Grande spettacolo in Spagna: il Barcellona mette fuori il Real Madrid

“Partida para la historia”, “Thrilling historico”.

Nella partita inaugurale dei quarti della Coppa del re, manifestazione che affonda le radici nel 1930, match che valeva la finale il  Barcellona ha battuto dopo 2 tempi supplementari il Real Madrid che l’anno scorso aveva tolto il titolo ai catalani tornando al successo dopo 15 anni grazie alla gestione di Pablo Laso.

Era in campo il meglio del basket spagnolo, a parte i due Gasol, Calderon, Rubio e Claver che giocano nella NBA, il Barcellona ha recuperato il suo capitano Navarro, ma ha vinto grazie ai giocatori stranieri e Ante Tomic che  il Real Madrid aveva scaricato con l’etichetta di centro senza grande carattere si è preso la rivincita.

Final Eight, a Milano vincerà chi non vende fumo….

Per vox populi stavolta non è favorita la Montepaschi-Mens Sana ma ci andrei piano a dire che dopo essere stata presente in 14 edizioni e vinto le ultime due lo è l’Armani. E perché questo successo milanese piace o è dato per scontato dai supporter sanbabilini con i mocassini di gucci e il maglioncino di cashmere o in virtù del teorema di Monsieur Delapalisse. Per il quale  2 + 2 fa  sempre quattro, concetto lapalissiano  espresso dal  personaggio storico “che 15 minuti prima di morire era ancora vivo”. Il 2 + 2 della situazione è il fattore-campo, l’ambiente, il carisma di re Giorgio, l’ultimo mese di risultati, il giocattolo riaggiustato alla bell’e meglio… Sicuri che il sicuro sia sicuro, e che non si finisca con le solite polemiche che dal 2009 hanno tenuto banco?

Andiamo controcorrente, non si può  rimanere preda di una suggestione collettiva. La stessa sindrome da migliore o da “ n. 1 “alla quale il nostro movimento è incline, come si è visto nella gestione personalizzata – fortemente personalizzata, come nemmeno ai tempi di Simmenthal o Ignis per un presunto diritto di primogenitura, un’intollerabile jus primae noctis – dell’ultimo decennio e la cui controprova  è nel risultato complessivo, quello delle nazionali e della rappresentanza internazionale.

Arbitri di Coppa Italia, perché manca Cerebuch?

Riceviamo e pubblichiamo:

Egr. Sig. Campana,leggo con stupore il Suo articolo di giorno 2 febbraio inerente le designazioni di Coppa Italia.
Guardando le designazioni non vedo alcuni “nomi eccellenti”…. il primo che mi salta all’occhio è quello di Guerrino Cerebuch.
Mi domando, come mai un arbitro che l’estate scorsa sia stato convocato alle Olimpiadi, che continua ad arbitrare a livello internazionale (riscuotendo consensi più che lusinghieri oltre che rappresentarci in maniera lodevole) non sia stato convocato alla Final Eigth???

Sabato a Milano gli amici del basket ricordano Dido Guerrieri

Dido Guerrieri è sempre stato un laico originale, non un iconoclasta,e le sue volontà in merito al significato di un funerale sono espresse da una singolare comunicazione che il figlio ha inviato a coloro che hanno partecipato al ricordo del padre, uno dei grandi coaches col pallino dell’innovazione per lo spettacolo del gioco:

Carissimi,grazie a tutti per le testimonianze di affetto nei confronti di mio padre, è stato molto bello vedere quanto fosse amato ed apprezzato dalla sua “famiglia” allargata.Visto la sua scarsa confidenza con la religione abbiamo pensato di organizzare un incontro tra amici, con lo scopo di ricordarlo, sabato prossimo 9 febbraio dalle ore 10.30 alle ore 12.30 presso lo NH Touring Hotel, Via U.I. Tarchetti 2, Milano (zona Piazza Repubblica/Stazione Centrale).

Cremona: Jackson è italiano, Fip ti faccio causa!

Di Antonio Trevigiano

Punti e virgole”, con la selezione dei fatti della settimana che mette al centro Gianni Petrucci.

