Il cestista polacco Szewczyk dell’Air Avellino, quinta in classifica con 18 punti e che nel prossimo match affronterà in casa alle 18.15 il Canadian Solar Bologna, partita valida per la 18esima giornata di campionato, con una nota rilasciata attraverso il sito ufficale del club si è detto ottimista dopo la vittoria contro Varese: “Sono contento della mia prestazione e della vittoria, ma soprattutto sono contento di come tutti noi abbiamo interpretato la partita, dello sforzo in più che tutti abbiamo fatto.”
E adesso sotto con la Virtus. Che gara vi aspetta?
“Nelle ultime quattro gare contro Bologna abbiamo sempre perso, compresa la semifinale di Coppa Italia l’anno scorso. Abbiamo indubbiamente dei problemi: oltre all’assenza di Chevon, abbiamo Dean con la febbre e anche io ho avuto qualche problema, ma siamo concentrati e vogliamo superare questi problemi come gruppo. Contro Varese ci abbiamo messo grande concentrazione e dovremmo fare lo stesso contro Bologna. Le due gare sono differenti per le avversarie che affrontiamo, ma simili per il tipo di approccio che dobbiamo avere.”
Come si batte la Canadian Solar?
“Bologna ha un ottima squadra: è coperta in ogni posizione, è piena di giocatori di esperienza e giocano bene. Sappiamo che sarà dura, ma abbiamo perso già troppe partite in casa. A volte giochiamo meglio fuori che ad Avellino e questo deve assolutamente cambiare. Nelle sconfitte contro Teramo e Brindisi eravamo troppo rilassati, contro Siena e Cantù invece abbiamo giocato due ottime gare, ma sfortunatamente abbiamo comunque. Contro Bologna invece dobbiamo vincere a tutti i costi perché abbiamo la stessa classifica.”
L’infortunio di Troutman ha ridotto le rotazioni sotto le plance.
“Probabilmente è necessario prendere un altro giocatore ma io sono convinto che così già andiamo bene perché siamo costretti a migliorare tutti. Personalmente giocare più vicino a canestro non può che giovarmi, ma sono convinto che tutti possono dare qualcosa in più. Penso a Cortese ed Infanti che avranno più minuti a disposizione, a capitan Casoli che sta recuperando alla grande. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa a Varese e la partita di domenica deve confermare che stiamo continuando a lavorare bene. L’infortunio di Chevon non ha fatto altro che consolidarci come gruppo e come squadra, ci ha cementato.”
Coach Vitucci ha dichiarato che il rapporto che vi lega alla città e ai suoi fan è davvero speciale. Questo influisce sulle vostre prestazioni?
“Si, il feeling con la città ed i tifosi ci aiuta molto. Ci troviamo bene qui e vogliamo migliorare. Se anche avessi altre offerte dalle altre squadre non potrei non tener conto di quanto bene mi trovo qui in questo clima ed in questo ambiente.”
A1 2010/11
Armani Jeans Milano, Mancinelli: “Peterson ci da una grande carica”
Il cestista di origine abruzzese Stefano Mancinelli attualmente in forza all’Armani Jeans Milano detiene un piccolo record. Infatti Mancinelli ha giocato per 55 partite consecutive e, solo nell’ultimo match, è stato costretto a non giocare a causa di un’influenza. Il cestista ha voluto rilasciare della dichiarazioni sull’attuale stato di forma di Milano: Dopo un mese di Dan Peterson alla guida della squadra il giudizio del “Mancio” non può che essere positivo:
“È veramente una cosa diversa da tutti gli allenatori che ho avuto in tutta la carriera. Lo conoscevo come persona, ma ovviamente non come allenatore di pallacanestro e devo dire che è stato capace di trasmetterci una grande carica. Ci stimola davvero ogni allenamento e conosce il basket in modo perfetto”.
La squadra non è mai riuscita a convincere e si è arrivati all’inizio del 2011 alla decisione del cambio dell’allenatore:
“Gli infortuni non ci hanno aiutato, sono stati tanti e in un momento importante della nostra stagione, ma non possono essere un alibi. Bisogna anche dire che le partite che dovevamo vincere non siamo stati in grado di farlo e questo è stato un problema per fare il salto di qualità. Penso alla gara con Valencia che abbiamo giocato a Biella, è andata malissimo”.
