Ma a che gioco sta giocando Kobe Bryant? La domanda nasce spontanea se prendiamo per vera la notizia che giunge oggi dalla Cina. Un rumours di mercato di quelli che possono provocare uno tsunami in tutto l’ambiente del basket mondiale: Kobe Bryant avrebbe trovato un accordo per giocare durante il lockout Nba con la franchigia cinese dello Shanxi Zhongyu, che gli avrebbe proposto un contratto “extralarge”. Stando alle voci in nostro possesso, Bryant arriverebbe a percepire infatti, la bellezza di 1,5 milioni di dollari al mese, per giocare nel “Grande Paese“: l’entourage del giocatore, però, ha immediatamente smentito la notizia, ammettendo però che Kobe “sta valutando diverse offerte“. Tra queste, c’è sempre quella del Besiktas, pronto a costruire ponti d’oro alla guardia di Los Angeles affinché vada a comporre una supercoppia con Deron Williams, appena giunto in Turchia dai New Jersey Nets. Ma qualcosa non torna in questa notizia. Visto che proprio in questi giorni lo stesso Kobe Bryant, che in settimana ha anche negato le accuse di aggressione rivoltegli da un uomo dopo un incidente che sarebbe avvenuto in una chiesa di San Diego, è stato uno dei giocatori più attivi nella riunione del sindacato dei player della NBA, riunitasi martedì a Los Angeles. Super Kobe ha anche preso la parola davanti ai 75 colleghi presenti (compresi Paul Pierce e Blake Griffin), invitandoli “a rimanere uniti e solidali” nella lotta sindacale contro i proprietari. Inoltre, altro fattore che destituirebbe di fondamento tale notizia, é che proprio la Cina, ha deciso di impedire l’arrivo di giocatori dagli Stati Uniti. Come? Semplicemente mpedendo le clausole Nba-out, ovvero quelle che permettono ai giocatori sotto contratto negli Usa dipoter fare ritorno a casa, a lockout finito. Dunque, da che parte sta la verità? Infine, ricordiamo che nei prossimi giorni, giocatori e proprietari dei club NBA, potrebbero tornare a sedersi attorno ad un tavolo, dopo la prima infruttuosa riunione dello scorso 1 agosto.
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NBA, Kobe Bryant invita i giocatori a lottare uniti
La star dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant, preferisce provare a trovare in tutti i modi una soluzione alla serrata di proprietari dei club della Nba, piuttosto che lasciarsi adulare dalle sirene che provengono da oltreoceano, dove i maggiori club europei lanciano richiami milionari alle stelle del basket americano. Bryant, che in settimana ha anche negato le accuse di aggressione rivoltegli da un uomo dopo un incidente che sarebbe avvenuto in una chiesa di San Diego, è stato infatti uno dei giocatori più attivi nella riunione del sindacato dei giocatori, svoltasi martedì a Los Angeles. Super Kobe ha anche preso la parola davanti ai 75 colleghi presenti (compresi Paul Pierce e Blake Griffin), invitandoli “a rimanere uniti e solidali” nella lotta sindacale contro i proprietari. A quanto trapela, un nuovo capitolo di questa annosa vicenda, potrebbe essere scritto già la prossima settimana, quando i giocatori e la Lega potrebbero tornare ad incontrarsi per la prima volta dopo il primo agosto, data nella quale avvenne il meeting dopo il quale l’Nba ha deciso di fare causa ai giocatori. Il commissioner David Stern, che resterà tranquillamente in vacanza fino alla fine del mese di agosto, ha già fatto sapere che la prossima stagione si potrà salvare senza apportare la minima variazione in calendario, solo in un caso: ovvero con il raggiungimento di un accordo entro il primo weekend di settembre. Le parti però, restano al momento lontanissime: ma già se tornassero ad incontrasi, sarebbe un primo, timido passo avanti.
MA LA CINA DICE NO — Intanto però, una delle leghe con maggiore appela per le stelle della Nba, la Cina, ha deciso di impedire l’arrivo di giocatori dagli Stati Uniti. Come? Semplicemente mpedendo le clausole Nba-out, ovvero quelle che permettono ai giocatori sotto contratto negli Usa dipoter fare ritorno a casa, a lockout finito.
