Con una favolosa prestazione di Dirk Nowitzki (29 punti) e uno spettacolare Jason Terry (21 punti) i Dallas Mavericks vincono gara 5 contro Miami (112-103) ribaltando così la serie e portandosi sul 3-2. Già domenica, in california, i texani potrebbero diventare i campioni NBA della stagione 2010/2011.
NBA
NBA, morto Mike Mitchell
E’ morto ieri a San Antonio Mike Mitchell, star del basket americano e italiano. Il cestista statunitense, dopo aver iniziato la carriera con gli Spurs e i Cleveland Cavaliers, si è trasferito in Italia dove ha vestito le maglie di Brescia, Napoli e soprattutto Reggio Emilia, dove ha giocato fino al 2001.
Finali Playoff NBA, Dallas vince e pareggia la serie
I Maverick non si arrendono. La squadra texana, vincendo la sfida di ieri sera contro Miami (88-86) pareggia la serie contro i californiani e adesso, con la prossima sfida che si giocherà a Dallas, ha anche l’opportunità di completare il sorpasso. Fenomenale Dirk Nowitzki autore del canestro decisivo a 14 secondi dal termine.
Nazionale, Gallinari: “Non vedo l’ora di giocare”
Danilo Gallinari, ala dei Denver Nuggets, ha così parlato dopo aver effettutato le visite mediche presso il centro dell’Acqua Acetosa a Roma:
«Finora i tornei a cui ho preso parte non sono andati benissimo. Finita la stagione Nba, non vedevo l’ora di far parte del gruppo azzurro. Non ho aspettative altissime per gli Europei. Io ho giocato solo tornei continentali a livello giovanile: il nostro è un gruppo nuovo, mentre altre Nazionali hanno a disposizione autentici arsenali. Non penso che le aspettative debbano essere troppo alte»
Finale Playoff NBA, Nowitzki: “Si tratta solo di combattere”
Nowitzki si presenta raggiante davanti ai cronisti dopo la partita vinta contro Miami:
“Si tratta solo di combattere. Queste sono le finali, bisogna scendere in campo e dare il massimo per la squadra. È quello che ho cercato di fare. Prossima gara? Sarà tutto a posto, sarò pronto. Magari riuscirò a dormire, prenderò qualche medicina e sarò pronto”
Finale Playoff NBA, LeBron James delude
LeBron James delude nella gara 4 della finale Playoff della NBA. Il numero 6 di Miami riesce solo a sfiorare la doppia cifra realizzando 8 punti, 9 rimbalzi e 7 assist con un modesto 3/11 dal campo. LeBron James stesso, a fine partita, dichiara: «Devo fare meglio in attacco. So quali sono le mie qualità»
Finale Playoff NBA, Dirk Nowitzki stellare
Ancora una volta Dirk Nowitzki. Il cestista ha letteralmente trascinato la squadra texana e, nonostante i problemi fisici, è riuscito a rimanere in campo per 39’09. Decisivo nel finale di partita quando realizza 10 punti e 5 rimbalzi e soprattutto il canestro decisivo a 14 secondi dalla fine. Per i Mavericks ottime prestazioni anche di Jason Terry (17 punti), Shawn Marion (16) e Tyson Chandler (13 punti e 16 rimbalzi).
Nike LeBron 8 V2 Sprite, la scarpa fresh per l’estate
LeBron è impegnato nella finalissima contro Dallas (nel momento in cui scrivo le squadre stanno 2-2), per festeggiare comunque la vittoria del titolo di conference, Nike metterà presto in commercio una nuova versione delle LeBron 8 V2.
Le Nike LeBron 8V 2 Sprite saranno disponibili in America da venerdì, questo nuovo modello è molto “fresh”, ideale per l’estate, con i suoi colori accesi, come il blu elettrico ed il verde fluo. Il prezzo è fissato a 150 dollari, durante l’estate saranno disponibili anche in Italia.
Playoff NBA, le interviste
“Quel pallone è rimasto in aria un’eternità. Praticamente, il tempo che è passato tra gara 2 e gara 3”. Erik Spoelstra, coach di Miami, può tornare a respirare dopo aver temuto sul tiro di Dirk Nowitzki che poteva valere il pareggio per Dallas. Wade, migliore in campo, al termine della gara dichiara: “È stata una vittoria totale. Volevamo vincere la partita in difesa e alla fine ci siamo riusciti“. Ma adesso siamo pronti a scommettere che giovedì in gara 4 sarà tutta un’altra storia.
