Bella notte italiana NBA: torna Bargnani, Belinelli regista

Tutti i commentatori sconsigliano ai Bulls  lo scambio-suicida Boozer-Bargnani , i Raptors  per acquistare una star come Rudy Gay hanno sforato il budget e dovranno pagare la tassa del lusso (luxury tax) e a sorpresa Dwane Casey rimette in campo a Indiana  dopo quasi 2 mesi Bargnani per la botta al gomito e al polso nel cadere a sasso su una schiacciata malfatta. A meno di sorprese di mercato, i Raptors dovranno tenersi Bargnani anche per le prossime 2 stagioni e versargli le ultime due rate deei 22  milioni alla scadenza del contratto.

Non tutto il male vien per nuocere, perché il Mago parte dalla panchina e mostra la sua miglior virtù, il tiro. E con 7 canestri su 10, nessuno da 3, nessun tiro libero, contribuisce al successo, anche se più importanti ai fini del secondo successo dell’anno a Indiana  sono i 14 punti e 13 rimbalzi di Valanciunas e come nella vittoria a Indianapolis del 13 novembre Paul George manca  il canestro della vittoria sul tiro finale.

Mercato NBA: Raptors e Bulls allo scambio Bargnani-Boozer?

A meno di  due settimane alla chiusura del mercato NBA  i Bulls stanno trattando coi Raptors uno scambio da fantascienza pura per le caratteristiche dei soggetti coinvolti, la cessione di Carlos Boozer, il suo pilastro, per  Andrea Bargnani.

Da alcuni giorni al destino del centro italiano dedica grande attenzione Marc Stein, senior writer di ESPN che ha diffuso giovedì questa voce commentata alla Tv da  Kurt Rambis come un pessimo affare per la formazione di Thibodeau.  E questo è anche il nostro parere, ve l’immaginate Bargnani  basso sulle gambe che lancia fiammate all’avversario  pronto ad avventarsi sulla palla?. Lui al centro della squadra NBA più graffiante in difesa?

Infortunatosi al gomito e al polso in una goffa schiacciata con Sacramento ai primi di dicembre, il Mago è  oggetto  da due mesi di una trattativa”sotto traccia” da parte dei Raptors e solo 48 ore fa Stein  aveva raccontato che stava preparando le valigie per lasciare il posto  a Pau Gasol avendo bisogno di un centro-ala che sa  tirare bene da fuori e sotto  e gioca e difende  duro.

Nba Harden meglio di LeBron ma Miami allunga su New York

Nella maratona di mercoledì con 13 gare, 5 vittorie esterne che confermano il momento di grazia di San Antonio che con 31 punti e 9 assist di Tony Parker ha vinto a Minnesota e con 39/11 è sempre al 1° posto e va verso l’80% e con 17 vittorie esterne  è la formazione che in trasferta fa bottino e in casa ha perso solo 2 volte.

Top stagionale per Denny Green con 8 su 10 nelle triple , mentre Gregg Popovich per i problemi al ginocchio di Ducan ha richiamato dagli Austin Toros il centro australiano Aron Baynes che in due gare ha segnato 18 punti e preso 9 rimbalzi. 

Boston senza Rondo e Sullinger ha vinto a Toronto la quinta partita consecutiva, 27 punti e stop stagionale di Kevin Garnett che smentisce  la voce (definita idiota da coach Rivers) di una possibile partenza assieme a Pierce. Solito crollo finale di Toronto che con Gay rimpiange la regia di Calderon che invece ha iniziato la sua nuova avventura a Detroit con due sconfitte casalinghe.

Canestro pazzo, “Gallinari make the impossibile”

Se non il più spettacolare  del turno di martedì 5 febbraio il canestro del Gallo alla fine è stato il più pazzo, un gancio campanile concluso con la mano mancina ma quella destra per evitare lo sfondamento  dell’avversario  che ha già preso posizione. Un gamncio che parte dalla cintola  ed entra carambolando di tabellone, e lui che casca a terra.

Siamo nel finale di Denver-Milwaukee, match tradizionalmente sfavorevole  per i Bucks che hanno vinto solo 8 volte su 34 in Colorado. Samuel Dalembert si regala una serata da Guinness, lui alto e  grosso e non molto veloce ma coordinato che da 5,7 punti di media finisce  a 35. Si trasveste da Chamberlain, il gigante caraibico di Haiti firma  il record  nella carriera del 32 e  anche della stagione fra tutti i colleghi del suo ruolo.

