Questo Lin è proprio un Marziano!

Il taiwanese-americano firma anche il 6° successo consecutivo dei Knicks a Toronto con un canestro da 3 a mezzo secondo dalla fine, quello del 1° vantaggio: 27 punti, 11 assist e 8 palle perse. Tripletta di Miami in  trasferta che sale al n.1 dei pronostici. E tutte le ultime news della NBA. Nella serata in cui perde 8 palloni la grandezza di Jeremy Lin è anche quella di essere il n.1 degli assist (11, suo record personale come quello dei trurnovers…), il top scorer (27 punti (9/20,   2/2 da 3, 7 liberi su 11, 2 rimbalzi, 8 perse, 11 assist in 43’) e il canestro della vittoria.

Quello da 3 punti, errore di Shumpert, rimbalzo in attaccvo di Tyson Chandler, palla  quasi sulla metà campo a Lin che avanza in palleggio contano i secondi: -5, 4, 3, 2, 1 e jump dagli 8 metri perfetto in faccia al povero Calderon, anche lui nell’ennesima serata di grazia, e …alla faccia di quelli che sostenevano non avesse tiro da 3.  L’ultimo capolavoro di “Lincantatore”  che suggella la sesta vittoria consecutiva dei Knicks e l’incredibile ascesa  di questo  laureato in lettere di Harvard  che ingaggiato a gettone dai Knicks è assurto nel giro di una decina di giorni fra le star, ormai un eroe della comunità americano-asiatica che ha tifato per lui sostenendo l’urto dei 20009 spettatori dell’Arena dei Raptors nel secondo sell-out della stagione.

LeBron scatenato, Miami minaccia Chicago

I vicecampioni a una sola vittoria dai Bulls nella Western Conference hanno vinto la terza gara in trasferta. Terzo successo con Golden State: impreciso Ellis, ci pensa David Lee. I Clippers fermati da Dallas che stanno recuperando. Sono tre gli argomenti principali di questi giorni nella NBA: 1) può Jeremy Lin giocare sempre a questi livelli ed è possible la coabitazione con Melo Anthony nei Knicks?, 2) il problema alla schiena di Derrick Rose può pregiudicare le ambizioni, specie col ritorno di Miami che vincendo anche a Milwaukee hanno avvicinato i Bulls, 3) La famiglia Maloof non firma l’impegnativa per costruire nel cuore di Sacramento la nuova arena, vende la squadra  e si fa avanti Seattle orfana da anni dei Sonics?

In attesa del ritorno in campo dei Knicks stanotte a Toronto, lunedì notte Miami ha raccolto gloria a Milwaukee con una superba partita di LeBron, MVP della Lega, 35 punti, (16-21), 8 rimbalzi, 3 assist, più 22 di Wade e 13 (con 3/4 dall’arco) di Mario Chalmers che cresce nell’economia della squadra. Dopo il ko di Orlando (solo 89 punti),  ha superato i 100 vincendo a Washington, Atlanta (+20!) e Milwaukee (+18)  e va a 22/7, una sola vittoria in meno di Chicago (23/7) che ha tirato un sospiro di sollievo dopo la visita specialistica alla schiena di Derrick Rose, anche se permangono i problemi di recupero mentre la stagione incalza e siamo vicini ormai al giro di boa.

Anche l’Europa fa spettacolo nella NBA

Pallarancione.com offre le classifiche di specialità dopo quasi due mesi di gare della regular season Nba: filano come treni gli spagnoli, Ricky Rubio 1° nei recuperi e 4° negli assist, crescono i fratelli Gasol e Calderon (30 punti ai Lakers), Bargnani 6° fra i top-scorer e Gallinari 7° nei tiri liberi, sorprende il polacco Gortat.

Le statistiche della NBA dopo 50 giorni confermano che alle prossime Olimpiadi la sfidante del Dream Team – un suipermix fra la formazione dell’oro di Pechino e quella dell’oro mondiale di Istanbul – sarà la Spagna. Accanto ai fratelli Gasol che vanno veramente forte, tanto che Marc e non Pau giocherà l’All star Game (con la squadra dell’Ovest), c’è la conferma di Sergi Ibaka.

