Basket e tecnologia, arriva il primo campionato esports in Italia

Il mondo della pallacanestro tricolore ha fatto un altro passettino verso un mondo, quello della tecnologia, che rappresenta una vera e propria miniera d’oro, se sfruttata a dovere. Per la prima volta si può parlare, infatti, in via ufficiale, del primo campionato degli esports.

serie a basket

Si tratta della prima lega 3vs3 che è il frutto di un’organizzazione condivisa tra Fip e Lega Basket di Serie A. Il torneo potrà contare sulla partecipazione di tutte e sedici le squadre che animano la prima serie del campionato italiano di basket, che quindi si daranno battaglia non solo sul parquet, ma anche sul piccolo schermo ai videogiochi, in modo particolare con il noto videogame Nba2K2025. Stiamo facendo riferimento a un progetto del tutto innovativo che, come ben messo in evidenza sul portale ufficiale della Fip, ha l’intenzione di raccogliere il più possibile passione ed entusiasmo di quanti amano la pallacanestro in digitale, in maniera tale da convogliare ancora più utenti in una community già molto ampia.

Dando uno sguardo a quello che è il calendario del torneo, c’è da dire come sia già iniziata la fase di qualificazione, che è caratterizzata in sostanza da un’iscrizione libera. La prima fase di qualificazione si è aperta dal 21 al 27 ottobre e proseguirà dal 4 al 10 novembre. A questa prima fase hanno la possibilità di prendere parte compagini che sono formate da 4 giocatori al massimo.

Successivamente, sarà la volta di affrontare una stagione regolare a tutti gli effetti, che si strutturerà in ben sette tappe. Le date sono quelle del 2, 5, 9 e 12 dicembre e del 13, 16 e 20 gennaio. In queste sette tappe, le più forti sedici squadre che hanno partecipato alla prima fase di qualificazione riceveranno un abbinamento a ciascuna squadra del massimo campionato italiano.

Così facendo, i giocatori digitali avranno la possibilità di entrare in contatto con le attività di comunicazione di ciascuna compagine del campionato e potranno chiaramente anche utilizzare le divise ufficiali per le varie partite da disputare in digitale.

Da notare come se tutto il campionato verrà disputato da remoto, è la fase finale che cambia format, dal momento che si svolgerà in presenza, presso in modo particolare l’Inalpi Arena in quel di Torino. Un evento che verrà ospitato nel corso della kermesse legata alle finali di Coppa Italia, ovvero le Frecciarossa Final Eight. Le sedici squadre prenderanno parte, quindi, anche alla Coppa Italia 3v3, mentre le prime otto classificate al termine della stagione regolare si sfideranno per il tricolore. Si partirà sempre dai quarti di finale, fino ad arrivare alla semifinale e poi alla tappa conclusiva della finale.

Basket in carrozzina femminile, all’Olanda la medaglia d’oro

È la seconda storica volta per l’Olanda, che vince la sua seconda Paraolimpiade di fila, dopo l’oro che è stato vinto a Tokyo. Per i Paesi Bassi una medaglia decisamente meritata, in un torneo che è stato decisamente dominato.

Il basket in carrozzina femminile, insomma, ha un padrone ben preciso in questi anni. Nemmeno la potenza Usa ha potuto qualcosa contro l’Olanda, perdendo in maniera decisamente netta ed evidente l’atto conclusivo, con la partita che si è svolta sul parquet del Palais Ominisports in quel di Bercy.

Il punteggio finale vede le olandesi imporsi per 63-49 sulle americane, grazie alla straordinaria prova, in modo particolare, di Bo Kramer, autrice di ben 23 punti, a cui ha aggiunto anche 12 rimbalzi. Una doppia doppia che per le orange hanno visto protagonista anche Mariska Beijer, autrice di 22 punti conditi da 10 rimbalzi. Dal punto di vista americano, invece, Rose Hollermann ha predicato un po’ nel deserto, dal momento che non c’è stato grande supporto dalle sue compagne, con la sola Hollermann che ha siglato 17 punti.

Hollermann è stata la grande protagonista, tra l’altro, nel corso del primo quarto, visto che ha trascinato letteralmente la sua nazionale a stelle e strisce a un primo parziale che poteva rappresentare un primo tentativo di fuga. Invece, il match finisce ben presto fuori dai binari pensati e immaginati dagli Stati Uniti, che hanno provato in tutti i modi ad alzare il ritmo in difesa per tenere il punteggio più basso possibile.

Il grosso problema per gli Usa, infatti, è che le olandesi, dopo un avvio non proprio brillante, recuperano in men che non si dica un grande smalto, nonostante effettivamente il primo quarto sia piuttosto avaro di emozioni e le veda, al 10’, ancora sotto nel punteggio. Nel secondo parziale, però, è Beijer a prendersi la scena, trascinando le Orange fino alla parità, per poi, in compagnia della sua collega De Booij, propiziare il primo strappo da parte dei Paesi Bassi, che toccano già il +7 all’intervallo sul 31-24.

