I grandi del basket, Dominique Wilkins

Il palmeres non giustifica forse l’inserimento nella categoria dedicata ai grandi del basket, ma se si parla di stelle, non si può certo dimenticare Dominique Wilkins, se non altro per il gran numero di canestri infilati in carriera (26.668, decimo posto nella classifica NBA di tutti i tempi).

Gli Utah Jazz lo notarono sul parquet della Georgia University, ma al momento del dunque preferirono dirottarlo verso Atlanta.  Con la canotta numero 21 degli Hawks Dominique Wilkins costruì la sua fama di gran realizzatore, raccogliendo consensi in ogni dove per il suo gioco spettacolare.

Gallinari e Bargnani avvicinano l’Europa

Gli azzurri decisivi a Sacramento (5.a vittoria esterna di Denver che insegue Oklahoma) e Utah (2 supplementari), grande prestazioni anche del lituano Kleiza, degli spagnoli  Calderon e Pau Gasol che firma il derby con i Clippers e il turco Ilyasova (19 rimbalzi). Italian do it better! Gallinari e Bargnani con 23 e 25 punti sono i migliori marcatori al Power Balance Pavillion di Sacramento e a Salt Lake City e trascinato  Golden State al 5° successo consecutivo in trasferta (dopo il 4/0 all’est) e i Raptors alla seconda vittoria esterna consecutiva dal 2009. I Nuggets registrano il maggior punteggio della giornata (122 punti) e si portano 13/5, secondi nella West Conference dietro Oklahoma che vince (15/3) e approfittando del ko casalingo di Chicago con Indiana torna al comando, mentre i Raptors per la prima volta quest’anno superano i 100 punti anche se hanno bisogno di 2 tempi supplementari e dei canestri decisivi di Linas Kleiza (25 punti)  e da 3 di Jose Calderon.

Tutto è bene quel che finisce bene, però Andrea Bargnani avrebbe potuto fare bottino senza il riacutizzarsi del problema al polpaccio sinistro che gli aveva fatto saltare 6 gare prima del match di Phoenix. Aveva già segnato 25 punti quando è uscito a 1 minuto del termine del 1° overtime senza tornare in campo. Dwayne Casey sta facendo un buon lavoro, Toronto  adesso è a una sola vittoria in meno, come i New Jersey Nets (6/13),  dei Knicks (7/11)  e  dei Celtics (7/9), però a finer gara Bargnani ha dichiarato:

Gallinari resta a Denver, 40 milioni per 4 anni

“La trattativa è stata facile, a Denver sto bene” ha detto Danilo Gallinari che guadagnerà quanto Andrea Bargnani mentre Kevin Love ha firmato per 60 milioni il rinnovo con Minnesota. Con  una email all’Associated Press nella quale ha dichiarato “amo molto Denver, questa decisone è stata facile” Danilo Gallinari ha confermato di aver rinnovato il contratto con i Nuggets per altri 4 stagioni per un compenso di 42 milioni di dollari. La notizia è stata data per prima  da CBS Sport nella mattinata del 25 gennaio, termine ultimo per i rinnovi dei contratti dei giocatori del draft 2008.

La trattativa è stata condotta  dal suo agente Arn Tellem che aveva discusso martedì della scorsa settimana con i dirigenti della franchigia del Colorado, e il rinnovo è diventato automatico in seguiuto  alla grandissima partita di venerdì notte al Madison, con 37 punti e i canestri decisivi nel 2° supplementare per battere l’ex squadra che il 22 febbraio 2011 l’aveva scaricato da un giorno all’altro per il campione d’incassi Carmelo Anthony.

Il Gallo, n.6 del draft 2008,  ha dimostrato una regolarità da giocatore esperto e un carisma sorprendente per un giovane di 23 anni segnando 17,4 punti di media (22° posto fra i marcatori della Lega) in una formazione senza superstar che oltre al gioco divertente (per questa ribattezzata i Knicks dell’Ovest), gli alti punteggi, è arrivata al 2° posto della Western Conference che comprende i Lakers, i Clippers e i campioni di Dallas e naturalmente Oklahoma. In un clima di prudenza più che di austerità per la crisi economica, l’affare più importante è stato quello riguardante Kevin Love, 2° rimbalzista e 4° marcatore della NBA, che ha rinnovato con Minnesota per 60 milioni di dollari per 4 anni.