Playoff NBA, Dirk Nowitzki non basta
Dirk Nowitzki, miglior realizzatore della partita con 34 punti, non è bastato a Dallas per vincere gara 3 contro Miami. Il cestista tedesco (11 su 21 al tiro ed 11 rimbalzi) nulla ha potuto i big three degli Heat. Nowitzki ha anche steccato il tiro decisivo per pareggiare la partita sotto la marcatura di Udonis Haslem.
Adidas e Josh Smith portano l’Nba a Milano: l’incontro – GALLERY
Occhi da ragazzo su un corpo da gigante. “Prima della gara? – racconta con un sorriso accennato – Nessuna scaramanzia ma almeno un’ora di sonno devo farla”. Lo sguardo non smentisce la carta d’identità – 25 anni – sebbene le manone di Josh Smith stringano decine di altre mani con la tempra di un’esperienza di vita già importante. Non si comporta da stella del firmamento nonostante i riflettori, le telecamere e i flash delle macchine fotografiche siano lì solo per lui. Milano lo accoglie in piazza Cannone sotto una pioggia costante ma fioca.
Non appena l’ala degli Atlanta Hawks calca l’area dirimpetto al castello Sforzesco, tuttavia, il maltempo concede una tregua. Un timido sole si affaccia e irradia calore. Tra centinaia di appassionati di pallacanestro che si alternano sui campetti predisposti da Adidas in occasione dell’NBA 5 United tour 2011, l’americanone arriva in silenzio. Per non disturbare i due quintetti in gara ed evitare di calamitare su di sé l’attenzione di una platea che, in ogni caso, attende solo di sentire lo speaker che ne annunci la presenza.
Pare timido, sicuro di sé ma pacato nei modi e nei gesti. Dà l’impressione che poche star sanno trasmettere: quella di avere una vita semplice e normale. E di pensare a come difenderla nel migliore dei modi.
“I social network? Non li uso perché non fa parte del mio carattere rendere pubblico il mio privato. Mi piace conservarlo e preferisco di gran lunga il contatto diretto con le persone e i fans”.
Tenergli gli occhi puntati negli occhi costa la fatica di un torcicollo: i 207 cm di altezza gli consentono di svettare. Non fosse un giovane fenomeno dell’Nba, basterebbero anche solo i centimetri di cui l’ha dotato madre natura per garantirgli una fetta di notorietà.
Invece, Smith ha iniziato a inanellare canestri e stoppate sui parquet dei più importanti stadi a stelle e strisce. Ha cominciato a tenere a bada quei satanassi di LeBrone James e Kobe Briant nel corso della regular season. Ha provato a mettere un freno all’indemoniato Derrick Rose di Chicago, al quale gli Hawks si sono arresi dopo una serie combattuta. Ha tentato di far compiere ad Atlanta, dove gioca dal 2004, il salto di qualità che si attende da tempo mettendo in fila prestazioni da applausi. I play off, in ogni caso, non sono andati come sperava:
Ritiro O’Neal, Del Piero: “Shaq ha cambiato il basket”
Alessandro Del Piero, capitano della Juventus e grande tifoso di basket, ha voluto commentare il ritiro di Shaquille O’Neal con una nota sul proprio sito ufficiale:
“Come tanti altri appassionati di basket Nba, ho appreso anche io dell’addio all’agonismo di Shaquille O’Neal attraverso il suo videomessaggio postato su Twitter: “Voglio ringraziarvi tanto, questo perché voglio dire a voi per primi che sto per ritirarmi. Grazie, ci sentiamo presto”. Come spesso accade con i grandi atleti, sono coloro ai quali questi campioni hanno fatto vivere grandi emozioni a dover ringraziare chi si ritira.
E io mi metto tra questi. Shaq ha cambiato il basket, è stato un giocatore che ha cambiato il concetto di “dominante”: lui adesso è il termine di riferimento, lui il punto di paragone. D’ora in avanti, quando ce ne sarà uno come lui, si dirà: “Immarcabile come Shaquille O’Neal”. Quattro titoli e sei diverse maglie (anche quella dei miei Lakers, che nostalgia!!!)…
Con i suoi due metri e sedici, i suoi centocinquanta chili, ma anche la sua straordinaria dinamicità in relazione alla prestanza fisica. Insomma, ci saluta un grande della storia del basket e dello sport, grande anche per la sua poliedricità fuori dal campo.
Sei stato grande: thank you Shaq!
Alessandro”