Bargnani si confessa a Max, gli manca Verdone e l’amore va alla grande

Andrea Bargnani made in Toronto è un cestista realizzato e felice, soprattutto ora che ha scoperto di essere punto di riferimento imprescindibile dei Toronto Raptors – che quando manca l’italiano perdpono tre volte su quattro – e che viene indicato come il migliore tra gli italiani nell’Nba. Non solo, per la prima volta al romano potrebbe toccare l’onore di prendere parte a un All Star Game mentre la sfera privata va a gonfie vele con la fidanzata italo-marocchina (sportiva come lui, visto che gioca a pallavolo) Nabila Chihab.

Contesto idilliaco, ambiente ideale eppure, in più di un dettaglio, la mancanza dell’Italia e di Roma si fanno sentire.

“A Toronto di Roma mi mancano il clima, la storia, il cibo e Carlo Verdone… In compenso, l’Italia ha da invidiare al Canada tutto il sistema governativo”:

sono le parole rilasciate da Bargnani a Max e leggibile nel numero in edicola e su iPad da lunedì 6 febbraio. Considerato il miglior made in Italy della Nba, Bargnani dice che :

Nba risultati 1 febbraio 2012

Undici gare nel corso della regular season Nba del 1 febbraio 2012, tra gli italiani l’unico a scendere su parquet è stato Marco Belinelli, escluso dal quintetto iniziale con cui i New Orleans Hornets hanno cominciato la gara casalinga contro i Phoenix Suns che ha visto l’ennesima sconfitta dei padroni di casa, oramai in crisi di risultati. La guardia italiana, cui sono stati concessi poco più di 23 minuti di gioco, mette a referto 10 punti con 3/7 dal campo e 3/5 da 3. Il 120-103 per gli ospiti sancisce una striscia altamente negativa per gli Hornets che viaggiano con 4 vittorie a fronte di 18 sconfitte.

Per i locali, 20 punti di Greivis Vasquez che non bastano a tenere a freno la furia di uno Steve Nash in stato di grazia e autore di 30 punti con 10 assist. Nelle altre sfide, ancora un successo per gli Oklahoma City Thunder che con 17 vinte e quattro perse vantano il miglior record della stagione: a farne le spese, i campioni in carica di Dallas Mvericks che si piegano in casa di fronte a Russell Westbrook (33 a referto), Kevin Durant (23 punti e 13 rimbalzi) e alle 10 stoppate di Serge Ibaka. Per Dallas, inutili i 25 punti di Jason Terry mentre Dirk Nowitzki è in serata negativa con soli otto piunti e 2/15 al tiro.

NBA, crescono le ambizioni di Filadelfia e dei Clippers

Undici gare nel corso della regular season Nba del 1 febbraio 2012: i Sixers hanno fermato Chicago, Paul e Griffin vincono a Utah, Dallas passa il testimone a Oklahoma (17/4). Belinelli fuori dal quintetto, Bargnani ancora assente a Boston. Marco Belinelli (10 punti, 3/5 da 3,  3 rimbalzi in 14 minuti)  ha dovuto cedere il posto in quintetto non a Eric Gordon, non ancora pronto a tornare in campo per i problemi al ginocchio che l’hanno praticamente costretto a saltare quasi tutto il primo mese della NBA, bensì  al venezuelano Greivis Vazquez che ha colto questa opportunità segnalandosi per 12 assist.

Peccato non siano serviti a risollevare le sorti di New Orleans, cosiccome è una goccia nel mare dei problemi degli Hornets  la fiducia accordata  nuovamente a DeJuan Summers quale starter perché dopo 15 minuti e 5 punti (2/5, 1 rimbalzo, 1 assist) è uscito mentre Phoenix ha preso il largo nel 4° tempo (16-31)   trascinato  da Steve Nash (30 punti, 10 assist) verso il maggior punteggio della giornata (120).

Nba risultati 31 gennaio 2012

Sette gare nel corso della Regular Season Nba del 31 gennaio con Danilo Gallinari unico italiano in campo con i Denver Nuggets impegnati – e sconfitti dai Grizzlies – a Memphis. Per Gallo e compagni, alla seconda sconfitta consecutiva, il ko arriva nel corso dell’overtime ma è stata una gara che Denver ha letteralmente gettato via dopo un vantaggio che ha toccato anche i dieci punti.

