I Lakers vincono per Phil Jackson

Nel giro di 72 ore col coach-tappabuchi Bickerstaff, 68 anni, e senza Nash sono arrivate le prime 2 vittorie consecutive, ma il pubblico vuole il guru dei 5 titoli.

Una notte delle streghe per i campioni della NBA sballottati come un veliero intrappolato in  una tempesta oceanica, 15 punti di scarto alla fine dei primi due quarti(56-41) quando lo scatenato  Wayne Ellington, l’eroe della partita entrato come quarto cambio, ha già iniziato il suo bombardamento (alla fine 7 triple su 11), fino ad arrivare al massimo scarto,  + 24 (101-77) con lo show finale di Rudy Gay, che marcato da LeBron gli fa omaggio di una schiacciata sul capo prendendogli il tempo in entrata. E’ una sicurezza Zach Randolph, grande grosso puntuale e  tecnico  che alla fine lascia sempre il segno, mancano i punti di Marc Gasol (2 soli) che deve andare in panchina per una brutta scivolata con tutto il peso sopra il ginocchio destro ripiegato.

Mike Brown licenziato dai Lakers, torna Jackson o arriva Mike D’Antoni

Svolta nella grande crisi della squadra che era favorita per il titolo, il grande guru ha presentato le sue richieste, ma intanto è stato contattato anche l’ex coach di Milano e Treviso.

Il tragico inizio dei Lakers è costato la panchin a a Mike Brown la cui panchina scricchiolava già dall’anno scorso, e il pubblico dello Staples Center  ha invocato a gran voce il ritorno di Phil Jackson, soluzione richiesta anche da Kobe Bryant e Pau Gasol. Il guru della panchina, operato all’anca, nicchia, si è riunito col general manager Mitch Kupchack e Jim Buss, il figlio del proprietario  che gli hanno offerto la squadra ma senza avere risposte e il meeting è aggiornato nei prossimi giorni mentre la squadra è stata affidata ad interim a Bernie Bickerstaff.

Gallinari si regala una notte da match winner

L’ala dei Nuggets ha segnato tutti i canestri decisivi della rocambolesca vittoria esterna con i Warriors, compresa la tripla e i 2 liberi della spettacolare rimonta (11-0).

L’Italia stava svegliandosi domenica mattina  10 novembre quando Danilo Gallinari metteva la sua firma sulla vittoria rocambolesca  di Denver a Golden State in una partita intensissima, interminabile, con continui rovesciamenti di fronte durata 3 ore buone fra time outs, replay chiarificatori voluti dagli arbitri  e un’interruzione per riparare una retina.

I Knicks simbolo della rinascita di New York

L’amore della città ferita dall’uragano Dandy si è riversato sulla squadra di basket che ha battuto anche Dallas tornando dopo tantissimi anni al 1°posto di Atlantic Division.

Dopo aver afferrato la palla  sul ferro per un errore di Antohny e averla schiacciata, Tyson Chandler è saltato in aria, si è battuto il petto con la mano, come uno scimmione gasato scaldando il Madison che per larghi parti della gara aveva sostenuto la sua squadra al grido incessante di “defense-defense-defense). E’ stato per il centro premiato l’anno scorso come Miglior Difensore dell’anno e starter del Dream Team a Londra, ex di Dallas,  il  secondo canestro decisivo,  premiato anche con un tiro libero di bonus.

Super-Durant mette la firma a Chicago, Clippers-show

Particina incolore di Belinelli (2 tileri in 5 minuti), i Clippers fermano la corsa di San Antonio col giovane centro DeAndre Jordan in forte crescita.

Elogio  speciale di Scoot Brooks per  Kevin Durant che segna 8 punti negli ultimi 3 minuti  a Chicago  in una gara che vede le squadre alternarsi continuamente fino a quando i  Bulls  iniziano a +6  il 4° tempo  perdendo  nel finale  il filo del discorso senza riuscire a fermare il giocatore più rappresentativo della NBA dopo LeBron.