Nel terzo parziale, le americane provano ad opporre una strenua resistenza nei confronti delle olandesi, almeno fino a quando Kramer non decide di mettere il punto esclamativo sul suo torneo e di far volare l’Olanda. Alla fine del terzo quarto, il tabellone segna +11 Paesi Bassi, sul 48-37. Kramer è dominante anche nel corso dell’ultimo quarto e per gli Stati Uniti diventa notte fonda, lasciando ormai ogni speranza per la medaglia dal metallo più prestigioso.

Gallinari, ecco le tre squadre dove potrebbe finire

Tutti gli appassionati di basket che hanno seguito Danilo Gallinari nel corso della sua esperienza oltreoceano in Nba, sanno perfettamente come l’atleta milanese sia tornato intanto in Italia, nella speranza di una chiamata dall’America.

Per il momento, infatti, il Gallo resta ancora free agent e non sembra che le cose siano destinate a muoversi tanto presto. Ad ora, sta svolgendo una parte di preparazione presso il PalaFacchetti a Treviglio, in compagnia della squadra Brianza Basket.

Gallinari, però, sta fortemente aspettando una chiamata da parte della Nba, che però non è detto che arrivi. In effetti, potrebbe essere l’ultima stagione per il Gallo nel massimo campionato a stelle e strisce, ma se la chiamata in questione non dovesse arrivare, ecco che si aprirebbero degli scenari davvero molto interessanti anche per il campionato italiano.

Infatti, sono diverse le squadre italiane che sono interessate a Gallinari e che lo inserirebbero più che volentieri nel proprio roster. È abbastanza semplice intuire come, se si dovesse ragionare solo dal punto di vista economico, nessuna delle compagini italiane potrebbe permettersi lo stipendio che il Gallo ha percepito in Nba.

Le cifre probabilmente sono impossibili anche semplicemente per Milano, per non parlare della Virtus Bologna, che ora ha adottato una politica a livello di stipendio molto più restrittiva rispetto a qualche tempo fa.

Quindi, proviamo a immaginare in quali club il Gallo potrebbe decidere di continuare la sua carriera nel campionato italiano, senza pensare a Milano che sarebbe troppo facile come soluzione.

Perché non partire dalla Dinamo Sassari, visto che Gallinari ha diversi aspetti in comune con la formazione sarda. Prima di tutto, il legame con il Brand Manager della Dinamo, ovvero Giacomo Devecchi. Con lui non ha solo in comune il luogo di nascita, ma sono anche parenti e buona parte dell’adolescenza l’hanno trascorsa insieme. Devecchi è il cugino di Danilo, ma non è l’unico aspetto che lo porterebbe a Sassari. La moglie di Gallinari, Eleonora Boi, è infatti di origine cagliaritana e, di conseguenza, potrebbe comunque tornare nella sua terra natia, la Sardegna.

Altrimenti, per una soluzione ancora più romantica, il Gallo potrebbe decidere di tornare a giocare con l’Assigeco Piacenza. Pensate che all’età di 18 anni, Gallinari è cresciuto cestisticamente con Casalpusterlengo, nel campionato di Serie B d’Eccellenza. Una compagine con un talento sconfinato, dato che tra i suoi giovani annoverava Ndoja, Aradori e Mitchell Poletti.

Oppure, Gallinari potrebbe pensare di ricominciare da Brescia, grazie al forte legame che lo lega al coach della Germani, ovvero Peppe Poeta.

Italbasket, il percorso di avvicinamento verso il preolimpico

La squadra di pallacanestro azzurra si sta avvicinando a grandi passi all’appuntamento più importante di tutto il calendario mondiale del 2024. Stiamo facendo riferimento alle Olimpiadi e l’Italbasket andrà ad affrontare il torneo preolimpico, grazie al quale potrà staccare il pass per accedere alle Olimpiadi di Parigi.

Ebbene, il percorso verso il torneo preolimpico sta andando molto bene per gli uomini di coach Pozzecco. Infatti, l’Italia ha trionfato anche nell’ultima amichevole che si è giocata contro la Georgia. C’era in campo anche Shengelia, giocatore della Virtus Bologna, che non è riuscito ad aiutare i suoi connazionali ad avere la meglio sul gruppo azzurro, che è risultato poi vincitore nel finale con il punteggio di 86-79.

Non solo, dal momento che subito dopo la vittoria con la Georgia l’Italia è volata in Spagna per un’amichevole di super lusso e anche in quel caso gli azzurri sono stati certamente all’altezza dell’impegno che si trovavano di fronte. Una grande vittoria sul campo delle furie rosse allenate da coach Sergio Scariolo, con gli azzurri che si sono imposti all’overtime. Una partita veramente eccezionale da parte di Mannion e compagni, in cui ha avuto un ruolo decisamente importante Danilo Gallinari, che è stato davvero impressionante su tutte e due le zone del campo.