Nba Gallinari e la gran scalata da record

Anno nuovo, Gallinari migliore. Chiuso con 7 punti contro Memphis il  bel 2012 che l’ha visto in veste di trascinatore  nell’imbattuta qualificazione europea  della  nazionale azzurra e spuntare un rinnovo di contratto da 8 milioni per stagione, riconoscimento per il buon affare fatto dal club quando arrivò dai Knicks nel giro di Anthony,  il 2013 non poteva iniziare nel migliore di modi perché  nelle 17 gare dall’1 dell’anno ad oggi   ha sempre chiuso in doppia cifra  partendo dai 15,8 di gennaio per  raggiungere  il tetto da quando nel 2008 sbarcò nella NBA con  17,1  punti di media grazie ai  22  di martedì notte contro Milwaukee, una  delle squadre in  forma in cui si è fatto notare come l’emulo di un certo LeBron.

In questo mese  incredibile per Denver che con 17 vittorie e 3 sole sconfitte, in serie vincente da 7 partite, è oggi  la sesta formazione della Lega col 63,3  avendo superato Golden State e messo il fiato sul collo a Memphis (63, 8) il Gallo ha toccato una media-record di  23 punti nel trittico fra il 13 e 16 gennaio (23 Cavs, 21 Warriors, 25 portland)  salando a 24 nelle ultime 3 gare (27 Indiana, 27 Houston, 22 Bucks) e oggi oltre a essere con questa continuità il miglior cecchino della sua formazione è arrivato  al 28° posto guadagnando ben 9 posizioni. In questa scalata palmo a palmo,  si è lasciato alle spalle grandi giocatori, come Howard, e staccato Nicolas Batum per essere il n.2 europeo dietro l’inarrivabile Tony Parker, e il sogno di arrivare all’All Star Game non è lontano.

Nba Bulls a Indiana ma non basta il record di Belinelli (24 punti)

Record personale (24 punti) di Marco Belinelli molto importante che consolida  la fiducia che la squadra ripone in lui e  la possibilità di un rinnovo di contratto coi Bull ma  effimero ai fini del risultato perché a Indiana  nel big match per il 1° posto della Central Division  fra due rivali tignose, con molte risorse, che non guardano in faccia a nessuno, in una partita divertente e due azioni da cineteca, un passaggio fra le gambe schiacciato a terra di Paul George per finire in contropiede e uno slam dunk terrificante dello stesso, coach Thibodeau  non può fare miracoli mancando di Noah e Hinrich e Carlo Boozer al rientro.

Il “Beli” venuto dalla panchina segna la bellezza di un punto al minuto, impresa possibile solo alle star, ed è l’autore  del canestro del 92-96 a 4’ dalla fine che tiena in vita le speranze di vincere a Indianapolis in una gara che ha visto i Tori di Chicago finire avanti di 1 punti nel 1° e ultimo quarto e accusare i 10 punti nei due parziali centrali. Indiana con George  ormai laureato all-star, il solido regista Hill l’emergente Lance Stephenson in crescita e Hibbert a spostare il duello ai rimbalzi (47/35) e maggior qualità e potenza negli esterni ha vinto meritatamente, Nate Robinson e Belinelli si sono superati, la difesa non poteva fare miracoli perché i Pacer hanno gioco e elementi creativi,  e pur perdendo a Indiana rimangono la squadra che ha perso meno partite in trasferta (8). Nei confronti diretti i Pacers sono 2-0 avendo vinto già 80-76 a Chicago e con 29/19 raggiungono i Bulls e vanno in testa, successo che vale doppio.

Nba LeBron e il supertrio di Miami fanno un regalo al loro “filippino”

Il  celebrato supertrio (Big Three) offre il meglio di sé (81 punti su 100, solo 19 gli altri 7, un punticino solo per Ray Allen, Chris Andersen è stato solo uno spot al superfluo) e Miami dopo un primo tempo difficile, sotto il fuoco di Rudy Gay, il  nuovo arrivato dei Raptors, e DeRoizan, l’altro cecchino, approfittando delle palle perse dei rivali nel 3° tempo schiaccia sull’acceleratore e conquista una vittoria importante  in  trasferta.

Il crollo dei Raptors nella seconda parte della gara, 35 punti contro 56, 17-27, 18-29, con uno “spadellamento” indicibile (a parte i due cecchini, l’1/5 nelle triple dell’ex Grizzlies, il 6/17 di de Rozan, l’1/7 di Alan Anderson e l’1/6 di Lucas, fa capire che l’uscita di scena di Josè Calderon, la mente e il cuore e anche il sarto del gioco della squadra che adesso è legata alla leggerezza di due play volatili come Lowry e Lucas ( cambio del titolare) e la trasformazione dovuta alle operazioni di mercato costata anche la perdita di Ed Davis, giocatore in crescita e prezioso in difesa e attacco, lascia perplessi.