Poi è stato come se Peterson avesse tolto il “tappo” all’attacco biancorosso lasciando i giocatori liberi di sprigionare a tutto campo il loro talento:
“Il coach ci ha imposto di andare il più possibile in contropiede, ha detto che è una squadra costruita per correre, che ha talento e fisicità per farlo e non aveva senso non sfruttare questa possibilità”.
Le prime partite infatti aveva proprio visto questa inversione di tendenza, poi a Treviso la squadra si è improvvisamente bloccata riprensentando tutti i problemi di un mese fa:
“È vero che abbiamo giocato male, ma pur facendolo siamo anche rimasti in partita fino al 30’. Penso che purtroppo qualche problema sia nato dal fatto che ci stiamo ancora assestando come squadra, abbiamo un play e un pivot da inserire, giocatori molto importanti, è ovvio che la squadra ne abbia un pò sofferto, ma è l’unico modo per migliorare velocemente e crescere ancora di più”.
Enel Brindisi, Bechi: “La sconfitta contro Bologna poteva essere messa in preventivo”
Luca Bechi, coach dell’Enel Brindisi, ultimo in classifica a soli 10 punti, nella consueta conferenze stampa del martedì ha così analizzato l’ultima sconfitta contro il Canadian Solar Bologna e il prossimo match che vedrà Brindisi impegnato contro Vanoli-Braga, partita che si disputerà domenica 6 alle 18.15: “La sconfitta contro Bologna poteva essere messa in preventivo; ovviamente, l’amaro in bocca resta perchè ogni gara è un occasione per ottenere due punti in più in classifica e quando non accade non fa certo piacere. Domenica scorsa abbiamo affrontato una squadra molto carica e particolarmente motivata che ha potuto contare anche sul contributo del nuovo arrivato Rivers che, subito, ha trovato un suo spazio importante. Noi dobbiamo imparare da questa sconfitta, cominciando a non deprimerci quando andiamo sotto col punteggio e a conservare la determinazione fino alla fine dei quaranta minuti di gioco; ecco, è stata l’ennesima dimostrazione di quanto la Lega A sia dura sopratutto per una matricola.
Ora dobbiamo guardare avanti, alla prossima gara contro Cremona che non è lontana da noi in classifica; quindi l’imperativo deve essere: vincere. Alla ripresa degli allenamenti, ho ritrovato una squadra motivata, concentrata e questo mi fa piacere e mi sprona ancor di più.
Per quanto riguarda l’argomento «mercato» ribadisco che esiste piena volontà da parte della società a muoversi che, però, deve trovare riscontro nella disponibilità di giocatori utili al nostro fine: al momento, non ve ne sono. Perciò, Brindisi deve continuare a fare affidamento sul gruppo attuale e non aspettare che sia qualcun altro a cambiare le sorti della stagione: questo atteggiamento non fa bene all’ambiente e, sopratutto, ai giocatori perchè li deresponsabilizza”.
All’incontro con i giornalisti ha partecipato, anche, il giocatore Giuliano Maresca che, tra l’altro, ha voluto precisare i termini di sua dichiarazione riportata ieri da un quotidiano locale. Le sue parole: “ Mi è stata attribuita una frase che non ho mai detto. Probabilmente, è stato frainteso un mio momento di sconforto dopo la sconfitta con Bologna.
Perciò, mi preme ribadire che noi giocatori siamo tutti convinti che in questa fase del campionato si deve restare uniti e continuare a contare uno sull’altro: solo così si potrà ottenere il risultato prefissato, cioè la salvezza. Siamo certi di farcela!”
Dinamo Sassari, Sacchetti: “Un unico obiettivo, salvarci”
Romeo Sacchetti, allenatore della Dinamo Sassari, decima in classifica con 14 punti, non si è detto stupito dell’ultima vittoria dela sua squadra nella trasferta contro Caserta:
“Quest’anno è così, due vittorie e sogni, due sconfitte magari negli ultimi secondi come è successo a noi e sei lì a rischiare. Ma noi abbiamo un unico obiettivo, salvarci. E la partita di sabato con Teramo vale un bel pezzo del nostro campionato”.
