Bargnani torna il Mago, 34 punti non bastano ai Raptors

Terza vittoria consecutiva di Gallinari (20 punti), i Lakers non seguono D’Antoni, bis sconcertante di Howard e Pau Gasol : 8 rimbalzi e 13 punti in 2 a Memphis che adesso guida la classifica.

Anche il miglior Bargnani della stagione che batte di 9 punti il suo record (da 25 a 34, 21 nel 1° tempo, 13/30, 3/5 da 3, 5/6 tl, 5 r, 4 as)  non basta per incassare la terza sconfitta consecutiva, la seconda di 1 punto (3 su 4 fra 1 e 2 punti). Merito dei gancetti mancini di Prince e dell’assolo di Brendan Knight a 7” che vede spalancarsi un corridoio e ci si infila indisturbato, e  colpa  dell’egoismo di Lowry il quale fa capire una volta di più  perché i Rockets lo hanno scaricato  con un tiro forzato che addirittura schizza in alto, e rimbalza sullo spigolo in alto del tabellone e non è nemmeno giocabile per il rimbalzo, invece di dare la palla a Bargnani libero grazie al quale i Raptors erano andati a +5 e poi 2 volte a + 3 (85-88 e 87-90 nel finale) accarezzando l’idea della seconda vittoria in trasferta. E la quarta della stagione, quando invece adesso è  3/11 e ospita San Antonio che invece ha ripreso a macinare successi in trasferta (ultimo a Indiana).

I Lakers scricchiolano come il ginocchio di D’Antoni

Nella notte più lunga della NBA con 28 squadre su 30 in campo brutto stop  a Sacramento della squadra più discussa della stagione con Howard e Pau Gasol deludenti. Vince ancora Gallinari, non basta Bargani (25 punti), Belinelli vittima della serie nera dei Bulls. Esplode  Pargo, ex Maccabi.

Per il Thanskgiving Day, il giorno del ringraziamento, la festa della famiglia e della concordia americana, che cade il quarto giovedì di novembre, la NBA offre ben 14 incontri mettendo in campo  28 squadre su 30. La notte più lunga della regular season  è la notte dello spettacolo del basket, dell’entusiasmo per questo sport e anche quest’anno ripaga il costo del biglietto con 4 fantastici overtime, tutti vinti dalle squadre di  casa anche se non è mancato un  forte brivido per Miami e Oklahoma, le finaliste della scorsa stagione. L’eroe sfortunato è  Koby Bryant, in un momento di grazia,  in versione  Black Mamba,  è il  top scorer del match  con  38 punti. Segna in acrobazia, da fuori, va 13 volte in lunetta, ma è troppo solo. Per quanti canestri lui  faccia, peccato che, in  un eccesso di  generosità, i suoi Lakers mollino però  nel quarto finale gli ormeggi alla Sleep Arena  dove hanno perso le ultime tre volte.

Debutta Mike D’Antoni, lo show-time può attedere, grazie Bryant

Nel micro-turno di martedì notte la sorprendente Brooklyn perde a Los Angeles col tiro del pareggio alla fine, i Lakers vincono 3 partite di fila.  Bargnani 22 punti, crollano nel finale i Raptors  a Filadelfia.

Per prima cosa: è meraviglioso essere qui e poter allenare questi grandi giocatori. E’ quello che ogni allenatore sogna…”.

Lo showtime può attendere, idem il dolore al ginocchio operato. Mike D’Antoni cerca di stare seduto il più possibile sulla sua nuova panchina dopo 10 mesi senza basket, a parte la felice parentesi olimpica di Londra, ma alla fine scatta in piedi e cammina avanti e indietro nervosamente zoppicando, incurante della proibizione del medico e dei possibili guai all’arto.

Nba Gallo da combattimento con 26 punti e show finale a Memphis

Sotto 88-92 a 2 dal termine 5 azioni decisive dell’azzurro che firma il suo primato stagionale: gran rilancio di Denver dopo 3 sconfitte, i Grizzlies venivano da 8 vittorie.

Le Tv americane chiudono sempre  il collegamento con l’intervista  all’eroe della partita sul campo. A Memphis  l’onore delle telecamere di ESPN tocca meritatamente a Danilo Gallinari il match winner che ha fermato il volo della formazione col miglior record (8/1) alla prima boa della NBA.  Partita da incorniciare, da giocatore completo e leader,  protagonista indiscusso del primo tempo (15 punti, 5/6)  e decisivo nel finale,  26 punti,  record stagionale ritoccato  dopo i 23 di Orlando nella giornata inaugurale. Una serata anche per scordare  l’airshot crudele  che  ha perdonato Miami  nella penultima gara.

Lakers da urlo con Mike D’Antoni coach telepatico

Torna lo show-time, 119 punti con una tripla-doppia di Kobe Bryant, con la risposta di Oklahoma (119 punti e tripla-doppia di Durant), vince Bargnani selezionato per  il voto dell’All Star Game, delude Belinelli.

