Bargnani ammette i problemi dei Raptors “La situazione è critica”

La brutta caduta sul gomito e la schiena a Portland  non dovrebbe impedirgli di giocare contro Brooklyn, la sua media è scesa a 16,6 per gara. Intanto Amir Johnson si è scusato perla reazione con l’arbitro: “E’ stata solo una ragazzata”.

Lanciato da Lowry sulla sinistra, al 7′ di gara, 10-13 per i Raptors  Bargnani sul terzo  passo d’entrata ha cercato di staccare per la schiacciata che è andata lunga sull’anello di ferro scontrandosi con Will Burton che aveva già preso correttamente posizione in difesa, ed è caduto pesantemente per terra. L’arbitro ha fischiato lo sfondamento, il giocatore è stato per terra una decina di secondi, poi ha preso la via dello spogliatoio con le sue gambe toccandosi il gomito destro. E’ ricomparso solo dopo la gara per spiegare in un video di 53” di essere caduto sul  al gomito e poi sulla schiena.

Bargnani infortunato, i Raptors toccano il fondo

Solito crollo finale, – 18 contro Portland rimaneggiata e protagonista di un record di 0 triple su 20. Squadra sfiduciata, difficile trovare chi si accolli il contratto da 35 milioni di dollari del Mago.

Con 74 punti  i Raptors avevano vinto a Indiana, unica trasferta positiva sulle 15 di  questa stagione . Con 74 punti hanno invece  perso al Rose Garden di Portland  la gara n.14 in una serata a dir poco disgraziata, quando potevano approfittare del record negativo  dei Blazer nelle triple, con 0 su 20, e delle assenze dei titolari Wesley Matthews e Nicholas Batum che hanno costretto Terry Stott a richiamare precipitosamente  dalla D-League lo spagnolo Victor Claver (trovatosi a sorpresa nel quintetto) e Will Barton, lanciare i giovani (interessante la matricola Meyers Leonard, gigante bianco di 2,16 dal fisico armonico arrivato da Illinois,  3 canestri e  in 11 minuti) e puntare su Alekandar Pavlovic (29 anni, 2,01) in ala. Con 10 punti, 5/7 in area, 7 rimbalzi e 5 assist ha ripagato la fiducia del  suo coach il meno quotato dei tre montenegrini della NBA arrivato in Oregon per la sua nona stagione da sopravissuto (5 punti e 1,8 rimbalzi, con la nuova maglia 1,8 e 1,2) passando da Utah, Cleveland, Minnesota, Dallas, New Orleans e Boston.

Gallinari fa tremare i Knicks, Artest rovina D’Antoni

Con 21 punti, 9 rimbalzi, 9 liberi rivaleggia con un Anthony determinato (34 punti), e Denver perde il comando delle operazioni quando Karl lo lascia in panchina. Bergnani 12 punti e nessun libero, i Raptors beccano 15 punti nel 4° tempo.

Un Gallo spettacolare,  da combattimento , fa tremare  nel 3° quarto (16 punti, 23 alla fine)  i Knicks che nel loro Madison  devono sudare le sette camicie  per evitare la prima sconfitta aggrappandosi al rientro di Melo Anthony (34 punti dopo le due gare fuori per una ferita a un dito) e alle unghie e al cuore dell’eterno Jason Kidd (17 punti, record stagionale per il nonno della regia). Andrea Bargnani, ormai  “Mister Indifferenza”  più che Mago, partecipa invece con 12 punti (33 minuti, 5/15, 2/5 da 3, 0 liberi, 2 rimbalzi, 2 assist) alla sconfitta n.11  nelle ultime 12 gare maturata  col solito crollo finale (10/25 nel 4° tempo) contro i Clippers. No, pardon,  contro le scatenate riserve della squadra di Vinnie Del Negro il quale alla sua seconda stagione sta acquisendo personalità,  e per vincere la sesta partita consecutiva  decide di mettere  in panchina i titolari nel 4° tempo, come aveva fatto nella gara precedente con Phoenix.

Notte da star per Belinelli in maglia Bulls

La guardia azzurra segna anche da metà campo e con 22 punti Chicago ferma la corsa dei Knicks reduci da 5 vittorie. Stop casalingo di Memphis, adesso n.1 del ranking  è San Antonio (17/4).

Super-Belinelli  ferma i Knicks reduci da 5 vittorie consecutive, indiscussi leader della Atlantic Division  e protagonisti nei giorni scorsi di  una vittoria importante con i campioni di Miami. Paga ancora la mossa di coach Thibodeau di puntare come starter sulla guardia bolognese (che ha scelto la maglia n.8, come Gallinari)  nel prestigiosissimo club dei 6 titoli di Michael Jordan.

Il terremoto Howard non è ancora finito, ricaduta dei Lakers

L’onda lunga prosegue con le sconcertanti sconfitte della squadra di Mike D’Antoni, l’ultima  domenica firmata dal  22enne montenegrino Vucevic che ha preso il posto della star dei Magic. New York scopre il personaggio Chris Copeland pescato in Europa: perché l’Armani ha preso il ben più costoso Hendrix ?. Ecco gli ultimi trasferimenti.