All’andata la Dinamo vinse già in Abruzzo. Col +6 in classifica ed il 2-0 negli scontri diretti si costringerebbe Teramo a far quel che non le è riuscito nell’intero girone di andata.
“Dobbiamo vincerla, per non buttar via tutto”.
Sacchetti, come si vince contro la buona Juve di questi tempi?
“Non ci siamo mai scoraggiati, né dopo un primo quarto pessimo, né dopo aver sbagliato per due volte il tiro della vittoria alla fine dei regolamentari. Quando vai al supplementare, in trasferta, rimontato dalla squadra di casa, c’è rischio di prendere l’infilata. Ed invece abbiamo avuto qualcosa da tutti e non dai soliti noti”.
Sta diventando una costante però il vostro volto guerrigliero in trasferta.
Air Avellino, Vitucci: “Superiamo ogni difficoltà”
Francesco Vitucci, coach dello Scandone Avellino, quarto in classifica a 18 punti a parimerito con Canadian Solar Bologna e Fabi Shoes Montegranaro, ha parlato del vero e proprio miracolo che sta facendo la sua squadra in questa stagione dopo l’ennesima grande vittoria contro Cimberio Varese in trasferta (partita finita 83-85):
Francesco “Frank” Vitucci, che per carattere è sempre stato poco incline alle dichiarazioni facili e banali:
“Non ho mai avuto padrini per non avere condizionamenti, e forse la mia carriera è stata condizionata proprio da questo. Preferisco avere rapporti giusti e sempre sinceri piuttosto che di convenienza”.
Esonerato la scorsa stagione da Treviso per colpe probabilmente non sue, Vitucci è uno dei più seri candidati al premio allenatore dell’anno. Per lui parlano i risultati e soprattutto il clima che è riuscito a creare all’interno del gruppo che, causa le difficoltà economiche del club, rischiava di sfaldarsi completamente.
“I miei giocatori mettono positività in tutto quello che fanno, riuscendo così a superare le difficoltà, che non sono solo quelle legate agli stipendi. Ogni tecnico è figlio dei propri atleti, bisogna avere un pò di fortuna… Io nel costruire questa squadra ho cercato di capire prima le persone, poi di trovare da subito un linguaggio tecnico comune: perchè se si deve stare bene assieme, lo si deve stare soprattutto in campo. Qual è questo linguaggio? Ho spiegato che da noi non esiste un protagonista unico, ma tanti a rotazione, come è poi avvenuto grazie a Green, Thomas, Johonson, Troutman (per quest’ultimo si sta cercando un sostituto, ndr). Lo hanno capito”.
Il gioco, orchestrato dal folletto Green, 1,65 di rapidità e sapienza, non solo vince, ma diverte.
“Non sono per le esecuzioni rigide degli schemi, i giocatori ci devono mettere la loro creatività, non forzando però le situazioni”.
Quello che più colpisce è come la magia di un piccolo centro come Avellino sia riuscita a stregare ogni componente del variegato gruppo dell’Air.
“Questi ragazzi stanno bene qui, e non è solo un modo di dire. Nessuno vorrebbe andar via da Avellino. Tanto per far capire l’ambiente, uno di loro oggi mi ha spedito un messaggio per parlarmi del pivot che secondo lui dovremmo ingaggiare…”.
Lottomatica Roma, Dedovic: “L’obiettivo è diventare un giocatore migliore”
Il cestista bosniacao Nihad Dedovic, in forza alla Lottomatica Roma, ha così commentato l’ultima esaltante vittoria contro Pesaro, partita vinta dai capitolini per 85-53: Nihad è una delle sorprese di questa stagione, segna e soprattutto a livello difensivo è manna dal cielo. Ed anche col cambio di allenatore il suo apporto è di fatto rimasto lo stesso:
“E’ cambiato coach, ma non il mio modo di giocare. Mi alleno e scendo in campo con la stessa aggressività. L’obiettivo è diventare un giocatore migliore. Cosa mi chiede Filipovski? Come ad ogni giocatore giovane mi ha detto di essere molto aggressivo in difesa e di sfruttare il mio talento in attacco”.
