Virtus Bologna, Rivers: “Ho scelto la Virtus per essere felice”

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Il nuovo acquisto della Virtus Bologna, il cestista statunitense classe ’87 Kelvin Creswell “K.C.” Rivers proveniente dalla squadra francese del Roanne, ha così parlato nella conferenza stampa di presentazione: “La squadra in cui giocavo era ottima e io non avevo nessun problema con loro — prosegue l’esterno statunitense presentato nei locali di radio Futurshow Station — ma un giocatore deve anche essere felice e io penso di aver scelto per il meglio. Conosco il campionato italiano, è una realtà competitiva dove si può crescere. Siena e Milano sono le squadre più forti ma ogni partita è una gara a sé e può succedere di tutto”.

Dal punto di vista del Roanne, però, le cose non sono andate così lisce, fino all’ultimo il club francese ha cercato di sfruttare l’operazione per ottenere lo svincolo di Kemp e per ripicca non gli ha concesso il nullaosta in tempo utile per giocare la gara contro Cantù.

“Sono cose che possono succedere, certo mi sarei aspettato che come io sono andato in contro alle loro esigenze, loro venissero incontro alle mie”.

DISPONIBILITA’. Più volte questa parola utilizzata per rispondere alle domande.

“Non sono venuto qui per togliere spazio ad altri: Winston è un ottimo giocatore e uno dei leader di questa squadra. A me è stato chiesto di dare un contributo soprattutto offensivo ma cercherò di rendermi utile in tutte le circostanze, senza dover avere in mano per forza il tiro della vittoria”.

Una sintesi perfetta di quella che è stata la sua carriera in Italia, a Latina realizzatore e capocannoniere della LegaDue, a Treviso, invece, più coinvolto nel gioco di squadra e con meno responsabilità offensive.

“Faccio quello che il coach mi chiede e se Lardo mi domanderà di dare una mano nella costruzione del gioco non mi tirerò indietro. A Treviso il mio gioco è cambiato quando Repesa ha sostituito Vitucci“.

Anche fuori campo lo stesso Rivers si definisce una persona disponibile, il tutto a confermare la sua nomea di bravo ragazzo.

“Sono una persona socievole e non rifiuto mai un saluto, ho 24 anni e mi piace stare con la gente e divertirmi. Sul lavoro, però, sono una persona molto seria e penso che i tifosi apprezzeranno di me forse il mio entusiasmo che è la cosa che più mi caratterizza”.

CORSA E DIFESA.

“Per correre bisogna difendere. La pallacanestro parte dalla difesa anche se poi bisogna fare canestro. Noi siamo una squadra giovane e che può correre. Credo che potremo vincere molte partite”.

Una delle questioni irrisolte quando ancora Kemp rientrava nei piani tecnici della Virtus era la sua difficile convivenza con Kemp.

L’innesto di Rivers potrebbe ripresentare lo stesso problema. «

“Questo è un gioco di squadra e io non sono qui per competere con nessuno: alla fine di una gara non bisogna guardare quanti punti hai fatto tu, ma quanti ne ha fatti la squadra”.

Punti che possono moltiplicarsi con la corsa, colmando il difetto di una Virtus poco prolifica in attacco.

“Non voglio giudicare la squadra, non potrei perché ho visto una sola partita. Posso dire che abbiamo le gambe per poter correre. Giocando così l’anno scorso a Treviso abbiamo battuto Siena”.

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