La Fiba dà il via libera all’uso del velo in campo

Nel Bureau della Federazione interazionale di basket, è stato abolito il veto all’uso di turbanti, veli e hijab durante le partite. Sarà però necessario che la squadra richieda una particolare autorizzazione.

Non è una vera e propria apertura al mondo islamico che impone alle donne di mostrarsi con il capo coperto. La Fiba, definisce questa modifica al regolamento un esperimento valido soltanto nei paesi che ne faranno richiesta. La volontà di base è quella di fare in modo che con lo sport si sviluppi la comprensione reciproca tra i popoli. Fino a questo momento, nel basket era proibito usare turbanti, veli o altri copricapi religiosi durante le partite. Adesso questa proibizione è venuta meno.

C’è da dire che le regole della Fiba consentivano soltanto l’uso di una banda larga non più di 5 centimetri per bloccare il sudore o fermare i capelli. Adesso potranno esprimersi sportivamente e caratterialmente. Un passo importante che la Fiba fa riconoscendo anche il valore di giocatrici musulmane come Bilqis Abdul-Qaadir che è guardia dell’Indiana State.

Nel campionato universitario, questa giocatrice è capocannoniera, ha il record per assist e palle rubate. Le regole del campionato dei college, finora, le ha consentito di scendere in campo con l’hijab, ma Bilqis Abdul-Qaadir non è ancora potuta venire in Europa per giocare.

La novità acquisita dalla Fiba, è in linea con i regolamenti che in altri sport, come anche il calcio, consentono l’uso dei copricapi religiosi. Già nel 2012, infatti, la Fifa, aveva effettuato la concessione alle ragazze musulmane dopo le pressioni del principe Ali bin Al-Hussein di Giordania. Poi l’invito da parte della Fifa, alla Fiba, affiché si adeguasse alle novità già valide per il calcio.

Il copricapo religioso è stato accettato perché non costituisce un pericolo per la sicurezza degli avversari. L’unico paletto che è stato posto è alla richiesta di un’autorizzazione preventiva da parte della squadra che nei 7 ha anche ragazze musulmane.