Toronto ai piedi di Bargnani, il Mago stella dei Raptors

Andrea Bargnani torna a giocare, i Toronto Raptors ritornano a vincere. Il rientro dell’italiano, fermo per sei partite a causa di un problema al polpaccio, coincide con il successo della franchigia canadese capace di griffare la regular season Nba del 24 gennaio con una vittoria importante sul parquet dei Phoenix Suns.

Per il Mago si tratta dell’ennesima consacrazione dopoché i compagni avevano messo in fila una serie di otto sconfitte consecutive, sei da quando si è assentato. Ed è proprio Bargnani, dall’alto dei 36 punti segnati in tabellone, a intrervenire ai microfoni della Lega a match concluso:

Nba risultati 24 gennaio 2012

Cinque partite nel corso della Regular Season Nba del 24 gennaio. Ampio spazio al ritorno di Andrea Bargnani che, dopo una lunga assenza coincisa con un filotto di sconfitte per i suoi Toronto Raptors, ha di nuovo calcato il parquet e preso per mano i canadesi.

Si evince, nella vittoria dei Raptors contro i Phoenix Suns (96-99), quanto sia importante la presenza dell’italiano per la franchigia di Toronto: il Mago segna 36 punti mettendo in cantiere la sua miglior prestazione stagionale.

Dopo otto sconfitte consecutive, sei senza Bargnani, i canadesi invertono il trend: il romano gioca oltre 42 minuti e chiude con 10/21 al tiro (4/6 da 3 punti, 12/12 ai liberi), 6 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 1 stoppata. Roba da spellarsi le mani per applaudirne le gesta.

Torna Bargnani, show a Phoenix: 36 punti

Cinque partite nel corso della regular season Nba del 24 gennaio: massimo stagionale per Andrea Bargnani assente nelle ultime 6 gare per un infortunio al polpaccio. Washington ha licenziato Flip Sauders. Stanotte la scadenza per i rinnovi del contratti del draft-2008: Gallinari e Kevin Love accetteranno le offerte o diventeranno restricted free agent?

Dopo il Gallinari-show (37 punti) al Madison venerdì notte, ecco la risposta di Andrea Bargnani con 36 punti,  high personale in questa stagione e del turno di martedì,  che al rientro per uno stiramento al polpaccio della gamba sinistra e 6 gare saltate, ha riportato al successo i Raptors a Phoenix spezzando una serie di 8 sconfitte consecutive. Dwayne Casey ha rivoluzionato il suo quintetto, col ritorno di Bargnani è uscito Ed Davis e al centro ha puntato su Aaron Gray al posto di Amir Jonhson.

Al Lido di Milano il sogno Nba

Appuntamento per tutti i ragazzi appassionati di basket che sognano di cogliere segreti e trucchi dei campioni Nba: presso il Lido di Milano, sabato 28 gennaio, 250 ragazzi tra gli 8 e 11 anni potranno infatti allenarsi con alla guida tecnica Neal Meyer, ex coach Nba che vanta esperienze nelle franchigie dei Los Angeles Clippers, dei San Antonio Spurs, dei Portland Trailblazers e dei Cleveland Cavaliers.

Si tratta di un progetto realizzato da Nba con la collaborazione del Comune di Milano: per tutta la giornata, il gruppo di giovanissimi verrà suddiviso in sei gruppi, svolgeranno sessioni con esercizi sui fondamentali del gioco (palleggio, controllo, tiro) e sulla tecnica (difesa, contropiede, protezione della palla).

Per prendere parte all’evento, occorre inviare una mail a iscrizione.clinic comune.milano.it.

Su Sky Sport2 doppio appuntamento coi Lakers di Bryant

Tre notturne settimanali col superderby Lakers-Clippers, Miami-Knicks e Milwaukee-Lakers. Sky Sport 2HD offre questa settimana tre partite del campionato professionistico americano di basket tra il 25 e il 29 gennaio 2012, oltre alla rubrica “NBA Action”.

Si comincia alle 4.30m della notte fra mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio (repliche giovedì alle 12 e alle 21 su Sky Sport3)  con la stracittadina di Los Angeles  allo Staples Center, i Lakers di Koby Bryant ospitano i Clippers che quest’anno con l’arrivo di Chris Paul, infortunato da 3 turni, si sono fatti ambiziosi.

Secondo appuntamento nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 gennaio alle ore 2 (doppia replica sabato alle 12 e alle 21 su Sky Sport 2 HD) supersfida  di prestigio all’American Airlines Arena di Miami, dove gli Heat di LeBron James, Chris Bosh e Dwyane Wade tentano di non perdere terreno contro i New York Knicks che coach D’Antoni chiama a una reazione prestigiosa  dopo aver perso 6 gare consecutive.

Nba risultati 23 gennaio 2012

Dieci partite nel corso della regular season Nba del 23 gennaio, con l’ennesima sconfitta dei New Orleans Hornets di Marco Belinelli che, seppur per due punti, si devono arrendere nel corso della sfida casalinga contro i San Antonio Spurs.

Finisce 102-104 in virtù della serata impeccabile del duo ospite costituito da Tim Duncan, 28 punti, e Tony Parker, 20 a referto oltre a 17 assist che sono per il francese record personale nel campionato americano. Per Belinelli 12 punti in cascina con un 5/6 al tiro. Bene nelle file locali anche Jarrett Jack che ne piazza a referto 26: nonostante ciò, e sebbene per la prima volta in stagione gli Hornets abbiano frantumato il muro dei 100 punti, New Orleans registra la quattordicesima sconfitta nelle ultime quindici gare.

Celtics come ai vecchi tempi: solo 56 punti per Howard e C.

Nel corso delle dieci gare di regular season Nba del 23 gennaio, priva delle star Rondo e Allen e di altri 3 giocatori la difesa di Boston ipnotizza Orlando, peggior score per un mezzo tempo nella NBA (solo 20 punti, e 36 dal 3° tempo). Pazzo Southwest: Memphis e Houston al 6° successo, gli Hornets  di Belinelli squadra materasso. Memphis e Houston al Settimo Cielo, ottava sconfitta consecutiva per gli Hornets di Marco Belinelli che …eguagliano Toronto di Bargnani (ancora in rimessaggio: stiramento del polpaccio). E  guardando ai bassifondi della NBA  con 0/6  è ormai nei pressi Mike D’Antoni con i suoi Knicks ko  al  Madison da 3 ex col dente avvelenato, Danilo Gallinari (37 punti), Timofey Mozgov (16) e il veterano Al Harrington (24).

Piccola rivoluzione nella pazza Southwest Division grazie  agli exploit delle franchigie delle città di Elvis Presley e dei grandi chirurghi del cuore con 4 squadre divise da 1 sola vittoria. Conducono da 2 turni  i  Grizzlies (10/6), davanti a San Antonio e Dallas (11/7) che hanno vinto a loro volta (gli Spurs sempre senza Ginobili a New Orleans con 17 assist di Tony Parker)  e i campioni in carica senza Nowitzky  (in casa con Phoenix che ha avuto 17 rimbalzi dal polacco Marcin Gortat) mentre  Houston (10/7) ha voluto fare un bel  un regalo a coach Kevin McHale col  successo nel suo Minnesota nonostante i 39 punti di Kevin Love e l’ennesima conferma di Ricky Rubio (16 assist, ma 2/10 al tiro)  che contende al n.1 dell’ultimo draft  Kyrie Erving (Cleveland) il titolo di rookie dell’anno.

I grandi del basket, Gary Payton

Ha vinto un solo titolo NBA, eppure Gary Payton merita di essere inserito nella rubrica dedicata ai grandi del basket, se non altro per le eccellenti doti difensive di cui era in possesso. I tifosi lo chiavano The Glove, il guanto, per la capacità di incollarsi all’avversario ed arginarne il raggio d’azione. Chiedere informazioni in proposito ad un tale di nome Michael Jordan, che nei play-off della stagione ’95-’96 restò per la prima volta sotto la media dei 30 punti.

La carriera professionistica di Payton cominciò nel 1990, quando lasciò il college di Oregon State Beavers per accasarsi con i Seattle Supersonics. Un debutto in punta di piedi per il playmar, che non riuscì a trascinare lontano i suoi, anche per la mancanza di validi appoggi tra i compagni di squadra. La situazione migliorò sensibilmente con l’arrivo a Seattle di Shawn Kemp, compagno ideale per Payton e capace di portare i Sonics alla finale della Western Conference.

Nba risultati 22 gennaio 2012

Cinque partite nel corso della regulatr season del 22 gennaio 2012, tra cui spicca l’ennesima debacle di Toronto con i Raptors che, privi di Andrea Bargnani, cadono per mano dei Los Angeles Clippers. I californiani si impongono per 103-91 grazie a una prestazione impeccabile di Williams che ne mette 26 a referto. Finiscono battuti anche i Lakers, affossati in casa dagli Indiana Pacers e giunti al terzo ko consecutivo.