Per il Gallo, numeri così e così: otto punti e sette rimbalzi. Vanno forte, nelle file dei Grizzlies, Rudy Gay e Marc Gasol che piazzano a referto 20 punti e 13 rimbalzi cadauno. Ha giocato anche Toronto, sebbene Andrea Bargnani sia ancora out per infortunio, e i Raptors hanno perso in casa contro Atlanta che sbanca il Canada in maniera netta.

Gallinari sbaglia troppo, stop di Denver

Memphis dopo 5 sconfitte vince con affanno nel supplementare grazie a Marc Gasol e alle 25 palle perse della squadra di George Karl che aveva il tiro per vincere allo scadere dei 4 tempi. Il tiro convulso dell’esperto Andre Miller per la vittoria arriva da molto lontano, raggiunge solo il ferro, e nel supplementare lo sforzo  di Denver viene vanificato dalla tripla  del sorpasso di Memphis firmata da Oj Mayo a 35” dal termine, anche se in realtà è Conley dalla lunetta a 8” a  mettere al sicuro evitando la sesta sconfitta consecutiva, la seconda in casa dopo San Antonio e il fugace 1° posto nella Southwest Division. Vittoria sofferta costruita dalla ditta “Marc Gasol & Rudy Gay”, 20 punti e 13 rimbalzi per entrambi e rifinita da Majo il jolly pescato dalla panchina.

Serata di tiro da dimenticare per Danilo Gallinari, con 17,9 top scorer della squadra, 1/10 e 0/4 dall’arco compensati con 6/6 dalla lunetta e 7 rimbalzi, alla fine 8 punti soli, anche se  differenza alla fine sta nelle 25 palle perse dove peraltro la squadra di Georgle Karl aveva fatto…meglio con 27 contro Sacramento. Denver aveva vinto 2 volte ai supplementari, stavolta però ha fallito il  tiro del possibile pareggio con Rudy Fernandez che ha danzato sul ferro, non sono bastati i soliti Harrington (23 e 10 rimbalzi) e Andre Miller (20 e 6 assist) il quale  ha lasciato il posto in quintetto al più giovane  Ty Lawon al rientro  in seguito a  una distorsione alla caviglia.

Nba risultati 30 gennaio 2012

Nove gare nel corso della Regular Season Nba del 30 gennaio: unico italiano in campo, Marco Belinelli, che con i suoi New Orleans Hornets era chiamato all’impervio compito di frenare la corsa dei Big Three di Miami. A tal punto ostico, il compito, che gli Heat non hanno avuto difficoltà ad avere la meglio sugli avversari:gli Hornets tornano a casa con una buona prima frazione e un lento ma inesorabile calo nella seconda parte dell’incontro.

Per Belinelli, a referto 5 punti e 5 rimbalzi in poco meno di venti minuti di gioco effettivo mentre nelle file di Miami LeBron James si detingue per i 22 punti all’attivo che vanno a completarsi con gli otto assist e gli undici rimbalzi. Tra gli Hornets, Carl Landry e Jarrett Jack piazzano 14 punti a testa.

NBA, questa Orlando is…Tragic

Nove partite nel corso della regular season Nba del 30 gennaio: fine mese disastroso per la squadra di coach Van Gundy che continua a perdere, Howard non  è un gran attaccante e a Filadelfia Ryan Anderson ha preso più rimbalzi (20) del famoso compagno. Esplode Beasley, i Clippers stoppano Oklahoma. Minnesota vince a Houston con 18 punti e 11 assist di Ricky Rubio. Belinelli ko a Miami. Con 0-7 e 1 solo punto in 34’ di Rudy Gay, il suo miglior giocatore, Memphis è stato messo alle corde per 3 tempi da San Antonio che contende con 13/9  il 1° posto nel Southwest  a Dallas avendo vinto la sua terza gara in trasferta grazie al suo centro di riserva, il bianco Matt Bonner,  in serata di grazie miglior (top scorer con 15 punti), 12 assist di Tony Parker in 39’ molto sofferti per le percentuali di tiro (2/9, 5 punti) e miglior rimbalzista (con 10 palloni)  una guardia,  Kahwi Leonard.