Ancora deve migliorare dal punto di vista della selezione dei tiri, come lui stesso con molta maturità ammette.
“Sono d’accordo, talvolta potrei fare scelte migliori ma il ruolo in cui gioco richiede di avere spesso la palla in mano e questo per forza mi porta a fare delle scelte. E’ normale che non tutte le decisioni che prendo sono perfette, ma credo che quelle positive alla fine sono le più numerose. Comunque è un aspetto su cui sto lavorando per migliorare”.
Dedovic spiega:
“Subito dopo la sirena finale ci siamo detti che dovevamo dimenticare quella sconfitta. La gara col Maccabi comunque è arrivata in un brutto momento, in cui non eravamo in grado di allenarci con continuità, visto che non arrivavamo a 10 a causa degli infortuni. E quando poi vai ad affrontare squadre del genere diventa tutto più difficile. Gli alti e bassi che abbiamo credo siano dovuti prevalentemente a questo aspetto”.
C’è di più: i due fuori dal campo sono amici inseparabili.
“Fra di noi c’è un grande feeling e fuori dal campo praticamente stiamo sempre insieme – spiega Dedovic -. Sul parquet Vlada è un giocatore che da ala forte ha una grande capacità di controllare il pallone e sa essere molto versatile. Mi trovo davvero bene con lui”.
Giovedì per Nihad sarà una partita strana. Giocherà contro la squadra padrona del suo cartellino, la stessa che a 16 anni lo ha voluto firmandolo con un contratto settennale.
“Sarà una gara particolare, perché in fondo il Barca è la squadra a cui appartengo; però ora penso solo a Roma. Se devo dimostrare qualcosa? Quello che sono lo sto facendo vedere in campo dall’inizio della stagione, non credo di dover dimostrare niente a nessuno”.
Virtus Bologna, Martinoni: “Sono fortunato a giocare nella Virtus”
Nicolò Martinoni, ala grande della Virtus Bologna classe ’89 ed ex Varese, ha commentato così l’ottima vittoria contro Enel Brindisi nell’ultimo turno di campionato per 93-72:
UNA GARA da Brindisi, quella di Nicolò Martinoni contro l’Enel, forse la prima davvero convincente da quando veste la maglia della Virtus.
“Sicuramente la mia prova di domenica è stata buona — racconta il lungo virtussino —, però vorrei mettere in fila altre prestazioni positive prima di dire che mi sono definitivamente sbloccato.
Per un ragazzo giovane non è facile giocare in un club che ha una tradizione così importanti, ma qui mi hanno fatto capire che tutti credono in me e questo mi aiuta a lavorare forte in allenamento durante la settimana”.
Molti parlano delle difficoltà di giocare in un club come la Virtus, lei ne ha incontrate?
Serie A1, i risultati della 17a giornata
Questi i risultati della 17/a giornata, 2/a di ritorno del campionato di serie A di basket maschile.
Benetton Treviso-Armani Jeans Milano 76-59 giocata ieri Fabi Shoes Montegranaro-Montepaschi Siena 70-74 Vanoli-Braga Cremona-Bennet Cantù 68-71 Cimberio Varese-Air Avellino 83-85 Lottomatica Roma-Scavolini Siviglia Pesaro 85-53 Banca Tercas Teramo-Angelico Biella 87-83 dopo 1ts Canadian Solar Bologna-Enel Brindisi 93-72 Pepsi Caserta-Dinamo Sassari 90-94 dopo 1ts
Classifica: Siena punti 32; Milano 26; Cantù 24; Bologna, Montegranaro e Avellino 18; Pesaro, Roma e Caserta 16; Treviso, Sassari, Biella, Varese 14; Cremona 12; Teramo e Brindisi 10.
