NBA: Oklahoma ferma Chicago, giochi riaperti?

Serata di tiro da dimenticare per le  bigs della Eastern Conference.  Ancora  senza Derrick Rose, Chicago  segna 78 punti con  30/91, 33%  dentro l’area (Noah 1/8) sciupando il vantaggio ai rimbalzi (48, di cui ben 18 in attacco) a Oklahoma nella gara più attesa dell’1 aprile che i primi della classe dell’Ovest archiviano con 26 punti e 10 rimbalzi di Durant e 27 punti di Westbrook  staccando il biglietto sicuro per i playoff e riducendo le distanze dai Bulls, 2 vittorie in meno dei “tori” che devono ancora giocare 12 partite.

Bulls traditi da Luol  Deng (4/13) e con John Lucas III da fucilazione: si è preso ben 20 tiri, il sostituto di Derrick Rose, segnando 7 canestri, di cui ben 5 su 13 tentativi da 3. Oklahoma ha difeso bene, anonimo Derek Fisher, scaricato dai Lakers, 0 punti e 2 tiri in 19 minuti.

Nba su Sky Sport partite dal 2 al 7 aprile 2012

Saranno tre le partite del campionato professionistico americano di basket NBA in onda su Sky Sport 2 HD, tutte in diretta e in Alta Definizione, tra il 2 e il 7 aprile 2012, valide per la Regular Season, oltre alla rubrica del grande basket USA «NBA Action». Primo incontro, quello che vedrà impegnati a Dallas i campioni NBA in carica dei Mavericks e i Los Angeles Clippers.

Questa sfida si disputerà sul parquet dell’American Airlines Center, con diretta alle ore 02.30 della notte tra lunedì 2 e martedì 3 aprile (replica martedì alle 14.00 e alle 21.00 su Sky Sport 2 HD. Poi, sarà la volta di Miami, la città degli Heat che affronteranno gli Oklahoma City Thunder. L’incontro si disputerà all’American Airlines Arena, con diretta alle ore 02.00 della notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 aprile (replica giovedì alle 14.00. su Sky Sport 2 HD e alle 21.00 su Sky Sport EXTRA HD).

Jeremy Lin, favola spezzata: operazione al ginocchio

Si chiude con una gran tristezza la favola di Jeremy Lin, frattura del menisco, operazione al ginocchio e sei settimane per tornare in campo, se New Yok all’8° posto riuscirà a far bene nei playoff.

Chicago sfiora l’80% di vittorie, ha vinto 14 partite su 19 anche senza la sua star Derrick Rose e conserva un consistente vantaggio, a 15 gare dal termine, su Miami e Oklahoma all’Est, mentre Dallas ha vinto a Orlando, terzo incomodo all’Est, toccando le 30 partite (ma le 23 sconfitte sono troppe per i campioni in carica).

Dennis Rodman povero e alcolizzato rischia il carcere

Pare che del lusso e dei guadagni messi in banca negli anni d’oro, a Dennis Rodman non sia rimasto più nulla. La voce che rimbalza oltreoceano, infatti, vede l’ex stella del basket Nba – da sempre alla ribalta per l’eccentrica maniera in cui ha saputo far parlare di sè – in una situazione economica disperata, visto che sarebbe al verde. Non solo: il suo avvocato ne ha pubblicamente riportato la condizione di

“alcolizzato e gravemente malato”.

A corollario di ciò, per Dennis Rodman – non uno a caso ma il miglior rimbalzista dell’Nba per sette anni consecutivi e uno che in 14 anni di carriera ha vinto cinque titoli, tre dei quali a Chicago giocando in uno dei quintetti più forti della storia del basket a stelle e strisce al fianco di Michael Jordan e Scottie Pippen – vi è il rischio serio dell’arresto: venti giorni di galera per non aver pagato gli alimenti a Michelle, la terza moglie, madre di due suoi figli. È quanto sostengono i legali rappresentanti di Rodman, citati dal Los Angeles Times.

Bargnani litiga col tiro, i Raptors chiamano Alan Anderson

Assente Gallinari (frattura del pollice sinistro), serata-no per Bargnani e Belinelli che stanno sotto i 10 punti e le loro squadre ne risentono perdendo in casa con Orlando e fuori coi Clippers.

Si commenta da solo il giudizio dato della prova di Bargnani, 8 punti, 3/11, 0/1 da 3, 3 assist in 23 minuti:

“..he was a no-factor for Raptors…”

e cioè “è stato nullo” che viene rafforzato come pezza d’appoggio dal calo nei punteggi del top-scorer di Toronto che arrivato a essere fra i primi 5 della NBA con 23,5 è sceso a 19,3 col 42% perché nelle ultime 5 gare ha segnato 14,4 punti col 31% da sotto e 11,1% da 3 punti.