I grandi del basket, Mitch Richmond

Buona tecnica, ottima capacità realizzativa sia da fuori che in penetrazione, potenza ed eleganza racchiuse nei 196 centimetri di altezza e nei 98 chili di peso. Questo era Mitch Richmond, uno dei cestisti più apprezzati della sua generazione, nonostante i pochi titoli messi in bacheca. I Golden State Warriors lo notarono alla Kansas State University e non persero l’occasione di garantirsi le prestazioni di quel gigante dal tiro perfetto.

Nella prima stagione con i Warriors Richmond incantò le platee di ogni latitudine, mettendo a segno una media di 22 punti a partita, che andavano ad aggiungersi alla media di 5 rimbalzi e 5 assist. Un buon inizio per la giovane guardia, che riuscì a trascinare la sua squadra fino al secondo turno dei play-off.

Nba, da Los Angeles parte la sfida alle big

Otto gare nel corso della regular season Nba del 29 gennaio: vincono on the road Lakers e Clippers,grazie a LeBron Miami vince la supersfida con Chicago. La serie di Denver senza  Ty Lawson finisce in casa contro Paul e c., non basta il solito Gallinari. Sorpresa: senza Bargnani, Toronto vince sul campo dei Nets.

Nell’ultima domenica di gennaio mi smentiscono le due californiane che dopo 33 giorni dall’inizio della short-season della NBA avevano vinto una sola volta in trasferta. E cioè  al pari (1/7 per i Lakers, 1/4 per i Clippers) di  squadre deboli (1/9 Detroit, 1/10 Charlotte). Con una superba partita di Kobe Bryant (35 punti, 5/9 dall’arco, 14 rimbalzi) e di Pau Gasol (con 28 punti e 6 rimbalzi risponde a chi ha espresso riserve sulla capacità dello spagnolo tenere il ruolo di centro, in realtà ci voleva per lo showtime  un collante che fa  anche punti, come  Chris Paul nel posto di Derek Fisher) senza dimenticare Bynum (21 punti) la squadra di coach Brown  mette tutta la sua esperienza e grinta nell’Arena dell’emergente  Minneapolis.

Nba risultati 29 gennaio 2012

Otto gare nel corso della regular season Nba del 29 gennaio 2012 con Danilo Gallinari, Marco Belinelli (ha giocato anche Toronto ma Andrea Bargnani è out) su parquet. Sono stati incontri altamente spettacolari e incerti, in molti palazzetti si è risolto solo negli ultimi secondi di gioco. Come a Denver, dove il Gallo non è bastato ai locali per avere la meglio sui Los Angeles Clippers: per l’italiano, 17 punti, 5/14 dal campo (2/4 da 3), 7 rimbalzi, 2 assist, 2 palle perse e 5 stoppate subite in poco più di 33 minuti effettivi di gioco.

I Nuggets si sono lentamente e inesorabilmente piegati di fronte a Chauncey Billups che firma 32 punti e Chris Paul ne aggiunge 25 con 7 assist. Cedono anche i New Orleans Hornets di Marco Belinelli che contribuisce alla pratica con soli 4 punti: non bastano per avere la meglio ad Atlanta degli Hawks, trascinati dall’ottimo Teague, 24 a referto per lui. Bene, nonostante la defezione del Mago che è ancora fuori per un risentimento, i Raptors che a New Jersey superano per 94-73 i Nets. Bene, per la franchigia canadese, De Rozan (27 punti in tabellone) e Bayless (17).

Nba risultati 28 gennaio 2012

La regular season Nba del 28 gennaio 2012 ha riservato sei partite ma nesuno dei tre italiani è sceso in campo visto che Toronto, Denver e New Orleans hanno riposato. Tra i risultati della serata spicca l’ennesimo tonfo dei Los Angeles Lakers che, in casa dei Milwaukee Bucks subiscono un ko maturato in visrtù degli undici punti di differenza. Si tratta per la franchigia in cui milita Ettore Messina della settima sconfitta su otto gare in trasferta: pare a questo punto un segnale evidente di quanto Kobe Bryant e compagni siano particolarmente fragili lontani dal pubblico amico.