Mister Block” si conferma il re della schiacciata. Lui è congolese, anche se assoldato dalla Spagna per il bis europeo. L’esperienza gli ha giovato, è cresciuto come attaccante anche se non sono molti i palloni che transitano dalle sue mani avendo come compagni Durant e Westbrook, grandi giocatori ma a volte  più …rivali che amici.

I Lakers trattano Arenas, il cestista con la pistola

I Lakers  per riguadagnare posizioni nel ranking hanno bisogno di punti dietro per non gravare troppo su Kobe Bryant, top scorer della Lega con 29,2 punti.

E stanno trattando l’ingaggio di Gilbert Arenas, (30 anni) il giocatore sospeso per 50 partite dalla NBA per aver portato una pistola nello spogliatoio.

A causa di questa pesante sanzione e degli infortuni ha saltato molte partite giocando 49 gare nei tre anni di contratto con Orlando che l’ha rilasciato nella pre-season per motivi di budget. Arenas è un discreto attaccante con una media di 8 punti per gara.

Jeremy Lin è l’Harry Potter della NBA

La settimana trionfale di Jeremy Lin, taiwanese sconosciuto che doveva giocare in Italia, ha registrato il 5° successo consecutivo dei Knicks. Gary Neal (ex Treviso) fa volare San Antonio. Se nella NBA  la squadra del giorno è San Antonio, alla settima vittoria consecutiva (col ritorno dopo un mese di Manu Ginobili),  l’uomo del giorno è più che mai Jeremy Lin, il figlio di emigranti taiwanesi laureato in lettere ad Harvard  che solo una settimana non poteva permettersi un letto in un ostello di New York.

C’è gloria  nel turno di sabato notte anche per Gary Neal, il fuggiasco di Treviso che saltava gli allenamenti per tuffarsi nelle notte brave della Milano da bere assieme ai  compagni Usa  dell’Armani. L’ex top scorer della Benetton, specialista del tiro da 3, ha segnato 18 punti (8/10, 4 rimbalzi, 3 assist in 23 minuti) dando fiato a Tony Perkins per il 7° successo consecutivo di San Antonio con  Manu Ginobili  pronto a rimettere  subito in moto la sua micidiale mano mancina. Come un fenomeno da circo, sulla scena del caravanserraglio della NBA  c’è però in questi giorni Jeremy Lin.

Jeremy Lin da Teramo a nuovo idolo di New York

Jeremy Lin, il giocatore  di origine taiwanese che aveva firmato un pre-contratto con la squadra abruzzese, è stato ripescato dai Knicks e a gettone  ha mandato in visibilio il suo  pubblico segnando 38 puunti e vincendo il duello con Kobe Bryant. Fosse negli Stati Uniti, Lorenzo Marruganti sarebbe candidato a manager dell’anno. Pochi sanno, infatti, che Jeremy Lin il nuovo eroe del Madison che ha battuto 38-34 Kobe Bryant nel duello diretto di venerdì notte, aveva già firmato un pre-contratto con la Tercas Teramo per un centinaio di migliaia di euro quando adesso guadagnerà milioni di dollari perché a New York è arrivato con un contratto a gettone  che scadeva proprio il giorno della gara coi Lakers di Bryant contro i quali i Knicks non vincevano da ben 7 anni.

Saltato all’ultimo momento per la revoca del lock-out, Lin è stato pescato dalla D-League da New York e in  un mese si è trovato dalla Tercas Teramo a essere l’uomo che ha mandato in visibilio l’arena più esigente del mondo facendo  dimenticare l’assenza delle big-star Anthony (problemi inguinali) e Stoudemire (gli hanno ucciso il fratello, non il padre, lunedì riprende gli allenamenti).

D’Antoni-Messina sfida al Madison, in tribuna Gilberto Benetton

Al Madison Knicks-Lakers non è solo una sfida storia nella storia della NBA che fa schizzare il prezzo dei biglietti fino a 1000 dollari da parte dei bagarini e il match fra due squadre che vogliono riguardagnare il terreno. I Knicks hanno iniziato malissimo, sono ancora fra le squadre sotto il fatidico 50 % di vittorie, molti problemi per Mike D’Antoni il cui contratto di 24 milioni di dollari scade questa stagione e solo l’accesso ai playoff può portare a una riconferma. D’Antoni è una figura positiva, senzxa pregiudizi  e anche fortunata, e gli si deve il lancio di Danilo Gallinari scelto fra i primi 10 del draft 2008 e sacrificato l’anno passato per avere un big quale Carmelo Anthony.