Prossimo turno (6/2, h.18) Sassari-Teramo (5/02, h.20) Milano-Biella (h.11:45) Pesaro-Caserta Avellino-Bologna Treviso-Montegranaro Cantù-Roma Siena-Varese Cremona-Brindisi.
Serie A1. Siena soffre, ma passa a Montegranaro
Fabi Shoes Montegranaro- Montepaschi Siena 70-74
Spettacolare incontro al Palasavelli di Porto San Giorgio tra la Fabi Shoes Montegranaro e la capolista Montepaschi Siena nell’anticipo di pranzo della seconda giornata di ritorno della serie A di basket. Un match esplosivo dove la Montepaschi ha dimostrato ancora una volta la propria superiorità contro una Fabi Shoes che ha tenuto testa ai giganti toscani rendendo orgoglioso il pubblico di casa (in 3400 sugli spalti) per tutto l’incontro. Primo periodo piuttosto convulso. Gli ospiti dimostrano subito di voler concretizzare e distanziare i marchigiani (3-6 al 3′), Montegranaro risponde e cerca di guadagnare spazi, ma sotto canestro i ragazzi di Pillastrini sembrano sottotono e distratti. Dalla lunetta sono diverse le occasioni perse. Al 7′ Antonutti riesce a infilare due punti che sembrano risvegliare la squadra. È Ford a portare nuova energia (13-17 e 18-21) ma la difesa continua ad essere morbida e i senesi ne approfittano. A fare la differenza Kaukenas e Rakovic che permettono agli ospiti di mantenere il vantaggio, chiudendo la prima frazione sul 21-23. Montegranaro non si lascia intimorire e a un minuto dalla seconda sirena d’inizio riesce nel pareggio (23-23) tanto da costringere coach Pianigiani a chieder il time out. Al 13′ Maestranzi si scatena e porta i gialloblù in vantaggio (26-23). La Montepaschi ha però tempi di reazione rapidissimi: da qui in poi è punto a punto. A scatenare le contestazioni all’arbitraggio da parte della tifoseria di casa un fallo dei gialloblù valso ai senesi il 30-34. Montegranaro si deconcentra e Siena chiude la frazione con 35-43. Al rientro dalla pausa lunga i padroni di casa tentano di recuperare e al 23′ Ford e Cavaliero sembrano riuscirci (44-47), ma Siena alza il ritmo e i locali a malapena riescono a difendersi. Zisis e Kaukenas tengono salda la squadra e lasciano i locali a una distanza di -9(al 28′ 46-57). La frazione si chiude 50- 59, non senza lo strenuo tentativo dei gialloblù di recuperare. Ultimo quarto, ultima possibilità per i locali di riuscire nella titani impresa di battere sul paquet casalingo la capolista. Jones e Antonutti affondano e riescono (52-59 e 54-61) al 3′ di gioco a far ben sperare. Pianigiani di nuovo richiama i ragazzi in panchina. Ma tocca ad Antonutti ( 56-61) e poi a Ford (58-61) continuare l’assalto. Viene gi— il palasport quando Ray infila tre punti e raggiunge praticamente Siena (61-62). Conferma quel -1 anche Ray al 36′(63-64) e si riaccende la speranza per Montegranaro. Finale sul filo di lana. Ford ad 1′ dalla sirena aggiunge due punti, ma la Fabi Shoes perde la calma e la palla. Siena ne approfitta dalla lunetta (67-72). Maestranzi a 15″ dalla fine infila un canestro da tre (70-72). Ma è Siena a strappare la vittoria: 70-74.
