Nella notte più lunga della NBA con 28 squadre su 30 in campo brutto stop a Sacramento della squadra più discussa della stagione con Howard e Pau Gasol deludenti. Vince ancora Gallinari, non basta Bargani (25 punti), Belinelli vittima della serie nera dei Bulls. Esplode Pargo, ex Maccabi.
Per il Thanskgiving Day, il giorno del ringraziamento, la festa della famiglia e della concordia americana, che cade il quarto giovedì di novembre, la NBA offre ben 14 incontri mettendo in campo 28 squadre su 30. La notte più lunga della regular season è la notte dello spettacolo del basket, dell’entusiasmo per questo sport e anche quest’anno ripaga il costo del biglietto con 4 fantastici overtime, tutti vinti dalle squadre di casa anche se non è mancato un forte brivido per Miami e Oklahoma, le finaliste della scorsa stagione. L’eroe sfortunato è Koby Bryant, in un momento di grazia, in versione Black Mamba, è il top scorer del match con 38 punti. Segna in acrobazia, da fuori, va 13 volte in lunetta, ma è troppo solo. Per quanti canestri lui faccia, peccato che, in un eccesso di generosità, i suoi Lakers mollino però nel quarto finale gli ormeggi alla Sleep Arena dove hanno perso le ultime tre volte.
Lo show-time stavolta è il marchio dei Kings, irresistibili nel finale, 40 punti segnati alla squadra più ricca ed esperta ma guidata dal 3° play (l’acerbo Morris, poco tiro, poca personalità, molto impegno). Bryant tiene a galla i Lakers working in progress (sarà così?) con 16 punti nel 3° quarto, fino a quando messo in panchina all’inizio dell’ultima frazione, con l’intento di risparmiarlo per il finale, anche il futuro Hall of Fame capisce che non c’è più niente da fare. Commento salace e calzante firmato dal reporter ufficiale incaricato di raccontare le partite di Sacramento:
“I Lakers sono come il ginocchio traballante di Mike D’Antoni”.
Nella sua prima trasferta Mike non ritiene di tentare un piano tattico più accorto rifacendosi al Mike predecessore, e ci lascia le penne. La sua squadra finchè regge è solo nella grandezza di Bryant. I Kings prendono via via coraggio, hanno muscoli e inventiva (il piccolo play mancino Isiah Thomas è più di un omonimo del big del passato) la difesa losangelina è un porto franco, come conferma il dato da Guinnes: 22 punti contro 50 subiti dentro l’area. Questo il segno di una debolezza strutturale, le sentinelle nel fortino dormivano ma la concentrazione era lassa. Sì, troppa arrendevolezza fisica e mentale dopo la prima mini-striscia vincente (3 partite) della stagione che aveva fatto credere che il peggio fosse passato.
Coach Keith Smart ha fatto onore al suo cognome, non ha concesso un millimetro di spazio a Dwight Howard che tecnicamente non è Jabbar o Garnett. La sua giovane squadra ha difeso benissimo, con molta energia. E’ anche tosta fisicamente e atleticamente e il Supermen del basket è riuscito a tirare solo 4 volte, con 7 punti soli, chiudendo con un fallaccio e tecnico su Jason Thompson. Su di lui ha fatto un ottimo lavoro anche il lunatico ma talentuoso Demarcus Cousins che rientrato nel finale per un problema di falli ha dimostrato, con due canestri di grande tecnica, tutto il suo potenziale.
Oltre a Howard, è stata una brutta notte anche per Pau Gasol, stranamente spento, quasi fuori posto, indeciso alò tiro e nel passaggio. I due centri titolari hanno portato a casa 18 rimbalzi, 9 a testa, e per lo spagnolo un 3 su 10 nel tiro insolito che potrebbe provocargli dei contraccolpi. Ma la domanda a bruciapelo è: lo show-time è realizzabile con questi due giocatori?
Thanksgiving night amaro anche per tre bigs dell’est. Boston è stata trafitta al cuore in casa da Tony Parker e Duncan ma la sorpresa è stata la crescita del brasiliano Tiago Splitter (23 punti) e Gregg Popovic ha vinto la sfida con Doc Rivers, l’altro candidato alla panchina del Dream Team. Chicago continua a perdere in trasferta, seconda sconfitta per la capolista New York che non è stata salvata a Dallas, in una serata da “insopportabile bisbetico” di Melo Anthony (23punti, ma 6 falli e 7 palle perse), dai due ex-Maverics dell’anno dell’anello. Lo show di Tyson Chandler (21 punti e 13 rimbalzi) e Jason Kidd (17 punti, 5/8 da 3, 6 rimbalzi, 5 assist, 5 recuperi, 35 punti) ha fatto rimpiangere il bel passato, ma ha vinto il presente dei Mavs con i canestri di Oj Mayo, la scommessa vincente del suo proprietario Mark Cuban, in attesa del ritorno in campo di Nowitky.
