
FIP respinge richiesta AIAP, niente anticipo elezioni Consiglio direttivo CIA

Tavolo comune per decidere le norme. I prossimi tre anni il Trentino ospiterà i raduni della nazionale italiana, diritti Tv a Sportitalia. La riforma era scontata, giustamente si sono dati due mesi per creare un tavolo comune per partire col piede giusto e valutare le eventuali criticità, Meneghin ci ha abituati al veni.vidi-vici, ma il problema è stata l’attuazione a volte sofferta, a volte ripudiata come le ben 3 riforme della A dilettati che diventerà il secondo campionato perché chiude Legadue, magari il presidente Marco Bonamico potrebbe essere il commissioner di questo campionato che erediterà alcune squadre dalla A professionista minore. Resta il problema della C, 144 squadre, 122 già sul piede di guerra, non vogliono essere regionalizzate perché perdono il valore d’avviamento e giustamente non vogliono essere fagocitate dall’organizzazione regionale che non potrà garantire qualità nella gestione, e meno di ricorrere a degli stipendiati.
La Fip si toglie un peso, ma prevedo che nonostante il suo ufficio legale si senta in una botte di ferro, comincerà da subito un’opposizione dura nei vari tribunali. Poi bisognerà vedere se sarà questa Fip a dover affrontare il braccio di ferro, o Meneghin e questo CD nato da un commissariamento lasceranno la scomoda eredità ad altri. Questa grana credo inciderà profondamente nei giochi per la poltrona di presidente se Meneghin non si ripresenterà, come ha detto, alòle elezioni previste fra un anno e 10 giorni.
Prima dei lavori del Consiglio federale Il presidente di Lega Nazionale, Fabio Bruttini, ha scritto ai presidenti dei Comitato regionali per opporsi alla riforma che declassa 144 club. Per il maltempo, Meneghin ha annullato la conferenza stampa. Sposa bagnata sposa fortunata, dice il proverbio. Riforma con nevicata riforma sfortunata.
Sfortunata sì, visto che Dino Meneghin ha annullatola conferenza stampa delle 14.45 di sabato per le forti nevicate che hanno paralizzato la città eterna nel cui cuore il Direttivo della Fip si è trovato per discutere (si fa per dire…) e votare il progetto che covava da due anni. Speriamo invece che non sia stata stroncata perché venerdì, il giorno dell’apertura dei lavori, si Meneghin si è trovato sul tavolo un documento duro di opposizione.
Mentre il Consiglio federale si è messo stamani al lavoro per varare la grande riforma dei campionati 2013-2014 (serie A a 16 squadre, A dilettanti con 3 gironi, cancellata Legadue, la C diventa regionale) per la quale sabato alle 14.45 è prevista una conferenza stampa di Meneghin, monta il dissenso delle minori.
La Lega Nazionale Pallacanestro ha diramato un comunicato con l’esito della prima fase del sondaggio promosso presso le società di Serie C Dilettanti.
“L’’85% delle società DNC che hanno risposto al sondaggio, hanno dichiarato di non essere d’ accordo sulla possibilità che la FIP regionalizzi il campionato DNC. Nei prossimi giorni LNP, valuterà quanto verrà deliberato dal Consiglio Federale FIP del 3/4 febbraio”.
Per la cronaca, anche se non specificato l’85 per cento di 144 società sono ben 112. Ovvero la larghissima maggioranza. E’ vero che molti club hanno problemi economici, e ci hanno informato che in questi giorni sarebbero in diversi i ritardatari col pagamento della seconda rata della tassa federale. E’ anche vero però che in fondo questa riforma potrebbe essere un sollievo per uscire dall’imbarazzo. Non siamo contro la riforma, siamo contro le ipocrisie e le decisioni affrettate, prese dall’alto. Non dimentichiamo, che le squadre in Italia sono troppe, e le due A professionistiche battono come numeri anche i 30 club della NBA, che molte sono le incongruenze nelle minori e si fanno follie pagando a volte stipendi di 25 mila euro all’anno.
Una nota ufficiale della Federbasket (Fip) rende noto che la Federazione italiana pallacanestro, insieme a Lega Serie A e sindacato dei giocatori (Giba) hanno iniziato a discutere in relazione al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro.
“Le parti – si legge sul comunicato – hanno analizzato compiutamente gli effetti della contingente crisi economica sullo stato attuale e futuro della pallacanestro italiana. Sono stati quindi valutati i provvedimenti necessari per garantire la migliore sostenibilità economica al movimento, con particolare riguardo al rinnovo dell’accordo collettivo di lavoro, al fondo di fine rapporto degli atleti, al contenimento dei costi ed alla riforma dei campionati. L’incontro si è svolto in un clima di ritrovata serenità e con spirito realmente costruttivo e le parti si ritroveranno a breve per dare concretezza formale a quanto condiviso ed affrontare in un contesto di riforma generale anche l’argomento dell’eleggibilità”.
Il suo J’accuse duro di anni fa al calcio affaristico e la scelta di affidare la delega allo sport al bolognese Piero Gnudi, ex presidente dell’Enel, che entra subito nella vicenda Juve-Inter
Lega Basket e Federazione italiana pallacanestro – la Fip – pare comincino a lanciarsi segnali di riavvicinamento. Il comunicato che giunge dal Consiglio Federale della Fip è in tal senso inequivocabile:
“Accolta favorevolmente la decisione della Lega Serie A di rinunciare alle minacciate iniziative legali nei confronti della Fip, si è conferito mandato al Presidente di riavviare il tavolo di confronto per il rinnovo della convenzione. Il primo incontro fra le parti è previsto successivamente al 20 novembre, dopo che il Presidente avrà partecipato alle riunioni con Fiba e FibaEurope”.
Le date previste per il prossimo Consiglio sono quelle del 16-17 dicembre 2011.
Ancora non si sa di che morte morire: lo sapremo nei prossimi giorni, anche perchè l’affare tra la Virtus Bologna e Kobe Bryant si può chiudere solo ora. A meno che l’Nba davvero prenda un anno sabbatico.
Nell’attesa di capire e conoscere i destini del 24 dei Los Angeles Lakers, chi si assume la responsabilità di riportare ordine nel cotesto della pallacanestro italiana è Gianni Petrucci che, da presidente del Coni, cerca di riportare l’attenzione su binari tricolori che prescindono dalla presenza o meno in Italia del campione Usa ma tengono semmai conti della visione di insieme del basket nazionale.
Kobe Bryant? Petrucci sembra volerlo dire – ma chissene – salvo esternare il concetto ina maniera più istituzionale e formale: