Virtus Bologna, Sabatini: “Il futuro è nostro”

Claudio Sabatini, presidente della Virtus Bologna ha voluto ripercorrere con le sue parole la sua storia personale alla guida della società emiliana. Dal 2003, quando Sabatini salvò la Virtus Bologna fino al presente: “Nel 2003, quando ho salvato la Virtus, dicevano che ero una meteora: sono ancora qui”. E aggiunge: “Leggo che il momento del mio club è difficile, ma non sono mai stato tranquillo come adesso”. E giù un’altra risata. Sabatini, otto vinte e otto perse con la Virtus: si aspettava di più? “No: è l’esatta fotografia del nostro campionato. Squadra rivoluzionata, giovane e spesso monca, per infortuni o fughe di americani: va bene così”. Nell’emergenza non è corso ai ripari: significa che la Virtus sarà questa fino alla fine? “Tutto si può modificare. Lavoriamo con un gruppo eccellente, ma l’attenzione al mercato c’è sempre: se capita l’occasione buona, la coglieremo. Come abbiamo fatto con Rivers: ottimo giocatore, persona super”. Sabatini sta cambiando: oltre che coerente sta diventando paziente… “L’esperienza aiuta: oggi non mi saltano più i nervi se perdo male una partita come a Cantù. Ripeto: qui c’è gente giusta, se possiamo andremo avanti con loro”. E’ sempre dell’idea di allungare il contratto a Lardo? “Assolutamente sì: se vorrà rimanere, sa che con lui mi trovo bene”. La qualità migliore del suo allenatore? “E’ un aziendalista, oltre che un grande tecnico: prima dei suoi interessi di carriera mette quelli della società”.

Soddisfatto dei risultati, lo è anche dei giovani?

“Devono crescere tutti: lo stesso Rivers lo scorso anno era un rookie”.

Moraschini, però, potrebbe partire…

“Solo se avrà più spazio che qui. Anche lui sta migliorando: gli manca soltanto la sfacciataggine per giocare spensierato”.

Sabatini che manda via l’unico bolognese: non è uno spot alla rovescia?

“No, se la destinazione è un club che lo tiene in campo 25 minuti: è la condizione per lasciarlo andare. Bisogna guardare avanti”.

Di quanto?

“Almeno 4-5 anni. Per questo domenica, lasciando il garage di Cantù, non ero abbattuto: loro hanno vinto una partita, ma il futuro è nostro”.

Nel conto della stagione anche una FuturStation da ottomila fissi sugli spalti: come si fa?

“Lavorando tutti i giorni, ringraziando giocatori e dirigenti che vanno nelle scuole e nei supermercati. Abbiamo la fiducia di un grande pubblico, per metà formato di under 18: il nostro è un progetto globale”.

Altro progetto, il Gira: risultati a parte, è in linea con le attese?

“Date le premesse, sì: i nostri giovani devono fare esperienza, lì giocano 25 minuti ogni weekend. Stiamo già pensando al loro futuro”.

In che modo?

“Questi ragazzi sono un patrimonio, vogliamo che crescano ancora. L’accordo che abbiamo fatto a Ozzano con tre persone fantastiche come Di Giansante, Vacchi e Buriani vogliamo ripeterlo con una società di LegaDue, in modo da migliorare ancora i nostri giocatori”.

Non è così disperato Sabatini, allora?

“Per una partita persa? Guardi, ci aspettano la gara con Brindisi e la trasferta di Avellino, che hanno i loro problemi (gli irpini hanno perso il centro Troutman per il resto della stagione, ndr). Se non sorridiamo noi, chi può farlo?”.

Lei non parla mai di classifica…

“Perché non è un patema: più vinciamo meglio è, ma prima di tutto mi interessa sviluppare il progetto giovani”.

Cosa le dicono i suoi colleghi?

“Li sento poco. Ma vedo che cambiano molto: Milano un allenatore e due giocatori, Treviso l’americano, anche Roma il tecnico. Parliamo di club che a budget stanno di gran lunga meglio di noi: qualcuno ottiene anche meno”.

Per questo se la ride?

“Ho altri motivi, più diretti. Stiamo organizzando le finali nazionali Under 17, rifaremo Basket for life, anche se non nei giorni della Coppa Italia”.