1) Primo Consiglio Federale del Petrucci3 presieduto dal medesimo che ha dimostrato di essere più democristiano di Rumor: un contentino a tutti i “fedelissimi”; l’ordinaria amministrazione a La Guardia oggi il Presidente è impegnato nella campagna elettorale di Pagnozzi al Coni
2) Petrucci troverà la prima grana:  la Vanoli Cremona ha dato mandato all’avv. Storelli (agente del CT Pianigiani) di far causa far causa alla FIP in quanto il suo giocatore Jackson, da poco diventato italiano, è considerato comunitario e non italiano. Cremona ha torto perchè il regolamento è chiarissimo

Niente playoff a 12 squadre per Legadue, F4 a Trento

Era una proposta per dare una fiammata d’interesse al campionato di Legadue, ma raccolti diversi no l’assemblea si è allineata. Non si sa quale principio abbia vinto, quello che che le formule non si possono cambiare a bocce in volo e che le ragioni della promozione valgono  meno di principi che dovrebbero essere più elastici al giorno dopo.

Queste le decisioni dell’Assemblea svoltasi  martedì pomeriggio nella sede di Bologna:

– mantenere inalterata  la formula attuale del campionato, con play off a 8 squadre, senza apportare modifiche in corso d’opera dopo l’esclusione dal campionato della Pallacanestro Sant’Antimo

Anche il basket nel Governo dello sport di Toscana

Due uomini del basket figurano nei quadri dello sport toscano dell’ex campione Salvatore Sanzo,  neo presidente del Coni regionale. Si tratta di Simone Cardullo presidente della Federbasket regionale che siede in Giunta e Roberto Montermini ex giocatore Mens Sana Basket.

“Non sono un rottamatore ma un innovatore – ha detto Sanzo –, lavorerò con grande serietà, serenità, passione e impegno in questa nuova avventura. Credo che la Regione Toscana sia la principale Istituzione di riferimento con cui collaborare su programmi importanti quali la riqualificazione degli impianti sportivi esistenti, ma anche su temi di grande attualità quali l’occupazione giovanile nello sport e il legame sempre più stretto con il settore del turismo che rappresenta una vera opportunità per lo sport”.

Petrucci investe 700 mila euro sui giovani, non si poteva rinunciare al passaportato?

Si è tenuto a Roma, presso l’Hotel River Chateau, il Consiglio Federale Fip presieduto da Giovanni Petrucci.

Tra i principali argomenti trattati:

Responsabili Settori Fip. Sono stati nominati i responsabili dei Settori della Fip.

Coordinatore delegato Settore Squadre Nazionali Femminili: Sandra Palombarini

Presidente Settore Organizzazione Territoriale: Giancarlo Galimberti

Presidente Settore Agonistico: Gianni Del Franco

Coppa Italia, ecco la scelta dei 12 per Milano: sembra un insaccato

Sahin sì a fuoror di popolo, Paternicò no a furor di popolo. Non passa la lista dei Top Ten chiesta dal presidente di Legabasket  per le Final Eight al Mediolanum Forum dal 7 al 10 febbraio, fa bene la Fip a rispondergli coi fatti  se non fosse che – ahi ahi – ci troviamo ancora i nomi di due arbitri  di cui si parla molto in Baskettopoli.

Uno dei quali è stato oggetto di un esposto di Roma  alla magistratura con l’accusa  tecnica documentata  sulla sua direzione nella partita forse più discussa nella storia del campionato, a parte il famoso spareggio Livorno-Milano  e l’altro chiacchierato e che  raccomandava, papale papale, una collega e veniva citato dei capi del fischietto in relazione a un certo sistema come i due capi lo definivano. Chi ha commesso  peccatucci come questi, evidenziato nei verbali  di un Processo che si tiene  in un’aula di tribunale e non al bar,   dovrebbe certamente dare  maggiore significato e portare rispetto all’art.2 del  regolamento, che  si configura in “mancanza di lealtà e correttezza”.

Assolto Raffaele Ascheri, per il blogger ora la partita con Minucci

Il blogger  che si occupa spesso di basket nel suo media “Eretico di Siena”, ha fatto il radiocronista della partite della Mens Sana e allena la squadra dell’istituto  scolastico senese nel quale insegna come professore di Lettere, autore di diversi libri sulla casta locale è stato assolto dal Tribunale di Siena.

Lo scrive l’Ansa del 1° febbraio:

“Il fatto non sussiste Raffaele Ascheri, il blogger senese  era stato chiamato a giudizio per violazione in segreto di ufficio dopo un esposto dell’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari. L’esposto riguardava la diffusione di una informativa dei carabinieri e della Gdf sull’inchiesta dell’aeroporto di Ampugnano”.