E’ in fase di assestamento tellurico il terremoto provocato dal trasferimento estivo di Dwight Howard che ha fatto scorrere un flusso di migliaia e migliaia di dollari  segnato il destino di una ventina di giocatori e rispettive famiglie, e di nomi importanti, come il dreamer Andre Iguodala ritrovatosi a Denver per lasciare il posto ai Sixers a Andrew Bynum il quale ha provocato anche il trasferimento del promettente  Nikola Vucevice, centro montenegrino e passaporto svizzero, ritrovatosi nel più ingrato dei compiti: sostituire ai Magic l’idolatrato Dwight Howard,  come centro titolare nella ricostruzione di Orlando dopo 8 stagioni vissute sul mito di “Superman” e la vana speranza di inserirsi nella lotta per il titolo.

Memphis perde la grande occasione a San Antonio

Avanti di 13 nel 4° tempo, viene raggiunta da Ginobili e  con Bayless sbaglia il tiro della vittoria.

Miami ferma Brooklyn, i Bulls non hanno bisogno di Belinelli (2 punti), Houston basket-machine, 124 punti a UtahChicago la mette sulla difesa per respingere l’attacco dei Sixers, squadra brillante che riesce a tenersi a galla in attesa che faccia il suo debutto Andtew Bynum, e riesce a spuntarla  grazie anche a un’ottima serata del suo trio Deng-Boozer-Noah mentre coach preferisce ormai come primo cambio delle guardie Butler a Belinelli che, stavolta grazie anche a un Taj Gibson meno deludente rispetto al contratto multimilionario firmato questa stagione,  ha solo 11 minuti e chiude con 2 punti e 1 su 4. Difficile giocare pochi minuti e sempre sotto esame.

Nel big match del sabato notte che riguarda le prime due del Soutwest, evidentemente scossa dal multone di 250 mila euro e gli strali di David Stern per non aver mandato i suoi quattro bigs a Miami, in una partita attesissima anche dalla Tv,  San Antonio vince per la seconda volta in stagione al supplementare dove stavolta ci arriva a fatica grazie alla tripla mancina dall’angolo dell’eroico Manu Giboli, recuperando 13 punti, parziale 27-14. Memhips, arrivata a Fort Alamo col miglior record, 85%, 2 sconfitte di cui la prima in trasferta coi Clippers nella giornata inaugurale e poi quella casalinga con il Gallinari-show, non riesce a chiudere, e organizza male anche l’azione finale, Mike Conley non se la sente di infiltrarsi in area cercando il fallo e passa la palla  della possibile tripla della vittoria al compagno sbagliato, perché affidarsi a Bayless che ha 1/7  e finisce con 0/4 dall’arco è un suicidio.

Nba per Bargnani altro 4 in pagella, voto alto per il Gallo

Nel lungo venerdì notte i Lakers col nuovo trio Howard-Jamison-Meek  respinge Denver , i Raptors vincono con Phoenix senza aver bisogno del loro cecchino, è un segnale isolato?

Contro il suo maestro D’Antoni che l’ha portato ai Knicks  Gallinari si presenta con un costa to cost con schiacciata mancina, e finisce con19 punti, top scorer della sua squadra fin dal 1° quarto (13 punti, 3/3 dopo 22 minuti, 4/7 alla fine) ,  prova ottima  se pensiamo che non ha avuto molte palle perché la squadra (alla terza sconfitta) ha cercato quasi sempre Iguodala  senza successo.

Denver, perché non hai dato l’ultimo tiro a Gallinari?

Rocambolesco finale a Oakland, annullato il canestro della vittoria di Iguodala. Intanto Stern annuncia sanzioni contro coach Popovic che non ha portato a Miami quattro starters ma ha sfiorato il colpo coi campioni NBA.

Hanno fatto correre fiumi d’inchiostro e  bytes i risultati delle due infuocate  partite di giovedì notte vinte in rimonta da Miami (11/3)  e Golden State (9/6)  che guidano la classifica nella Southeast e Pacific Division.

Si comincia col comunicato stampa di David Stern, alla notizia che Gregg Popovic –  come  fatto anche  in passato – dopo la vittoria  di Orlando decide di rimandare a casa quattro starters prestigiosi, Duncan, Parker, Ginobili e D.Green,  perché dopo le trasferte in 5 giorni.

Rondo espulso, fallito l’attacco al record degli assist di Magic Johnson

L’uscita gli costa il primato di 38 turni con almeno 10 assist e a Boston il ko casalingo con la sorprendente Brooklyn che vince nonostante le espulsioni di Humpries e Wallace vince ancora. Bargnani fermo per un problema alla caviglia, reagisce  Belinelli (11 punti).

Andrea Bargnani non sarà un portento in difesa ma è sempre meglio averlo in campo che  vederlo in panchina con una caviglia infortunata, un problema in più specie se l’avversario è Memphis, la squadra più solida fino a questo momento. Succede invece che i Raptors non reagiscano a questo imprevisto scendendo anzi tutti al di sotto del loro livello, a cominciare dai vari DeRozan e Lowry, le pistole fumanti. Ma non c’è indulgenza anche per i giovani, vogliamo parlare di Valanciunas il quale finisce con 2 punti, 2/4 e 2 rimbalzi?

