I Clippers squadra del giorno con Oklahoma (sconfitta in casa da Milwaukee) grazie allo show del suo folletto che segna 14 punti consecutivi negli ultimi 4 minuti del 3° tempo, poi i campioni vanno sotto di 19. Chicago di Belinelli vince al supplementare a Phoenix.
Cambiano i venti e le gerarchie in questo inizio di stagione della NBA, si colgono precisi segnali importanti di cambiamento, piangono infatti i ricchi di Miami e Oklahoma protagonisti dell’ultima finale. Sconfitta n.3 (nelle prime 9) netta e in trasferta per le favorite contro Clippers e Memphis, le squadre del giorno con una striscia di 4 e 6 vittorie.
Dopo le prime 2 settimane, New York è la capolista con 5 vittorie su 5, seguita da San Antonio (7/1), Memphis (6/1) e dai Clippers (6/2), mentre Detroit vince la sua prima partita di ben 22 punti a Filadelfia (sempre orfana di Andrew Bynum) grazie ai continui progressi del suo centro, il mancino Greg Monroe, potente e buon passatore (punti, 18 rimbalzi, 6 assist,).
Da parte sua festeggia a Minneapolis anche Charlotte maglia nera nella storia della NBA (7 vittorie contro 49 sconfitte l’ultima stagione) grazie a ben 7 assenze di Minnesota, da ultimo anche quella del centro Pekovic (un pianto Stienmsma, il suo sostituto, 0/6 e 1 punto), e al canestro decisivo di Kemba Walker in faccia a Shved. Il traguardo delle 3 vittorie consecutive. Mancava dal marzo 2011 Merito del corri e tira (run and gun) del nuovo coach Mike Dunlap e del rinnovamento, sua l’idea di ripartire con un gruppetto di ragazzi di talento, come Bryan Mullens (2,13 ex Ohio State) e le matricole Kidd-Gilchrist e Jeff Taylor, ala svedese della Vanderbilt Un.
Minnesota sta comunque facendo bene anche in situazioni di emergenza, in attesa del rientro della sua star Kevin Love (frattura alla m,ano) prevista per la prima settimana di dicembre, mentre c’è ancora un mese buono di attesa per il ginocchio di Ricky Rubio. Il mercato russo è stato un successo, la conferma arriva dalla doppia pesante di Andrei Kirilenko che ha anche segnata una spettacolare tripla a fil di sirena del 1° quarto, e del talentuoso Alex Shved il cui gioco è fatto per la NBA anche deve imparare a difendere più forte, vedi il canestro decisivo di Kemba Walker in lunetta, perché non gli è andato addosso col corpo.
I Clippers dell’ex trevigiano Vinnie Del Negro, un coach alle prime armi che sta prendendo sicurezza, stanno per tagliare la striscia dei 60 esauriti al comando della Pacific Division e un grande contributo a questo clima di grande euforia verrà dalla vittoria netta contro i campioni in carica di Sua Altezza Lebron che non ha colpa di questi passi falsi.
Il magic-moment tocca il culmine grazie allo show di Chris Paul, il genio del Dream Team, colui che ha tolto le castagne dal fuoco alla squadra americana nella finale olimpica con la Spagna, e al contributo di Jamal Crawford, Miglior 6° Uomo in questo momento, e del giovane Eric Bledsoe. Le tre guardie hanno segnato 50 punti in 3, quasi la metà della squadra. Lamar Odom è invece sempre più l’ombra di se stesso, nelle ultime 3 partite non ha mai segnato quando due anni fa con 14,4 punti era uno dei punti di forza dei Lakers, prima della caduta a sasso col trasferimento a Dallas. Alla fine Lebron ha abbracciato Chris Paul, un omaggio ai 5 minuti da cineteca del play che David Stern mandò l’anno scorso a Los Angeles, che hanno fatto girare sul finire del 3° quarto una partita fino a quel momento equilibrata: il genio del cambio di velocità, del tiro acrobatico, della spuplesse, ha segnato infatti tutti gli ultimi 14 punti della sua squadra, 3 canestri da 3 punti, 5 liberi di cui uno per un tecnico di un Wade in serata-no. Sulla scia, i Clippers sono andati a + 19 (76-95) rischiando un’altra pesante sconfitta dopo New York e Miami sotto i colpi di Bledsoe, il vice Paul, è di Jamal Crawford, uno spettacolo di tecnica pura.
I Chicago Bulls si confermano una macchina da guerra in trasferta, mentre in casa hanno perso 3 volte. Con la seconda vittoria fuori casa nell’overtime a Phoenix, contro il totem argentino Luis Scola (24 punti, 14 rimbalzi) hanno cominciato nel modo migliore un viaggio di 5 trasferte riuscendo a ritrovare Carlos Boozer (28 punti, 14 rimbalzi), con 21 punti di Noah (e 12 rimbalzi) e Deng, mentre il contributo di Belinelli è stato una tripla (1/2 e 0/2 in area) e 2 rimbalzi in una manciata di canestri.
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Risultati 14 novembre: Filadelfia-Detroit 76-94 (14 Lev.Allen; 19 G.Monroe + 18 r); Boston-Utah 98-93 (23 Pierce; 20 Millsap, 13 Jefferson + 14 r); Milwaukee-Indiana 99-85 (16 M.Ellis, 16 B.Jennings; 17 T. Hansbrough); Houston-New Orleans 100-96 (30 J.Harden, 15 Asik + 12 r; 24 Vasquez); Oklahoma-Memphis 97-107 (34 Durant + 10 r, 17 Westbrook + 13 a; 28 Gay, 20 Z.Randolph + 11 r); Minnesota-Charlotte 87-89 (26 Kirilenko + 12 r; 22 K.Walker, 18 Sessions); Dallas-Washington 107-101 (25 Mayo, 23 Kaman; 16 Serafin); Phoenix-Chicago ts 106-112 (24 Scola + 14 ri; 28 Boozer + 14 r, 21 Noah + 12 r); LA Clippers-Miami 107-100 (22 Crawford, 20 Griffin + 14 ri; 30 L.James)i; Golden State-Atlanta 92-88 (19 H.Barnes + 13, 18 D.Lee + 10 ri; 18 Lou Williams).