Il torneo preolimpico della nazionale italiana prenderà il via con l’importantissima gara del prossimo 2 luglio contro il Bahrein. Una vittoria obbligata per gli uomini di coach Pozzecco, che poi si troveranno di fronte nella notte tra il 4 e il 5 luglio il Porto Rico. Per quanto riguarda il roster a disposizione per affrontare questo fondamentale impegno in ottica Olimpiadi, Pozzecco ha deciso, nel corso dei giorni, di tagliare Diouf, Grant e Vitali, per poi aggiungere anche Casarin, il giocatore più giovane presente in gruppo.

È abbastanza facile intuire come l’assenza che peserà inevitabilmente di più sui meccanismi di gioco e anche sulle chance di raggiungere le Olimpiadi è quella di Simone Fontecchio. Il suo infortunio, a cui poi si sono sommati quelli di Procida e di Spagnolo, sono chiaramente un grosso problema per Pozzecco, che si trova senza il suo go-to-guy.

Purtroppo, la lista degli infortunati si è allungata nel corso del tempo, dal momento che non si devono dimenticare anche gli infortuni occorsi a Totè e Severini. Non sono stati chiamati Belinelli e Hackett, mentre la scure della scelta tecnica è caduta pure su Tessitori e Della Valle, con non poche critiche da parte della carta stampata e dei tifosi delle rispettive squadre d’appartenenza.

Italia, Pozzecco e i possibili convocati per il Preolimpico

Una data che è ben cerchiata in rosso sul calendario: stiamo facendo riferimento al 2 luglio 2024. Sarà l’avvio di un percorso ben strutturato, che porterà la Nazionale di coach Pozzecco a intraprendere l’avventura del Preolimpico, nella speranza che possa permettere di raggiungere questo obiettivo. È chiaro che ci sono in mezzo ancora diversi mesi prima di quel momento, ma una prima valutazione circa gli atleti da portare con la spedizione azzurra si può certamente fare. Anche per via del fatto che coach Pozzecco potrebbe avere già le idee piuttosto chiare sui giocatori a cui affidarsi per tentare di raggiungere la seconda partecipazione di fila alle Olimpiadi.

Scendendo un po’ più nei dettagli, non ci dovrebbero essere chissà quali cambiamenti rispetto a quanto si era visto in occasione delle ultime partecipazioni ai Mondiali e agli Europei. Ci sono dei punti fermi nella Nazionale di coach Pozzecco, come ad esempio Fontecchio e Melli, di cui non si può davvero fare a meno. Ad ogni modo, non sarebbero gli unici ad avere già parecchie certezze sulla convocazione in vista del Preolimpico. Tra gli altri “fedelissimi” della banda di coach Pozzecco troviamo Tonut, Ricci, Pajola, Polonara e Spissu.

Non mancano poi gli altri atleti che Pozzecco ha convocato nell’ultima tornata del Mondiale, come nel caso di Spagnolo e Procida, giovani in rampa di lancio che rappresentano anche il futuro della nostra Nazionale. Due atleti che si possono considerare, però, anche il presente, viste le prestazioni sfornate con le rispettive squadre di club. Insomma, anche loro sono forti indiziati a restare nei dodici. Tra gli altri in attesa c’è Nico Mannion, protagonista di un’ottima stagione con la maglia di Varese e chiaramente uno degli uomini più attesi e attenzionati da parte dello staff tecnico dell’Italia.

Con la maglia della Nazionale dovrebbe tornare anche Danilo Gallinari che, in seguito alle ultime estati passate a casa per colpa di una sfortunata serie di infortuni, ha già messo in evidenza come vorrebbe tanto tornare in azzurro per dare una mano ai compagni al Preolimpico e provare con tutte le forze a portare l’Italia ancora una volta alle Olimpiadi. È chiaro che avere in squadra il Gallo vorrebbe dire poter contare su un elemento, soprattutto in termini offensivi, non indifferente, oltre che tanta esperienza al servizio dei compagni.

Non mancano le discussioni e le polemiche in merito al tema del naturalizzato. Se Paolo Banchero ha fatto una scelta ben precisa l’estate scorsa, optando per gli Usa, ora si parla molto di Drew Eubanks, lungo che milita con i Suns. La domanda da porsi, però, è quella relativo al senso di naturalizzare un giocatore che conosce poco o nulla del nostro Paese e che palesemente vorrebbe giocare con gli azzurri solo per poter partecipare alle Olimpiadi, nemmeno in grado di spostare chissà quanto gli equilibri. Rispetto a Donte DiVincenzo, guardia dei Knicks e l’altro atleta in lizza per la naturalizzazione, Eubanks andrebbe in ogni caso a rimpolpare il reparto più scoperto degli azzurri, sotto canestro, ma non c’è dubbio che la qualità e le doti balistiche della guardia di NY non si possono nascondere sotto il tappeto.