Chiamatelo il coach telepatico, fatto sta che Mike D’Antoni decide di rimane ancora nello spogliatoio a vedersi la partita  e lo show-time avanza, 40 punti nel 1° quarto, 4 volte sopra i 30 sugli 8 quarti giocati, 18esima tripla-tripla in carriera di Kobe Bryant e stavolta in versione assist-man con Dwight Howard (28 punti e 13 rimbalzi) principale beneficiato, lo stesso che nella stessa azione cattura un rimbalzo e va a segnare, un touchdown da urlo di World Pace sulla rimessa dal fondo per Pau Gasol, con lo Staple Center in visibilio, 119 punti alla fine, punteggio eguagliato da Oklahoma con una supertripla di Kevin Durant (25 punti, 13 rimbalzi, 10 assist) in questa domenica dove però la NBA offre anche basket operaio con i Knicks, Toronto, Filadelfia e la piacevole novità dei Brooklyn Nets che vincono col centro di riserva Andray Blatche e non con la sua star Deron Williams.

Nba brutte sberle per le squadre dei tre tenori azzurri

Denver di Gallinari spazzata via con punteggio-record dagli Spur finisce ultima nella sua Divsion, criticato Bargnani (5/14) a Boston,  Chicago pesante ko  e Belinelli è sparito.

Non è colpa degli italiani, ma le rispettive  squadre sono state pesantemente bastonate nel turno di sabato notte: – 26  a San Antonio per Denver (peggior passivo del turno) con Blair tornato in quintetto e Manu Ginobili  tornato top-scorer, -21 per Chicago coi Clippers con Griffin esplosivo a Los Angeles e -18 per i Raptors nella prima partita della stagione a Boston con la sorpresa della prima doppia-doppia della sua possente (2,06)  matricola Jared Sullinger, uscito da Ohio State dove una delle promesse è l’Under20 Amedeo Della Valle.

Gara a senso unico per gli Spurs che hanno toccato il top del punteggio stagionale (126)  e  sfoggiato la vecchie divise color argento, George Karl continua a dar fiducia al ruolo di centron(o meglio di..noncentro…) a  Kostas Koufos, cittadino Usa al soldo della nazionale greca, il quale ha segnato 2 punti in tutti. Fortuna che  i rimbalzi li portano Faried, Gallinari e Iguodala e talvolta anche McGee, l’antenna della squadra, che però manca di continuità e non usa il fisico in difesa, mentre il russo Mozgov non si è ancora visto per problemi fisici.

D’Antoni gasa i Lakers e strega i Knicks

Debutta come coach seguendo la partita nello spogliatoio (ma domenica sarà in panchina contro Houston) ma Bryant e c. riaccendono le polveri mentre la sua ex squadra nervosa perde la prima partita.

Strano debutto di Mike D’Antoni, che ha seguito la partita dei suoi Lakers davanti alla Tv dello spogliatoio mentre il trainer lavorava sulla rieducazione per l’operazione al ginocchio. Domenica andrà in panchina contro Houston. Il suo primo discorsino è stato un siparietto, all’insegna della sua invidiabile semplicità e ironia che ha lasciato un gran ricordo in Italia, e i tifosi di Milano avevano sperato  di vederlo sulla panchina al posto di Scariolo. “Adesso fori ad allenarvi, e calci in culo se non vincete”, questo il messaggio.

Mike D’Antoni primo allenamento Lakers con le stampelle

Ha concluso il discorsino di presentazione dicendo: “E adesso fuori, o vi prendo a calci in  culo”. Per Kobe è un genio dell’attacco. Chiede 110 punti per partita e l’anello. Phil Jackson attacca i dirigenti: “Comportamento poco limpido”.

Nella storia della NBA si doveva vedere anche questa. Un allenatore che si presenta al primo allenamento in stampelle. Mike D’Antoni saltellando  ha raggiunto lo spogliatoio dei Lakers, la nuova squadra per la quale ha firmato il 12 novembre un contratto da  12 milioni di dollari, e ha riservato ai giocatori una battuta da caserma: “E adesso cominciamo a giocare, altrimenti calci in culo…”.

Mike ha dialogato in italiano con Kobe Bryant col quale aveva già lavorato col Dream Team. Sembrava che Kobe fosse il primo a volere il ritorno di Phil Jackson, invece ha elogiato il nuovo allenatore descrivendolo come “un genio dell’attacco”. “Possiede una capacità unica di non complicare troppo le cose, questa è la sua essenza di vita e di gioco”.

Air shoot di Gallinari, Denver manca il sorpasso e LeBron ringrazia

Grazie al Miller-show i Nuggets rimontano 13 punti e hanno la possibilità del sorpasso col Gallo 1 minuto dalla fine, segue il canestro di 3 di Norris Cole con James decisivo nel ruolo di play per l’assenza di Wade.

La statistica dice che Miami vince sempre (2/0) quando si gioca nelle ore piccole e perde sempre nel prime-time (0/3) e la storia si ripete  a Denver  che forse  troppo carica dopo una bella serie di successi non riesce a stare al passo dei campioni per i quali i presagi  all’arrivo  in Colorado dopo la pesante sconfitta sul campo dei Clippers  non sono dei migliori. Dwayne Wade, il suo regista, sfoggia uno dei suoi costosi abiti taglio Armani  e Mario Chalmers  gioca solo 7 minuti per uno stiramento al muscolo del braccio senza segnare un punto .

