A meno di due settimane alla chiusura del mercato NBA i Bulls stanno trattando coi Raptors uno scambio da fantascienza pura per le caratteristiche dei soggetti coinvolti, la cessione di Carlos Boozer, il suo pilastro, per Andrea Bargnani.
Da alcuni giorni al destino del centro italiano dedica grande attenzione Marc Stein, senior writer di ESPN che ha diffuso giovedì questa voce commentata alla Tv da Kurt Rambis come un pessimo affare per la formazione di Thibodeau. E questo è anche il nostro parere, ve l’immaginate Bargnani basso sulle gambe che lancia fiammate all’avversario pronto ad avventarsi sulla palla?. Lui al centro della squadra NBA più graffiante in difesa?
Infortunatosi al gomito e al polso in una goffa schiacciata con Sacramento ai primi di dicembre, il Mago è oggetto da due mesi di una trattativa”sotto traccia” da parte dei Raptors e solo 48 ore fa Stein aveva raccontato che stava preparando le valigie per lasciare il posto a Pau Gasol avendo bisogno di un centro-ala che sa tirare bene da fuori e sotto e gioca e difende duro.
Però la trattativa si è spostata subito da Los Angeles a Chicago quando è arrivata la notizia del brutto infortunio del centro spagnolo alla fascia plantare del piede destro nel finale del match di Brooklyn dei giorni scorsi. La risonanza magnetica ha diagnosticato infatti uno strappo del tendine con tempi di guarigione fra 4 o 6 settimane, per cui potrebbe tornare in campo solo a metà o fine marzo.
Il problema al piede destro manifestatosi all’inizio della stagione, ha condizionato il rendimento di Pau ma era stato tenuto nascosto perché sembrava più grave il gonfiore del ginocchio e la commozione cerebrale per una gomitata fra il volto e il naso. Nei prossimi giorni si sottoporrà ad altre esami specialistici per decidere fra l’intervento, consigliato dai medici per evitare ricadute, o cure di ultrasuoni e riposo.
Discorso chiuso, quindi, ed ecco arrivare in primo piano il “deal” Bargnani, n.1 del draft 2006. Nel 2011 ha rinegoziato il contratto per 5 anni e un totale di 50 milioni di dollari, che scadrà il 2015. Marc Stein aveva scritto due giorni fa che “Toronto sta cercando di liberarsene perché non è stato capace di esprimere tutto il suo grande talento, Bryan Colangelo avrebbe perso la pazienza per l’inconsistenza del suo ala-pivot italiano puntando a far giocare assieme Rudy Gay e Pau Gasol”.
Esnp adesso svela di un altro tavolo di trattativa e scrive di una fase avanzata di esplorazione che riguarderebbe oltre Boozer (19,5 punti e 10,1 rimbalzi) e Bargnani (16 p e 4 rimbalzi) altri giocatori minori, con prospettive tecniche di fattibilità discrete e molti ostacoli di ordine economico. Fra le prime la necessità dei Bulls di essere più pericolosi nel tiro da 3, necessità che ha motivato l’acquisto in estate di Marco Belinelli sicuramente positivo anche se poi più come uomo-squadra che come bomber e “la possibilità, col rientro di Derrick Rose – argomenta Stein – di giocare in pick and roll con Bargnani”.
Che Rose scarichi la palla a Bargnani sotto – cro collega – è pura teoria, Andrea non è un fighter per problemi di fisico, non si butta dentro e se va dentro lo spostano come un fuscello, può essere utile invece nello scarico per il tiro da fuori ma ci sono anche Deng e tutta le batteria delle guardie, da ultimo Nate Robinson che impazza da quando Hinrich è infortunato.
Il problema grosso (e irrisolvibile?), per i Raptors, sono i costi. Boozer costa in partenza 5 milioni più di Bargnani e per muoversi chiede un ritocco, Toronto che si era alleggerita il budget di Calderon e Ed Davis per prendere Rudy Gay avrebbe problemi con la “luxury Tax” questo il maggior ostacolo a parte l’opinione dell’orco Thibodeau. La notizia è circolata la sera in cui i Bulls giocavano a Denver, per cui il coach n.1 della difesa non l’ha commentata.
Stein ha fatto capire che il fallimento della trattativa , possibile, lascerebbe ormai poche speranze ai Raptors di piazzare il suo giocatore entro il 21 febbraio. “I Raptors – questa l’analisi– stanno cercando disperatamente un acquirente perché Bargnani ha perso gradualmente i favori dei tifosi dopo quattro stagioni fuori dai playoff. La lista dei potenziali acquirenti è molto ridotta perchè il giocatore è al massimo della sua crisi tecnica e costa, oltre questa stagione, 22 milioni nelle prossime due”.
