Amarezza per la mancata di designazione di Lamonica e Cerebuch che hanno diretto benissimo 8 gare arrivando alle semifinali. Grotti: “La Fiba doveva trattarci meglio”
La mancata designazione del nostro miglior arbitro Gigi Lamonica e di Guerrino Cerebuch, il secondo designato aa Londra, ha lasciato l’amaro in bocca. E nelle finali dei Giochi l’Italia è stata rappresentata in finale da Sergio Scarioloallenatore dell’Italia Mike D’Antoni, in qualità di assistente di Mike Krzyzewski nel Dream Team.In realtà D’Antoni è nato in America, ma ricordiamo che ha giocato nella nazionale azzurra. Se vogliamo c’erano anche i paisà Jerry Colangelo, presidente della Federbasket Usa e il coach della nazionale femminile Geno Auriemma, nato a Montella (Avellino).
L’aspettativa era forte in questa Olimpiade di rivedere in finale un italiano a 64 anni di distanza da Usa-Francia di Londra diretta da Vittorio Ugolini. Si dava per scontato che dopo aver diretto 4 volte il Dream Team, e primo arbitro nella finale europea e dell’Euroleague il n.1 della classifica italiana il pescarese meritasse di arbitrale la finale, mentre la quotazione di Cerebuch è cresciuta questa stagione e il poliziotto triestino si è meritato la chiamata per i suoi primi Giochi.
L’amarezza dipende anche dal fatto che per l’età, 47 e 48 anni i due fischietti non potranno aspirare ad andare a Rio de Jainero, e questo perlomeno sarà un notevole incentivo da parte dei fischietti di Serie A per guadagnarsi il diritto alla successione, ammesso che l’Italia possa ancora avere 2 pochi sui 30 totali, un diritto di pochissime nazioni: Stati Uniti, Argentina, Brasile, Portorico, Australia.
Alla sua seconda Olimpiade, Lamonica ha diretto 8 gare, 7 per il torneo maschile arrivando fino alla semifinale, per 4 volte 1° arbitro compresa l’unica gara femminile, 3 volte 2° arbitro e 1 volta 3° arbitro. Si è fermato alla semifinale maschile Spagna-Russia.
Anche Cerebuch ha diretto 8 gare, 5 nel torneo femminile e 3 nel maschile, ben 7 volte in veste di 1° arbitro (3-3 nel torneo maschile e 4 volte in quello femminile e una volta come 2°). Si è fernato alla semifinale femminile Francia-Russia.
Questa dimenticanza di Lamonica è sorprendente, si contano sulle dita di una mano gli arbitri che hanno fatto due Olimpiadi come lui, e inoltre fino ad oggi non ha avuto “veti”, come la storia di Facchini che non piaceva ai greci e che comunque a Pechino ha diretto una finale per il 3° posto. E per Cerebuch se per 7 gare ha dato dimostrazione di valere la fiducia ed è stato ancora gettonato, è un mistero il suo brusco stop.
Il CIA è working progress, il direttivo ha sfiduciato il presidente Zancanella, il nuovo organigramma studiato dal commissario Gaetano Laguardia rischia di perdere già qualche pezzo, in contraddizione con le incompatibilità che vuole combattere, il toscano Grandini (sub commissario ma anche presidente del CR Toscano) e Pironi (coordinatore dei commissari della A, ex consigliere CIA sfiduciante di Zancanella) . A quest’ultimo subentrerebbe Vincenzo Bassetti, altra incompatibilità avendo presentato un esposto alla Fip riguardante presunte pressioni in merito al proprio incarico di osservatore nella gestione Zancanella. Il vicepresidente Laguardia segue la nazionale nel debutto a Sassari, non c’è ancora un’ufficialità, e su questo argomento abbiamo sentito Francesco Grotti che da tre anni presenta esposti “corposi” alla procura della Fip sulla gestione degli arbitri.
“Mi spiace per Lamonica, la sua esclusione – osserva – non deriva da una scelta sul merito ma in presenza di una finale la Fiba tende a togliere qualsivolglia sospetto evitando di designare un arbitro del paese di una delle squadre finaliste. L’allenatore della Spagna è Scariolo, e il designatore aveva già fatto un’eccezione per la semifinale degli spagnoli con la Russia. E nemmeno è una nota di demerito notare l’assenza da una finale di Guerrino Cerebuch nonostante abbia diretto 8 partite, e fornito ottime prove come 1° arbitro nei due tornei”..