NBA, follie del CSKA Mosca per Durant. Offerto 1 milione di $ al mese alla stella degli Oklahoma City Thunder
Tutti i club più titolati del mondo, soprattutto quelli europei, sognano di vedere con la propria casacca, anche se magari per soli pochi giorni o pochi mesi, le stelle Nba, fermate dalla serrata dei proprietari: uno scontro che negli ultimi giorni si é infilato in un tunnel in fondo al quale in pochi oggi, vedono la luce. Sono tante le stelle corteggiate: ad esempio Dirk Nowitzki, vincitore dell’ultimo anello con Dallas, che però ha detto un secco no all’eventualità di un ritorno in Germania (“Non potrei mai scegliere una squadra e scontentare tutte le altre”, ha dichiarto). Un altro grande, Tony Parker, ha invece fatto sapere che sarebbe disposto a giocare solo in Francia per la squadra di cui tra l’altro è proprietario, l’Avel. Un pò a sorpresa, poi, si scopre che la stella più corteggiata sul mercato, non è Kobe Bryant, né LeBron James (in questo momento alle prese con tour promozionale in Cina e Taiwan): il sogno, il numero uno di chi ha tanti soldi da spendere, è Kevin Durant.
La stella degli Oklahoma City Thunder, che ha concluso come miglior realizzatore le ultime due stagioni Nba, è uno di quei pochi che non storcerebbero il naso di fronte all’eventualità di un’esperienza in Europa, in attesa che si sblocchi la situazione negli Usa. E per non perdere altr tempo prezioso, ha anche deciso una data in cui scioglierà la prognosi: il prossimo primo ottobre. Sul tavolo, grazie al lavoro del suo agente Aaron Goodwin (uno dei teorici di come le star Nba possano fare soldi a palate anche oltreoceano), la stella degli Oklahoma troverà un’offerta del Cska Mosca, pronta a mettere sul tavolo la folle cifra di un milione di dollari per ogni mese in cui Durant resterà con la squadra. Per il 22enne (come sta avvenendo in questo ore anche per il giocatore dell’Inter, Samuel Eto’o), non sarebbe una decisione sconsiderata, visto che lì troverebbe Nenad Krstic, compagno per due stagioni e mezzo a Oklahoma. Durant ha con i Thunder un contratto fino al 2016 e nella prossima stagione, se mai si dovesse giocare, guadagnerebbe 13,6 milioni di dollari: aggiungerne qualche altro prima che si riparta non gli farebbe di certo male.
Nba, Bwon esalta Ettore Messina: “E’ un grande, come Riley e Popovich”
Anche se come tutti sanno, la Nba è ferma e quasi certamente non partirà prima di almeno un paio di mesi (questo restando alle più rosee previsioni), non tutti hanno staccato la spina. Mike Brown ad esempio, ha ereditato da un mostro sacro come Phil Jackson la panchina dei Los Angeles Lakers, in un periodo di grandi dubbi come questo, ha dalla sua una certezza: che riporta al nuovo innesto nel suo staff tecnico. Ci riferiamo ad Ettore Messina, che lo stesso Brown non ha esitato a paragonare a due miti come Riley e Popovich, il primo vincitore di cinque titoli Nba (4 con i Lakers e uno con i Miami Heat), il secondo capace di guidare i San Antonio Spurs all’anello per ben quattro volte. “E’ l’equivalente di Pat Riley o Gregg Popovich, è un vincente e lo dimostrano le vittorie in Eurolega e i campionati che ha vinto tra Italia e Russia“, ha dichiarato Brown, che fu invitato proprio da Messina a un campus a Bologna quando il tecnico italiano allenava il Cska Mosca. “E il suo lavoro mi impressionò – racconta – Sono eccitato all’idea che Messina porti qui alcuni elementi del basket europeo che posso utilizzare“. Dunque, campionato fermo ma idee sempre in fermento. “In Europa giocano molto a zona, io non sono un grande fan della difesa a zona ma credo possa funzionare vista le caratteristiche dei ragazzi in questa squadra. E’ intrigante e poi possiamo sfruttare le sue soluzioni offensive contro la zona. E’ un grandissimo allenatore nella difesa a uomo ma anche un ottimo coach per l’attacco“. Del resto, come non fidarsi di un vincente del basket come Ettore Messina? Un tecnico che ha fatto la storia del basket degli ultimi venti anni e che ha vinto tutto. Unico neo, se così possiamo definirlo, l’ultima esperienza europea sulla panchina del Madrid, società dalla quale si é dimesso lo scorso 4 aprile, dopo una pesante sconfitta in Eurolega contro Siena. Ma per il resto, su Messina si può puntare ad occhi chiusi.
Nike Hyperdunk 2011 BG, le scarpe di Blake Griffin
Notizia rapida per segnalare che sono finalmente in vendita le Nike Hyperdunk 2011 BG, dedicate a Blake Griffin, superstar dei Los Angeles Clippers. Il colore predominante è l’arancione e le scarpe, udite udite, brillano al buio. Costano poco più di 100 euro e possono essere acquistate nei negozi più forniti, oppure online, su eBay, su Nike.com oppure su Eastbay.
Nike Zoom Kobe 6 Cool Grey, il mondo è grigio
Ennesima nuova versione per le Nike Zoom Kobe 6, questa volta le scarpe della stella dei Lakers si tingono di grigio e argento. Una colorazione a dir poco splendete, non trovate? Le Kobe 6 Cool Grey sono già in vendita su Eastbay al prezzo di 130 dollari, circa 118 euro, al cambio attuale.