Bargnani non aveva finito la scorsa stagione per il riacutizzarsi dello stiramento al polpaccio, il suo club gli aveva prescritto un programma di riposo e un lavoro intenso d’estate, per questo non ha giocato con la nazionale ma ha stentato a ritrovare il ritmo di gara e si è ripresentato poco motivato e ci ha messo poca grinta in difesa, come gli chiedeva il suo coach Dwane Casey. E quando la squadra stava perdendo, ha peccato di superbia nei confronti dei compagni dicendo che più o meno era la peggior formazione della NBA.
Pian piano Ricky Rubio sta invece riacquistando fiducia in se stesso dopo i 9 mesi di stop per l’operazione al ginocchio e ripreso il posto in quintetto si concentra soprattutto sull’assist spettacolare ma gli manca il tiro da fuori e l’entrata acrobatica.
Un altro giocatore europeo è invece sui carboni ardenti. Si tratta di Mirza Teletovic arrivato a Brooklyn dopo 6 stagioni col Baskonia con la fama di star europea e un contratto di 15,7 dollari per tre stagioni. Sta giocando una media di 8,1 minuti, con 3,4 punti e 1,4 rimbalzi. All’inizio Avery Johnson, il coach licenziato dal proprietario, il russo Mikhail Prokorov, gli aveva preferito il nonnetto Stackhause, poi con l’arrivo di PJ Carlesimo ha avuto una buona occasione ma non è riuscito a sfruttarla. Fino alla tragica gara di Detroit, vittoria con i Pistons anche se dopo 3 air ball il suo allenatore ha perso la pazienza e ha messo in panchina il cecchino di Mostar che evidentemente deve prendere confidenza nel tiro da 3 della NBA più lungo di quello FIBA:
Scontatissime le due partite di giovedì notte, tornano a casa con le pive nel sacco i Lakers (-21) a Boston) e i Bulls (-32 a Denver) con Belinelli rimasto in panchina.
Sesta vittoria consecutiva per i Boston orfani di Rondo e Sullinger, con 15 punti Kevin Garnett diventa il 16° giocatore ad aver segnato più di 25.000 punti, importanti i canestri di Jeff Green e Jason Terry 6 in doppia cifra e primi 2 punti per Fab Melo, il rookie di Syracuse. Brusco stop dei Lakers dopo 3 vittorie, male al rientro (problemi alla spalla) di Dwight Howard (1/9 dalla lunetta) che nei giorni scorsi Bryant aveva invitato a soffrire di più, un disastro Artest (0/5 da 3, 2/13 in totale) dopo il turno di sospensione, tira poco sopra il 20 per cento e forse ha fatto il suo tempo e non è esclusa una cessione.Mancavano Hill e Pau Gasol, Meekes ha sparacchiato (5/12, 1/5 da 3), dall’arco 5/23, nemmeno un canestro e un assist di Kobe che ha chiuso con 27, attorno aveva il vuoto o quasi.
Peggior sconfitta dell’anno e delle 3 stagioni di coach Thibodeau, Denver non perde dal 18 gennaio, 8 vittorie consecutive, 32 vittorie (e 64,6%) come Miami e meno di San Antonio, Oklahoma e Clippers e sorpasso su Memphis. Festival della schiacciata di Faried invitato al concorso dell’All Star Game e quindi gasatissimo. Gallinari ha fatto il suo, lui entra in azione quando la squadra lo richiede. Denver ha perso solo 3 partite in casa, i Bulls hanno recuperato Noah ma il problema al piede permane, Nate Robinson è in gran forma, per i 128 punti subiti lo spogliatoio dei Bull ha tremato con gloria effimera con la guardia Daequan Cook che ha cominciato a sparare da 3 come fosse al tiro al piattello, più dannoso che utile. Pescato dalla D-League voleva mettersi in mostra. Brutto momento, mentre Indiana fa faville in testa alla Cebtral Division.
Risultati turno giovedì 7 febbraio:Boston-LA Lakers 116-95 (24 Pierce, 10/17, 7 r, 6 a, 19 J.Green, 6/6 tl, 15 Garnett, 15 Terry, 5/6, T3 “7”; 27 K.Bryant, 9/15, 0/1, 9/9 tl, 7 r, 0 a; 9 Howard, 4/8, Tl 1/9, 7 r, 6 f); Denver-Chicago 128-96 (24 W.Chandler, 8/9, T3 5/5, 21 Faried, 9/10 + 12 r, 16 Lawson + 12 a, 6/8 tl, 15 Gallinari, 4/9, T3 1/3,Tl 6/6, 3 r; 19 D.Cook, 6/16, T3 4/12, ne Belinelli)