“Questo è ciò che dimostra di saper fare un giocatore speciale”, dice il coach dei Thundercity del suo campione che non segna meno di altre volte  (24 punti), non è immune da pecche (6 perse in una gara dove se ne sono contate ben 42) ma non si tira indietro quando c’è da rischiare. Ha tirato giù anche 9 rimbalzi, come Sergi Ibaka  che sta onorando alla grande il rinnovo del contratto per 4 anni e giocato una partita al livello del più famoso compagno, con 21 punti e 4 stoppate, l’ultima della quale ha mandato in contropiede  Sefolosha dando anche lui animo ai compagni nel finale.

Gallinari e Bargnani ritrovano il sorriso ma non la tripla

Importante risveglio contro le squadre texane: doppia-doppia del Gallo che ridimensiona Harden, mentre il Mago miglior realizzatore (25 p) col ritorno di Calderon in regia.

Anche se hanno litigato col tiro da 3 Gallinari (1/5)  e Bargnani (0/5) sono stati fra i protagonisti del turno del 7 novembre. Certamente hanno giocato la loro miglior partita dall’inizio della stagione portando beneficio alla loro squadra. I  Raptors che hanno vinto finora solo con Minnesota sono però  usciti sconfitti da Dallas orfana di  Nowitzky che ha ceduto il ruolo di protagonista al nuovo arrivato Rich Kaman. Sì, proprio la sua spalla nelle nazionale tedesca e miglior rimbalzista negli ultimi europei.

Gallinari fa penitenza per ritrovare il tiro

Primo successo dei Nuggets con 8 punti dell’azzurro che lunedì sera si è allenato da solo per un’ora e mezzo per aggiustare la mira.  Bargnani (16) si salva con le triple, Belinelli (Bulls) solo 2 punti.

Turno cortissimo, quello di martedì notte, con la fortunata coincidenza di vedere in campo i tre italiani nelle tre partite e la telecronaca di Oklahoma-Toronto su Sky per capire  le difficoltà che incontra Bargnani, dopo il lungo stop per il problema del polpaccio, sulla strada di evoluzione tecnica  di colui che, alla settima stagione, dovrebbe essere l’uomo-franchigia della svolta dei  Raptors che intanto mercoledì va a Dallas con  3 sconfitte nelle prime 4 gare.

NBA, Dion Waiters e le matricole al potere

Alla sua quarta partita la guardia di Syracuse  ha segnato 28 punti con 7/11 nelle triple portando i ragazzini di Cleveland alla vittoria sul campo dei Clippers che registravano il  53° esaurito. I Knicks volano a Filadelfia, merito anche dell’italo-argentino Prigioni (34 anni).

La settimana comincia con le squadre della Grande Mela nel bene e nel male al centro dell’attenzione.

I  Knicks stravincono a Filadelfia che hanno in meno  Iguodala sacrificato per  Andrew  Bynum, sempre in infermeria.Il successo  scatena ambizioni riposte da troppo tempo, ol merito è anche di un argentino di 34 anni con passaporto italiano, Pablo Prigioni, e dell’icona Melo Anthony che avuto il capo di Mike D’Antoni (e Lin) è il vero coach.

NBA serata amara per i tre tenori azzurri

Gallinari sbaglia molto, compreso il tiro finale da 3 del pareggio a Miami  salvata in casa da un’azione da 4 punti di Ray Allen, Belinelli 13 punti con i Bulls cicale in attacco, Bargnani in tono minore alla prima dei Brooklyn Nets.

Gli Spurs recuperano Manu Ginobili e  sono la prima squadra a raggiungere le 3 vittorie, cosa che non riesce ai Bulls che  steccano al tiro con Boozer, Hamilton e Hinrich e perdono in casa con New Orleans priva di Anthony Davis fermato per una brutta botta al capo e un principio di commozione cerebrale. Dopo aver perso di 20 punti a New York, visibilmente contrariati per la decisione di far giocare la partita nonostante l’emergenza provocata dall’uragano  Sandy e annullare la maratona di New York (“non si doveva giocare, c’erano altre cose a cui pensare”, questo il commento di LeBron) Miami ha barcollato contro Denver tornati d’incanto al  loro basket di percussione ( 72 tiri dentro l’area contro 40) grazie a una difesa legnosa  e con un tiro di Iguodala, nella prima partita al suo livello, sono andati in vantaggio 116-105.