Risultati serie A, Brescia si riprende la vetta

Giornata numero 18 per la serie A di basket, che sta nuovamente mettendo in mostra due sfidanti che vorranno senz’altro contendere fino alla fine il titolo alle due big, ovvero Milano e Virtus Bologna. Le due mine vaganti sono rappresentate da Brescia, che si è ripresa la testa solitaria della classifica, e Venezia, alle sue spalle, indietro di una sola vittoria.

La compagine lombarda è stata protagonista di un gran finale di partita contro Pistoia, in un match molto più complicato di quello che si prospettava sulla carta. Va dato merito senza dubbio ai 19 punti di Bilan e ai 27 messi in saccoccia da parte di Massinburg, grazie ai quali Brescia è riuscita ad avere la meglio rispetto alla compagine toscana.

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Grande vittoria da parte dell’EA7 Milano, che riesce a vincere la resistenza di una buona Dinamo Sassari. Il secondo tempo è stato quello decisivo, dove le scarpette rosse hanno fatto il vuoto, nonostante l’ottima prova dei sardi, che hanno avuto in panchina per la prima volta il nuovo allenatore Markovic. È il terzo quarto che ha fatto la differenza, grazie a un parzialone da 24-10, che permette alla compagine di Messina di allungare in maniera perentoria, passando al +14 che ha fatto poi la differenza fino alla fine. Buona la prova di Nikola Mirotic, in doppia cifra esattamente come Shabazz Napier.

Non può nulla Napoli, invece, chiamata all’impresa in una trasferta impegnativa come quella sul campo della Virtus Bologna. I felsinei hanno avuto la meglio, guidando la partita fin dal primo quarto, dove Belinelli e compagni hanno messo a referto ben 33 punti. Pullen dalla panchina è l’ultimo ad arrendersi per Napoli, male Sokolowski, che termina in doppia cifra, ma con basse percentuali dall’arco (1/7 da tre).

Pesante vittoria in trasferta della Happy Casa Brindisi, che si prende i due punti con merito sul campo di una Pesaro sempre più in crisi e in difficoltà. Il quartetto Bamforth, Bluiette, Mcduffie e Ford finisce in doppia cifra, ma i padroni di casa in difesa non riescono a reggere l’urto di Brindisi, sempre in controllo e in vantaggio nel punteggio, guidata dai 25 punti di uno scatenato Bartley.

Derthona umilia letteralmente Reggio Emilia, vincendo 93-64. Una partita mai in dubbio, grazie a una spettacolare prova di squadra. Un primo quarto spaziale, dominato con 26 punti segnati e solamente 4 punti subiti. Una prestazione completamente da rivedere per Reggio Emilia, che è stata dominata sotto tutti gli aspetti. Grande vittoria nel derby lombardo per Varese, che espugna Cremona grazie a una tripla di Nico Mannion a 4” dalla fine.

Petrucci e il futuro dell’Italbasket: pronto a ricandidarsi

L’uomo di maggior potere della Federazione italiana di pallacanestro rilancia e prova a parlare del futuro, suo e di quello del sistema basket italiano. Stiamo parlando inevitabilmente di Petrucci e delle sue recenti dichiarazioni che sono state rilasciate alla stampa, in cui emergono interessanti dettagli in merito al suo futuro come capo delegazione, ma anche al rinnovo del contratto di coach Gianmarco Pozzecco, oltre alle sue idee sul futuro extra-basket di Gigi Datome.

Nel corso di una lunghissima intervista che è stata rilasciata al quotidiano sportivo Tuttosport, Petrucci ha tolto i veli a una notizia molto interessante, ovvero la sua volontà di ricandidarsi, anche in virtù dei cambiamenti che sono stati apportati alla normativa che era in vigore. Diverse le tematiche che sono state trattate nel corso dell’intervista, tra cui anche l’argomento legato a Gigi Datome. Petrucci ha chiarito di aver ricevuto la chiamata dell’ex giocatore dell’Olimpia Milano e Roma. Ebbene, ha svelato come Gigi Datome ricoprirà il ruolo di capo delegazione, e si occuperà anche di tenere i rapporti internazionali per la Nazionale in vista della finestra di febbraio delle qualificazioni.

Petrucci ha parlato a lungo anche della questione legata al contratto di Pozzecco. Il numero uno della FIP ha messo in evidenza come abbia sempre rimostrato la sua contrarietà al fatto che Pozzecco potesse dimezzare il suo incarico e rivestire anche il ruolo di allenatore part-time al Villeurbanne. Detto questo, è chiaro che Petrucci ha dovuto fare i conti con la sua volontà di confrontarsi con un percorso importante come l’Eurolega. Petrucci ha parlato molto bene del percorso con l’Italia fino a questo momento di coach Pozzecco, mettendone in evidenza le sue capacità come trascinatore.

Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di coach Pozzecco, invece, c’è ancora tempo, visto che Petrucci ha messo in evidenza come ci sono tanti elementi e aspetti che devono essere valutati a fondo. Pozzecco, intanto, sa perfettamente come goda della stima di Petrucci e sa che ha la fiducia da parte della Federazione. Dal punto di vista umano pare che non ci siano ostacoli rispetto al rinnovo, poi è chiaro che entrambe le parti devono guardare nella stessa direzione. In riferimento al pre-olimpico che si svolgerà in Porto Rico, invece, Petrucci considera il sorteggio già piuttosto interessante, quantomeno nella speranza di poter tentare di ottenere il pass per raggiungere Parigi 2024, anche se chiaramente nel girone ci sarà da combattere e non poco, visto il livello delle avversarie.

Virtus Bologna scatenata, anche Napoli al tappeto

Se qualche appassionato avrebbe potuto pensare che la trasferta in terra francese in Eurolega avrebbe potuto stancare la truppa agli ordini di coach Luca Banchi, in realtà non è stato affatto così. Sì, dal momento che la Virtus Bologna ha fatto, per l’ennesima volta in stagione, la voce grossa in campionato.

Derby Bologna

Questa volta si è imposta con un risultato netto su uno dei campi, in questo primo scorcio di campionato, più complicati di tutto il massimo campionato. Stiamo facendo riferimento al campo di Napoli, con la Gevi che fino a questo momento aveva dato spettacolo tra le mura amiche, vincendo addirittura anche contro un’altra candidata allo scudetto, ovvero Milano.

Le Vu Nere si impongono invece molto agevolmente, prendendo il largo nel secondo parziale e non staccando più la spina fino alla fine, lasciando solo poche briciole a Napoli, ma nulla di così importante per poter riaprire la partita. Bologna si conferma padrona del campionato e imbattibile fino a questo momento.

La partenza del match, in realtà, era stata tutta di marca napoletana, con la Gevi che ha cercato di premere fin dal primo momento il piede sull’acceleratore. D’altro canto, però, la qualità e il roster di Bologna hanno fatto la differenza, non solo sul lungo periodo. Il crollo mentale di Napoli, che non è stata in grado di controbattere colpo su colpo agli assoli delle stelle della Virtus Bologna, l’ha tolta di fatto dal match, anche perché pure nel secondo tempo non c’è stata storia. Merito, questo va detto, della grandissima applicazione difensiva delle Vu Nere, che hanno chiuso a doppia chiave il proprio canestro, non permettendo alla Gevi di fare il solito basket di corsa e atletismo.

L’inizio del match si svolge davvero su ritmi altissimi, anche per merito di Napoli, che si dimostra molto concreta in attacco e altrettanto attenta in fase difensiva. Recuperando diversi palloni, la Gevi può sfogare la sua arma micidiale del contropiede, che prende un po’ di sorpresa la Virtus. Il tempo per Bologna di riorganizzarsi ed ecco che si accende l’incredibile talento di Belinelli, che quando gioca sui ritmi Nba ha ben pochi avversari in grado di tenerlo a bada in questo campionato.

Ogni buco difensivo di Napoli viene puntualmente colpito da parte di Bologna nel secondo quarto, con la conseguenza che le Vu Nere scappano in maniera inesorabile nel punteggio. La Gevi non segna per cinque lunghissimi minuti e poi non riesce più ad avvicinarsi, con il risultato finale di 75-88, che forse non spiega appieno il dominio dei bianconeri.

Trento batte Cremona, ecco la prima vittoria del campionato

Il campionato di basket 2023-2024 ha ufficialmente preso il via e il primo sorriso è quello della Dolomiti Energia Trento, che ha battuto di fronte ai propri tifosi la Vanoli Cremona. Il punteggio finale, 91-84, non spiega così bene il dominio dei padroni di casa, che sono rimasti avanti nel punteggio praticamente per l’intero match, conducendo sempre le operazioni.

trento reggio emilia basket

Per Cremona rimane certamente da salvare il grande impegno e la voglia di non mollare, provando a rientrare fino alle battute conclusive della partita. Grazulis è stato il top scorer del match e sembra perfettamente in linea con quanto mostrato durante il torneo mondiale di qualche settimana fa. In effetti, al termine del match il tabellino per il giocatore di Trento recita ben 25 punti, un bottino non indifferente con cui ha trascinato i padroni di casa.

Da notare anche il buon apporto di Mattia Udom, che si è rivelato fondamentale con i suoi 14 punti, mentre ha giocato decisamente un’ottima partita anche Davide Alviti, mettendo insieme 9 punti e collezionando anche 8 rimbalzi, senza dimenticare una stoppata che ha fatto la differenza nel finale di gara. Per quanto riguarda Cremona, invece, le due prove più importanti dal punto di vista dello scorer offensivo sono quelle di Grant Golden, che ha messo insieme 18 punti, e di Marcus Zegarowski, che di punti ne ha realizzati 16.

L’avvio di gara è stato decisamente all’insegna dell’equilibrio, poi ecco arrivare il break che ha fatto la differenza per i padroni di casa. Si tratta di un 14-0 piazzato da Trento che ha favorito l’allungo. Al 10’ i padroni di casa sono già in vantaggio in doppia cifra, ma nel secondo quarto ecco il risveglio di Cremona, che riesce anche a riportarsi sul -3, senza però mai impattare o mettere il naso davanti.