Nba, steccano Bargnani e Belinelli, Chicago e Miami ko

Marco BelinelliAndrea Bargnani: la regular season Nba del 26 marzo 2012 non ha riservato gioie alla piccola pattuglia azzurra d’oltre oceano, visto che tanto i New Orleans Hornets quanto i Toronto Raptors rimediano due sconfitte contro i Los Angeles Clippers e gli Orlando Magic. Corsari i Denver Nuggets che, senza Danilo Gallinari, espugnano Chicago.

Con ordine. Solo 8 punti per Bargnani nella sfida casalinga contro Orlando. Lo score del Mago, stavolta, non è dei più entusiasmanti: in 23’11” di gioco, otto punti in tabellone con 3/11 al tiro (0/1 da 3 punti) e 3 rimbalzi. Ai canadesi, privi di DeMar DeRozan, non basta la serata positiva di Gary Forbes, che chiude con 21 punti all’attivo mentre ai Magic servono come il pane i 28 punti di un fenomenale Ryan Anderson che chiude con 8/13 da tre punti. Bene anche Dwight Howard che chiude con 23 punti e 10 rimbalzi. Le parole del Mago, a fine gara, fotografano in maniera chiara il match:

Nba, dagli Oklahoma Thunder lezione ai Big Three di Miami

Per molti si è trattato della finale anticipata della Nba 2012 e, fosse così, i rapporti di forza nella circostanza sono parsi a senso unico in favore degli Oklahoma Thunder che restano la miglior squadra della Western Conference.

Contro i Miami Heat, il collettivo locale mette in scena una prestazione maiuscola e liquida LeBron James e compagni con il punteggio netto di 102-87. Gran prova di squadra per Kevin Durant (28 punti, 9 rimbalzi e 8 assist) e compagni nonostante il turno sottotono di Russell Westbrook (13 punti con 4/16 al tiro). Impeccabile, nella circostanza, il contributo dalla panchina di James Harden (19 punti) così come risulta impeccabile il lavoro di Serge Ibaka (19 punti e 10 rimbalzi) e Kendrick Perkins (16 punti e 6 rimbalzi).

Basket Nba su Sky Sport programma dal 26 al 30 marzo 2012

Su Sky Sport questa settimana ben 4 dirette (e relative repliche) col seguente programma: Indiana Pacers-Miami Heat, Indianapolis (ore 1  di notte fra lunedì 26  e martedì 27, replica martedì 14 e 21 Sky Sport 2HD);  Golden State Warriors-LA Lakers, Oakland (ore 4.30 di notte fra martedì 27 e mercoledì 28 (replica venerdì ore 14 e e 21 Sky Sport 2HD); Atlanta Hawks-New York Knicks, Philis Arena Atlanta (ore 1.30 notte fra venerdì 30 marzo e sabato 31 (replica sabato ore 12 SS 3HD, ore 18 SS Extra HD); New Orleans Hornets-LA Lakers (ore 21.30 sabato 31 marzo SS 2HD, replica domenica a aprile ore 12 SS 3HDE e 18, SS ExtraD).

Giovedì  29 marzo (20.30, Sky Sport 2HD) la rubrica settimanale di approfondimento “NBA Action “.

A Chicago Bargnani sbaglia due rigori, vittoria n.40 per i Bulls

La soffertissima vittoria n.40 l’ha firmata Luol Deng, anglo-sudanese che alle  Olimpiadi  guiderà la Gran Bretagna, artigliando un air ball di Watson trasformato in canestro nell’ultima azione.

Mai sconfitta fu più ingiusta di quella  ai supplementari dei Raptors a Chicago, all’indomani dello stop inflitto ai Knicks “nuova gestione”.  I media parlano infatti di “immoral loss”, da parte sua Tom Thibodeau non riesce nemmeno lontanamente a festeggiare il risultato che gli assicura 5 vittorie in più di Miami. Si tratta infatti di una solidissima poteca sul 1° posto all’Est a 16 giornate dal termine della regular season, ma anche quanto mai gradita essendo  la sua superstar, Derrick Rose, MVP dell’ultima stagione,  assente da 6 partite per un’infiammazione inguinale.

NBA, da Oklahoma grande basket…with Love

I 51 punti, nuovo record personale di Kevin Love (quello stagionale, 57 punti, è di Deron Williams dei Nets), oltre a una sorprendente tripla-doppia  del 6° uomo, il portoricano Josè Barea (25 punti, 10/22, 2/5 da 3, 10 rimbalzi, 14 assist), non sono stati sufficienti per vincere a Oklahoma nella partita più lunga e spettacolare della stagione con 289 punti totali, due tempi supplementari “per la gioia dei tifosi del basket e dei giocatori tranne che per il sottoscritto” ha commentato col cuore palpitante Scott Brook il coach della miglior squadra dell’Ovest reduce da alcuni passi falsi e mancante di un grande big man.