Serie A1, Treviso rovina la festa a Peterson
Benetton Treviso-Armani Jeans Milano 76-59
Treviso travolge in casa l’Armani Jeans e conquista due punti preziosi. I biancoverdi risalgono dal pantano del fondo classifica mentre per Dan Peterson è la prima sconfitta dal suo ritorno sulla panchina di Milano. È la partita del riscatto con un Bulleri da antologia. Sul parquet di casa la Benetton ritrova l’ex capitano Marco Mordente da avversario, assente l’azzurro Mancinelli, bloccato in casa dalla febbre. Palla a due con Treviso che schiera il neo acquisto Brian Skinner, poi Markovic, Motiejunas, Peric e Brunner mentre per Milano ci sono Pecherov, Maciulius, Jaaber, Rocca Mason, Hawkins. Milano è granitica, Treviso imposta un gioco veloce ma poco produttivo all’inizio. Maciulis rompe il ghiaccio per le scarpette rosse. La Benetton spinge con Brunner e Peric ma le furie rosse comandate da un Hawkins in forma strepitosa faticano a mantenere il ritmo. Treviso ci prova mettendo in campo Bulleri e Devin Smith che infilando da tre riaccende le speranze trevigiane. Il secondo quarto travolgente per i padroni di casa. Bombe da tre, tiri liberi, da due. Ce n’è per tutti i gusti. Il sorpasso su Milano è decretato. L’Armani perde la concentrazione e la misura sul tiro sbagliando a ripetizione. Jaaber accellera, si fa spazio nel gioco, Milano recupera e fa sfumare il +10 della tranquillità. Ma dopo il riposo lungo, Treviso reagisce con determinazione, forza e volontà. È un’altra partita. A canestro non commettere errori. Milano è in affanno, lascia fare a Treviso. Un cambio di ritmo e di gioco per l’Armani che non combacia con il posto di classifica e l’alto livello di gioco, abituale per Milano. Bulleri strepitoso in finale di gara. Armani dalle mani fragili, Benetton stranamente corazzata. Una vittoria che sembra più un assist da Milano a Treviso per aiutare un club glorioso, quello biancoverde, a serio rischio retrocessione.
Victoria Liberas Pesaro, Almond: “La cosa più importante sono i tifosi”
Morris Almond che ha partecipato a Grandara all’incontro con l’Associazione Ristoratori ha così spiegato la sua carriera nel mondo del basket:
Anche se la timidezza rimane una componente fondamentale del suo carattere, Morris ha voglia di spiegarsi.
“Quella con Varese era un’occasione particolare: molti di noi stavano male per via dell’influenza, altri erano infortunati. Eravamo consapevoli che chi era in buone condizioni avrebbe dovuto prendersi delle responsabilità, non c’erano alternative. Io prediligo questo tipo di situazioni — afferma convinto —, dove serve fare qualcosa di importante e non essere uno dei tanti”.
Ma questa crisi come è nata?
“Nessuna stagione è perfetta, ci possono essere alti e bassi, poi la squadra è cambiata tante volte e non è facile adattarsi specie per chi, come me, deve essenzialmente tirare”.
Avvertiva la pressione?
“Non così forte. So che ci sono delle aspettative su di me, ma la mia mentalità è di vivere partita per partita, archiviando subito quella appena giocata. Voglio dire che ogni gara è nuova per me”.
Ha sofferto altre difficoltà, magari di tipo ambientale?
“Nostalgia di casa uno ce l’ha sempre ma non influisce sulle prestazioni, almeno non sulle mie. Non è nemmeno la mia prima volta fuori dagli Stati Uniti”.
Ha trovato molte differenze con il campionato spagnolo?
“Diciamo che ho trovato soprattutto differenze fra i campionati europei e l’Nba. In America si gioca di continuo: fra pre-season, stagione regolare e playoff si arrivano a giocare quasi cento partite e non tutte possono essere così importanti, quindi una sconfitta non provoca tutto ciò che avviene da voi. Qui ogni partita è un playoff, intensità e pressione sono diverse”.
Nonostante tutto, il pubblico ha cercato di incitarla e sostenerla: l’ha sentito?
“Eccome. Anzi, dopo lo scorso match la cosa più speciale sono stati i tifosi che volevano festeggiarmi ed io ero contento soprattutto per loro, era da tempo che non segnavo tanti punti. Devo anche dire che in queste settimane in cui le cose non andavano, ho ricevuto molti più incoraggiamenti dalla gente più di quanti ne abbia avuti quando giocavo bene. Questo l’ho apprezzato”.
Cosa si aspetta ora?