Poco prima dell’intervallo ecco che i padroni di casa piazzano un altro mini-break che indirizza il match, tornando negli spogliatoi con un vantaggio in doppia cifra. Nel terzo quarto Trento vuole chiudere i conti e allunga fino ad arrivare al +17. Qui Cremona mette in evidenza tutto il suo carattere, cercando in tutti i modi di riportarsi sotto nel punteggio, ma riesce ad arrivare nell’ultimo quarto, quando mancavano due minuti e mezzo alla fine del match, addirittura anche fino a -4, quando poi Trento accelera definitivamente, con le giocate decisive per il 91-84 finale. Nel tabellino finale troviamo anche 13 punti di Baldwin per Trento, mentre il nuovo acquisto Biligha si ferma a 7. Per Cremona, in doppia cifra ci sono anche Lacey, 14 punti, e Pecchia, 10 punti.

Addio a Tonino Zorzi, il “Paron” della pallacanestro

Una perdita davvero gigantesca per il mondo della pallacanestro italiana. Stiamo parlando della scomparsa di Tonino Zorzi, conosciuto da tutto il mondo cestistico come il “Paron”. Per i non addetti ai lavori, si tratta di una figura che non ha eguali in termini di importanza per il movimento cestistico italiano, che ne è stato protagonista e rivoluzionario prima da giocatore e poi, per tanti anni, come allenatore.

Zorzi è deceduto nella sua città natia, ovvero Gorizia, all’età di 88 anni: era stato colpito da diverso tempo da un male incurabile ed era ricoverato presso un’apposita struttura. In pubblico si era visto per l’ultima volta nel 2019, quattro anni fa, nel corso dell’edizione di quell’anno dell’Old Star Game tra le compagini di Venezia.

Nei panni di giocatore, Zorzi fece il suo esordio con la maglia della Goriziana, ma il top in carriera lo ebbe con la canotta di Varese, dopo scese in campo addirittura dal 1954 fino al 1962. Zorzi è stato capitano del primo scudetto che è stato vinto dalla compagine biancorossa, nel lontano 1961. Come si può facilmente intuire, fu grande protagonista anche con la maglia azzurra, con cui giocò due Campionati Europei.

Una volta che il Paron chiuse la sua parentesi da giocatore, ecco che iniziò fin da subito ad allenare. E anche in questo caso, le soddisfazioni non sono mancate, soprattutto perché ha girato un po’ tutte le panchine d’Italia. Infatti, ha allenato davvero tantissime squadre, tra cui la sua Gorizia, ma anche Napoli (con cui ha trionfato nella Coppa Coppe nel 1970), Padova, ma anche Venezia, il club a cui si è legato di più da allenatore. Con i lagunari, infatti, ha allenato in quattro fasi differenti, per complessive dodici stagioni, con cui ha ottenuto ben tre promozioni nella massima serie, raggiungendo anche la finale di Coppa Korac.

Tra i giocatori che ha allenato ci sono campionissimi del calibro di Haywood, Dalipagic, Radovanovic e Carraro. Nell’elenco delle squadre che ha allenato troviamo anche Reggio Calabria, con cui ha centrato una promozione in A1, ma anche Pavia, Montecatini, Siena, Sassari, Avellino e Rieti. Nella sua parte finale della carriera, ha vissuto anche delle ottime esperienze nel ruolo di assistente anziano, con squadre come Avellino, Virtus Bologna e Venezia. Una piccola pillola statistica che certamente rende onore al Paron: Tonino Zorzi è il solo allenatore che è stato in grado di allenare più di mille partite nel massimo campionato italiano, per la precisione 1073 match.

Serie A 2023-2024, ecco il calendario ufficiale

Sono stati finalmente tolti i veli al calendario della Serie A 2023-2024, che si caratterizzerà per essere stato realizzato in totale asimmetria tra il girone di andata e quello di ritorno. La squadra che ha vinto lo scudetto, ovvero Milano, farà il suo debutto tra le mura amiche sfidando Treviso nel corso della prima giornata che si svolgerà il primo di ottobre.

Serie A 2023-2024, le date della Supercoppa Italiana

A dire la verità, però, la stagione ufficiale prenderà il via già nel corso della settimana precedente, quando in palio ci sarà la Supercoppa Italiana, che si svolgerà in quel di Brescia. La fine del campionato 2023-2024 è invece prevista per il 5 maggio. Come detto in precedenza, il calendario del girone di andata sarà diverso da quello di ritorno.

La Supercoppa Italiana, come stavamo dicendo, si giocherà sul campo di Brescia e a battersi per questo primo titolo della stagione ci saranno ben quattro grandi squadre, ovvero la Virtus Bologna, Milan, Tortona e i padroni di casa della Germani Brescia. La sfida che rimetterà nuovamente di fronte le due finaliste nella lotta per lo scudetto nella scorsa stagione, ovvero Milano e Bologna si rivedrà il 10 dicembre sul campo delle scarpette rosse, mentre il ritorno si giocherà il 10 marzo del prossimo anno.