Ma ci hanno pensato Westbrook (45 punti) e Durant (40 oltre a 17 rimbalzi,  record personale), e  a riportare la fiducia firmando  la vittoria (senza dimenticare il solito Haren con 25 punti), perché a distanza di 16 anni, quando  il 18 febbraio 1996 Jordan e Pippen segnarono più di 80 punti (41 per Michael, 40 Pippen) le due star dei Thundercity hanno saputo fare meglio.

Belinelli affonda i Clippers, Del Negro sotto accusa

Ben 19 errori nel tiro da 3 negli ultimi 19 tentativi, un raggelante 5/27 in totale (18,3%), 11 punti di vantaggio gettati alle ortiche nel quarto tempo: questa la cronaca di  vero harakiri dei Clippers che per la prima volta perdono tre partite consecutive e sentono arrivare aria di bufera.

Il ritorno di Paul a New Orleans è stata una camminata sui carboni ardenti, 16 punti, 9 assist ma 5/14 al tiro, con 1/5 dall’arco esattamente l’1/5 di Young e  Butler mentre  Foye ha fatto ancora di peggio (1/8). Per quanto riguarda gli Hornets,  Kaman (20 punti) ha fatto la partita dell’ex e Marco Belinelli sempre starter  ha dato un grosso contributo  al successo con una gara quasi perfetta (15 punti, 5/7, 1/1 da fuori, 4/5 ai liberi, 5 rimbalzi e 4 assist.

I grandi del basket, Nate ‘Tiny’ Archibald

Un talento come quello di Nate Archibald, detto Tiny, avrebbe meritato miglior fortuna sui parquet a stelle e strisce. A mortificarne le potenzialità fu la “reclusione” in squadre poco ambiziose e scarsamente attrezzate per la conquista del titolo finale.

Tiny cominciò a mostrare il proprio talento nella University of Texas di El Paso, polverizzando un record dopo l’altro e mettendo a segno una media di 37,3 punti nella stagione ’69. Con la canotta dell’UTEP Miners conquistò il titolo NCAA, battendo in finale l’Università del Kentucky, nettamente favorita alla vigilia e sicura ormai della vittoria finale.

Una gara che viene ancora oggi ricordata dagli appassionati di basket, poiché il quintetto dei Miners era composto esclusivamente da ragazzi neri, in un’epoca in cui lapallacanestro era uno sport per bianchi e  l’integrazione razziale era solo un sogno (la vicenda ha ispirato il film Glory Road – Vincere cambia tutto).

Rilancio dei Knicks, Lin fa affari d’oro

Non bastano 5 rimbalzi e 6 assist di Andrea Bargnani in versione tuttofare in una serata in cui il tiro proprio non funziona (2/10, 0/3 da 3,  8 punti) per fermare la corsa dei Bulls che ancora senza Derrick Rose (problema inguinale) vincono la sesta gara consecutiva in trasferta (record stagionale della NBA) e si apprestano a tagliare domenica le 40 vittorie giocando nuovamente con i Raptors ma all’United Center. Chicago ha vinto con una doppia-doppia di Luol Deng e il solito quarto tempo micidiale di John Lucas III, 13 punti, oltre rimbalzi e difesa.

Senza Gallinari Denver ha vinto a fatica contro Detroit che ha avuto 45 punti da Ben Gordon e mantiene il 7° posto all’Ovest avvicinando Dallas che ha perso in casa contro Lakers trascinati da Bryant (30 punti), Pau Gasol (27) e l’effetto-Session, la guardia che ha preso il posto di Derek Fisher il quale grazie al  buyout (clausola d’uscita) con Houston ha debuttato con la maglia di Oklahoma segnando 3 punti ai Clippers, deciso a vincere a 37 anni (e il 16° di NBA) il suo sesto titolo.

Bargnani non si ripete, nuova era per i Knicks

Utah conferma la sua brillante stagione e dopo aver vinto in trasferta coi Lakers ferma Oklahoma facendo un ottimo lavoro difensivo su Kevin Durant (18 punti, 6/22, 1/5 da 3) e colleziona la quarta vittoria consecutiva con la sua squadra bilanciata, giovane, capace di exploit sorprendenti che con 24/22 è a un passo dall’8° posto per entrare nella griglia dei playoff all’Ovest.

Chicago di coach Thibodeau, il quale da parte sua ha toccato le 100 vittorie su 130 gare, record di maggior impatto sulla squadra, vince con e senza Rose, lanciato verso il 1° posto, approfittando della nuova frenata (5/5 nelle ultime 10 gare) di Oklahoma (34/12) torna al 2° posto (34/11, 75,6%) riuscendo a portare in porto una gara non facile, con Phoenix più forte sotto canestro reduce da 4 vittoria e arrivata ad avere 10 punti di vantaggio. Oltre al problema di un vero centro, è riapparso quello del tiro da 3 (1/9, 0/3 di LeBron), stavolta il trascinatore è stato Chris Bosh (29 punti) e nel parziale di 17-0 che ha rovesciato la gara nella voltata finale sono stati importanti Haslem (15 punti) e Pittman.