r, 10 Noah, 8 r, 8 a); Indiana-Detroit 114-82 (18 D.West, 8 r, 15 G.Hill; 17 W.Bynum, 14 Kratshov + 10 r, 2/10 tl, 28’); Brooklyn-Houston 96-106 (27 B.Lopez, 17 C.Watson, 15 Deron Williams + 13 a, 2 R.Evans + 13 r; 22 Harden, 22 Delfino, 6/9, 10 Asik + 11 r); Atlanta-Sacramento 122-108 (24 Horford, 8 r, 6 a, 20 J.Teague + 12 a; 30 T.Thomas, T3 4/6, tl 8/9, 6 r, 9 a, 26 Cousins + 13 r); Memphis-Orlando 88-82 (19 M.Gasol + 13 r, 16 Z.Randolph + 14 r, 10 Ed Davis; 20 Afflalo, 6 r, 7 a, 19 Harkless, 9 r, 4 Vucevic + 11 r); New Orleans-Dallas 100-104 (25 E.Gordon, T3 1/6, 22 Jason Smith, 5 Vasquez + 11 a; 25 Nowitzky, 7 r, 22 V.Carter, 9 r); Oklahoma-Minnesota 127-111 (37 Westbrook, 9/9 tl, T3 2/2, 7 r, 9 a, 27 Durant, tl 8/8, 7 r, 7 a, 19 K.Martin; 17 Shved, T3 1/5, 15 Kirilenko, 13 Rubio, 9 a, 5 Pekovic, ¼, 2 r); Phoenix-Boston 88-113 (19 G.Dragic + 10 a, T3 1/6; 31 J.Green, 7r, 14 Wilcox, 8 r, 10 Jord.Crawford, ng K.Garnett); LA Lakers-Portland 111-107 (40 K.Bryant, 15/23, 9/9 tl, 7 r, 4 a, 19 Howard + 16 r, tl 5/12, 4 Nash, 2/11; 22 Hickson + 11 r, 22 Batum, 19 Lillard, T3 1/5); Golden State-San Antonio 107-101 (30 Jack + 10 a, T3 1/5, 2 D.Lee + 22 r, 19 S.Curry; 20 D.Green, 19 Duncan + 13 r, tl 7/10,18 T.Parker, 18 Ginobi