A proposito: alla Final Eight di Torino con che spirito andrete?

“Rilassati: quel che viene, viene. Speriamo ci sia gente, a noi è toccata una buona squadra come Montegranaro”.

Non sente la pressione?

“Quale pressione? L’insoddisfazione la leggo solo su qualche giornale: evidentemente, c’è chi vuole creare tensione dove non c’è. Questo è un buon gruppo, se c’è qualcosa che non va si sistema”.

La ricetta?

“Domani (stasera, ndr) porto tutta la squadra a mangiare la pizza. L’ho fatto spesso in anni passati, quest’anno è la prima volta: dopo una brutta sconfitta, stiamo assieme, come una buona famiglia”.

Sabatini, lei ha cambiato rotta. E il basket?

“Fermissimo: stesse facce, stessi modi, stessi discorsi. BasketCity è l’eccezione: qui vengono in 8 mila alle partite, altrove chi ne fa di più si ferma a metà”.

Le manca la Fortitudo?

“Se si intende quella vera, un pò sì. E anche il derby. Ma era scritto”.

Cosa?

“Nello sport serve anche passione e io in questi anni ho visto passare fior di miliardari: Gazzoni, Seragnoli, Cazzola, Bandiera, Martinelli, Sacrati, Menarini, Porcedda e adesso il re del caffè Zanetti. Alcuni sono finiti male, io sono ancora qui. Oggi la Virtus è un palazzo, un museo, due squadre, il miglior settore giovanile d’Italia, una gestione invidiabile. Sono fatti, e non chiacchiere: quelle le lascio agli altri”.

Ride: “Nel 2003, quando ho salvato la Virtus, dicevano che ero una meteora: sono ancora qui”.

E aggiunge: “Leggo che il momento del mio club è difficile, ma non sono mai stato tranquillo come adesso”.

E giù un’altra risata.

E’ un Claudio Sabatini un pò giù di voce, ma decisamente su di tono quello che ha da poco superato la boa di metà campionato con le sue due squadre, la Canadian Solar e il Gira. Con un bilancio in linea con le previsioni della vigilia: le sue, perlomeno. Perché il “Sabba”, prima della stagione, aveva messo in cima alla lista degli obiettivi quello di far crescere i giovani. Da lì in poi, la sua rotta l’ha mantenuta.

Sabatini, otto vinte e otto perse con la Virtus: si aspettava di più?

“No: è l’esatta fotografia del nostro campionato. Squadra rivoluzionata, giovane e spesso monca, per infortuni o fughe di americani: va bene così”.

Nell’emergenza non è corso ai ripari: significa che la Virtus sarà questa fino alla fine?

“Tutto si può modificare. Lavoriamo con un gruppo eccellente, ma l’attenzione al mercato c’è sempre: se capita l’occasione buona, la coglieremo. Come abbiamo fatto con Rivers: ottimo giocatore, persona super”.

Sabatini sta cambiando: oltre che coerente sta diventando paziente…

“L’esperienza aiuta: oggi non mi saltano più i nervi se perdo male una partita come a Cantù. Ripeto: qui c’è gente giusta, se possiamo andremo avanti con loro”.

E’ sempre dell’idea di allungare il contratto a Lardo?

“Assolutamente sì: se vorrà rimanere, sa che con lui mi trovo bene”.

La qualità migliore del suo allenatore?

“E’ un aziendalista, oltre che un grande tecnico: prima dei suoi interessi di carriera mette quelli della società”.

Soddisfatto dei risultati, lo è anche dei giovani?

“Devono crescere tutti: lo stesso Rivers lo scorso anno era un rookie”.

Moraschini, però, potrebbe partire…

“Solo se avrà più spazio che qui. Anche lui sta migliorando: gli manca soltanto la sfacciataggine per giocare spensierato”.

Sabatini che manda via l’unico bolognese: non è uno spot alla rovescia?

“No, se la destinazione è un club che lo tiene in campo 25 minuti: è la condizione per lasciarlo andare. Bisogna guardare avanti”.

Di quanto?

“Almeno 4-5 anni. Per questo domenica, lasciando il garage di Cantù, non ero abbattuto: loro hanno vinto una partita, ma il futuro è nostro”.

Nel conto della stagione anche una FuturStation da ottomila fissi sugli spalti: come si fa?