Da Chris Paul un brusco stop a LeBron James

I Clippers squadra del giorno con Oklahoma (sconfitta in casa da Milwaukee) grazie allo show del suo folletto che segna 14 punti consecutivi negli ultimi 4 minuti del 3° tempo, poi i campioni vanno sotto di 19. Chicago di Belinelli vince al supplementare a Phoenix.

Cambiano i venti e le gerarchie in questo inizio di stagione  della NBA, si colgono precisi segnali importanti di cambiamento, piangono infatti i ricchi di Miami e Oklahoma protagonisti dell’ultima finale. Sconfitta n.3  (nelle prime 9) netta e in trasferta per le favorite contro  Clippers e  Memphis, le squadre del giorno con una striscia di 4 e 6 vittorie.

Mezzo Bargnani e triplo Calderon, così Toronto vince a Indiana

Tre soli canestri e 8 punti per l’azzurro, 14 punti, 10 rimbalzi e 10 assist per lo spagnolo: dopo aver perso con 133 punti  a Utah  i Raptors vincono con 74 dimostrando di saper difendere. Mike D’Antoni assiste in Tv alla nuova sconfitta dei suoi Lakers

Gli Spurs vincono a Los Angeles con tripla  di Denny Green che a sorpresa si prende il tiro decisivo, e due rimbalzi difensivi di Tiago Splitter, promosso starter , il secondo sul tiro finale  di Pau Gasol che va lungo sul ferro. Si  tratta ancora dei Lakers dell’”emergenza  Bickerstaff” , ironia della sorte,  il  nuovo coach che dovrà guarire la squadra  che questa stagione  doveva far tremare il mondo, è a sua volta in via di guarigione per l’operazione al ginocchio. Mike D’Antoni era davanti alla Tv,   potrà uscire di casa solo fra qualche giorno e imbarcarsi sul volo per Los Angeles dove l’attende una squadra da ricostruire nel gioco e nell’orgoglio.

NBA con San Lebron e show di russi e slavi

Con 38 punti la star di Miami evita la seconda sconfitta consecutiva, Minnesota vince grazie al montenegrino Pekovic e ai russi Kirilenko e Shved e Phoenix con lo sloveno Dragic e il pol,acco Gortat, serata amara invece per i 3 azzurri.

La serie positiva di Denver di 4 vittorie dopo le 3 sconfitte iniziali e col sigillo del miglior Gallinari della stagione si è conclusa a Phoenix che ha indovinato a puntare in regia su Goran Dragic (top scorer con 21 punti e 7 assist) il giovane mancino sloveno esploso  a Houston  nel finale di stagione, con la malattia di Lowry.

Riecco Mike D’Antoni, preferito a Jackson per rilanciare i Lakers

Ecco tutti i retroscena del suo clamoroso ritorno dopo un’operazione al ginocchio, ha firmato un contratto di 4 anni per 12 milioni di dollari e aspetta l’ok del medico mentre i Lakers vanno in campo stasera con San Antonio e venerdì con Phoenix.

Gran trambusto dalle parti del’abitazione di Mike D’Antoni, al nord di New York, al confine con Connecticut, dopo due settimane tremende, senza luce per i danni provocati dal passaggio dell’urgano  Sandy   e il “nostro” bloccato in casa dopo la ricostruzione della rotula di un ginocchio è arrivata la bella notizia. E’ proprio vero che nella vita non bisogna mai abbattersi, e che alle spalle di Mike D’Antoni  il venticello sella fortuna no manca mai. Venerdì è stato licenziato Mike Brown, la squadra è stata affidata a Bernie Bickerstaff,  a furor di popolo  si chiedeva il ritorno per la terza volta di Phil Jackson, col gradimento di Kobe Bryant e Artest  ma intanto la società aveva fatto una telefonata a Mike per sapere la sua disponibilità e informarsi sul  rapporto in essere con i Knicks dopo il divorzio e metà della scorsa stagione. Kupchack era stato chiaro, c’è un forte interesse e una forte pressione per Phil Jackson ma lui è reduce da un’operazione di protesi all’anca e deve vedere se se la sente di tornare in panchina.

Lakers è D’Antoni il nuovo coach

Si attende solo l’ufficialità ma gli spifferi dei bene informati hanno fatto trapelare anche i dettagli: sarà Mike D’ Antoni il nuovo allenatore dei Los Angeles Lakers. Lo scrive il ‘Los Angeles Times‘ nell’edizione online.

D’Antoni prenderà il posto di Mike Brown, esonerato pochi giorni fa. In passato ha allenato i Phoenix Suns e i New York Knicks. Il contratto di Mike D’Antoni sarà quadriennale. Conosciuto per il suo gioco d’attacco, l’ex allenatore di Denver, Phoenix e New York sostituisce Mike Brown esonerato venerdì dopo appena cinque partite della regular season e ben 4 sconfitte.