Nba, Dwyane Wade verso la Cina
Sono tante le squadre cinesi pronte ad offrire ingaggi faraonici da un milione di dollari al mese: ma esse non hanno fatto i conti con la CBA (la Lega cinese) che sta studiando la possibilità di introdurre una regola che impedisca ai giocatori NBA di giocare in Cina, visto che sembra sempre più probabile che il lock-out manderà in fumo gran parte della prossima stagione.
Nel marasma del basket-mercato estivo ci é finito ovviamente anche Dwyane Wade. Nei giorni scorsi si é parlato di una presunta offerta dello Zhejiang Guangsha di 2 milioni di dollari al mese per la stella dei Miami Heat, che proprio il mese scorso é stato in Cina per qualche giorno per partecipare a una serie di eventi promozionali.
“Se dovessimo ricevere offerte dalla Cina, saranno seriamente prese in considerazione – conferma il procuratore di Wade, Henry Thomas -. Però ribadisco che, al momento, né Wade né io siamo stati contattati da squadre cinesi. Dwyane si è limitato a commentare che, per il momento, ogni discorso che verte in questa direzione è prematuro, e io sono d’accordo con lui”.
Nba lock out, ancora scontro
Continua lo scontro nella NBA Usa, la lega di basket più importante del mondo, attualmente impegnata in una durissima vertenza economica con i giocatori. E all’orizzonte, il cielo é tutt’altro che sereno. Billy Hunter, direttore esecutivo dell’associazione dei giocatori Nba (Nbpa) infatti, la mette giù dura:
“Se dovessi scommettere, in questo momento direi cancellazione“.
La situazione attuale, sostiene l’executive director dell’associazione giocatori, é dovuta soprattutto alla posizione assunta dalla nuova generazione di proprietari.
“Da 6 o 7 anni – dice– c’è un nuovo gruppo di proprietari che hanno pagato per le loro franchigie e ora, tutto sommato, vogliono tenere i piedi al caldo…“.
Il primo incontro tra le parti, come riferimmo lunedì, é andato molto male: le parti sono rimaste molto distanti tra loro.
“Deve succedere qualcosa -dice Hunter– che entrambi possiamo usare come leva per salvare la faccia“.
Nike Air Max LeBron 8 V2, sample verde elettrico
E’ apparso in rete da qualche giorno un sample delle LeBron 8 V2, si tratta solamente di una prova di colore che non ha passato i testi interni di Nike e che per questo non vedremo mai sul mercato.
A ben vedere non è difficile capire il perchè, visto che sembrano le scarpe di Kermit la rana, totalmente verdi, con inserti e dettagli bianchi, ottime per il giorno di San Patrizio, ma inadatte essere indossate quotidianamente.
Kobe Bryant e il Besiktas non si parlano da giorni
Era previsto oggi l’incontro più atteso dell’estate nel mondo del basket: alla fine però,si è trasformato in un nulla di fatto. Kobe Bryant, la stella della NBa, non solo non si é incontrato con gli emissari del Besiktas, ma, a quanto pare, da diversi giorni le due parti non sono più in contatto.
Negli ultimi giorni le parole del dirigente turco, Seref Yalcin, avevano fatto il giro del mondo: il gm del Besiktas aveva infatti annunciato l’esistenza di un 50% di possibilità di mettere sotto contratto Bryant: quale opportunità migliore per incontrare i dirigenti del Besiktas a Washington, se non l’amichevole del Barcellona contro il Manchester United e la seguente partita che ha visto il giocatore dei Lakers indossare i panni del calciatore al fianco di Pep Guardiola? Invece, nulla di fatto.
“Sono settimane che NON ho contatti con il Besiktas – ha poi spiegato Bryant nella conferenza stampa post-partita -. Ma io sono qui, a disposizione, sto solo aspettando che il telefono squilli – ha precisato -. Giocherei dappertutto, non ho pretese. Voi (riferito ai giornalisti, ndr) sicuramente ne sapete più di me, ma io non sono uno sprovveduto. Leggo i giornali, navigo in Internet, mi informo… e leggo un sacco di notizie. Ma, se devo essere onesto, è la prima volta che sento queste cose. Lascio a voi decifrare il senso di questa mia frase, vi dico soltanto che la maggior parte delle cose che leggo mi sono del tutto nuove”.
Cinema e basket binomio vincente
La fatica, il sudore, i sogni e le aspirazioni di piccoli e grandi uomini, le storie di vita vissuta da giganti che amano il basket più di ogni altra cosa al mondo. Di storie come queste ne troviamo a decine sul grande schermo, perché il mondo del cinema ha sempre tratto ispirazione dallo spettacolo più bello del mondo.