Nba i resti dei Bulls sorprendono ad Atlanta, Belinelli c’è

Con gli uomini contati, ancora fuori i titolari Noah (fascite), Boozer (stiramento gli addominali) e il play Hinrich e Hamilton sotto tono, dopo l’amara notte con  Brooklyn e  un primo tempo giocato alla pari una  sospensione di Belinelli ha segnato l’allungo decisivo nella ripresa (72-62) e adesso i Bulls vanno al big match di lunedì contro Indiana per l primato della Central Division. La difesa ha asfissiato Atlanta anch’essa con problemi di infortuni (il georgiano Pachulia) concedendo 16 punti nel 3° e 4° quarto, questa la prima ragione del successo dei  Bullsdozer che sono la squadra che ha perso di meno  in trasferta (7 volte).

Deng ha confermato di essere tornato in fretta ai suoi livelli e pronto per l’All Star Game, ormai una realtà Taj Gibson (19 punti e 19 rimbalzi) che ha giocato da centro e ala alta e Jimmy Butler con un’altra doppia-doppia. Idue hanno garantito il dominio ai rimbalzi (45/23) alla Philips Arena, Belinelli per la seconda sera ha mancato 3 triple su 3 ma il suo coach che gli dato fiducia perché Marco è ormai, come s’è detto, a pieno titolo un uomo-Bulls, difende, legge le difese, aspetta il suo momento.

Nba il 18 buon numero per Gallinari e Belinelli

Esce il 18 sulla ruota di Chicago e di Denver, ma il più felice è il Gallo il premiato collante italiano dei  Nuggets che con 18 punti sigilla il successo n.30 che fa della formazione di George Karl una delle sole cinque  ad aver raggiunto questo traguardo fallito invece venerdì notte da Miami che ha perso nettamente a Indiana segnando 89 punti.

I 18 di Belinelli, miglior marcatore della sua squadra assieme a Luog Deng ma primo per rapporto minuti-punti e un assist da favola per Gibson  sono serviti ai Bulls solamente per uscire dall’United Center a testa alta nella serata in cui Thom Thibodeau, evidentemente un coach bravo ma non fortunato, si è trovato  a non poter mandare in campo per acciacchi vari i suoi pilastri Boozer (stiramento) e Noah (caviglia) e anche il play Rick Hinrich per un problema al gomito.

Gallinari ha giocato contro New Orleans 36 minuti, le sue percentuali non sono state per colpa del tiro da 3 (2 su 7) , meglio dentro l’arco (6/11) perché sa giocare anche in 1 contro 1 quando vede un buco nella difesa, ha reso il gioco fluido muovendo la palla sul lato debole e con rovesciamenti di lato e portato 7 rimbalzi a una squadra completa, battagliera, che vale più della classifica, con Anthony Davis, n.1 del draft, che sta sbocciando dopo vari infortuni e l’assist-machine venezuelano Greivis Vasquez che non è riusciuto a superare il muro dei 10 passaggi al bacio, come fa quasi tutte le gare. Iguolata è stato continuo, Lawson ha tirato molto e non sempre con successo, con 30’ vittorie cambiano le prospettive.

Gay ai Raptors, quale sorte per Bargnani?

Due sole partite, nella cerchia dell’Ovest per l’ultimo giorno di gennaio ma con tre prestazioni stellari al rimbalzo. Sono stati ben 20, sfiorando la tripla (15 punti e 9 assist)  per David Lee, il roccioso power forward  mancino, una delle principali  ragioni della scalata sorprendente di Golden State che battendo Dallas è arrivata alla 29esima vittoria (29/17). Ne ha catturati  19  Zach Raldolp che non hanno però evitato la sconfitta  nel big match di Memphis (29/16) a Oklahoma. Per finire, a Oakland ecco i  17 (più 18 punti) Shawn Marion che grazie all’infortunio di Dirk Nowitzky  anche se ha passato i 30 è la vera novità dell’anno.

Fra 48 ore verranno annunciati i nomi dei due allenatori per l’All Star Game del 17 febbraio a Houston, ma il primo è già sicuro e si tratta di Gregg Popovich. La scelta del coach avviene infatti automaticamente da quest’anno grazie al ranking del 3 febbraio, e non sono più eleggibili i due allenatori della passata  stagione, Scott Broks (Ovest) e Tom Thibodeau (Est) e quindi col 1° posto e il 77,1% (37/11) Gregg Popovich deve ringraziare il bel regalo dei suoi giocatori dai quali è molto amato, se rappresenterà l’Ovest. Mentre per la panchina dell’Est duello ancora aperto e arrivo sul filo fra Erik Spoelstra di Miami (69%, 29/13) e Mike Woodson dei Knicks (65,1%, 28/15).