Ma i fatti hanno dato ragione al coach perchè Gallinari è diventato l’uomo-franchigia di Denver, il suo nuovo club, e una serie brillantissime di prestazioni hanno permesso alla sua squadra di essere fra le prime 5 dell’intera Lega e a Gallinari di strappare un contratto di 42 milioni di dollari per 5 anni, il maggior contratto per un europeo in questa stagione. Se Mike D’Antoni è molto amato dai newyorkesi per il gioco divertente, è invece un duro Mike Brown il nuovo coach del Lakers convinto che il miglior attacco sia la difesa anche se lascia libertà ai suoi big

All Star Game Nba 2012 le riserve a Orlando

Selezionate le riserve dell’Nba All Star Game, in programma a Orlando il prossimo 26 febbraio, e tra esse non compare nemmeno uno dei tre italiani in America.

Ancora al palo, dunque, Andrea Bargnani, Danilo Gallinari e Marco Belinelli anche se per i primi due va ricordato che sono infortunati e che – quindi – difficilmente avrebbero potuto rispondere alla convocazione.

Meritano un cenno particolare le chiamate di Paul Pierce – al decimo All Star Game – e Dirk Nowitzki – che mette a referto l’undicesima convocazione. Ancora: per Deng, Hibbert e Iguodala si tratta dell’esordio assoluto. Ecco l’elenco dettagliato:

Pau Gasol eroe a Boston, stop di Oklahoma che scende al 2° posto

Miniturno altamente emozionale quello della Regular Season Nba di giovedì notte 9 febbraio 2012. E soprattutto  fatale a Oklahoma che scende dalla vetta (sesta sconfitta, 20 vittorie)  e dall’80 %   passa al 76,9 % con la sconfitta a Sacramento non riuscendo chiudere la tripletta in trasferta, per cui  cede il primato ai Bulls (22-6, 78,6%) dopo i primi 45 giorni esatti della “Short-NBA”. Notte delle streghe  invece al Boston Garden per i Celtics che falliscono con Paul Pierce il tiro affrettato del successo contro i Lakers sull’82 pari, e nell’overtime sull’87-88  Pierce si ripete, Ray Allen artiglia il rimbalzo in attacco a 11” e viene stoppato da Paul Gasol.

Lo spagnolo gioca una partita indimenticabile, di grande sostanza e intelligenza, e continuità  reagendo  alle voci di mercato  che lo vorrebbero nuovamente in partenza (tramontata per ora la voce di uno scambio con Dwight Howard, stavolta viene dato a Boston, in cambio del play-tuttofare Rajon Rondo e ne approfitta per presentare il suo bigliettp da visita) mettendo la firma al successo che rilancia i Lakers reduci da due sconfitte (87-96 a Utah e 90-95 a Filadelfia) con 25 punti (12/20 al tiro) e 14 rimbalzi. Segna il canestro del pareggio (82-82) che porta la squadra di Mike Brown al supplementare  anche se Boston potrebbe segnare facendo convergere la palla su Pierce dopo un time out, e successivamente nell’overtime soffertissimo (6-5 per i gialloblù)  grazie al suo sangue freddo pazzesco il catalano di ghiaccio stoppa Ray Allen che ha nelle mani il tiro della vittoria dopo aver catturato il rimbalzo in attacco con Boston sotto di 1 punto (87-88).

Obama elogia Gallinari e Belinelli, repliche su Facebook e twitter

I complimenti direttamente dalla bocca del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama: dalla Casa Bianca alle pagine della stampa, il primo referente Usa si è prodigato, oltre che in una serie di osservazioni relative al contesto socio economico, anche in un elogio a Marco Belinelli e Danilo Gallinari che – parola di Presidente – sono

“due persone che garantiscono un certo buon nome anche alla Nba”.