“Lavorando tutti i giorni, ringraziando giocatori e dirigenti che vanno nelle scuole e nei supermercati. Abbiamo la fiducia di un grande pubblico, per metà formato di under 18: il nostro è un progetto globale”.

Altro progetto, il Gira: risultati a parte, è in linea con le attese?

“Date le premesse, sì: i nostri giovani devono fare esperienza, lì giocano 25 minuti ogni weekend. Stiamo già pensando al loro futuro”.

In che modo?

“Questi ragazzi sono un patrimonio, vogliamo che crescano ancora. L’accordo che abbiamo fatto a Ozzano con tre persone fantastiche come Di Giansante, Vacchi e Buriani vogliamo ripeterlo con una società di LegaDue, in modo da migliorare ancora i nostri giocatori”.

Non è così disperato Sabatini, allora?

“Per una partita persa? Guardi, ci aspettano la gara con Brindisi e la trasferta di Avellino, che hanno i loro problemi (gli irpini hanno perso il centro Troutman per il resto della stagione, ndr). Se non sorridiamo noi, chi può farlo?”.

Lei non parla mai di classifica…

“Perché non è un patema: più vinciamo meglio è, ma prima di tutto mi interessa sviluppare il progetto giovani”.

Cosa le dicono i suoi colleghi?

“Li sento poco. Ma vedo che cambiano molto: Milano un allenatore e due giocatori, Treviso l’americano, anche Roma il tecnico. Parliamo di club che a budget stanno di gran lunga meglio di noi: qualcuno ottiene anche meno”.

Per questo se la ride?

“Ho altri motivi, più diretti. Stiamo organizzando le finali nazionali Under 17, rifaremo Basket for life, anche se non nei giorni della Coppa Italia”.

A proposito: alla Final Eight di Torino con che spirito andrete?

“Rilassati: quel che viene, viene. Speriamo ci sia gente, a noi è toccata una buona squadra come Montegranaro”.

Non sente la pressione?

“Quale pressione? L’insoddisfazione la leggo solo su qualche giornale: evidentemente, c’è chi vuole creare tensione dove non c’è. Questo è un buon gruppo, se c’è qualcosa che non va si sistema”.

La ricetta?

“Domani (stasera, ndr) porto tutta la squadra a mangiare la pizza. L’ho fatto spesso in anni passati, quest’anno è la prima volta: dopo una brutta sconfitta, stiamo assieme, come una buona famiglia”.

Sabatini, lei ha cambiato rotta. E il basket?

“Fermissimo: stesse facce, stessi modi, stessi discorsi. BasketCity è l’eccezione: qui vengono in 8 mila alle partite, altrove chi ne fa di più si ferma a metà”.

Le manca la Fortitudo?

“Se si intende quella vera, un pò sì. E anche il derby. Ma era scritto”.

Cosa?

“Nello sport serve anche passione e io in questi anni ho visto passare fior di miliardari: Gazzoni, Seragnoli, Cazzola, Bandiera, Martinelli, Sacrati, Menarini, Porcedda e adesso il re del caffè Zanetti. Alcuni sono finiti male, io sono ancora qui. Oggi la Virtus è un palazzo, un museo, due squadre, il miglior settore giovanile d’Italia, una gestione invidiabile. Sono fatti, e non chiacchiere: quelle le lascio agli altri”.

Lega Basket, Renzi presenta uno studio sull’eleggibilità dei giocatori

Valentino Renzi, presidente della Lega Basket  nell’ultimo Consiglio Federale ha presentato uno studio sulla eleggibilità dei giocatori del campionato. Ecco il testo introduttivo della nota: “Ho ritenuto di realizzare questo studio perche’, da troppo tempo, la problematica relativa alla eleggibilità dei giocatori nel campionato italiano di Serie A vive soltanto di impressioni di addetti ai lavori che affrontano tale problematica senza il supporto di dati oggettivi.
Il mio studio parte dalla stagione sportiva 2001/2002 e si completa con la fine del girone di andata del campionato di Serie A in corso.
Per semplicita’ di lettura ho predisposto un Allegato che evidenzia, anno per anno, le norme sull’eleggibilita’, la percentuale di utilizzo dei giocatori italiani, il numero degli atleti utilizzati con almeno 10 minuti di media per gara e con un minimo di 10 presenze a referto.
Lo studio ha tenuto conto, a partire dalla stagione sportiva 2001/2002, del concetto di formazione italiana: pertanto i giocatori Chiagic, Fucka, Calabria, Gay, Radulovic, Rocca sono stati considerati di formazione italiana soltanto a partire dalla stagione sportiva 2008/2009 come stabilito da apposita delibera federale, mentre Labella a partire dalla stagione sportiva 2007/2008.