“Mi aspetto un girone di ritorno di livello superiore, mio e della squadra. Perché adesso conosco gli avversari che dobbiamo affrontare e noi siamo finalmente la squadra definitiva. Credo che possiamo alzare il livello delle nostre prestazioni”.
Di sicuro a Roma vorrà cercare di farsi un bel regalo di compleanno visto che il 2 febbraio compirà 26 anni. Non ci sarebbe niente di meglio che un’altra partita convincente per cancellare il giocatore triste e insicuro che sembrava diventato. E per rivedere il sorriso che gli abbiamo visto l’altra sera al Vuelle party.
Armani Jeans Milano, Eze: “Il nostro obiettivo è battere Siena”
E’ stato presentato oggi il neo acquisto dell’Armani Jeans Milano, Benjamin Eze. Il cestista, che in passato ha giocato e vinto con Siena ha così risposto insieme al coach Dan Peterson alle domande dei giornalisti: “Il nostro obiettivo è battere Siena. Milano è una squadra in cui volevo giocare da molto tempo, avrei potuto lasciare qualsiasi team per giocare qui».»
Dan Peterson: “Sarà il perno in attacco della squadra, un faro che saprà far valere la sua presenza difensiva in area». Insieme all’assenza di un playmaker, cui la società meneghina ha risposto con l’acquisto di Greer, la mancanza di un pivot, complice l’infortunio di Petravicius, era il motivo con cui la critica spiegava le difficoltà incontrate da Milano all’inizio della stagione. Ora con l’arrivo di Eze, Peterson, tornato sulla panchina di Milano dopo 24 anni per dare una scossa all’ambiente, non accetta più alibi: «se la squadra non va bene, dovrete prendervela con me. Non bisogna avere paura – ha aggiunto il tecnico americano – spero che succeda come con Meneghin: arrivato lui, è arrivato lo scudetto».
Scavolini Siviglia Pesaro, Scavolini: “Bisogna meritare gli applausi”
Valter Scavolini, presidente onorario di Pesaro settimo in classifica con sedici punti, in vista della prossima partita di serie A1 contro la Lottomatica Roma si è così espresso: La sparata di Barbalich ha fatto furore: qual ’è la vostra posizione in merito?
“L’intervento di Alessandro è stato un pò forte, ma non si può negare che gli insulti arrivino, li sento anche io. Purtroppo è sempre successo nel corso degli anni — ammette Valter —. Dà fastidio, ma chi fa questo lavoro dev’essere preparato anche a questo, sarebbe bello ricevere sempre applausi ma bisogna anche meritarli”.
Prorogata la fiducia ad Almond, la squadra rimane così com’è: Cinciarini compreso, viste le voci ricorrenti?
“Mi spiacerebbe se Cinciarini andasse via, è un ragazzo dei nostri, ma dev’essere contento di rimanere, non teniamo nessuno a tutti i costi. Poi, a fine stagione, ragioneremo sulle riconferme o meno”.
Scavolini Siviglia Pesaro, Dal Moro: “Almond? Contento di averlo aspettato”
Il presidente della Scavolini Siviglia Pesaro Dal Moro, ha così parlato del cestista americano Morris Almond dopo le ultime ottime prestazioni: “Non mi interessa dire: avevamo ragione, serve a poco. Sono contento perché, quando è stato scelto, il motivo era che si trattava di un elemento giovane e interessante. Sono contento per noi — dice Scavolini —, ma anche per lui, perché non rendeva come poteva. E forse dipendeva anche dalla squadra tutta: quando scendi in campo senza la giusta determinazione non vinci con nessuno”.
Il presidente Del Moro si accoda al patròn:
“Sarebbe troppo facile dire adesso: l’avevamo detto. Però nelle riunioni che abbiamo fatto in precedenza, in cuor nostro eravamo certi che Morris non era quello sottotono visto per molte partite: quindi è stato bello avere avuto la pazienza di aspettarlo. Non è vero che era boicottato dai compagni: se ci fossimo accorti che era così, saremmo intervenuti. Anzi, se si è sbloccato il merito è proprio dei compagni che non l’hanno mai isolato. Ora mi auguro che non sia la classica rondine che fa primavera..”