Inutile dire che la pellicola più nota è quella che fa da copertina al nostro post, con Michael Jordan impegnato in una curiosa quanto improponibile gara contro dei cartoni animati nel celeberrimo Space Jam.
Un film di fantasia dedicato a grandi e – soprattutto – piccini, che vale anche come omaggio alla grandezza di Michael Jordan, il più grande cestista che la storia ricordi. Stando almeno alle statistiche NBA ed alla fama conquistata dall’atleta americano, perché se andiamo a spulciare le cronache di qualche anno fa, scopriamo che il basket ha conosciuto un giocatore forse più forte di Jordan, anche se il suo nome non compare mai in una classifica ufficiale.
Stasera l’incontro decisivo tra il Besiktas e Kobe Bryant
L’indiscrezione arriva direttamente da un post su Twitter di Ismail Senol, il giornalista turco della NTV SPOR: nella serata/nottata di oggi, il presidente del Besiktas, Yildrim Demiroren, si incontrerà a Los Angeles con Kobe Bryant e il suo agente, Rob Pelinka.
Dopo il mancato incontro di domenica scorsa a Washington durante l’amichevole di calcio tra Barcellona e Manchester United, Demiroren proporrà una nuova e ancor più sostanziosa offerta economica per la stella dei Lakers.
Lo stesso Kobe del resto, pochi giorni fa aveva invitato i club europei interessati alle sue prestazioni a farsi avanti, dichiarando che avrebbe giocato ovunque per la “modica” cifra di un milione di dollari al mese. Ora però, pare proprio che la grande offerta sia pronta per essere formulata: 5.5 milioni di dollari per 6 mesi. Cosa deciderà Kobe?
NBA, niente di fatto nel primo incontro tra giocatori e proprietari franchigie
Un nuovo incontro, ore e ore di discussione, ma ancora un nulla di fatto. E molto probabilmente si andrà avanti così a lungo. I proprietari delle franchigie NBA e i rappresentanti dell’associazione dei giocatori si sono riuniti ieri per la prima volta dall’inizio del lock-out a New York, restando ognuno sulle proprie posizioni come ha spiegato Derek Fisher.
“Ci troviamo una situazione strana – prosegue il playmaker dei Los Angeles Lakers, presidente dell’associazione dei giocatori -. Il commissioner Stern e la NBA stanno cercando di articolare qualche stratagemma per permettere la chiusura delle trattative, ma in realtà le proposte che ci arrivano sembrano andare in tutt’altra direzione. Comunque continueremo a lavorare, a incontrarci e a discutere, ma per il momento siamo ancora molto, molto lontani dal trovare un accordo. Non ci sono stati progressi finora, c’è ancora una distanza enorme fra le nostre posizioni”.
D’altronde, nell’ultimo anno le franchigie hanno perso 300 milioni di dollari, una enormità che va a sommarsi a quelle iniziate dal 2005, l’anno in cui venne firmato il contratto collettivo scaduto a fine giugno. Quale dunque la soluzione? Introdurre un salary-cap “hard” inflessibile, dare un bel taglio agli stipendi dei giocatori, ridurre la durata massima dei contratti e ridistribuire gli utili in diversa maniera: ai giocatori, al momento, va infatti il 57% del totale, una cifra che dovrebbe ridursi al 40% nei prossimi 10 anni. La proposta dell’associazione dei giocatori, per ora, è quella di ridurre la quota al 54.3%, per una perdita di 100 milioni di dollari all’anno, un’offerta che David Stern ha definito per ora molto “modesta”.
Bargnani cambia look: ma solo su Twitter. Per ora…
Andrea Bargnani riesce a far parlare di sé anche per la sua fantasia e il suo senso dell’umorismo. L’ala centro dei Raptors e della Nazionale Italiana, soprannominato “il Mago” per le sue giocate cestistiche messe in mostra sui parquet itaiani e statunitensi, giocando con il programma Photoshop, ha ritoccato drasticamente il suo look e ha chiesto un parere ai suoi numerosi fans su Twitter, il famoso social network ultimamente molto usato da molti protagonisti dello sport mondiale. Dunque, dicevamo del cambio di look del “Mago”.
Nella foto postata dal cestista sul suo profilo Twitter, si nota subito come il taglio a spazzola è scomparso per far spazio ad una testa completamente rasata. Il viso, invece, è caratterizzato da un pizzetto in stile “easy rider” mentre le braccia e il petto sono completamente coperte da una serie di tatuaggi molto vistosi con teschi, serpenti, tribali e altri disegni particolari. Uno stile degno per un vero byker da Harley Davidson: certamente, un look lontano parente dall’immagine di bravo ragazzo che Andrea ha sempre mantenuto in tutti questi anni. Sarà una semplice boutade agostana, o il preavviso di un cambio di look per fare il verso ai tanti rivali della NBA?