Serie A1, provvedimenti disciplinari

In vista della prossima giornata di campionato che si giocherà domenica possima 30 gennaio alle 18.15, seconda giornata di ritorno ecco i provvedimenti disciplinari:

ANGELICO BIELLA ammenda di Euro 500,00 per offese collettive sporadiche del pubblico agli arbitri.
BENNET CANTU’ ammenda di Euro 2.000,00 per offese collettive e frequenti nei confronti di un tesserato ben individuato nonché collettive e sporadiche nei confronti degli arbitri.
DINAMO SASSARI ammenda di Euro 1.000,00 per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri.
DINAMO SASSARI ammenda di Euro 1.200,00 per assenza di misure di sicurezza poste tra il tavolo degli ufficiali di campo e la tribuna.
DINAMO SASSARI ammenda di Euro 3.000,00 perchè, a fine gara, fuori dall’impianto di gioco, 5/6 tifosi tenevano un comportamento gravemente offensivo nei confronti degli arbitri.
A.I.R. AVELLINO ammenda di Euro 3.000,00 per esposizione di striscioni offensivi per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri, per lancio di oggetti non contundenti (palle di carta) collettivo sporadico senza colpire, per lancio di sputi collettivo e frequente, colpendo.

Serie A1, prima vittoria per la Lottomatica di Filipovsky

Enel Brindisi- Lottomatica Roma 80-84

Nella prima giornata del girone di ritorno, l’Enel Brindisi Basket non riesce a mantenere il vantaggio acquisito in partenza e cedono nel finale contro la Lottomatica con il punteggio di 80-84. Anche in questa occasione, i brindisini hanno peccato di discontinuità, ma soprattutto hanno dimostrato di non essere capaci ancora di mettere concentrazione per tutti e 40 i minuti della gara. La partenza, in realtà, è tutta in discesa, grazie ad una Lottomatica praticamente assente, o quasi, ed i brindisini che, invece, partono con il piede premuto sull’acceleratore, tanto da chiudere il primo quarto con il punteggio di 27-16. Molto più equilibrato, invece, il secondo quarto con l’Enel che concede tiri aperti e che poco o nulla riesce a fare contro il 60% dei tiri da tre degli ospiti. Si va negli spogliatoi, al riposo lungo, con il punteggio di 47 pari. Ma è nel terzo quarto che i capitolini di coach Filipovski, alla sua prima vittoria sulla panchina virtussina, dilagano, riuscendo a staccare Maresca e compagni anche di undici punti. Ma la squadra di coach Bechi reagisce alla grande, fornendo una grande prova di orgoglio fino a chiudere la frazione sul 61-68. Ormai sembra proprio che l’Enel abbia ritrovato la cattiveria giusta per riprendere le redini della gara ed inizia, infatti, a rosicchiare punto su punto. Ma nemmeno questo è sufficiente a contrastare una Lottomatica ormai  mentalmente troppo forte per cedere il passo. Per Brindisi, invece, troppi gli errori sotto canestro. L’ultimo quarto si gioca sul filo di lana con i padroni di casa che si portano a meno due punti (80-82) a 1’20” dalla fine e con i romani che, grazie anche ai tiri liberi, portano a casa i due punti della partita. Per la squadra romana su tutti Smith e il solito Datome.

Serie A1, Caserta passa a Biella

Angelico Biella-Pepsi Caserta 81-83

Si lotta fino alla fine, come sempre sul campo di Biella, ma ancora una volta vincono gli avversari. Ai ragazzi di Cancellieri, che comunque non mollano e fanno vedere sempre un buon gioco di squadra, stasera sono mancati soprattutto i punti di Sosa e Salyers e la concretezza di Suton, apparso un pò smarrito. Per Caserta ottima prova di Ere e grande lavoro di Williams.