Bargnani parte forte e poi sparisce, D’Antoni nelle secche

A Houston 19 punti a metà gara, poi altri 2 soli, Raptors sco nfitta n.12 su 15, George Hill segna il canestro di Indiana in entrata e ai Lakers non bastano 40 punti su 77 di Kobe Bryant.

Nella serata in cui i Lakers riconvertiti al  contro-showtime (77 punti!, 12 nel 2° quarto..)  devono bere fino in fondo l’amaro  calice, per il canestro della sconfitta a 1”  in sottomano di George Hill (felice intuizione di mercato di Indiana  nel trade con Dallas per Darren Collison), alla tripla “double face” dell’influenzato Kobe Bryant (40 punti, 10 assist , ma 10 perse  sulle 19 di squadra, e quasi 30 tiri)  Andrea Bargnani offre il filmato di sintesi della sua carriera –come dire? – di Mago  meteoropatico, capace di imprevedibili  oscillazioni brusche.

New York festeggia coi Nets, niente lampi azzurri

Anche Richard Gere  ha tifato per Brooklyn che  nell’ot vince il  primo derby della Grande Mela e raggiunge  i Knicks al 1° posto grazie al 38enne Stackhouse. Gallinari perde a Utah, prima panchina per Belinelli.

Sulle poltroncine a bordo campo del Barclay Center, la nuova casa dei  Nets fra gli illustri tifosi  della franchigia di Brooklyn nel primo storico derby della Grande Mela, c’era anche Richard Gere. Fra le sue pellicole di successo che ancora gira fra le Tv  c’è anche “Autumn in New York” che non si ispira certamente al sorprendente “Felice Autunno” del basket che si specchia nell’Hudson River che lunedì notte ha vissuto un bellissimo spettacolo, con l’immancabile ciliegina sulla torta confezionata dalla NBA con l’investimento multimilionario (440 milioni di dollari solo per la ricostruzione del team, che ha accarezzato anche il sogno di Dwight Howard) di un magnate russo tifosi di basket e altri partner fra i quali il rapper Jaz Z e la non meno famosa Beyoncè Knowles, una delle muse di Giorgio Armani per un profumo firmato. Cartolina perfetta del famoso basket newyorkese, il pianeta dei canestri, con la presenza nei Knicks della star cresciuta proprio sui playground di Brooklyn, quel Carmelo  (nome mutuato dalla folta comunità italiana).

Bargnani è davvero un Mago, fa sparire 30 punti!

Mentre la Grande Mela ha due squadre vincenti, i Raptors perdono in casa con gli Spur la partita n.11 dopo 2 supplementari  e Bargnani passa da 34 a 4 punti, minimo stagionale. Litiga col tiro anche Galinari, ma per Denver 4° successo.

Per la prima volta nella storia della NBA due quartieri della Grande Mela sono ai primi due posti della Atlantic Division, Manhattan coi i gloriosi Knicks che quest’anno ridestano sopiti entusiasmi (9/3), e  Brooklyn che ha costruito la Barclay Arena  per accogliere i Nets  (8/4) del magnate russo Prokhorov che  fra i suoi soci vanta  la coppia musicale più famosa d’America, il rapper Jaz-Z e Beyoncè Knowles.

Con D’Antoni i Lakers vincono la prima on the road

A Dallas, contro i deludentissimi Mavericks, è show time con il 36enne Antwan Jamison e  World Peace principali protagonisti, 3° ko per i Clippers, brividi per Miami e Oklahoma.

Miami si salva ancora una volta e vince la quarta partita consecutiva rimontando 7 punti (101-108)  alla American Airlines Arena contro i sorprendenti Cavs che privi di Irving, il loro gioiellino, per una frattura a un dito (un mese di stop), regalano emozioni e spettacolo col lancio di Jeremy Pargo, alla sua seconda stagione NBA, dopo essere stato la star del Maccabi e riattivato un altro ex giocatore del Maccabi, l’israeliano Omar Casspi che ha dato forza (con 3 triple su 3)  all’offensiva caratterizzata da un continuo bombardamento (14/31) dall’arco.

Su Sky Lakers-Denver, sfida fra Gallinari e il suo maestro D’Antoni

Lakers-Denver sarà l’epilogo dell’agenda televisiva della NBA della prossima settimana

Grande attesa per il match di Gallinari contro il coach che l’ha voluto ai Knicks, oggi allenatore dei Lakers nella partita di sabato 30 novembre. Per la prossima settimana la programmazione di Sky Sport che offre 80 partite durante la stagione  prevede Clippers-Hornets (Chris Paul contro la sua ex squadra la cui star è la matricola n.1 del draft, Anthony Davis alle prese con problemi fisici) e anche Filadelfia-Dallas Maverick col probabile ritorno in campo del tedesco Dirk Nowitzky mentre nei Sixer è ancora fermo Andrew Bynum (ex Lakers).