Siamo ormai alla stretta finale nel parto delle principale novità della prossima stagione, e cioè il supercampionato dilettanti di vertice che nascerà dalla fusione (a freddo) dell’attuale DNA e Legadue. Dopo la fumata bianca sulla stesura dello statuto, opera della commissione di lavoro mista, i cui capitoli sono già stati approvati a Cecina dal comparto dilettanti (Lnp) giovedì a Bologna toccherà ai club di Legadue votare la proposta sulle varie norme del nuovo soggetto che si rifanno secondo gli estensori al meglio delle esperienze di altri sport.
In questo ultimi mesi non è stato facile trovare l’amalgama, il blitz di Fararoni-Petrini ha provocato una ferita dentro Lnp delegittimando purtroppo una figura al di sopra di ogni sospetto e delle beghe di bottega un presidente eletto plebiscitariamente pochi mesi prima (Fabio Bruttini), da psrte sia Legadue ha scoperto un buco da 300milioni e vorrebbe un ribaltone immediato e la testa di chi avrebbe ottenuto questo risultato.
Si è proceduto a strappi col pungolo sensibile dietro la schiena della Fip che sollecitando la definizione urgente su tutti i punti ha dato un’accelerata all’accordo, perciò il vicepresidente Vicario Laguardia ha convocato le parti venerdì a Roma allo scopo di tirare le fila e completare il lavoro con eventuali limature di comune accordo. La Fip intende infatti presentare fin dal prossimo Consiglio federale l’intero progetto di riforma del nuovo campionato dilettanti creato per ottenere risultati benefici vari e adeguati ai tempi. In pratica questi i capisaldi: ristrutturare i campionati per garantire alle spalle dalla A-1 un campionato cadetti di qualità, con società sane, regole adeguate ai cambiamenti sociali, economici, fiscali e del mondo del lavoro. Un maxitorneo esteso su tutto il territorio, in grado di produrre un ricambio di giocatori e permettere ai giovani di prepararsi alla serie maggiore il campionato cadetto richiesto di molti club di Legadue per rientrare in un sistema di sostenibilità economica.
Questi i punti fondanti:
1) Costituzione di una nuova Lega con 6 società fondatrici, per Lnp Ferrara, Saronno e Siena e società scelte giovedì da Legadue ,
2) nomina di un direttivo di 6 persone e un presidente pro tempore;
3) A questo proposito, l’attuale presidente di LNP Bruttini ci ha dichiarato di aver proposto il dottor Marco Tajana, già cooptato dalla Fip per una commissione, sottolineando che “si è molto adoperato per trovare un accordo in questa fase e ci vuole un tecnico, un buon commercialista o un avvocato”; su Tajana quale si orienterebbe parte della Legadue considerandolo un imprenditore e uomo di basket preparato e capace e con grande passione, ma nelle ultime ore si è fatta avanti Gaziella Baraglia, la proprietaria di Brescia, per proporre tout-court se stessa
4) Il nuovo organismo pro-tempore col nuovo presidente (a proposito: Bruttini si tira fuori..) e due consulenti professionisti (Marco Bonamico e Gonella per l‘esperienza maturata nella direzione dei rispettivi tornei) gestirà la fase di transizione per passare il 1° luglio alla gestione tecnica del campionato ,
5) Il 30 settembre (ndr: ma non è troppo tardi, e non bisognerebbe pensarci prima dell’uscita dei calendari?) verranno indette elezioni con nuovo statuto che prevede 12 consiglieri : 6 di Legadue, 3 di LegaA e 3 di lega B e C che eleggono il presidente,
6) Rimarrà il marchio LNP mentre i gironi Golden e Silver si chiameranno Legadue e Legatre, la C Lega quattro , questo per dare un senso di maggior comprensione dei livelli e una valenza-marketing difficile da esprimere con acronimi e dei termini inglesi, il concetto è: semplicità uguale maggior comprensione,
7) Trasferimento della sede da Roma a Bologna presso l’attuale Legadue.
A questo punto sembra giusto porre cinque domande per conoscere meglio come sarà questo campionato che dovrebbe porre fine all’avventurismo, all’approssimazione,alle improvvisazioni (vedi le wild card…), alle illusioni, agli sconquassi improvvisi, e ridurre i lodi e creare un gruppo di società responsabili, organizzate, futuribili che tuteli le varie componenti e abia contenuto promozionale e sia un riferimento per un risanamento del basket partendo dalla base:
1)Domanda: il campionato sarà dilettantistico e quindi non rientra nella legge ’91, quali vantaggi comporta? Risposta: il principale vantaggio di un campionato fuori dalla legge 91 comporta che non si pagano i contributi enplas sui contratti dei giocatori e la tassazione irpef è ridotta grazie alla legge sul dilettantismo
2) Domanda: Quanti stranieri sono previsti? Risposta: 2 stranieri per squadra e massimo 2 visti utilizzabili per extracomunitari
3)Domanda: Si pensa a anche a limite d’età? Risposta: dovrebbero esserci obbligo di 2 under 24 e 2 under 22 per squadra e penalità pecuniarie per chi decide di non metterli in formazione
4) Domanda: I parametri (nas) saranno diversi per A e B, e ridotti rispetto al passato? Risposta:Dovrebbero essere uguali per gold e silver, forse ridotti ma deve ancora essere deciso
5)Domanda: Legadue ha nominato i suoi consiglieri? Risposta: La decisione è prevista questo giovedì a Bologna e ruota sull’indice di gradimento che potrà riscuotere Bonamico, perché è controversa la sensazione del meeting di giovedì scorso a Firenze con i vertici di Lnp di fronte a 13 rappresentanti su 15: volevano marcarlo stretto o scegliere una linea alternativa. Che senso ha questa uscita forte della presidentessa Bragaglia, e la decisione dell’ultima ora di promuovere un incontro con i club due ore prima dell’assemblea?. Questa turbolenza improvvisa dove porterà?
E’ chiaro che in questa fase occorre un uomo forte, un imprenditore, uno che rappresenti tutti, non solo una delle due organizzazioni e che sia un garante anche presso la Fip. E sappia mediare e andare oltre fra i vari interessi, ripicche, combriccole e sappia smarcarsi dei procuratori che in alcuni casi hanno già cominciato ad acquisire quote di società o le tengono in ostaggio o le sobillano (per questo non vogliono Bonamico?) e, come ha segnalato la Giba, creano false attese nei giocatori inserendosi nella tutela del cosiddetto trattamento di fine rapporto, una cassa che per l’organismo dei giocatori è sana e garantisce i diritti acquisiti.
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