Serie A1, Siena batte Cremona e mantiene la vetta

Montepaschi Siena-Vanoli Braga Cremona 70-62

La Montepaschi mantiene la vetta del campionato di Serie A1 battendo 70-62 Cremona, ormai in crisi profonda. Solo una vittoria nelle ultime 8 gare per una Vanoli allo sbando. Alla seconda partita in Italia dopo la perdita per infortunio del play Bo McCalebb, Siena sta cercando i nuovi equilibri e stavolta ha dovuto farlo anche senza Ksistof Lavrinovic, rimasto in borghese per il turnover degli stranieri. Il miglior realizzatore è stato Nikos Zisis, che di McCalebb era la riserva fino a due settimane fa, che ha chiuso con 18 punti e una regia di personalità. Al suo fianco è stata incisiva, soprattutto nel primo tempo, la prestazione di Rimantas Kaukenas, che ha chiuso con 13 punti, mentre nella ripresa è cresciuto Malik Hairston, che ha chiuso con 8 punti. In casa ospite, la nota lieta è il buon ritorno di Artur Drozdov, 9 punti e canestri importanti nel primo tempo, mentre ad andare in doppia cifra sono Marko Milic, Jasmin Perkovic (entrambi con 11 punti) e Blagota Sekulic (10 punti).

Serie A1, quarto successo consecutivo per Peterson

Armani Jeans Milano-Banca Tercas Teramo 87-74

L’incantesimo del mago Peterson continua. L’Armani Jeans Milano ha battuto la Banca Tercas Teramo 87-74, allungando la striscia positiva a quattro vittorie su quattro partite giocate dal ritorno in panchina del tecnico americano. Ma, come all’andata, per avere la meglio sulla Banca Tercas, ultima della classe, i biancorossi devono faticare più del previsto. E, dal punto di vista della fluidità del gioco in attacco e della determinazione, stasera c’è da registrare un piccolo passo indietro rispetto alle ultime gare. Sugli spalti l’entusiasmo non manca però, complice forse il doppio impegno domenicale di Inter e Milan, gli spazi vuoti sono tanti. E anche in campo si parte un pò al rallentatore. Milano al 4′ è sul 9-2 e sembra già poter scappare via, poi in due minuti subisce 9 punti senza andare a segno, con Teramo che passa in vantaggio (11-9). Peterson chiama il time out, si fa sentire, butta dentro Greer, Pecherov e Mordente e l’Olimpia si rifà sotto, arrivando alla sirena avanti di 5 lunghezze (29-22). Teramo dà l’impressione di non riuscire a rispondere e in apertura di secondo periodo sprofonda a meno 13 (37-24), sotto i colpi Pecherov, Melli, Maciulis e del neoarrivo Greer, che si è presentato al pubblico di Milano con un bottino finale di 14 punti e 2 assist. Ma la Banca Tercas, seppur orfana di un acciaccato De La Fuente, non ci sta a interpretare il ruolo di vittima predestinata. E mentre l’ultimo acquisto dell’Olimpia Benjamin Eze fa capolino tra il pubblico del Forum, Zoroski, Polonara e Davis ne fanno 11, l’Armani sta a guardare e Teramo è di nuovo lì, a un passo. Al rientro dagli spogliatoi, gli abruzzesi continuano a premere è al 24′ arriva, per mano di Diener (top scorer con 17 punti) il nuovo sorpasso: 51-50. Il pubblico ammutolisce perchè sembrano ripresentarsi gli spettri dei momenti peggiori della stagione. A scacciare i cattivi presagi ci pensano Mancinelli, Jaaber Pecherov, Greer e un redivivo Mordente, i quali a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto con un parziale di 29-8 mettono la parola fine alla partita, facendo tirare ai tifosi milanesi un sospiro di sollievo

Serie A1, i risultati della 16/a giornata

Questi i risultati della 16/a giornata del campionato di serie A di Basket. Vincono Siena e Milano. Successo esterno per Roma.