Immediata la reazione entusiasta dei due. Il primo a farsi sentire è Gallinari che ha commentato le parole di Obama attraverso la sua pagina Facebook:

I grandi del basket, John Havlicek

Immagini di un basket che non c’è più, quando le foto erano in bianco e nero ed i campioni non erano sponsor ambulanti di questo o quel prodotto. Era il basket degli anni sessanta, dominato dai Boston Celtics, che mettevano in fila un anello dopo l’altro, costruendo quella che viene ancor oggi ricordata come la Dinastia.

John Havlicek arrivò a Boston quando i “verdi” avevano già incantato il mondo e si apprestavano a vivere un momento di prevedibile ed inevitabile calo.

Ma l’ala-guardia contribuì in maniera determinante alla conquista di numerosi altri titoli, guadagnandosi di diritto l’accesso nella classifica dei più forti cestisti di ogni tempo. E dire che Havlicek, detto Hondo, avrebbe potuto sfondare nel baseball o nel football americano, sport per i quali aveva notevoli doti naturali. Alla fine venne scelto dai Boston Celtics e si ritrovò a giocare da professionista sui parquet di un’America che non avrebbe scommesso un centesimo sulle sue qualità di cestista.

NBA: continua il Parker-show e la favola del “cinese” Lin

Continua la serie strepitosa di Tony Parker, uomo della settimana passata che prosegue a livelli stellari (18 punti con New Orleans, 42 con Oklahoma, 21 a Memphis, 37 mercoledì  notte  a Filadelfia con 12/24, 13/13 ai liberi, 8 assist, 3 rimbalzi in 38 minuti) e continua anche la favola di “Linsanity” come è stato ribattezzato Jeremy Lin, di origine cinese-taiwanese, per aver guarito i Knicks che senza  i bigs Anthony (stiramento inguinale) e Stoudemire (per la morte del fratello) hanno vinto a Washington con 23 punti,9/14, 10 assist della guardia e studente modello di Harvard.

Peccato che Lin sia ancora sulla corda,perché nonostante con suo ingresso nel quintetto per l’infortunio di Laundry Fields e l’assenza di Baron Davis, i registi titolari, e  86 punti nele ultime 3 partite (25 coi Nets, 28 con Utah, 23 nell’ultima) dovrà aspettare fino a venerdì per sapere se i Knicks  gli offriranno un contratto per tutta la stagione. Guardandosi indietro, ha paura di patire un’altra delusione anche se è diventato l’idolo del Madison che, sappiamo, ama gli under dog (i perdenti o meglio dire i giocatori sfortunati ma  bravi e simpatici).

Nba risultati 7 febbraio 2012

Nella sfortuna di vedersi interrompere una stricia di prestazioni altamente positive, Danilo Gallinari deve mettere in conto anche l’esito per fortuna positivo delle visite mediche che hanno riscontrato una vecchia microfrattura ma detto che al Gallo basterà un mese di riposo. Si temeva peggio, non è andata male.

Per il resto, nel corso di martedì 7 febbraio per la regular season Nba si sono disputate sei partite nel corso delle quali non era prevista la presenza di nessuno dei tre italiani in quota al campionato a stelle e strisce. Occhi, invece, sugli Oklahoma City Thunder, che mettono a referto l’ennesima vittoria della stagione liquidando in casa e per tre punti i Golden State Warriors.

Niente operazione, Gallinari fermo un mese

I medici hanno riscontrato una vecchia microfrattura, ma Danilo Gallinari non ricorda. Stagione finita per Billups, brutto colpo per i Clippers. Oklahoma tocca l’80% di vittorie vincendo a Sacramento. Love punito ma Minnesota in crescita supera il 50% di vittorie e Pekovic vince alla grande il duello con Counsins. Alla vigilia di due settimane terribili, con la sua formazione a pezzi, il Gallo tira un sospiro di sollievo anche se deve camminare con le stampelle per circa un mese: la tac alla caviglia sinistra ha  scongiurato l’intervento chirurgico, i medici parlano di una  microfrattura di alcuni anni fa, quando non era ancora nella NBA, e quindi si tratta di una fortissima distorsione. Lunedì notte in un’entrata ha messo il suo piede su quello di Chadler Parsons, subito il fallo, segnato i due tiri liberi e poi ha cominciato a saltellare sul piede destro urlando per il dolore. Si era temuto il peggio.