Non è neppure bastato ai Lakers – e a questo punto è elemento che sa di aggravante e rimarca ancora di più le difficoltà dei californiani – l’assenza nelle file della franchigia di casa di due cestisti fondamentali per gli equilibri dei Bucks quali Andrew Bogut e Stephen Jackson. Non è bastato un Bryant iin buona condizione di forma e incisivo quanto basta: il 24 dei Lakers mette a referto 27 punti, 9 assist e 8 rimbalzi che non nascondono i limiti della rosa.

Le parole di Kobe a fine match sono emblematiche:

NBA: tripla di Iguodala, i Lakers col mal di trasferta

Iggy si è ripetuto come 7 anni fra contro Detroit, esattamente come nella sua prima tripla nella NBA: 10 punti, 10 assist, 10 rimbalzi. Iggy è Andre Iguodala il giocatore-franchigia di Filadelfia, la miglior squadra dell’Atlantic Division (14/6) che ha preso la scena grazie alla brutta stagione dei Knicks  (7/13) che privi per la seconda partita di Melo Anthony, in rimessaggio per una serie di acciacchi e delusioni, ha perso on the road contro la battagliera  Houston di Kevin McHale, l’ex ala forte dei Celtics di Larry Bird. Nato per lo sport, fra tre borse di studio universitarie per fare atletica con quel suo fisico perfetto (198 centimetri), le mosse feline, Iguodala optò per il basket.

Bargnani nuovo stop, vola Denver con Gallinari

Nuggets sono la 3.a squadra della NBA con Miami, con 14 vittorie e 5 sconfitte. Vanno forte anche gli spagnoli Rudy Fernandez e Ricky Rubio, è crisi per Orlando. A 38 anni Marcus Cambi cattura 58 rimbalzi in 3 gare! Chicago è la prima a toccare le 17 vittorie, ma vincendo a Oakland  con 65 punti della coppia Durant-Westbrooks (37 per Kevin)  Oklahoma guida il ranking con 16/3.

La  sorpresa è Denver di Gallinari che al ritorno al Pepsi Center dopo la settimana trionfale in trasferta (5 vittorie, con l’indimenticabile  notte del Gallo, 37 punti al Madison dopo 2 supplementari) firma il 6° successo consecutivo  contro  i Toronto  che pagano la ricaduta di Andrea Bargnani (riacutizzarsi del problema al polpaccio)  e con 14/5  sono la terza miglior squadra della NBA e seconde nella division dei Thundercity. Ricapitolando dopo il primo mese di NBA post-serrata: prima e seconda  dunque Oklahoma (16/3) e Chicago (17/4), poi con 14/5 Denver e Miami (al rientro di Wade ha vinto in casa con i Knicks senza l’acciacciatissimo  Melo Anhtony),  e quindi le altre capoliste delle varie division: Philadelphia76ers 13/6, Clippers 10/6, San Antonio-Dallas (10-8).

I grandi del basket, Clyde Drexler

I tifosi amavano chiamarlo The Glide, l’Aliante, nominognolo quantomai azzeccato per definire la sua classe e la sua eleganza nelle sortite sotto canestro. Stiamo parlando di Clyde Drexler, gigante di oltre due metri per 100 chili di peso, che faceva valere la propria stazza sul parquet, pur non rinunciando alla perfezione dei colpi.

I più lo ricorderanno nel Dream Team di Barcellona ’92, quando contribuì alla conquista del titolo olimpico da parte della nazionale a stelle e strisce, ma Drexler seppe farsi valere anche a livello di club, guidando per anni l’attacco dei Portland Trail Blazers. All’inizio degli anni novanta riuscì per ben due volte a trascinare la sua squadra fino all’atto finale dell’NBA, sebbene in entrambi i casi la franchigia dell’Oregon sia uscita sconfitta. Memorabili i testa a testa con Michael Jordan nella finale del 1992: i T. Blazers uscirono con le ossa rotte dalla serie (4-1), ma Drexler ebbe modo di mettere in mostra tutta la propria classe.