Air Avellino-Benetton Treviso 77-53 Bennet Cantù-Canadian Solar Bologna 83-67 Angelico Biella-Pepsi Caserta 81-83 Dinamo Sassari-Fabi Montegranaro 80-81 Enel Brindisi-Lottomatica Roma 80-84 Armani Milano-Banca Tercas Teramo 87-74 Scavolini Siviglia Pesaro-Cimberio Varese 74-72 Montepaschi Siena-Vanoli-Braga Cremona 70-62

Classifica: Siena punti 30; Milano 26; Cantù 22; Montegranaro 18; Pesaro, Avellino, Caserta e Bologna 16; Biella, Varese e Roma 14; Cremona, Treviso e Sassari 12; Brindisi 10; Teramo 8.

Prossimo turno (30/1, h.18.15) Treviso-Milano (29/01, h.20.00) Montegranaro-Siena (h.11.45) Cremona-Cantù Varese-Avellino Roma-Pesaro Teramo-Biella Bologna-Brindisi Caserta-Sassari

Serie A1, Cantù batte Bologna e consolida il terzo posto

Prima di ritorno con il botto per la Bennet Cantù che travolge Bologna dopo aver dominato per 40 minuti e consolida così la terza posizione in classifica. Parte bene Cantù, che lascia indietro Bologna grazie alle triple di Mazzarino e di Green. La squadra di Lino Lardo fa fatica a trovare concentrazione in attacco e si affida al tiro dal perimetro di Winston. Il secondo quarto si apre con due triple di Mazzarino cui si aggiunge quella di Green che portano a +12 il vantaggio dei padroni di casa, più fluidi in attacco grazie al lavoro sotto le plance e a rimbalzo per Leunen e Marconato. Il tiro dalla lunga distanza è stregato per Bologna: non vanno a segno i tentativi di Amoroso, Martinoni e Gailius. Sul + 14 Bologna trova più aggressività in difesa e cerca di contenere Mazzarino. Ma si carica di falli e racimola solo qualche punto. La Bennet decide di accelerare e si butta su tutte le palle (7 perse da Bologna nel secondo quarto contro le 3 di Cantù). Si va negli spogliatoi con +15 per la squadra di Trinchieri. Terzo quarto esplosivo per Cantù: una tripla di Leunen e 4 punti di fila di Marconato spezzano subito il morale alla Canadian Solar. Non è proprio giornata per il quintetto di Lardo che sbaglia pure in schiacciata con Homan e si lascia sopraffare dalle transizioni avversarie. Gli animi si scaldano, Trinchieri prende un tecnico e Lardo cambia ancora uomini nella speranza di spezzare il ritmo di Cantù. L’inserimento di Sanikidze non porta frutti e nell’ultimo quarto la squadra vola a +21. Così Cantù nel finale deve solo gestire la gara portando a csa i due punti.

Serie A1, Ercolino: “Lunedì potrei dare le dimissioni”

Sono contento per la vittoria, ma lunedì mi dimetterò”. Questo in sintesi il pensiero a fine partita del presidente di Avellino Vincenzo Ercolino che spiega il motivo di questa decisione, ormai imminente: “La crisi è arrivata anche nella mia impresa che ha traballato. Abbiamo dato anima e corpo e si vede dal palazzetto costruito, da una Coppa Italia portata ad Avellino, da una partecipazione all’Eurolega, Lo si vede nella caparbietà di credere a questo progetto affrontando tutti i mass media del basket nazionale per portare le Final Eight in città e ce l’abbiamo fatta. In questo ultimo anno, dove io già prevedevo grandi crisi nel mondo industriale, sentivo il bisogno di chiedere a tutti di stare vicino a questo progetto perché da soli si sarebbe arrivato ad un punto in cui il solo Gruppo Ercolino, purtroppo, non potevano portare avanti questo progetto così bello e così grande – dice Ercolino -. Sono rimasto molto rammaricato perché è solo grazie a me se qualcuno spontaneamente ha dato una mano alla Scandone. Ben venga l’incontro di lunedì sera. Da sempre mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa del genere per aiutare la Scandone. Se leggo parlare della Scandone come il giocattolo dell’imprenditore di turno a me non sta bene. E’ probabile che lunedì do le mie dimissioni