Mercato Nba, tre colpi importanti: Gay a Toronto, Calderon a Detroit, Ed Davis a Memphis

Martedì notte i Raptors hanno giocato  in nove e perso di un punto perché Al Horford  ha dato ad Atlanta  il successo con due stoppate  e una schiacciata, e perché i canadesi hanno annunciato il passaggio di Calderon a Detroit. Il  maggior colpo del mercato di metà stagione che chiude il 21 febbraio, dove non è escluso anche la clamorosa cessione di Dwight Howard dopo essere stato corteggiato per due anni dai Lakers, perché si toglierebbero un grosso peso economico considerato che il contratto scade a giugno. Per Superman si sono fatti avanti i Clippers offrendo un centro e il play Bledsoe.

Questo il trade che ruota attorno a Josè, un giocatore stile “Bad boy” Pistons anni gloriosi, tanto cuore, cervello col talento per le geometrie, una cattiveria sportiva che comprende nel suo bagaglio il piagnisteo, le sceneggiate, l’uso della mano mancina come rostro per farsi largo nelle difese. Il  trasferimento del play spagnolo dal cavallo basso  coinvolge 6 giocatorie 3 club (oltre a Pistons e Raptors anche i Grizzlies che già per ragioni economiche hanno mandato nei giorni scorsi ai Cavs Speights, Ellington e Josh Shelby.  Un affare simile a  quello del passaggio ai Knicks di  Melo Anthony di due anni fa che portò Gallinari a Denver,  inferiore come numero di pedine” ai  9 del  trasferimento di “Superman” dai Magic ai Lakers.

Nba Gallo si ripete, 27 punti spazzano via Houston

Ancora  in versione  superstar il Gallo che ripete i 27 punti  della gara precedente, 54 punti  in 96 minuti sono lo specchio della sua crescita esponenziale  e l’impatto sulla squadra e nella NBA e potrei fare un taglia e incolla del commento post-Sacramento di 48 ore fa  per ribadire senza impeti sciovinisti che il lodigiano è oggi fra le prime 3 ali bianche della Lega professionistica col suo gioco del tutto simile, come interpretazione di leader  della gara totale, difesa e attacco, a quella di Lebron.

Danilo sveglia  nuovamente la squadra, succube ai rimbalzi tutti catturati dalla piovra turca  Asik  dall’omerico nome ma dal’incarnato latteo, i riccioli ramati, quando capisce che bisogna intervenire in prima persona. E riesce a  rovesciare una situazion che poteva precipitare   fra la fine del 3° quarto  e i primi 5 minuti di quello finale, da 77-85 al 24-3  con una serie di triple pesanti e tiri spettacolari, 12 punti nell’ultima frazione per incassare la vittoria n.29 con una settimana ricca di prospettive perché  dopo le 5 vittorie consecutive che fanno della squadra di Karl la vera novità con i Warriors , anche se Javale McGee, la torre della squadra, è fuori ci sono ottime prospettive grazie al calendario con altre 3 gare casalinghe davanti, venerdì con New Orleans, mercoledì con Milwaukee e il 7 febbraio con i Bulls di Belinelli.

Nba Lakers, il vero affare di mercato si chiama Earl Clark

Tanto di cappello a Golden State che ha vinto di 15  a  Cleveland senza 3 titolari (Curry, Barnes e Bogut) e Landry col lettone Biedrins centro starter, grazie allo scatenato trio  Klay Thompson-David Lee-Jarryd Jack e merita la palma di grande rivelazione dell’anno, grazie anche alle 14 vittorie on the road.

Il che significa essere dietro solo a San Antonio (16) e Oklahoma (15), le prime due del ranking. Tanto di cappello all’allenatore Mark Jackson, non era facile vincere a Cleveland  che aveva preso a vincere, ma Irving era influenzato  scusandosi per  la  gara modesta, al posto di Stephen Curry, fermo per un nuovo problema a una caviglia,  Jack ha eguagliato il suo primato negli assist e corre per il Miglior Sesto Uomo della stagione.

Nba Denver successo thrilling, Gallinari è il Lebron bianco

Meritavo forse pernacchie quando scrivevo che il Gallo era un degno aspirante per l’All Star Game di Houston?  E che, fermo Kevin Love, è oggi fra le prime 3 ali bianche della NBA,  una corta incollatura dietro David Lee, il mancino che con 28 doppie-doppie è parte della sorpresa dei Warriors?

Non voglio dire eresie, ma oggi, sotto i 25 anni, è arrivato a essere l’uomo-chiave della sua squadra e è un pò, con le dovute proporzioni, il LeBron bianco, lo vedi dappertutto, il tiro più importante è suo, interviene per mettere una pezza e per quando c’è bisogno di un gesto di coraggio. Senza un grandissimo Gallinari, miglior marcatore (27 punti) del turno di lunedì notte,  Denver non avrebbe potuto battere Indiana, salire al 6° posto nelle vittorie (28). E da parte sua  Iguodala non avrebbe festeggiato il suo 29esimo compleanno col tiro libero della vittoria nel rocambolesco finale di una partita da rivivere in flash back.