“La Fiba – spiega Grotti – in questo Olimpiadi poteva trattarci molto meglio. Non si è nemmeno considerato un premio meritato alla carriera dei nostri due ottimi fischietti.. Evidentemente è andato allo sconto la gestione della coppia Za-Za… Sì, Zanolin e Zancanella. Perciò adesso i nostri rappresentanti del ministero degli esteri arbitrale, Facchini e Teofili, avranno da lavorare perché la Fiba riconosca in futuro all’Italia un ruolo secondo la sua importanza”.
In Fiba sono cambiate recentemente alcune cose. I l segretario della Fiba Europea Nar Zanolin in contrasto col segretario generale Baumann è stato sfiduciato da un giorno all’altro del suo direttivo per divergenze riguardanti l’impostazione dell’attività nei prossimi anni. C’è stata una spaccatura, nel frattempo è stato dimissionato anche Zancanella come presidente del CIA. Siamo dunque rimasti scoperti in Fiba o c’è stato qualche veto ostile?. E’ possibile sia andata così, è difficile sapere come vanno le cose nella “curia” arbitrale internazionale con le sue regole e i suoi riti, le influenze forti e via dicendo. Ma non depone quello che è successo negli ultimi 7 anni, il libro di Baskettopoli è ancora aperto e non basta un’indagine su fatti avvenuti tre anni prima a chiudere la stagione dei veleni che potrebbe avere sviluppi sorprendenti. Era un ambiente “corroso” e la Fip gli ha concesso l’autogestione, proprio il contrario di quanto avrebbe dovuto fare, adesso riguadagnare terreno è dura, soprattutto dopo una classifica-bugiarda che ha portato alla sfiducia dell’operato del CIA.
Queste comunque, per vedere quello che è accaduto a Londra, nelle designazioni per le 4 finali:
Torneo femminile: la FIBA ha scelto per Usa-Francia 86-50 (1°-2° posto) Fernando Sampietro (Argentina), Elena Chernova (Russia) e Ling Peng (Cina), e per Australia- Russia 83-74 (3°-4° posto) Jorge Vazquez (Portorico), Felicia Grinter (Usa) e Shoko Suguro (Giappone);
Torneo maschile per Usa-Spagna 107-100 (1°-2° posto) Cristiano Maranho (Brasile), Christos Cristodolou (Grecia), Michael Aylen (Australia) e per Russia-Argentina (3°-4° posto) Juan Arteaga (Spagna), Josè Carrion (Portorico), Williams Kennedy (Usa).
Qualcosa non torna, una doppia presenza degli Usa e dei cugini portoricani, due sudamericani 1° arbitro nelle due finali maggiori, il brasiliano Maranho (forse guardando a Rio?) e all’argentino Sampietro (che fa rima con guardando…indietro…). Ok per gli americani, ma possibile che la scuola sudamericana sia improvvisamente diventata la Sorbona del fischietto?. Dopo aver visto fischiare 54 falli per Usa-Spagna, con l’arbitro australiano che si nascondeva, e gli altri che farebbero meglio a cambiare mestiere, la politica della Fiba va discussa e riequilibrata.
Non torna nemmeno un’altra cosa: che il portoricano Vazquez sia il 2° di Cerebuch nella semifinale Francia-Russia e venga poi premiato con la finale di Australia-Russia, gettonato ben due volte per le russe nel giro di 48 ore.
Forse i giochi sono stati scombussolati anche dallo spot interessantissimo riguardante il lancio del ruolo delle arbitrasse nella gestione delle varie manifestazioni, per una futura possibile parità. Come sottolineato nelle due terne delle finali, la FIBA ha designato ben quattro arbitresse e non ci sono state polemiche, il prossimo passo sarà l’accesso a una finale maschile, e si può dormire fra due guanciali, dicono, se il compito toccherà a Felicia Grinter, americana, e la russa Elena Chernova. Anche noi, adesso, dovremo coltivare questo filone. Caso curioso, però, colei che viene ritenuta la nostra miglior arbitressa di chiama…Maschietto.
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