Dido Guerrieri, quell’eredità di gioco lasciata a Meo Sacchetti

Così Dante Gurioli ricorda il professor Dido Guerrieri del quale è stato allievo in una della squadre più divertenti della pallacanestro italiana, la Mobilquattro-Xerox:

Ho conosciuto Dido da giovane allenatore al corso allenatori a Milano  nei primi anni ’70. Era un tecnico federale che “girava” su e giù per  l’italia tenendo corsi, conferenze etc Sono rimasto folgorato: uomo di grandissima cultura, un po’ burbero nei modi , schivo , assolutamente non presenzialista e mai auto celebrativo, ma di carattere dolce e nello stesso tempo deciso!

Da lì , poi mi ha voluto con lui, in serie A a Milano  come assistente, sono sempre rimasto in contatto e specialmente ho “abbracciato” totalmente  la sua filosofia cestistica , fatta di “contropiede/transizione” e sfruttando al massimo  il talento dei suoi giocatori più importanti.

La scomparsa di Dido Guerrieri Eternauta del basket

E’ morto a Sesto San Giovanni, dove abitava, uno degli allenatori più caratterizzanti del basket italiano, il professor Giuseppe “Dido” Guerrieri. Era nato a  Civitavecchia il 21 maggio 1931, aveva preso la maturità classica al Giulio Cesare di Roma, e questi buoni studi ha tradotto in cultura spicciola molto utile nel momento della crescita di un basket che assumeva un’identità diversa, non solo più Razza Piave, cioè una struttura morfologica, il gigante , ma il gigante di talento sì, ma  pensante….Lui avrebbe voluto tutti laureati, ma non per snobismo, per alzare il livello generale.

Dopo qualche anno di medicina, attratto dal basket passò all’Isef  diplomandosi nel 1955, quando il titolo  di Maestro dello Sport valeva una laurea perché si esplorava anche la scienza, l’anatomia, la macchina umana sportiva.

Si  considerava forlivese di adozione perché  in Romagna, un tempo romana papalina,  cominciò la sua carriera lasciando l’insegnamento scolastico per diventare uno dei primi  professionistai della palla a spicchi.

Nel Petrucci3 Meneghin diventa Agente Diplomatico

Attesa per il primo consiglio federale del Petrucci3 domani a Roma, con alcune ufficializzazioni, la più importante riguarda Dino Meneghin che cambia per la quarta volta ruolo nell’ambito della struttura ma non avrà più incarichi con la nazionale, come sembrava: da team manager della nazionale divenne commissario della Fip nel 2008 dopo l’empeachment di Fausto Maifredi ed quindi nel 2009 presidente fino a dicembre 2012.

Il suo ruolo sarà quello di attachè  o Agente Diplomatico) per i rapporti con l’estero, ed è stato firmato nei giorni scorsi. Si parla di un compenso di 50 mila euro per partecipare a eventi, meeting, riunioni organizzative  e ogni altra attività in grado di portare utilità e prestigio alla Fip  nell’ambito internazionale dove gode di prestigio indiscusso e conosce bene le lingue e tutta la nomenclatura Fiba.

Questione arbitrale, i designatori non hanno fatto un buon lavoro

Riceviamo a pubblichiamo questa lettera con allegato di Francesco Grotti:

Ho letto con attenzione l’ articolo  di Enrico Campana dal titolo Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale”.

Al riguardo, trovo singolare quanto afferma, e cioè che la cosa che sta più a cuore al Presidente dei club sia pensare agli arbitri. Purtroppo per gli arbitri e per la Federazione debbo convenire  che i fatti danno ragione doppiamente a questa tesi. E il  Presidente dei club ha perso una buona occasione per smentirla qualora avesse condiviso la proposta  del dott. Laguardia tesa ad ampliare il numero degli arbitri delle rispettive fasce di competenza.

Le motivazioni che sostenevano la proposta, a mio avviso nobili,  andavano tutte nell’interesse dei club;  in un più articolato sorteggio che avrebbe annullato e/o diminuito al massimo allo stesso   arbitro  il dover  ripetere, a breve,  la stessa squadra. E anche  nella direzione di dare più serenità  alla categoria arbitrale che avrebbe visto  uno “sviluppo” –  se pur minimo da 10 a 11 arbitri di punta –  della composizione delle fasce.