Serie A1, Avellino batte Treviso

Avellino si impone su Treviso in una gara dove la classifica corta impone ad entrambe le formazioni la massima concentrazione.  Se Jasmin Repesa punta a ripetere il successo in Eurolega sull’Alba Berlino, Vitucci si vede costretto a rimediare alla squalifica di Green ridisegnando gli equilibri di squadra. Compito naturalmente affidato all’estro di Valerio Spinelli. E proprio da un affondo del campano arrivano i primi due punti per Avellino, mentre a fatica Treviso si affaccia a canestro con l’ex Smith. Difficile trovare il giusto assetto tattico tra frequenti errori di transizioni e conclusioni avventurose. Solo l’enorme potenziale dalla distanza prima di Dean e poi di Szewczyk regalano ai padroni di casa il primo sostanziale vantaggio (10 a 6 a 6,21), conservato fino al termine del periodo. Un tecnico fischiato al centrone polacco di Avellino fa terra bruciata sugli spalti trasformando il palazzo in un’autentica bolgia. Bulleri però non capitalizza a pieno e Repesa mette in atto una rotazione a tutto campo recuperando con Skinner il primo sorpasso (18 a 20 a 6,55).E ‘ tempo di cambi anche per Vitucci, costretto a rinunciare di corsa all’esperimento Cortese, con l’innesto di Lauwers e Jonson. Mosse azzeccate che riequilibrano la gara. Un missile siderale sulla sirena del cecchino belga ed Avellino è di nuovo avanti .Un solo punticino di vantaggio difeso con i denti fino al riposo lungo la dice lunga sull’intensità della partita. Si riprende all’insegna di Omar Thomas.Il peso specifico dell’ex brindisino cresce in maniera esponenziale con 14 punti a referto ed Avellino vola sul + 7 (40 a 33 a 8,09).Treviso completamente smarrita non trova il canestro neppure per sbaglio. Incantesimo rotto da Brunner dopo quasi cinque minuti di digiuno,ma solo dalla lunetta (44 a 33 a 5,31).Avellino invece accelera. Pressione asfissiante su Skinner e Smith.Spinelli non sarà Green,ma i suoi otto punti li mette dentro, poi gli da una mano Dean «mano calda» ed in un amen l’ Air naviga a quote irraggiungibili (62 a 34 a 47 secondi). Treviso letteralmente scomparsa. Non c’è più gara .Un solo punto in un intero quarto.26 a 1.  Repesa si arrende, rassegnato non chiama neppure time out. Ultimo quarto, una semplice formalità

Mercato, l’Armani Jeans non si ferma. Preso anche Eze

Nuovo colpo di mercato dell’Armani Jeans Milano, dopo il play Lynn Greer, presentato ieri alla stampa, la società di basket meneghina ha ufficializzato l’arrivo del centro nigeriano con passaporto italiano Benjamin Eze. Il giocatore che nei giorni scorsi ha rescisso il contratto con il Khimki Mosca, club cui era approdato a inizio stagione, arriverà a Milano nella giornata di domani e una volta espletate le formalità burocratiche e sostenute le visite mediche sarà a disposizione di coach Dan Peterson. Eze, 30 anni il prossimo 8 febbraio, vanta una lunga esperienza nel campionato italiano, dove ha debuttato proprio contro Milano il 4 novembre 2001, vestendo la casacca della Viola Reggio Calabria. Poi il passaggio alla Montepaschi Siena, dove è protagonista del ciclo di vittorie che comprende quattro scudetti, tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia. Ora, dopo la parentesi russa, il ritorno in Italia, nella sua nuova avventura milanese.

Angelico Biella, preso Cuccarolo

Angelico Biella ha comunicato ufficialmente di aver preso in prestito dalla Benetton Treviso Gino Cuccarolo cestista ventiquattrenne che vanta, nella sua carriera, anche un esordio in Euro Lega a soli 16 anni. Con la Benetton Treviso Cuccarolo ha anche vinto uno scudetto nel 2006. Dopo lo scudetto una serie di esperienze in prestito prima a Montecatini, in Lega Due, e poi in dilettanti con il Virtus Siena. Con l’Angelico Biella Cuccarolo prenderà il numero 15. Ecco le parole di Alessandro Giuliani, General Manager di Biella: “Sapevamo che la seconda parte del campionato sarebbe stata fisicamente dura, per questo abbiamo deciso di aggiungere un lungo giovane nel nostro roster. Cuccarolo ha già mostrato quest’anno con Treviso di poter stare in campo in serie A, portando stazza, fisicità e peso. Sarà un aiuto per i nostri tre lunghi, che per il loro modo di giocare e la loro intensità spendono molte energie. Ringraziamo la Benetton per la disponibilità e la tempestività mostrate nella trattativa”.