Andrea Bargnani (25 punti, season high uguagliato) e Gallinari (19 punti) sono stati i migliori marcatori delle rispettive formazioni, i Raptors però non hanno approfittato del 15% da 3 di Charlotte (3 su19) mentre Denver ha vinto a Minnesota nonostante il gran ritorno di Kevin Love (34 punti, 14 rimbalzi) e ha ripreso la serie positiva. La storia dei due azzurri è però quanto mai contraddittoria: quando Gallinari è il miglior marcatore, la sua squadra vince, non è così per il Mago. Quando lui ha segnato più di 20 punti (in 4 occasioni) per i Raptors non c’è stato nulla da fare. Non pervenuto invece Belinelli che è scalato come quarto cambio: 5 minuti in tutto, un solo tiro, come si dice: è andato in bianco, la stagione si fa critica, i Bulls hanno bisogno di certezze, e chi si ferma è perduto.
Fra le matricole- altri due ragazzi dell’ultimo interessante drafy si sono fatti onore: Andrew Nicholson, 206, ala di St.Bonaventure ha dato un contributo decisivo ala vittoria di Orlando con 15 punti (7/9) , mentre l’esame-Lebron non ha spaventato certo John Henson (Milwaukee) che a Miami ha segnato 17 punti e con 18 rimbalzi ha pareggiato la sfida con Chris Bosh.
Il contributo al Thanksgiving-Day è arrivato anche dagli europei, dei Phoenix la vittoria più larga (+27 con Portland) firmata dal polacco Gortat (22 punti) e dallo sloveno Goran Dragic. Non poteva mancare la favola americana che ha avuto per protagonista Jeremy Pargo. Infortunatosi Irving, la giovane star dei Cavs dei quali è la controfigura più che il cambio, con 2,7 punti e 7 minuti per gara, Pargo, meno quotato del fratello che giocava con Durant, ha segnato 28 punti in una volta sola e con un campionario da star. Per inciso si tratta della guardia che aveva portato due anni fa il Maccabi alle Final Four, e che segnalai come la grande occasione di mercato, perché in quel momento la NBA non gli aveva ancora fatto un contratto.
Risultati 21 novembre:Charlotte-Toronto 98-97 (19 K.Walker; 25 Bargnani, 21 Lowry + 8 a, 16 Valanciunas + 10 ri); Orlando-Detroit 90-74 (15 A.Nicholson, 11 G.Davis + 14 ri; 19 G.Monroe); Cleveland-Filadelfia 92-83 (28 Jer.Pargo; 16 Holiday, 12 E.Turner + 12 ri, 11 T.Young + 11 ri); Indiana –New Orleans 115-107 ot (37 George, 10 Hibbert + 11 ri; 21 Rob.Lopez + 13 ri, 14 A.Aminu + 10 ri); Boston- San Antonio 100-102 (22 Rondo + 15 a, 19 Pierce; 26 T.Parker, 23 Splitter, 20 Duncan + 15 ri); Miami-Milwaukee 113-106 ot (28 James + 10 r, 8 as, 28 Wade, 24 Bosh + 18 r; 19 B.Jennings, 17 J.Henson + 18 ri); Minnesota-Denver 94-101 (34 K.Love + 14 ri; 19 Galinari, 19 Iguodala e 9 ri, 4 Faried + 14 ri); Atlanta-Washington 101-100 ot (25 J.Smith + 12 ri,15 Horford + 10 as: 21 Seraphin + 10 ri, 12 Ariza + 15 ri); Oklahoma-LA Clippers 117-111 ot ( 35 Durant, 23 Westobrook + 9 as, 15 Ibaka + 12 ri; 23 B.Griffin, 20 Jam.Crawford, 19 M.Barnes + 9 ri, Paul 2/14 e 4 perse); Houston-Chicago 93-89 (28 Harden, 18 Parsons + 12 ri; 21 N.Robinson, 19 Deng, 13 Boozer + 15 ri); Dallas-New York 114-111 (27 Mayo, 25 V.Carter; 23 Anthony, 21 T.Chandler + 13 ri, 17 J.Kidd, 5/6 da 3); Phoenix-Portland 114-87 (22 Gortat, 15 G.Dragic + 8 as; 14 D.Lillard); Sacramento-LA Lakers 113-97 (23 M.Thornton, 13 Jas.Thompson + 10 ri; 38 K.Bryant, 15 Meeks); Golden State-Brooklyn 102-93 (25 S.Curry, 23 K.Thompson, 20 D.Lee + 13 ri; 22 Br.Lopez, 13 J.Johnson).
Lakers traballanti, prendono 40 pounti, shot time è Sacramento.
Italiani: ko chicago e raptors, vince ancora Denver
New York perde seconda partitra a Dallas con gli ex, perdono boston in casa con san antonio e chicago ancora in trasferta
Bargnani 25, Calderon riserva 7 , 2/9,Lowry 21 ma 8/15 e 8 assist, chsarlotte vinced col 3/19 daq 3, il 15%
Jeremy Pargo, 28 punti, ex Maccabi non fa rimpiangere Irving
4 supplementari vinti squadra di casa (Miami e Oklahoma con Milwaukee e clippers)
derby fra i candidati panchina Usa lo vince Gregg Popovic contro Doc Rivers
Matricole: 15 p., 7/9 andrew Nicholson, 206, ala St.Bonaventure, canada, Orlando, vcittoria, contro Lebronzo John Henson (Milwaukee) 17 opunti e 18 rimbakzu
+ 27 Phoenix contro Portland, Goirtat e Dragic