Hibbert (18 punti) e Granger (16) trascinano i Pacers, Kobe Bryant chiude con 33 punti e 8 rimbalzi sebbene abbia sbagliato ila bomba del pareggio. Un Paul Pierce in grande spolvero consente invece a Boston di espugnare il palazzetto dei Wizard: a Washington, i Celtics decollano con i 34 punti e gli 8 rimbalzi del suo capitano. Milwaukee mette in ginocchio Miami a cui non bastano i 28 punti di Lebron James e i 23 di Chris Bosh.

I risultati delle partite della regular season Nba del 22 gennaio 2012:

A ore il supercontratto di Gallinari

A 11 mesi di distanza dal trade fra Denver e Knicks, il vero affare è stato Danilo Gallinari mentre con Anhtony la squadra di D’Antoni ha perso 20 gare su 23. Si parla di un rinnovo di contratto sopra i 50 milioni per 5 anni, mentre Russell Westbrook ha firmato per 80. Il 25 gennaio scadono i termini per il rinnovo dei contratti delle matricole 2008, dopo la firma di Derrick Rose per 94 milioni di dollari è arrivata quella di Russel Westbrook (80 milioni per 5 stagioni)  con i Thundercity spegnendo le voci di una rivalità della point-guard con Kevin Durant (“chi non vorrebbe giocare col miglior marcatore della Lega?”). Naturalmente nelle ultimissime ore hanno fatto un balzo all’insù incredibile le quotazioni di Danilo Gallinari. 

Il suo contratto sul quale sta lavorando Arn Teller, l’agente che una decina di giorni fa era in Colorado a discutere  con i dirigenti della franchigia,  era stimato  15 giorni fa sui 30-35 milioni ma potrebbe salire a 50-55  dopo lo show del Madison:  37 punti, record personale del Gallo. E non solo: Big-Dan  ha realizzato  i punti decisivi nel secondo supplementare, ha tenuto in scacco tutti gli avversari (18 su 20 ai liberi), catturato 11 rimbalzi. Mettiamoci anche la superdifesa  che ha paralizzato Melo Anthony (col quale i Knicks hanno vinto 20 gare su 23 dopo il famoso “maxi trade” del 22 febbraio di un anno fa che coinvolse l’azzurro) e la standing ovation finale dei tifosi del Madison.

Gallinari show al Madison, una grande rivincita

Ceduto a Denver 11 mesi fa, con 37 punti e 11 rimbalzi (record in carriera) Danilo Gallinari ha messo ko dopo 2 supplementari l’ex squadra ed è la quarta vittoria consecutiva in trasferta della franchigia del Colorado. Male Belinelli da 3 (0/6), largo a Dallas. Non avevamo forse ripetuto che il Gallo era diventato il giocatore-franchigia di Denver e una clamorosa opportunità gettata al vento agli europei?. A 11 mesi di stanza dalla cessione ai Denver, Gallinari si è preso la sua rivincita nei confronti dei Knicks che l’avevano ceduto in cambio di Melo Anthony dimostrando ampiamente la sua cresciuta e la fiducia accordatagli da George Karl offrendo uno show indimenticabile al Madison, con 37 punti e 11 rimbalzi, il record in carriera che gioverà anche a un’impennata nelle quotazioni alla vigilia del rinnovo del contratto con i Nuggets.

Dopo Kevin Love e Russell Westbrook, infatti, Gallinari dovrebbe strappare il miglior contratto entro il 25 febbraio, data ultima per trovare un accordo fra il suo agente Arn Teller e i proprietari della franchigia del Colorado che avevano visto giusto, il 22 febbraio 2011, a cedere Carmelo Anhtony ai Knicks in cambio di giocatori, fra i quali Gallinari e il russo Timofei Mozgov che da parte sua si è dato da fare segnando 16 punti, il massimo punteggio nella sua carriera. “E’ stata davvero una soddisfazione grandiosa, e desidero ringraziare tutti i tifosi dei Knicks per avermi regalato un’ovazione indimenticabile”, ha confessato Gallinari il quale ha coronato la sua prestazione segnando 9 punti nel 2° supplementare, con 7 liberi su 7. Importanti nell’ultima frazione anche il canestro di Harrington (24 punti totali, 4/12 dall’arco) e i liberi di Ty Lawson.