Belinelli uomo Bulls, a Denver non basta Gallinari, ciclone-Harden

Il bolognese ha giocato 21 minuti sbagliando solo un tiro, al debutto il Gallo (23 punti)  non scuote i Nuggets. Harden un affare da 80 milioni per i Rockets:  segna 45 punti e prende 10 rimbalzi, poi 21 di Lin e 19 rimbalzi di Asik.

Recuperato per il problema alla caviglia Gallinari gioca la sua prima partita della stagione, è il miglior marcatore (23 punti) della sua squadra che col 38% al tiro e una sola manciata di assist  non è certo la divertente ambasciatrice  del corri-e-tira dello scorso anno. Dopo aver perso in casa al debutto  ci lascia le penne a Orlando che inizia il dopo-Howard con una bella vittoria firmata da Glen Davis e JJ  Redick (50 punti in due, e resto mancia…).

Troy Murphy dai Lakers ai Mavericks

Era stato trattato dal Real Madrid che poi ha preferito Hettshemeier. Il contratto di Harden (Rockets) è di 80 e non 60 milioni, hanno rinnovato anche Holiday (46 milioni, Sixers), DeRozan (40 milioni, Raptors) e Gibson (38 milioni, Bulls), Terence Williams in Cina.

Ecco gli ultimi movimenti del basket.  Terence Williams (1,98, 25, Louisville Un,n.11 Nets) ha lasciato i Piston e firmato per i Guandong Tigers (Cina). L’ano scorso aveva giocato nei Rockets e  a Sacramento (8,8 p, 4,1 assist)…Nella NBA questi gli ultimi affari: Troy Murphy  (2,11, 32, Notre Dame Un. n.14 Warrios 2001, ultima stagione coi Lakers con 3 p, e 3,1 r)  offerto al Real Madrid ha firmato coi Mavericks  per i problemi degli infortuni di Nowitzky e Kaman.

San Parker salva San Antonio dal ko

Con 5 punti e un canestro allo scadere la star francese rimonta Oklahoma e firma il 2° successo, mentre Harden, ex Thunder, ha debuttato con uno show che fa storia nella NBA.

Dopo la vittoria a New Orleans (95-99) rocambolesca a dir poco, per la serie di fattori e circostanze imprevedibili, quella degli Spurs al debutto stagionale nella AT&T Center nella rivincita della Finale della Western Conference, ultima  gara dell’1 novembre.

NBA Belinelli sorride, Bargnani e Gallinari no

Il bolognese ha dato minuti di qualità decisivi ai Bulls per vincere in casa, molti errori di tiro per Bargnani, problema alla caviglia per Gallinari. Per i Lakers non bastano 33 punti e 14 rimbalzi di Howard, Nash una delusione.

Sorride solo Marco Belinelli che entrato come secondo cambio (al posto dello starter Hinrich  che con la nuova maglia ha segnato 1/7)  ha portato il suo preziso mattone (6 punti, 1 canestro da 3, 3 liberi su 3, 3 assist in 11 minuti-qualità)  alla sofferta vittoria dei Bulls (senza Derrick Rose, ancora fermo)  con i Kings (3 tempi chiusi con + 2 per i padroni di casa, 24 pari quello finale), nella prima giornata azzurra non felicissime  della stagione NBA 2012-13.

Flavio Tranquillo, parte la NBA: bis di Miami o si cambia padrone?

Intervista col popolare commentatore Tv di SkY. “Possibile la conferma, ma tirando a indovinare non sarà così.  LeBron primo assoluto, come Jordan a suo tempo. Buffa diventa il “cantastorie”. Bargnani o passo in avanti o fa le valigie, idem Gallinari, Belinelli deve solo difendere”

Nella galleria dei telecronisti di successo dello sport , alla voce NBA, c’è Flavio Tranquillo commentatore di Sky.

– Un telecronista ha un particolare stile se è di successo, il suo qual è?
“Non saprei, nel senso che non me ne sono mai costruito uno. Cerco solo di essere il più’ informato e pronto possibile, e con gli anni ho faticosamente imparato ad accettare, senza gradire, errori e inadeguatezze per usarle come pungolo”
-Quale ritiene sia stato il suo contributo nel riuscire a fare entrare la NBA nell’immaginario collettivo preferito dagli italiani?