L’esordio in campionato per l’Olimpia Milano è previsto contro Treviso, mentre Bologna non debutterà in casa, visto che partirà sul campo di Scafati. Informazioni molto utili anche in riferimento alle Final Eight di Coppa Italia, che si svolgeranno nel periodo tra il 14 e il 18 febbraio. Come al solito, a partecipare alla fase finale di Coppa Italia ci saranno le otto squadre che si classificheranno ai primi posti alla fine del girone di andata.

Cosa prevede la prima giornata

Subito dopo, ecco che ci sarà il tempo per le Nazionali, con la finestra dedicata ad affrontare le partite legate alla qualificazione per gli Europei del 2025, che è prevista nel periodo che va dal 19 fino al 27 febbraio. Dando uno sguardo un po’ più approfondito alla prima giornata di campionato, ecco che si può notare come Venezia esordirà in casa contro Tortona, mentre poi Sassari sfiderà sempre tra le mura amiche in Sardegna la Gevi Napoli. Brindisi farà il suo debutto davanti al pubblico amico contro Reggio Emilia, ma la partita si giocherà mercoledì 4 ottobre. Stessa data anche per l’esordio di Varese, che si troverà di fronte, sempre in casa, Pistoia. Scafati sfiderà la Virtus Bologna, come detto, così come Milano affronterà Treviso. Brescia ospiterà Pesaro e Trento farà lo stesso con Cremona. Gli unici due posticipi previsti, come detto, sono quelli di Brindisi e Varese.

Banchero, tutta la delusione espressa da Petrucci

Una fortissima delusione, soprattutto per le modalità con cui è stata data la comunicazione ai vertici azzurri. Il numero uno della FIP, Petrucci, non ha nascosto il suo risentimento per una scelta più che legittima, ma che è stata comunicata in modo freddo e distaccato.

Insomma, la delusione per la scelta di Paolo Banchero di puntare sulla Nazionale Usa e non vestire la maglia azzurra si sta facendo sentire e sta lasciando i suoi strascichi su tutto l’ambiente azzurro. Se Pozzecco, il ct della Nazionale, è stato più diplomatico, Petrucci ha messo in evidenza come il tradimento è una parola troppo forte e grossa, ma era sufficiente una semplice telefonata per esprimere la scelta.

paolo banchero

Invece, pare che Banchero l’abbia fatto sapere ai vertici azzurri semplicemente tramite le agenzie, senza alcun contatto diretto. Non solo: visto che negli ultimi giorni ha presenziato un evento a Milano, ha addirittura evitato ogni contatto con coach Pozzecco. E proprio quest’ultimo, nello scorso inverno, aveva viaggiato fino in Florida, esattamente con l’intento di convincere Banchero ad accettare la maglia azzurra.

Petrucci ha messo in evidenza come era stato predisposto un programma apposito per investire sulla sua immagine nel nostro Paese, che però non deve aver fatto troppo breccia nei pensieri e nelle convinzioni sia di Banchero stesso che del suo agente Mike Miller. In realtà, come dicevamo in precedenza, non è tanto la decisione in sé ad aver fatto infuriare Petrucci, quanto le modalità con cui è stata espressa.

Il numero uno della Fip non ha usato mezzi termini nel definirla una presa in giro. Nessuno si è certamente illuso che Banchero potesse scegliere a occhi chiusi l’Italia, ma il percorso fatto fino a questo momento effettivamente dà a pensare. Ad esempio, nel 2019 la sua famiglia voleva diventare italiana e la Fip ha fatto tanto per fare in modo che ciò accadesse. L’anno successivo Banchero voleva dare una mano all’Italia a qualificarsi ai Giochi di Parigi e poi ha espresso e manifestato la sua voglia di scendere in campo con i colori azzurri.

Pare che tutto sia precipitato nel momento in cui Petrucci ha compreso a fondo il suo valore e il suo ruolo all’interno della Nba. Insomma, le quotazioni di Banchero sono cresciute notevolmente, sia dopo l’essere stato scelto con la chiamata numero uno al draft del 2022 sia dopo aver vinto il premio di Rookie dell’anno. E, di conseguenza, ecco che l’aspetto più romantico di tutta questa faccenda è venuto meno.

Mondiali 2023, ecco il sorteggio per l’Italia

Si è finalmente svolto il sorteggio che ha ad oggetto i gironi dei Mondiali 2023, che cominceranno il prossimo 25 agosto. Sono otto i gironi che andranno a caratterizzare questa grandissima manifestazione. Ebbene, per fortuna, quantomeno per questa volta, all’Italia è andata davvero bene, dal momento che ha evitato lo spauracchio numero uno, rappresentato dagli Stati Uniti.