Bennet Cantù, Trinchieri: “Dobbiamo stringere i denti”

Andrea Trinchieri, allenatore della Bennet Cantù terza in classifica con venti punti, non vuole mollare dopo il derby perso contro Cimberio Varese e vuole pensare positivo in vista della prossima gara contro Canadian Solar Bologna che si giocherà domenica alle 11.45: “La partita dell’andata me la ricordo come un monito, ma è passato del tempo ed entrambe le formazioni hanno fatto la loro strada. Sinceramente dobbiamo stringere ancora un po’ i denti, almeno fino alla Coppa Italia, poi ci rimetteremo in carreggiata, recupereremo Markoishvili e le rotazioni saranno più facili. Dobbiamo tenere duro sapendo che non siamo molto brillanti, ma questo non vuol dire che non si possano vincere le partite lo stesso. Essere consapevoli della propria situazione aiuta. L’ultima nostra gara è stata molto negativa. Certamente ci tenevamo tutti, abbiamo però avuto un interruzione di flusso di energia tale che, quando la Cimberio si è messa in moto dopo tre quarti, siamo rimasti al palo”.

Come vedi la sfida con Bologna?

“La Canadian Solar è una squadra decisamente tattica, ma penso che in questo momento il nostro compito sia di concentrarci su noi stessi e su ciò che sappiamo fare. Dovremo essere bravi a coagulare tutte le nostre energie in 40 minuti, senza pensare a quello che è successo prima o a quello che accadrà dopo. Dovremo essere estremamente concentrati per tirare ancora di un buco la cinghia e conquistare un successo importante. So che sarà molto complicato perchè il momento delle due formazioni è diverso però giocheremo in casa.  Abbiamo sempre risposto dopo una brutta prestazione e sono convinto che lo faremo anche in questo caso”.

Vincere la sfida sognificherebbe in qualche modo eliminare una concorrente diretta?

“Mi sembra un pò troppo presto anche se è vero che guadagneresti due giri: una partita in meno da affrontare e un’avversaria diretta che non vince contro di te. Però 6 punti di vantaggio a 14 giornate dalla fine non sarebbero così significativi”.

La Virtus è la squadra che guadagna più falli in campionato. A cosa credi sia dovuto?

“Sicuramente al loro modo di giocare. Uno degli obiettivi dell’attacco di Bologna è andare spesso in lunetta perchè questa è una variabile importante per controllare il ritmo e ridurre il numero di possessi”.

La Canadian Solar dovrebbe inserire Rivers. Cosa potrebbe cambiare nel loro modo di giocare?

Rivers è un giocatore che mi piace molto, ma credo che per giudicare il suo inserimento sia necessario aspettare qualche partita. Sicuramente può andare di più in avvicinamento mentre Kemp preferiva fare arresto e tiro o tirare da tre punti. Vedo anche un Winston in grande crescita che sta segnando davvero tanto”.

E’ finita l’andata. Un bilancio della prima parte di stagione?


“Secondo me la mia squadra ha disputato un girone di andata aldilà di qualsiasi aspettativa e aldilà del nostro valore sulla carta. Poi è vero che il valore sulla carta è una cosa empirica perchè conta ciò che dimostri sul campo. Noi siamo davanti a Roma, a Treviso e alla Virtus. So che adesso arriverà il difficile, ma credo anche che la parte migliore della stagione per noi debba ancora venire, magari non domani o fra due settimane. Stiamo facendo molto di più di quanto la situazione reale avrebbe fatto pensare perché abbiamo dei giocatori che tentano sempre di migliorarsi, cerchiamo di mantenere una buona chimica e abbiamo delle gerarchie molto chiare. Sicuramente una brutta partita a Varese non fa cambiare la mia opinione, nemmeno di una virgola. Come sono convinto che il futuro ci riserverà ancora il meglio, così so che sarà sempre più duro rimanere in questa posizione. E’ quasi impossibile guardare in alto perchè anche i movimenti di mercato attestano una diarchia a livello di forza e di possibilità. Il campionato mi sembra davvero spezzato, sono però felicissimo di poter ambire a restare immediatamente sotto alle prime due in classifica”.