Italia basket convocazioni

Infatti, il sorteggio ha visto la Nazionale guidata in panchina da Gianmarco Pozzecco finire insieme a tre avversari tutto sommato abbordabili, ovvero Filippine, Repubblica Dominicana e Angola. Un cammino che potrebbe anche prospettarsi in discesa, anche se ovviamente poi è il campo che deve parlare.

Si tratta di un torneo che, per la prima volta nella sua storia, si terrà in tre Paesi diversi. Si tratta dell’Indonesia, con Giacarta, del Giappone, visto che diverse gare verranno disputate a Osaka, e delle Filippine, con i giorni che si giocheranno a Manila. E anche gli azzurri scenderanno in campo proprio a Manila nel corso della prima fase. La speranza di tutti gli appassionati, naturalmente, è quella di vedere l’Italia andare avanti in questo incredibile percorso il più possibile. Tra l’altro, sempre a Manila si svolgeranno anche altre partite del torneo, nello specifico la fase finale, ovvero quella che va dai quarti di finale fino in fondo.

La formula che è stata scelta prevede che vengano disputati ben otto gironi, che sono formati da quattro squadre ciascuno. Da notare come le prime due Nazionali classificate in ogni girone passeranno subito alla fase successiva. Quest’ultima sarà formata da altri quattro gruppi con quattro squadre.

Ed è proprio nella seconda fase che ci saranno gli scontri fondamentali per accedere ai quarti di finale. A qualificarsi saranno solo le prime due classificate di ciascun girone. Ed è chiaro che per l’Italia aver pescato le Filippine nella prima urna, evitando gli Usa, rappresenta un gran bel colpo di fortuna. Detto questo, è chiaro che affrontare i padroni di casa non è mai semplice, dato l’entusiasmo che porteranno in campo per l’evento, ma i valori tecnici sono chiaramente differenti e su questo dovrà far leva la squadra di coach Pozzecco. Tra l’altro, durante il sorteggio si è rivista una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Erick Thohir che ora è presidente del comitato organizzatore per l’Indonesia. In effetti, per l’Italia il sorteggio ha sorriso, dato che pure gli impegni contro Angola e Repubblica Dominicana, se trattati con la giusta concentrazione, dovrebbero spianare la strada verso la qualificazione alla fase successiva.

Schio, che impresa: per la prima volta alle Final Four di Eurolega

È passato davvero tanto tempo da quando una squadra italiana non scendeva in campo su palcoscenici così importanti. Ebbene, si può tranquillamente parlare di vera e propria impresa, quella compiuta dalla Beretta Famila Schio, che pochi giorni fa ha sconfitta il Valencia nella terza gara della serie dei Quarti di finale di Eurolega femminile.

Schio, ecco il pass per la Final Four

Grazie a questa vittoria, Schio ha staccato il pass per poter accedere, ed è la prima volta che capita in tutta la sua storia, alle Final Four che si disputeranno il weekend dal 14 al 16 aprile prossimi. È chiaro che l’orgoglio di tutta la pallacanestro italiana è tanto, dal momento che sono trascorsi ben 21 anni da quando un team italiano era stato in grado di accedere alle Final Four. In quel caso, infatti, l’impresa l’aveva centrata il Basket Parma, che nel 2002 era riuscito a raggiungere la fase finale della principale competizione cestistica femminile europea. In quell’occasione, Parma venne poi battuta in semifinale da parte della compagine polacca del Lotos Gdynia, ma in ogni caso fu in grado di mettere le mani, grazie alla vittoria nella finalina, sul terzo posto nella manifestazione, sconfiggendo la compagine russa del Ruzomberok.

Sul parquet di casa le venete hanno giocato un’altra gara estremamente solida, soprattutto in difesa, mettendo in ko le temibili giocatrici spagnole. In questo modo, hanno staccato come dicevamo il biglietto per la Final Four. L’avversario è rappresentato dalla squadra turca del Fenerbahce, con l’appuntamento che è previsto per il prossimo 14 aprile e sicuramente vedrà una città intera di fronte allo schermo della tv per tifare le proprie beniamine. Si tratta, senza ombra di dubbio, di un avversario particolarmente ostico e difficile, ma è chiaro che sognare non costa nulla e in questo momento la compagine vicentina lo sta facendo ad occhi aperti e nessuna la può costringere ad aprirli.

Super difesa

Il successo che è stato ottenuto in gara 3 da Schio contro Valencia è frutto di una grandissima prova difensiva. Basti pensare come le spagnole hanno segnato 31 punti nel primo tempo e poi solo 22 negli ultimi due quarti di gioco. Compattezza e solidità, così le Orange sono riuscite a fare un’impresa che ancora oggi ha lasciato senza parole tanti tifosi. La capacità poi di chiudere la partita nel momento cruciale, ovvero nell’ultimo quarto, quando le spagnole stavano facendo di tutto per rientrare nel match, è stata la mazzata definitiva su Valencia e ha portato Schio alle Final Four di Eurolega femminile.